17 Agosto 2020

Ciclabilità: definitivo stop all’apertura alle bici di nuove corsie bus

el sunto Stop all'apertura alle biciclette di nuove corsie bus, uno degli impegni firmati dal Sindaco durante la campagna elettorale 2016

Arriva la definitiva marcia indietro da parte del Comune di Trieste all’apertura alle biciclette di nuove corsie autobus, nonostante gli  impegni sulla ciclabilità firmati in campagna elettorale. Non si passa nemmeno per la sperimentazione su via Carducci, annunciata due settimane fa, di quella che è ormai una pratica comune da anni nel resto d’Europa.

Il no di tassisti e autisti ha valso più delle richieste e del lavoro delle associazioni Tryeste, FIAB, UISP, Legambiente, Fridays for Future Trieste, Bora.La, Zeno, Link Trieste e SPIZ che da mesi si impegnano nella promozione di una nuova mobilità più sostenibile, coinvolgendo più di 1000 cittadini nella progettazione partecipata e nella richiesta di interventi emergenziali tempestivi in vista dell’imminente riapertura delle scuole.

Gli effetti del distanziamento sociale infatti rischiano di portare il traffico al collasso con un crollo dell’uso del trasporto pubblico che prima del lockdown copriva il 20% degli spostamenti urbani a Trieste. In assenza di interventi adeguati è facile prevedere che chi abbandonerà il trasporto pubblico avrà come unica alternativa per raggiungere il posto di lavoro e muoversi in città l’automobile. Se questo dovesse avvenire ci troveremmo di fronte a un aumento rilevante del traffico, con danni per la sicurezza, la salute, l’ambiente, nonché con una notevole perdita di tempo e di competitività economica del territorio dovuta alla congestione delle vie cittadine.

La posizione di tassisti e autisti era assolutamente prevedibile, le due categorie giustamente non fanno altro che tutelare il proprio lavoro, già reso difficile dal parcheggio sistematico in divieto e doppia fila.
Il ruolo di un’amministrazione dovrebbe essere quello di mediare e prendere delle scelte che vanno a vantaggio di tutta la collettività, evitando l’instaurarsi di inutili e dannose guerre tra categorie, che invece hanno già dimostrato di poter convivere senza alcun incidente da ormai sei anni in via Mazzini. O, in caso di posizione (politicamente più che lecita) “timida” riguardo lo sviluppo della ciclabilità, essere subito chiari e trasparenti a riguardo, evitando impegni e promesse che poi, nella realtà dei fatti, non si vogliono realizzare (il famoso “dar e dopo cior”).

Qua sono visibili i dieci impegni presi dal Sindaco per lo sviluppo della ciclabilità a Trieste. L’obiettivo, indicato sul programma elettorale, era arrivare al 10% degli spostamenti urbani in bicicletta.

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