Mettiamo un attimo da parte tutto il discorso legato alla ripresa degli eventi dal vivo ed in presenza, mettiamo da parte il fatto che si è passati dalla apatia totale ad un pieno bulimico da concerti, dj set, festival e serate di ogni tipo (e che rappresentano l’acqua benedetta per gli operatori del settore, oltre che per i beneficiari), in questo preciso momento dove l’offerta supera di gran lunga la domanda, è necessario fare delle scelte e delle distinzioni.
A portata di mano abbiamo numerosi happening in stadi, spiagge e locali, ma a fianco di queste situazioni ci sono una serie di perle naturalistiche che ospitano svariati festival che viaggiano totalmente al di fuori del circuito mainstream: Sono dei ritrovi ai quali un pubblico sempre più ampio e sempre più affezionato accorre, spesso senza sapere nulla degli artisti che vi si esibiscono, gente quasi sempre proveniente dagli angoli più remoti del continente e devota alla arte nella sua forma più essenziale.
E’ in quest’ottica che da 23 anni si svolge il SAJETA FESTIVAL, a Tolmin, in Slovenia (ovvero mezz’ora d’auto e sei in Paradiso), una manifestazione dove la creatività viene messa in primo piano senza alcuna distinzione di genere musicale, di qui infatti ci passa di tutto: dal lato più sinistro dell’elettronica al nu-jazz, dall’etnico al classico contaminato, qui a fianco delle esibizioni musicali viaggiano anche altre forme d’arte come la poesia, la scultura, la pittura e le installazioni multimediali.
Sulla location dove si svolge il festival ne ho scritto anche in altre occasioni ma vale la pena ribadirlo, Il festival si svolge nell’area del Sotočje, ovvero la giunzione tra il torrente Tolminka ed il fiume Isonzo, un’area attrezzata in modo permanente per eventi (qui si svolgono anche i festival Overjam, Punk Rock Holiday e Butik), è facilmente raggiungibile anche con mezzi pubblici e dispone di un ampio free-camping a disposizione dei partecipanti.
Sajeta quest’anno si svolge dal 5 al 10 Luglio, e rappresenterà la fusione di due entità creative della zona: ad affiancare infatti il nucleo storico organizzativo ci sarà la crew OD:VOD che si occuperà del lato più danzereccio dell’elettronica, allo scopo di animare i palchi fino a tarda notte ed il dancefloor interno fino al mattino.
Il cartellone è stato appena presentato, di seguito cercherò di fornirvi qualche indicazione sugli artisti presenti quest’anno, in ordine sparso e senza nessuna pretesa enciclopedica.
OBOJENI PROGRAM – La band indie-rock alternativa più celebre della Serbia, pionieri del genere in patria.
GUIDO MOEBIUS – Da Berlino, bizzarramente avanguardista, scompostamente elettronico, clangoricamente pre-industriale
ARLO ZARIA – Cantautrice slovena, voce e chitarra di respiro internazionale
OCTEX – Compositore di elettronica sperimentale, già un culto da più di 20 anni
LENHART TAPES + TIJANA STANKOVIĆ – Da Belgrado, audiocassette messe in loop con 4 walkman
TOMAŽ GROM – ZLATKO KAVČIČ – Un contrabbasso, percussioni e strumenti etnici messi al servizio di un’improvvisazione tutt’altro che convenzionale
THE JUNKOLOGIST – Ovvero Steve Nardini e Lorenzo Mania, elettronica radicale e chitarre, rigorosamente senza computer al seguito
KAJBO – dalla Germania più remota, in bilico tra Techno e Hip-Hop
DJ MY MAN – Goriziano, traduce in chiave Techno la terra di confine con synth taglienti
PANDI TRIO – Il batterista ungherese abituato a collaborare con Merzbow, qui nel suo nuovo progetto.
OD:VOD Stage – Dojaja, Evano, Carmen, Roiss, Matthias, Nitz, Lerro, Elovetric, Nitka, Simm, Akaj, Nikolaj, Vitomil
QUI i biglietti per il festival
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