18 Luglio 2019

Non è incanto, non è magia, è solo Thom Yorke dal vivo a Villa Manin

el sunto sul palco di Villa Manin salgono in tre, Thom Yorke, il fido Nigel Godrich, ed il responsabile delle visuals Tarik Barri

Non sapendo esattamente come aprire questo report della serata di ieri, lo faccio con una pubblica ammenda: Negli ultimi dieci anni non ho seguito da vicino il lavoro di Thom Yorke da solista, ma mi sono fermato all’ottimo ed ultimo lavoro dei suoi Radiohead, “A Moon Shaped Pool”.

È quella supponenza, parte caratteriale di chi è sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo e sorprendente, che nel voler stupire se stesso e gli altri, in un continuo affanno perde di vista quelli che sono i fondamentali, succede…succede con le passioni, succede nell’amore e succede anche nella musica che ascoltiamo, salvo poi accorgersi che l’amore più profondo è quello che si è sempre avuto a fianco.

Fortunatamente, Thom Yorke è qui per ricordarcelo, lui non è uno come gli altri, non è uno che si accontenta, non ha mai fatto una cosa in modo superficiale, e secondo me non è nemmeno di questo pianeta, e penso che le migliaia di persone accorse Mercoledì sera a Villa Manin, per più di due ore non siano state nemmeno loro su questo pianeta.

Dicevo che non l’avevo seguito molto ultimamente, ma sono stato letteralmente svegliato dal suo ultimo album, “Anima”, uscito solo qualche settimana fa, un lavoro inaspettatamente fresco, senza riempitivi e senza nessuno dei segni di stanchezza che avevano caratterizzato le sue ultime uscite, questa cosa diciamo che mi ha ben disposto nel mio tragitto verso l’antica dimora veneta che lo ha già visto protagonista sul palco sette anni fa con i Radiohead.

L’esibizione è iniziata puntuale alle 21:30, dopo l’ottima performance dell’artista di supporto, l’italianissimo Andrea Belfi, che da solo, con un batteria acustica ed un pad di effetti ha creato la giusta tensione ed atmosfera per il concerto a seguire.

 

Già, concerto, parola che utilizzo per comodità, visto che in questo momento non trovo un’altra definizione calzante, viaggio extraterrestre come scritto prima potrebbe rendere l’idea: sul palco salgono in tre, Thom Yorke, il fido Nigel Godrich, autentico guru che sta dietro all’evoluzione dei Radiohead  sin da quella pietra miliare che fu “Ok Computer” del 1997, ed il responsabile delle visuals Tarik Barri (già visto sul palco assieme a Monolake al Kino Siska di Ljubljana qualche anno fa).

 

Il ruolo di quest’ultimo non è per nulla marginale, ma anzi, qui riveste la medesima importanza, spessore e profondità, e la sua presenza sul palco ne è la dimostrazione.

Sin dall’apertura con “Interference”, l’altissima definizione del ledwall alle loro spalle, e la manipolazione in diretta delle immagini sono andate di pari passo con la musica, che usciva dall’impianto pulita e cristallina, con un’ottima acustica ovunque, i pezzi si sono susseguiti senza pause tra uno e l’altro, come ci si aspetta da un live prettamente elettronico come questo è stato, anche se spesso Thom e Nigel imbracciavano chitarra e basso, infatti, questo (se non lo si era capito) era un concerto di elettronica, e non solo, penso sia stato il miglior concerto di elettronica al quale abbia mai assistito (e si che ne ho visti eh!).

Si prosegue, pescando tra tutta la sua discografia solista, nessuna concessione al gruppo d’origine, non ce ne sarebbe stato alcun bisogno e non se ne è sentita la mancanza, Yorke canta, danza ed ipnotizza il pubblico come solo lui sa fare, ed il pubblico in religioso silenzio asseconda ogni suo volere, la dimostrazione di tutto ciò è che nessuno ha chiesto “Creep”.

 

L’alternanaza di episodi dalla ritmica sincopata a quelli meditativi come “Dawn Chorus” è sempre supportata dall’eccezionale impatto delle visuals, dalla voce non esce una nota di troppo e non una nota fuori posto, in un mantra che porta fino ad un finale con due bis, e la serata si chiude con un pezzo da lacrime, “Suspirium”, tema del remake di “Suspiria” diretto da Luca Guadagnino, per il quale Thom ha composto la colonna sonora non più di un anno fa.

 

 

 

Come per me, sono sicuro che per molti questo concerto rimarrà qualcosa di indimenticabile, e per questo desidero ringraziare anche l’organizzazione di Azalea, sempre attenta e professionale in ogni aspetto.

 

Le foto sono di Simone Di Luca

Alla prossima!!!

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Un commento a Non è incanto, non è magia, è solo Thom Yorke dal vivo a Villa Manin

  1. Maria Sole Salvador ha detto:

    Bellissima recensione al concerto che anch’io ho trovato strepitoso,e grazie a Simone de Luca per questa foto chchiare mi ritrae tra un folto pubblico, un bel ricordo di una indimenticabile serata

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