Logo viz proposto da Alicia de Bianconiglis
10 Marzo 2017

Invento Trieste: la risposta di Bucci a Tassinari

el sunto L'assessore Maurizio Bucci risponde alle critiche ricevute da Paolo Tassinari sul concorso di idee per il logo di Trieste

Pubblichiamo la risposta dell’assessore Bucci a questo intervento di Paolo Tassinari riguardo Invento Trieste, il concorso di idee per il logo di Trieste promosso dal Comune. La risposta è stata postata nel gruppo goliardico Proposte rifiutate da Invento Trieste.

Curiose le asserzioni del pluristellato designer Tassinari, che definisce il contest turistico lanciato dal Comune di Trieste ignorante sotto ogni profilo sia culturale che lavorativo.
Contest di questo tipo sono stati adottati da società di rilievo internazionale quali ad es. :Coca Cola, Heinekein, Starbucks, Burberry e Pepsi, di certo commercialmente e tecnicamente tutt’altro che profane, incompetenti od illetterate.
Lo stesso vale per diverse pubbliche amministrazioni anche internazionali che hanno adottato il sistema della rete per un concorso universale per la scelta della propria immagine, con risultanti professionali ed entusiasmanti e non mi si citi il caso, trito e ritrito, di Vancouver che alla fine del contest ha erroneamente scelto un logo non all’altezza della valenza della loro città.
Caro Tassinari, la sagra del logo è stata lanciata da un gruppo di burloni trash e non di certo dall’Amministrazione Comunale, iniziativa che trovo davvero divertente e che invito tutti a guardarla per far spuntare finalmente il sorriso anche nelle giornate più difficili, spiace soltanto che alcuni professionisti abbiano trovato il tempo di “trashare” i loghi e non donare la loro capacità e tempo alla propria città e non di certo alla mia persona, perché Trieste è di tutti.
Concordo con Tassinari che è grottesco paragonare un tablet ai 100.000 milioni incassati dallo stesso per il suo logo istituzionale del Comune di Trieste fatto nell’era Illy, ma l’attuale contest oggi ricerca qualcosa di diverso, cerca la creatività in rete per il suo logo turistico, proposto da tutti, proprio tutti ed a costo zero, un modo di far parlare e far conoscere Trieste con criterio universale.
Un ultima riflessione, l’attuale Amministrazione non rinuncia nel governare il progetto, anzi lo espande fuori dai confini della polemica e dalla frontiera della sua piccola provincia.
Spiace, invece, che un “designer”, così preparato, non sia riuscito o stato capace di lasciare alcun “tratto” sul suo operato da Assessore alla Cultura.
Il contest continua e stanno arrivando alcuni progetti interessanti che saranno sottoposti all’attenzione della città alla fine del concorso, perché sarà la città a sceglierlo e non la politica o un gruppo ristretto di addetti ai lavori.
Grazie agli autori dei loghi sulla Jota, Kren, gnochi de pan, Yugo e cocai, davvero esilaranti (tropa roba 🙂 ), vi seguo e continuerò a seguirvi, perché un sorriso fa più luce di una lampadina e costa meno.
Dopo il gioco e davvero piacevole divertimento, mi aspetto da tutti voi l’amore per la nostra Trieste, perché la nostra città non è trash ma meravigliosamente attrattiva.
Maurizio Bucci

 

 

Tag: , , .

9 commenti a Invento Trieste: la risposta di Bucci a Tassinari

  1. Elisa ha detto:

    Fortunello Tassinari! 100.000 milioni?? Si può sapere in che valuta?

  2. michela ha detto:

    Nell’era Illy (primi anni Novanta) c’era la Lira, per cui oso supporre che fossero stati versati cento milioni di Lire e che si tratti di un semplice errore 🙂

  3. ufo ha detto:

    Le sarà magari curiose le ‘asserzioni del pluristellato designer’, ma anca quele del asesor no le xe proprio banali: ‘perché sarà la città a sceglierlo e non la politica o un gruppo ristretto di addetti ai lavori‘. Poi te va sul sito e te trovi: ‘Le proposte progettuali pervenute entro la data prevista dal bando saranno esaminate da una commissione scelta dall’Amministrazione Comunale. ‘. I lo ciamassi regolamento, e mi pensavo che el asesor lo gavessi leto prima de meterse scriver. Magari lo ga anca scrito. Fazo finta de no capir, che forsi xe meio.

    Coca Cola, Heinekein, Starbucks, Burberry e Pepsi, di certo commercialmente e tecnicamente tutt’altro che profane‘. Infati, nissuna de ste aziende, vara ti, ga cambia logo con un diseniado de un mato trovado per strada.

    Giusto nel caso che qualchedun ghe interesi: Coca Cola ga fato un concorso cussì nel domiladodese, ga usado el disenio che ga vinto solo che per far una maieta (edizion limitada, ovio) e chi che ga vinto xe andà casa con cinquemila dolari. Solo quel ano, dopo basta. El logo storico, guai tocarghelo. Heineken: anca lori una volta sola, sempre domiladodese e dopo basta, per una botilia in edizion limitada che i gaveva compleano; no go trovà quanto che ghe xe costà el scherzo. Logo: avanti quel vecio. Starbucks: i ga usado el meio disenio per i colori del bicier de plastica, ma el logo xe rimasto. Diesemila dolari al primo, altri diesemila spartidi fra quei tra el secondo e el sesto. Burberry: no ga nianca usado el disenio del concorso, ma i lo ga comunque pagà domila sterline, e i primi tre del concorso i xe andà lavorar tre mesi (pagadi!) col design team de lori. Pepsi: edizion limitada del baratolo, ma ovio senza tocar el logo de prima. No go trova de nissuna parte quanto che i ga pozà, ma el primo in clasifica xe andà lavorar col design team de lori. Fonti: rispetivamente CreativeBloq, All About Beer Magazine, Fast Company, British Fashion Council, The Emerging Designer.

