26 Novembre 2021

“Le Malefatte della Bora. Il Foglio del Vento”: il nuovo progetto editoriale

el sunto Presentato oggi a Trieste il nuovo progetto editoriale “Le Malefatte della Bora. Il Foglio del Vento”, stampato in 500 copie numerate

Il nuovo progetto editoriale “Le Malefatte della Bora. Il Foglio del Vento”, è stato presentato oggi a Trieste presso Eppinger Caffè alla presenza dell’ideatore e disegnatore, Maurizio Stagni, del grafico e impaginatore, Marco Kirchmayr e del consulente editoriale, Fabio Fieramosca, il nuovo progetto editoriale “Le Malefatte della Bora. Il Foglio del Vento”: stampato in 500 copie numerate a mano e contenuto in un elegante box in cartone, conta 8 pagine in forma di libro (nel formato 68 cm. x 48 cm., la misura dei vecchi quotidiani) con la prospettiva di diventare una rivista periodica.

“Le Malefatte della Bora. Il Foglio del Vento” racconta storie triestine strizzando l’occhio con il massimo rispetto e con massima deferenza alla grande e inarrivabile stagione umoristica di grandi autori Triestini, inventori di personaggi come Ruben, Padreterno, Mirko Dreck, Paride, Il Meschino, Monsieur Verdoux, Il Muto Parlante, Il Terzo Uomo e tanti altri che rimangono inarrivabili icone di quella esperienza che viene citata a ogni nuova pubblicazione, ma che qui ci si limita rispettosamente solo a ricordare. Con i dovuti distinguo e con un occhio alla modernità.

Il libro giornale contiene saggi, interviste, ricordi, racconti e recensioni con lo scopo di rendere omaggio – si legge nell’editoriale a firma di Nero Acquaketa – a questa maldestra, bella, nostalgica, ironica, intensa, segreta, sventagliata città, che merita di essere scoperta e raccontata”.

“Nelle pagine di “Malefatte” – ha spiegato Maurizio Stagni a nome dell’editore, un “misterioso” magnate italo-norvegese che ha fatto la sua fortuna vendendo dadi da gioco – raccontiamo storie triestine. Probabilmente, alla fine, molte voleranno via come tante altre, ma noi saremo comunque felici di averle raccolte, illustrate e stampate. Ciò che abbiamo scritto è spesso frutto di ricerche che, con un po’ di fortuna, hanno portato a scoperte inedite. Alcune storie rappresentano dei vissuti interessanti, altre solo bugie divertenti; al lettore l’arduo compito di scoprire fin dove si spinge lo scherzo e dov’è il confine della verità”.

E anche uno dei simboli cittadini, la Bora, non è un comprimario, ma un attore protagonista.

“La Bora, il primo interprete delle Malefatte e dei fatti di questo territorio, per noi che qui scriviamo, lascia sempre e comunque una traccia. Lascia un segno su carta di piccoli o grandi accadimenti, alcuni dimenticati o trascurati, di grandi notizie o eventi marginali, di libri da leggere, di film da scoprire o rivedere, di vini, di pittori, di scultori da raccontare, di poesie, di monumenti, luoghi, cibo, persone e di tanto altro ancora. Noi triestini siamo abituati a lasciarci deformare dalle raffiche ma, anche se camminiamo come ubriachi, sappiamo raggiungere la meta protetta sottovento dove parlare volentieri di Trieste ai triestini e anche a chi “vien de fora”.

“Lo stretto legame con il vento che soffia da Est/Nord-Est si deve – ricorda ancora Stagni – a degli spettacoli sulla Bora che abbiamo portato in scena in passato con Elke Burul  all’Agriturismo “La Bajta” di Sales, quindi nel mio studio orafo e infine anche a Padova, in forma di cena-spettacolo, al Barco teatro, con il corredo di 250/300 immagini, effetti sonori, musica e testi.

Nel dicembre 2017 ho pubblicato per Mgpress in edizione limitata a 100 esemplari un libro d’arte di 180 cm. piegato a fisarmonica sul testo di Francesco De Filippo (che era parte dello spettacolo) tradotto in triestino, napoletano, sloveno, tedesco e inglese. Le pagine erano illustrate con dei timbri così che ogni copia fosse diversa dall’altra”.

Non a caso, Rino Lombardi, padre del Museo della Bora, ha “coniato” per Stagni il vocabolo “borofilo”.

Rigorosamente top secret gli autori dei testi, celati dietro a pseudonimi più o meno improbabili, come Kitty Manda o imperscrutabili Il Valvassore, Il sottopasso o Pale Lager Porter.

Chi scrive sulle Malefatte della Bora lo fa con un nome di fantasia: una scelta per garantire al lettore la qualità di quanto narrato, che vuole così prescindere da firme prestigiose e riconosciute.

