8 Settembre 2019

Rampigada Santa: più di una semplice gara

el sunto Sabato 14 e domenica 15 settembre torna la Rampigada Santa, la cronoscalata di Scala Santa. Un appuntamento dal significato molteplice

Partecipo all’organizzazione della Rampigada Santa fin dalla prima edizione, da quando Mauro Vascotto, il presidente dell’Associazione Spiz, ha proposto a me e agli altri soci questa idea ancora più pazza dell’Olimpiade dele clanfe.

Ovviamente come prima cosa non potevo resistere alla tentazione di provare di persona se veramente era possibile salire Scala Santa in bicicletta. E sì, era possibile, non senza invocare lungo il percorso l’aiuto di un po’ tutti i santi del paradiso.

E fin da subito, visto dove si svolgeva il tutto, abbiamo capito che quella che stavamo per organizzare era ben più di una gara. In mezzo c’era un messaggio di sostenibilità, perché “se se pol andar su de là a pie o in bici, se pol andar a pie o in bici per tuto”. Ma non solo. Perché l’arrivo all’Obelisco si apre su uno dei posti più magici di Trieste, normalmente utilizzato (sigh) come parcheggio. E allora è stato naturale sfruttare quegli spazi, almeno una volta l’anno, per organizzare una vera e propria sagra, che inizia già il sabato pomeriggio e continua il sabato sera con il concerto dei Sardoni Barcolani Vivi.

Ma la reazione inattesa e che più ci ha fatto piacere è stato l’entusiasmo dei residenti e delle persone che hanno capito il vero spirito della Rampigada Santa. Non una competizione, ma una festa popolare per chi vuole vivere assieme quegli spazi così a lungo dimenticati. Così la Rampigada che mi piace ricordare è quella del primo baretto di Scala Santa, che ogni anno accompagna con chitarra e canzoni popolari la partenza dei concorrenti. E’ quella delle persone non iscritte che aspettano la chiusura della strada alle 9.30 per salire con calma prima dei concorrenti e riempire i lati della strada di pubblico e tifo. E’ quella della compagnia della terza fontana, che griglia cevapcici e stappa birre per mettere sotto tentazione i partecipanti meno resistenti. E’ quella dell’ultima curva, dove c’è una vera e propria piccola cucina organizzata. E’ quella che ogni anno addobba spontaneamente la via di bandiere. E’ quella di chi è salito in tandem, in graziella, su una ruota sola, in handbike, con il cane, con la capretta, con le stampelle, palleggiando e contando i palleggi fin su. E’ quella di tutte le realtà triestine che ci danno una mano per i premi, i materiali e la logistica, aiuto senza il quale una piccola associazione di volontari non riuscirebbe mai a organizzare un evento così grande.

La Rampigada Santa è una gara in salita. E, per quel che ci riguarda come organizzatori, ogni anno è l’entusiasmo della città che ci permette di volare senza fatica su per questa erta, popolosa in principio e ancor più popolosa all’Obelisco 🙂

Le iscrizioni scadono tassativamente giovedì 12, si fanno solo a questo link.

Ma la festa comincia sabato 14 pomeriggio, e alle 20 c’è il concerto.
E poi vi aspettiamo tutti domenica 15 a Roiano. Dalle 9.30 la strada è libera e percorribile tutti assieme, come in una bellissima gita.

 

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