Foto di Sharon Ritossa
16 Febbraio 2016

Trieste xe per bici: via Madonnina fa calar la panza

el sunto La testimonianza di chi usa la bici soprattutto da atleta, ma che non disdegna il suo utilizzo urbano, anzi.

Continua la rubrica nata sulla scia del progetto In Salita di  Alba Zari e Sharon Ritossa.
Una fotografia istantanea della situazione ciclabile a Trieste, concentrandoci direttamente sull’esperienza di chi la bicicletta la usa quotidianamente, sfidando quel motto duro a morire e che, col tempo, vorremmo invece ribaltare.
L’obbiettivo è dimostrare che sì, Trieste xe anche per bici.

Il nostro progetto, che si appoggia all’idea di Alba e Sharon, vuole proseguire nel loro lavoro.Chi vuole partecipare e dare il proprio contributo può mandare una sua foto in bici e le sue risposte alle quattro domande a manna@bora.la.
Vi ringraziamo in anticipo.

La testimonianza di oggi è di Alan Braz.

  1. Descrivi la tua bicicletta.

È una bici che andrebbe utilizzata in pista per raggiungere alte velocità – anche oltre i 42 km/h – ma io la uso in strada. Ogni dettaglio è studiato per renderla ergonomica e per fare molti chilometri: dalle ruote con le razze in carbonio, al sellino con una spaccatura in mezzo come quelli da triathlon, alla goccia che è grossa davanti e più snella dietro in modo da tagliare meglio l’aria. Inoltre, – una cosa che mi sono inventato io – sulle ruote ho lo sgancio rapido che, se stretto bene, tiene anche su discese piuttosto ripide; non tutti lo utilizzano, per paura, essendo la bici senza freni.
Con questo tipo di bicicletta, però, il massimo del rendimento ce l’hai in pista… mai in strada.

2. Da quanto tempo utilizzi la bicicletta?

L’amore è cominciato da bambino con il triciclo (tra l’altro senza freni anche quello – ahah!) e non è mai finito. Ho sempre corso in bicicletta, anche se è solo da un anno che utilizzo questo tipo senza freni e credo di essere uno dei pochi qui a Trieste.
La bicicletta mi permette di spostarmi senza preoccuparmi di traffico, benzina, parcheggio… se parti a quell’ora sai che arriverai in quel determinato momento; oltre al fatto che mantenere un’auto è costoso. Certo, Trieste è una città difficile per la bici, con le sue discese e salite, ma piano piano qualcosa sta cambiando, la gente si sta evolvendo verso un mezzo più adatto a questi tempi, più ecologico.
Sto cercando di pubblicizzare questo mezzo anche attraverso il mio profilo Facebook: scrivo della mia bici, di come la utilizzo, dei particolari tecnici… e se qualcuno mi contatta sono sempre lieto di dare qualche consiglio su come utilizzare le bici a scatto fisso.

3. Dove ti porta la bici?

Uso due bici diverse per momenti e scopi diversi: una ad uso quotidiano, una Trida, per andare a lavoro, in palestra, a fare la spesa e qualsiasi commissione, l’altra (quella con la quale mi avete fotografato), una Specialized, per allenarmi il weekend; vado verso Lignano, Udine, la Slovenia facendo un minimo di 180 km al giorno. Ho fatto anche viaggi più lunghi che mi hanno permesso di conoscere, scoprire, esplorare il territorio: la prima pazzia è stata quella di fare il perimetro dell’Istria in giornata, è stata duretta.
Invece, dopo essermi allenato meglio – quella dell’Istria mi ha fatto soffrire abbastanza – ho fatto Trieste, Nova Gorica, Tolmin, Bovec, Passo Predil, poi ho girato il lago giù per Sella Nevea e poi Venzone, Udine, tutti i paesetti fino a tornare a Trieste: 300 km sempre con la bicicletta fissa, in giornata ovviamente.
In realtà, l’unica strada che mi ha messo veramente in crisi – stavo quasi mollando -, è una salita in Slovenia, Predmeja, nome anche del monte. Avevo un rapporto 48/17. Stavo per gettare la spugna, sono sceso dalla bici, ma un tizio mi ha incitato e piano pianino ce l’ho fatta. Ho voluto rifarla, con un rapporto più duro, un 48/15, quindi due denti di meno, e ce l’ho fatta, senza scendere e senza nessuno intorno che mi incitasse. È stato veramente un traguardo, una grande soddisfazione. Sono quasi una leggenda per questa storia tanto che coloro che vanno con le bici da corsa nelle zone del Goriziano, uno una volta mi ha fermato dicendomi: “ah, ma tu sei quella che ha fatto…”.
Correre con quelli che usano biciclette da corsa è ancora più dura; è puro masochismo perché loro hanno cambi e freni, invece tu, non avendo la cadenza costante, devi fare una fatica allucinante e devi stare sempre attento e concentrato in modo da accorgerti di eventuali ostacoli in tempo.
Capisco che è una bici impegnativa – non è adatta a tutti -, ma ho scelto di investire tempo e denaro su questo mezzo, perché è imprevedibile, come la strada.

4. Trieste xe per bici?

E’ un domandone. Io vivo per la bici quindi per me una qualsiasi città è per bici. Comunque per Trieste xe per bici ho una risposta ma una risposta da atleta. Trieste è fantastica per andare in bici perché a differenza delle altre città ha tutto, salite, discese, il mare, i monti, insomma puoi avere una varietà di situazioni sia paesaggistiche che da affrontare. Quindi ha tutto.
Ti racconto anche una vicenda. Tempo fa vendetti una bici ad un mio amico che era di un pigro allucinante. Non era convinto di affrontare una vita in bicicletta per andare al lavoro perché c’era di mezzo via Madonnina. Un impresa per lui! Mesi dopo lo vidi e mi ringraziò tutto felice. Mi disse, guardami, che aveva tirato giù la pancia e via Madonnina gli sembrava dritta ad un certo punto. Questo è il bello della bici, perché in qualsiasi situazione lei ti aiuta.

Foto di Sharon Ritossa

Foto di Sharon Ritossa

Tag: .

2 commenti a Trieste xe per bici: via Madonnina fa calar la panza

  1. Michele ha detto:

    Su per via Madonnina in bici? La pendenza non è nulla di cui preoccuparsi, piuttosto parliamo del traffico veicolare nervoso su una strada stretta con macchine in sosta su un lato! Una bici che sale su di là obbliga l’intera colonna di macchine a stare al suo passo perchè la strada è stretta e non la possono sorpassare in sicurezza. Senza dimenticare il gas di scarico che una volta non uccide, ma passare per quella strada in bici tutti i giorni, a lungo andare, salutare certo non è!

  2. Fiora ha detto:

    ” questo è il bello della bici,perché in qualsiasi situazione lei ti aiuta”
    e dire che da quando ho la patente ho sempre pensato così dell’auto… ma chissà che non mi faccia convincere per ora da quel che leggo ( perché da quel che finora vedo in strada…) e non cambi idea. Si sa , solo i paracarri non cambiano mai idea! 😉

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *