9 Febbraio 2019

Da Trieste alle finali mondiali del DMC: Lo scratch di Dj Color

el sunto Intervista ad Antares "Dj Color" Visintini, vincitore del Campionato italiano e finalista mondiale di scratch DMC

Bora.la incontra oggi Antares “Dj Color” Visintini, classe 1983, vincitore del Campionato italiano e finalista mondiale del DMC, la competizione più importante a livello globale per il Djing ed il Turntablism.

Ciao Antares, a Trieste sei noto da molti anni nel circuito Hip-Hop e del Turntablism (ovvero il massimo livello artistico applicato ai giradischi), la notizia recente però, è che sei arrivato alla finale mondiale del DMC, il che è sensazionale. Come sei arrivato fino a là e qual’è il percorso che ti ha permesso di ottenere questo risultato?

Sono nato come Dj nelle rap-battles, avendo sin da ragazzino sempre ascoltato hip-hop, la cultura del djing per me è sempre stata una costante. Proprio in quegli anni mi arrivarono per le mani delle videocassette del contest DMC, il massimo campionato mondiale di scratch, devo dire però che molte di quelle esibizioni mi lasciarono un pò perplesso in quanto all’epoca era tutto molto spettacolarizzato, tipo con dj che scratchavano con le mazze da baseball etc.

Successivamente, e fortunatamente, le cose si evolsero tecnicamente e la cosa mi appassionò al punto da convincermi a partecipare a qualche contest, gareggiai dal 1999 al 2005, anno in cui mi sono esibito al mondiale ITF (la gara dove viene premiata principalmente la tecnica piuttosto che lo spettacolo come avveniva nel DMC). Fu in quel momento che mi resi conto di quanto mi stava stretto quell’ambiente, che a livello musicale era rimasto fermo ad almeno quindici anni prima, mentre io ero venuto a contatto anche con altre scene musicali, avendo conosciuto e lavorato con una figura importante della House come Dj Spiller. Questo mio eclettismo non fu capito all’epoca in quell’ambiente e decisi di abbandonare le competizioni per focalizzarmi sulla produzione.

La voglia di tornare in competizione è riapparsa quasi per caso un paio di anni fa, quando ho ritrovato alcuni pezzi di routine (la sequenza di brani e scratch che si porta in competizione) che avevo già preparato, e come ben sai, la passione come quella che può avere un dj per la musica è difficile da trattenere. Decido così di tornare a gareggiare e di iscrivermi al DMC nel 2017, arrivando secondo in Italia con una performance molto, anzi, fin troppo tecnica, ma per me l’importante era di sentirmi di nuovo a casa, e mi sono quindi posto l’obiettivo di vincere l’anno successivo. Mi sono chiuso in studio, ed ho vinto nel 2018 il campionato italiano a Pavia, da lì sono volato a Londra per le finali mondiali. A posteriori, quindi, penso sia stato proprio il lungo periodo di assenza dalle gare, in cui ho lavorato molto sulla produzione ed il sound-design a darmi lo spunto differenziante nella costruzione della routine che mi ha permesso di arrivare fino alla finale.

Io ero ancora convinto che le gare di scratch fossero strettamente legate al concetto di purismo del disco in vinile, mi stavo sbagliando, perché guardando la tua ed altre esibizioni, noto che oggigiorno si utilizzano anche altri mezzi.

C’è un gran ritorno al disco in vinile da parte di molti dj, sicuramente, ma per quanto riguarda il mondo dello scratch viene molto utilizzato il sistema DVS, ovvero due dischi, sì in vinile, ma che al posto di un brano hanno registrato un codice che permette di controllare un file audio nel computer, e di trattarlo esattamente come se si stesse maneggiando un disco vero e proprio. Questa tecnologia ha permesso di fare un balzo in avanti gigantesco al turntablism, in quanto lo ha svincolato dalle limitazioni del classico disco e quindi di poter aggiungere elementi e campionamenti a piacimento del dj. Certo, i nuovi sistemi hanno anche facilitato molto la vita agli scratchers, in termini di usura dei dischi, di puntine che saltano, e dal non dover necessariamente saper calibrare i pesi del braccio, anche se sono convinto tuttora che sia una buona gavetta saper scratchare con i vecchi sistemi analogici. Questo avanzamento tecnologico ha spinto sempre più in alto il livello tecnico delle routine, al punto da renderle anche poco godibili da parte di una platea più vasta, ma molto è cambiato da quando la Pioneer ha introdotto un mixer con dei pad che ha permesso di aggiungere alle routine elementi impensabili fino a prima.

Vedo comunque ancora molti puristi del vinile attaccare chi si avvale delle nuove tecnologie.

L’argomento è sempre delicatissimo, pur essendo affezionato al disco in vinile, per me ciò che conta è la musica e, sopratutto, il messaggio che viene trasmesso attraverso essa dal dj, se usa vinile, cdj, Traktor o la consolle stand alone, poco importa.

In questo momento, quindi, tu ti trovi ad essere Campione italiano del DMC, ma allo stesso tempo sei anche un produttore molto stimato in ambiente house, verso quale direzione ti orienterai da ora?

Ti dirò la verità, dopo il DMC ho avuto un incremento di richieste proprio di dj set. Poi il DMC è una gara storicamente riconosciuta ed accettata dall’intero mondo dj, basti pensare che nei primi anni ‘90 ci sono passati Giorgio Prezioso, Francesco Zappalà, Andrea Gemolotto ed altri che non sono mai stati dei puristi dell’Hip-Hop. E’ stata una bella sorpresa per me, alla fine di una mia serata house, ricevere la richiesta di eseguire la routine che ho portato al mondiale.

Il tuo lavoro si divide tra serate e studio, di che cosa ti occupi attualmente nel secondo campo?

Ultimamente sono stato molto impegnato sul fronte produzione, sto facendo molte collaborazioni e sto lavorando su un mio progetto di prossima uscita. Oltre a ciò, sto preparando una serie di incontri dal titolo “A Scratch With”, un seminario dal vivo, un talk sulla storia e la cultura dello scratch ma con un approccio molto easy, con proiezioni e dimostrazioni pratiche. La data zero di questo progetto l’ho sperimentata al Future Vintage Festival di Padova, ed a Maggio inizierò a portarla in giro per i festival, oltre alle serate come dj.

Grazie Antares, dopo tante parole, ecco un video dove si può vedere tutto ciò di cui abbiamo parlato sinora, al link qui sotto potete vedere la famosa routine con cui Dj Color ha vinto il campionato DMC italiano

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