Al motto di “Chi dice mamma dice dono”, prosegue il progetto solidale “La Borsa che Dona” ideato e promosso dall’Associazione de Banfield. Da preziose stoffe e foulard inutilizzati, donati da numerosi benefattori, sapienti mani artigiane di un gruppo di volontarie hanno realizzato una vasta gamma di borse, oggetti artigianali unici che uniscono il concetto sostenibile del recupero con la solidarietà.
Vista la generosità con cui il progetto solidale era stato accolto fin dal suo inizio lo scorso dicembre, l’Associazione de Banfield con le sue volontarie dell’Emporio della Solidarietà ha deciso di riproporre l’iniziativa benefica La Borsa che Dona in occasione della Festa della Mamma. L’obiettivo è quello di raccogliere le donazioni che permetteranno di realizzare circa 200 visite gratuite delle infermiere a casa delle persone anziane non più autosufficienti che la de Banfield assiste ogni giorno. Da più di trent’anni l’associazione triestina opera nella convinzione che la vecchiaia possa essere vissuta nella propria casa con serenità anche quando ci si trova ad affrontare una malattia. «Questi mesi ci hanno mostrato quanto sia necessario proteggere le persone che hanno costruito con le esperienze di una vita il mondo in cui viviamo», sottolinea la vicepresidente della De Banfield Maria Teresa Squarcina. «Curare a casa non è certo una novità – continua Squarcina- ma la pandemia ha messo in luce l’urgenza di sostenere e potenziare i servizi socio-sanitari a domicilio non soltanto per far fronte a questa situazione sanitaria eccezionale ma piuttosto in un’ottica di lungo periodo». «Per dare un’idea concreta dei numeri: ogni mese le nostre infermiere e operatrici sanitarie effettuano più di 300 visite a domicilio. Sono ore di cura assolutamente gratuite offerte dall’Associazione attraverso personale di grande esperienza. La nostra missione in questi lunghi mesi si è rivelata fondamentale, ma per poter aiutare il crescente numero di persone anziane in difficoltà c’è bisogno del sostegno della comunità». Ecco dunque che il progetto della Borsa che Dona assume in questi giorni un nuovo significato: ogni borsa, cucita a mano dalle volontarie, significherà per molte persone fragili l’assistenza necessaria ad invecchiare nel proprio luogo di vita e donerà alla mamma che la riceve la grande gioia di avere qualcosa di bello e soprattutto, di buono.
Informazioni per partecipare all’iniziativa sul portale www.debanfield.it oppure allo 040/362766.
Al motto di “Chi dice mamma dice dono”, prosegue il progetto solidale “La Borsa che Dona” ideato e promosso dall’Associazione de Banfield. Da preziose stoffe e foulard inutilizzati, donati da numerosi benefattori, sapienti mani artigiane di un gruppo di volontarie hanno realizzato una vasta gamma di borse, oggetti artigianali unici che uniscono il concetto sostenibile del recupero con la solidarietà.
Vista la generosità con cui il progetto solidale era stato accolto fin dal suo inizio lo scorso dicembre, l’Associazione de Banfield con le sue volontarie dell’Emporio della Solidarietà ha deciso di riproporre l’iniziativa benefica La Borsa che Dona in occasione della Festa della Mamma. L’obiettivo è quello di raccogliere le donazioni che permetteranno di realizzare circa 200 visite gratuite delle infermiere a casa delle persone anziane non più autosufficienti che la de Banfield assiste ogni giorno. Da più di trent’anni l’associazione triestina opera nella convinzione che la vecchiaia possa essere vissuta nella propria casa con serenità anche quando ci si trova ad affrontare una malattia. «Questi mesi ci hanno mostrato quanto sia necessario proteggere le persone che hanno costruito con le esperienze di una vita il mondo in cui viviamo», sottolinea la vicepresidente della De Banfield Maria Teresa Squarcina. «Curare a casa non è certo una novità – continua Squarcina- ma la pandemia ha messo in luce l’urgenza di sostenere e potenziare i servizi socio-sanitari a domicilio non soltanto per far fronte a questa situazione sanitaria eccezionale ma piuttosto in un’ottica di lungo periodo». «Per dare un’idea concreta dei numeri: ogni mese le nostre infermiere e operatrici sanitarie effettuano più di 300 visite a domicilio. Sono ore di cura assolutamente gratuite offerte dall’Associazione attraverso personale di grande esperienza. La nostra missione in questi lunghi mesi si è rivelata fondamentale, ma per poter aiutare il crescente numero di persone anziane in difficoltà c’è bisogno del sostegno della comunità». Ecco dunque che il progetto della Borsa che Dona assume in questi giorni un nuovo significato: ogni borsa, cucita a mano dalle volontarie, significherà per molte persone fragili l’assistenza necessaria ad invecchiare nel proprio luogo di vita e donerà alla mamma che la riceve la grande gioia di avere qualcosa di bello e soprattutto, di buono.
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Cogliamo l’occasione per ricordare che anche i diritti d’autore del libro “Vox Pupoli” di Vile&Vampi saranno devoluti in beneficenza all’associazione de Banfield.
Il libro è acquistabile in libreria o comodamente online nella nostra sezione libri su Trieste.
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