    Go visto i logi che saria stadi scartadi da no se sa chi, e quei rimasti in gara. Semo sicuri che no ghe xe sta un missiot, e che magari fussi giusto contrario? Quei che i me disi scartadi, un meio del altro. Quei che xe rimasti, o che se ga sconto tanto ben che no i li ga cora ciapai e sfratai: boooh? Disemo cussì: mi go ancora un monitor de quei fati a televisor, zo in cantina. Lo meto come premio, se no i lassa usar quei pupoli tristi come reclame. Funzia ancora, giuro, basta sufiarghe via la polvere, e val più de un tablet comprado in autogril.

  4. Ricciovolante ha detto:

    Aggiungo:
    Le operazioni “popolari”,delle aziende e in generale di chi non può permettersi di giocare a mosca cieca con istituzioni o azionisti, NON sono ideate per cambiare l’immagine coordinata ma per vari altri motivi come ad esempio cercare creativi junior, fidelizzare etc.

    In sostanza sono uno degli strumenti di promozione, comunicazione e marketing all’ interno della campagna “pubblicitaria”.

    Caro Bucci, lo sai bene che per una cosa così complessa come lo studio di una immagine coordinata, nessuno con un Q.I. superiore a 80 si affiderebbe a dilettanti. Ergo, si tratta di una operazione di marketing politico, buttato in piatto mezzo crudo e mezzo bruciato.

    Se le aziende spendono centinaia di migliaia o milioni di euro per queste cose, un motivo c’è. Lascio a chi paghiamo per fare cose intelligenti, in Comune di Trieste, informarsi prima di venire seppellito dalle risate di una intera città. Ci costa troppo, avere amministratori a vanvera.

  5. ufo ha detto:

    Bora, come funzia la storia del concorso più loghi che luganighe? Xe automatico una volta che i te ga scartà el pupolo? O devo far qualcossa altro? E come se sa se el tuo pupolo xe sta cestinado? I te visa? I te manda le guardie per portarte tribunal in manete?

    Perchè sì, iero de bona voia e go dito femose sta ridada. Diese minuti de disenio (de più no merita sta paiazada), e questa xe la parte facile. Dopo scominza i longhi: toca scriverse in feisbuk, che me par la roba più pirla de tute e fin desso go sempre evitado. Bom, son dentro, no ve digo con che nome (ufo ghe ne iera za un, remengo suo). Regolamento disi: “adattabile a diverse dimensioni, ingrandibile o riducibile“, che vol dir vettoriale, giusto? E inveze no, semo o no nosepolcity, per cui su feisbuk no se pol. No i vol PDF, no i vol Illustrator, Corel figurite, SVG no i sa nianca cos’che xe. Vien fora un popap che disi che TIFF ghe piasi, ma scopro che no xe vero, o almeno el mio no. Rivo finalmente butarghe su un JPEG – ma solo che basa risoluzion, no i vol file grandi, figurite. Come dir: che che ga fato i pupoli che fin desso se vedi sul sito del comun no sarà proprio del mestier, e se nota, ma anca el merlo che ga organizato sta sagra no xe che el sia proprio competente. Se proprio ghe spuzava chieder a qualchidun che sa de grafica, el gavessi almeno podù cior le pagine gialle e ciamar un tipografo a caso per farse spiegar le due robe minime. Tropa fadiga, o ghe casca la corona de testa sbasarse a chieder?

    Bom, tornemo a noi e al concorso serio. El pupolo esisti in vari formati, xe decente, e entro l’ora de pranzo el venierà scartado per lesa italianità (contien la parola Trst, figurite). Cossa go de far dopo? Che se capimo, mi punto al frico con polenta e go zà el bavaiol in tel coleto. Voi mete el piato (pien), mi porto piron e coltel. Se fè dose abondante, spartisso con tuti i presenti. Cossa se bevi col frico?

  6. beniamino valteri ha detto:

    “iniziativa che trovo davvero divertente e che invito tutti a guardarla”… ma tipo rileggere prima di pubblicare???
    Mi fermo alla forma. Sui contenuti siamo davvero alle mani nei capelli.
    Un saluto!

  7. Diego Manna ha detto:

    ufo, te ga de butar el jpg su sto grupo:
    https://www.facebook.com/groups/1864575670467349/?fref=ts

    indiferente forma dimension risoluzion 😉

  8. ufo ha detto:

    Ah remengo, mi no son bon. Mi fraco e fraco boton e no nassi niente, devo starghe sule ***** a sto feisbuk (xe corisposto), alora lo go buta su Flickr, che almeno funzia senza romper tanto le tonie. Se qualchidun riva tramacarlo el me fa un piazer. Public domain, fe quel che vole del pupolo (e ricordeve de tirar l’aqua dopo).

    Frico, polenta e Guinness, podessi andar come abinacija? E “Qui si parla solamente umano” podesi starghe come slogan?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *