26 Aprile 2016

Gaspez Arts: una fucina fantasy a Trieste

el sunto Miniature metalliche, dadi personalizzati e accessori di gioco per il Fantasy Football prodotti a Trieste: vi presentiamo Gaspez Arts.

Molte realtà produttive insediate a Trieste sono poco conosciute dai triestini stessi. Io stesso ho scoperto con sorpresa che appena fuori città c’è un laboratorio artigianale di miniature fantasy, la Gaspez Arts. Così – da bravo nerd – sono andato a conoscere Fabio Gasparini, l’imprenditore-artigiano che la gestisce.

Ciao Fabio. Vuoi raccontare ai lettori di Bora.la come è nata la Gaspez Arts?

Come molte volte accade, il caso ha giocato una parte determinante. Nel 2001 facevo il tassista e, durante una corsa, un giorno un cliente nota sul sedile delle riviste della Games Workshop [una ditta inglese che ha prodotto regolamenti, ambientazioni e miniature di culto per generazioni di giocatori – Ndr]. Mi dice: “Sai di che cosa si occupa la mia ditta, la Nicem? Macchine per produrre miniature. La Games Workshop è tra i miei clienti!” e mi ha invitato a vedere la sua fabbrica.

E visto che sei curioso, oltre che un appassionato giocatore, tu sei andato a vedere…

Ovvio! E mi si è aperto un mondo, quello della “microfusione”. Ho finalmente capito come nascevano le miniature che dipingevo, e con cui giocavo, da anni. Ti riassumo il procedimento. Parti dall’idea e fai un primo disegno. Questo schizzo è la base per il prototipo, che viene realizzato in stucco o in cera.
Il prototipo viene piazzato tra due dischi di silicone, che ne prendono la forma in negativo, formando il primo stampo. Con questo stampo fondi i primi pezzi, detti metal caster. Quando hai il numero giusto di metal caster, uguali o diversi tra loro, realizzi con i dischi di silicone uno stampo multiplo, quello che ti serve per la produzione in serie e puoi finalmente partire.

E come mai la curiosità si è trasformata nella tua nuova professione?

Sono sempre stato un appassionato modellista e così, in un momento in cui la licenza di tassista ha cominciato a fruttare meno, ho pensato di fare il salto da consumatore a produttore. Ho acquistato le prime macchine e ho cercato una nicchia di mercato che avesse bisogno di miniature originali. Nel 2008 ho lanciato la mia prima linea personale nel “Fantasy Football” e ora ho a catalogo più di 40 squadre, da 16 elementi ciascuna.

E tu ci giochi?

Beh, diciamo che il Fantasy Football non è uno dei miei giochi preferiti, ma… giocare è una parte importante del mio lavoro! Buona parte delle vendite che faccio, soprattutto in questo momento in cui la disponibilità economica media è diminuita e la concorrenza (compresa quella sleale) è aumentata, quello che ti fa resistere sul mercato è il valore aggiunto che tu stesso porti al prodotto che presenti.

Il fatto che trovo sempre il tempo per fare una partita (ovviamente con una squadra di miniature mie!) anche nel mezzo del caos di una fiera è apprezzato dai giocatori, che hanno un forte senso di comunità. Essere percepito come “uno dei loro”’ può fare la differenza al momento di valutare l’acquisto.

In che senso?

Quando vado alle fiere in giro per l’Europa preparo spesso dei gadget, come dei dadi speciali, che sono molto apprezzati. E molte volte sono gli organizzatori dei tornei che mi chiedono di realizzare una miniatura per l’evento da regalare a tutti gli iscritti. Il ritorno economico di queste operazioni è minimo, ma la risposta pronta, l’affidabilità e il fatto di essere percepito come uno della comunità dei giocatori danno delle chance in più a Gaspez Arts e che la concorrenza ancora non sa dare. Ricevo persino regali di compleanno da alcuni miei clienti!

Parlavi di concorrenza sleale… a chi o a che cosa ti riferisci?

