Foto di Alba Zari
1 Marzo 2016

Trieste xe per bici: pedalare è un esercizio mentale positivo

el sunto "Esco dall'ufficio e quando arrivo a casa in bici ho messo da parte le energie negative della giornata"

Continua la rubrica nata sulla scia del progetto In Salita di  Alba Zari e Sharon Ritossa.
Una fotografia istantanea della situazione ciclabile a Trieste, concentrandoci direttamente sull’esperienza di chi la bicicletta la usa quotidianamente, sfidando quel motto duro a morire e che, col tempo, vorremmo invece ribaltare.
L’obbiettivo è dimostrare che sì, Trieste xe anche per bici.

Il nostro progetto, che si appoggia all’idea di Alba e Sharon, vuole proseguire nel loro lavoro.Chi vuole partecipare e dare il proprio contributo può mandare una sua foto in bici e le sue risposte alle quattro domande a manna@bora.la.
Vi ringraziamo in anticipo.

La testimonianza di oggi è di Giulio Venier.

  1. Descrivi la tua bicicletta.

È difficile definire quale sia la mia bici, perché ne posseggo diverse. Inoltre, sono un telaista, quindi la mia bici potrebbe essere anche quella che in quel momento sta dentro alla mia testa e che potrebbe anche essere la tua (prossima) bici. Diciamo allora che la mia bici è una bici da turismo: quella che ti porta ovunque, che puoi caricare con le borse da viaggio, quella che poi diventa tutt’uno con te.


2. Da quanto tempo utilizzi la bicicletta?

Ho iniziato ad usare la bici da ragazzino. La utilizzavo praticamente solo d’estate durante le vacanze. Qualche anno fa ho capito quanto la bici mi avrebbe cambiato la vita e da allora ho smesso di usare del tutto il motorino. A volte mi capita di dimenticare di possedere un’automobile.

3. Dove ti porta la bici?

La mia bicicletta mi accompagna al lavoro, mi porta a fare la spesa, mi permette di arrivare (quasi) puntuale ai miei appuntamenti e a volte anche lontano da casa. Ho in mente molti posti dove andremo insieme.

4. Trieste xe per bici?

Trieste xe per bici. Lo ripeterò all’infinito. Ma ancora tanti triestini a volte non se ne rendono conto. Il centro città è intasato dalle macchine e mentre le sfilo col sorriso penso a cosa si perde la gente chiusa dentro una scatola. Le voci dei pedoni, i profumi che arrivano dalle panetterie o dalle cucine dei ristoranti. Qualche sguardo rubato qui e là. I bambini che si rincorrono in quei pochi spazi che gli sono concessi tra un strada e l’altra. E la bici che ti porta fino a dove devi andare. Niente affanni per un parcheggio. Niente doppie file, niente multe. Pedalare è di certo il mio esercizio mentale preferito. Esco dall’ufficio e quando arrivo a casa ho messo da parte le energie negative della giornata. Dimostrare che Trieste è per bici? Se pol.

trieste xe per bici - giulio

Foto di Alba Zari

Tag: .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *