23 Ottobre 2020

Il caffè a Trieste: come ordinarlo senza confondersi

el sunto Per ordinare un caffè a Trieste senza sbagliare, basta imparare la terminologia base. Poche parole ma fondamentali per recarsi al bar.

caffè capo in bIl caffè a Trieste, come la parola volentieri, spesso confonde i “foresti”.
Ecco un estratto del nuovo libro di Micol Brusaferro con pupoli di Chiara Gelmini Sua maestà capo in b, che fa un po’ di chiarezza tra le varie tipologie base di caffè. “Base” perché a Trieste le varianti sono infinite…

Nero: solo a Trieste vuol dire il classico espresso. La tazzina semplice. Attenzione che se si esce dai confini cittadini, magari spostandosi verso il Friuli, un “nero” sarà un bicchiere di vino nero.

Capo: diminutivo di cappuccino, che se in tutta Italia è la grande tazza di caffè e latte, bevuta solitamente a colazione, a Trieste invece è un caffè macchiato.

Capo in b: il famoso cappuccino in bicchiere. Il più amato, e ordinato, in assoluto.

caffè trieste

Capo in b tanta special: variante con tanta schiuma e spesso pure una spruzzata di cacao sopra, che con i baristi più fantasiosi assume forme creative, tra cuoricini o faccine che sorridono.

Cafelate: ecco come richiedere a Trieste un classico cappuccino, quello grande, da gustare al mattino insieme alla brioche.

Deca: caffè decaffeinato. Basterà dire deca per farsi capire (perché fare lo sforzo di aggiungere altre lettere???). Va precisato però se si desidera deca nero, capo deca, deca in b, ecc.

Gocia: un espresso con una goccia di schiuma, centrale, nella tazzina. Anche qui è possibile usare le varianti, ad esempio gocia in b o gocia deca.

Latte macchiato: un bicchiere di latte con l’aggiunta di poco caffè. Lo sentirete nominare anche come “slonz”, qualcosa che fa pensare a un caffè latte allungato.

Coreto: di solito è un espresso con l’aggiunta di un goccio di grappa. E ai più affezionati spesso sentirete dire “zontighe ancora un poco de trapa” (aggiungi ancora un po’ di grappa).

Marocchino: a Trieste non si sente molto a dir la verità, ma è una sorta di capo in bicchiere a tre strati, cioccolato sotto, caffè sopra e panna o schiuma per finire.

Attenzione però questa è solo una lista “di massima”, che può cambiare a seconda dei locali o semplicemente della fantasia del barista di turno.

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