Indovina un po’? Negli ultimi tempi sono comparsi dei produttori europei che copiano le idee, fondono in Cina a costi bassi e, come se non bastasse, per lucrare ancor di più usano una lega con un’alta percentuale di piombo. Che nei giocattoli è illegale nell’Unione Europea. E anche se tecnicamente le miniature sono considerate oggetto da collezione e quindi non soggette alle norme europee sui giocattoli… secondo te, è difficile che finiscano in mano ai bambini?

Sul tuo catalogo ci sono orchi dal look piuttosto nazista, goblin-clown e donne in tenute succinte a dir poco. Sono tutte idee tue?

gaspez

Solo in parte. Una delle cose interessanti di internet è che ti permette di sviluppare le tue intuizioni grazie alla community dei tuoi clienti, ovvero dei giocatori. Ti dicevo che i piccoli produttori indipendenti devono trovare la loro nicchia. Un grande produttore verrebbe sommerso di critiche per delle miniature troppo scosciate; sul mio piccolo sito invece hanno la loro giusta visibilità e chi è interessato le trova senza grossi problemi. A proposito, i Goblin Circus sono in assoluto la mia squadra best-seller, forse perché catturano bene lo spirito bizzarro del Football Fantasy. E gli orchi nazisti sono apprezzatissimi in Germania, anche se lì nessuno osa comperarli di persona alle fiere per motivi diciamo “storici”…

Mi pare di capire che Gaspez Arts sei tu e basta. Fai davvero tutto da solo?

Guarda, in Italia avere dei dipendenti dal punto di vista normativo-economico è un incubo. Quindi, per il volume di affari che ho io, fare tutto da soli è una scelta obbligata. Ho un ottimo collaboratore esterno, però: Raffaele Stumpo, un artista che si occupa di realizzare i modelli che poi io produco. Dopo aver fatto alcune sculture mie, ho capito che conveniva a tutti (a me come ai clienti) affidarmi a un artista attento e competente. Lui ha creduto in me fin da quando non ero conosciuto e ha sempre lavorato bene. Altri artisti anche più famosi nel ramo, che all’inizio mi hanno snobbato, adesso mi chiedono “vuoi che ti realizzi una squadra?”, o perché il marchio Gaspez Arts è ormai noto o perché c’è meno lavoro, ma preferisco premiare una persona seria come Raffaele. Sono fatto così e continuerò così.

Per finire, ti vorrei chiedere un bilancio complessivo sulla tua attività…

Ci sono tante considerazioni da fare… La microfusione mi ha portato in giro per il mondo: la Nicem mi ha spedito in giro a fare formazione sui loro macchinari fino in India, e ciò mi ha fatto toccare con mano realtà inimmaginabili… Trovo molto bello il mix di creatività e manualità in questo lavoro, come la possibilità di gestirmi i tempi… Apprezzo il rapporto con i miei affezionatissimi clienti e il mondo dei giocatori: molto spesso sono belle persone e non squali pronti d approfittarsi del prossimo…
Odio tutta la burocrazia e l’incapacità con cui sono spesso costretto a confrontarmi qui in Italia ripetto alle realtà estere e tante volte penso che sarebbe il caso di spostare tutto in Slovenia, poi va a finire che non lo faccio per inerzia. Così come ogni anno mi chiedo se saprò innovare la mia produzione e restare competitivo. Ma sono le domande che, immagino, tutti i piccoli imprenditori artigiani si fanno. E il fatto che io produca soldatini di lega di stagno per giocare non mi rende poi tanto diverso dagli altri.

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2 commenti a Gaspez Arts: una fucina fantasy a Trieste

  1. Fabio Gasparini ha detto:

    sono commosso…. grazie a tutto lo staff

  2. Fiora ha detto:

    “molte realtà produttive insediate a Trieste sono poco conosciute dai Triestini stessi….”
    Infatti! E per cosa ce l’abbiamo Boranostra?!
    Orpo, complimenti e auguri Fabio!

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