
Vigna dei Quattro Stati
L’autunno ha improvvisamente fatto capolino nelle nostre giornate.
In qualche cantina i mosti stanno già fermentando nei tini, a vendemmia conclusa.
Qualcuno invece sta appena iniziando la raccolta dell’uva bianca, mentre per l’uva rossa c’è ancora tempo.
Denominatore comune fra chi vendemmia presto e chi lo fa più tardi è l’abbondanza e la bellezza della frutta 2015.
I vini 2015 che verranno promettono cose grandissime.
Per noi che, in senso bello e buono, di vino ci nutriamo, le aspettative sono altissime.
Così abbiamo accolto di buon grado l’invito dell’amico Marko Tavčar e siamo andati con lui a passeggiare fra le sue vigne.
Un bellissimo giro fra malvasia, vitovska e terrano, fra l’uva autoctona del Carso. Fra Kreplje, Dutovlje e Gorjansko.

Marko Tavčar
A Kreplje, vicino alla sua cantina, abbiamo passeggiato per lo più fra le viti di malvasia, vitovska e un pò di terrano.
A Dutovlje abbiamo fatto un giro nella terra che Marko definisce il grand cru del terrano. Siamo subito sotto all’abitato, in posizione soleggiata e qui secondo molti l’uva di terrano è la migliore che ci sia per fare il “nostro” vino rosso.

Vite centenaria di malvasia Quattro stati
Ivence a Gorjansko abbiamo visitato la vigna dei Quattro Stati. Questo è un piccolo appezzamento che io definisco “vigna giardino”. La sua uva, di malvasia per lo più, proviene da piante centenarie (4 Stati: Austria, Italia, Jugoslavia, Slovenia) e bellissime, adagiate su un tappeto di erba, fiori e piante aromatiche. I filari ben distanziati sono inframezzati da alberi di vario tipo, come susini, mele cotogne, ciliegie. Uno spettacolo. Questa particella viene curata da Marko Tavčar insieme a Marko Fon della malvasia eccellente, elegante, equilibrata, ma pochissima. Tra l’altro i due Marko la vinificano separatamente, Fon come Quattro Stati, Tavčar come Gorjanka.
Non abbiamo potuto resistere e oltre alla bellezza dei grappoli, abbiamo assaggiato l’uva.
In questo caso la bocca ha confermato ciò che gli occhi hanno visto.
Penso che tutti i vignaioli saranno contenti dell’uva del 2015. Ora la parola passa alla cantina. Come dice Damjan Podversič: “quando porto un’uva del genere in cantina il più è fatto, ora posso solo stare attento a non rovinarla!”
Per gli assaggi di vino ci sarà tempo.
In vino veritas…..