La narrazione, dove convivono ironia e realtà, è propria di Trieste, ereditiera del linguaggio caricaturale del mondo mitteleuropeo.

“Chi vi scrive e ha inventato questa pubblicazione – prosegue Stagni – è un figlio della generazione della Tv in bianco e nero con solo due canali e la ruota con le lettere per sintonizzarsi con il programma “de l’altra parte”… Quando, nostro malgrado, c’era un vero “de qua” e un “de là”. Un “qua” e un “là” che se “prima” erano una magmatica frontiera di una “città immediata”, un giorno sono diventati una linea di separazione netta, reale e concettuale, profondamente imperfetta.  Siamo quelli dei nomi delle città jugoslave che nelle carte geografiche erano in italiano e che poi, in dissolvenza, sono apparse in serbocroato: Fiume-Rijeka, Abbazia-Opatija, Arbe-Rab… Siamo la generazione del silenzio dei genitori sugli avvenimenti passati o dei loro racconti urlati e disperati.  Siamo nati e vissuti in una città contesa fra il teorico centralismo euroregionale e la collocazione reale nella remota periferia geografica italiana, fra la sbandierata cultura mitteleuropea e l’analfabetismo della parola “Mitteleuropa”. Abbiamo vissuto fra rapide ricchezze e altrettanto quasi istantanee miserie, tra passato irrisolto e difficoltà progettuali per il futuro. Siamo quelli che hanno ereditato assieme al “volentieri” triestino, le indicazioni stradali da dare agli stranieri attraverso attività che da 50 anni non ci sono più e ne siamo, anche, orgogliosi. Spesso ignoriamo le bellezze, per noi quotidiane e scontate, che ci circondano, quelle apprezzate dai “foresti” che ce le descrivono e un po’ ci indigniamo per la loro scomparsa.

Il compito che qui ci siamo dati è far riaffiorare dalla memoria non troppo antica, cose che magari neanche tutti i triestini conoscono. Perché corriamo e guardiamo poco in su e molto poco più in là e spesso non guardiamo, ma semplicemente ce la godiamo questa maldestra, bella, nostalgica, ironica, intensa, segreta, sventagliata città, che merita di essere scoperta e raccontata”.

“Come editore – conclude Stagni a nome del magnate austriaco Nero Acquaketa che firma l’editoriale del primi numero – sono profondamente grato a tutti quelli che hanno permesso la realizzazione di questo numero 1.

Sommario del primo numero delle Malefatte della Bora:

IL BARITONO E IL SUO CAPPELLO

Rubrica di: “FATTI e MISFATTI della Bora. Un fatto illustrato realmente accaduto complice la Bora (RUBRICA FISSA)

VENTO IN COPPA

Rubrica del sui  vini locali: in questo numero “Il Terrano”

(RUBRICA FISSA)

BIRRAIO MAESTRALE

Rubrica di birra, consigli per un itinerario spumeggiante (RUBRICA FISSA)

TWIN SPRITZ un sogno

Rubriche di LUOGHI persone itinerari, programmi e attività legate alla Bora

MUSEO DELLA BORA

ATELIER DELLA BORA

ITINERARI DELLA BORA

CARTASTRACCIA LAB LADY BORA

RACCONTO DI BORA E DI MARE Un’avventura con protagonista la Bora sul mare (RUBRICA FISSA)

L’Intervista ( RUBRICA FISSA )

L’OSPITE del primo numero: JAN SEDMAK

Giovane disegnatore illustratore creativo e grafico

GIRO D’ARIA

Rubrica di piccoli itinerari e spigolature di una città ancora tutta da scoprire

INDORIGHE (RUBRICA FISSA)

Rubrica di letture dal giallo al saggio letterario per scoprire Trieste leggendo pubblicazioni imperdibili

SOFFIO AL CUORE ( RUBRICA FISSA)

Attraverso le lettere d’amore dei lettori alla scoperta di luoghi, curiosità, aneddoti…

CONTROVENTO ( RUBRICA FISSA)

Curioso e libero pensiero, come una raffica improvvisa dietro l’angolo…

5 LIRE DE MONA

SOQQUADRO ( RUBRICA FISSA)

Rubrica di quadri ma non solo. Come non avete mai letto d’arte e di musei

Ogni numero in ultima pagina pubblicherà un racconto inedito anche a puntate (RUBRICA FISSA)

Nel primo numero: RACCONTO IN DUE EPISODI

“ESTNORDEST S.p.A. Stanza 56”

 

Un commento a “Le Malefatte della Bora. Il Foglio del Vento”: il nuovo progetto editoriale

  1. Rosamaria ha detto:

    Interessante

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