Si è tenuta ieri pomeriggio la manifestazione di solidarietà dal titolo “La Marcia delle Donne e degli Uomini Scalzi” organizzata e sostenuta da quella Trieste che dimostra di essere solidale.
Pochi i rappresentanti politici presenti, se escludiamo Giulio Lauri, il Presidente del Consiglio Comunale Iztok Furlanić, la vice sindaco Fabiana Martini.
Al di là della presenza politica o meno, quello che è significativo è che una parte della città si sia alzata in piedi ed abbia dimostrato che l’antagonismo e la contrapposizione non portino a niente.
Nel dettaglio, più di 600 persone hanno “marciato” a piedi scalzi e non, dal Silos alla piazza Unità d’Italia, dove la manifestazione ha concluso il suo itinerario davanti alla Prefettura.
Ecco. Noi di Bora.la c’eravamo. E abbiamo ribadito come l’accoglienza, la solidarietà e l’ospitalità facciano da sempre parte di questa grande comunità in riva all’Adriatico.
È stato gratificante vedere come i richiedenti asilo, la persone che scappano, e che vogliono poter avere – devono – il diritto a ricostruirsi una vita, si siano mescolati alla gente di questa nostra città.
Un messaggio di grande importanza, dopo la continua propaganda che partiti politici stanno utilizzando a fini elettorali, anche nella nostra città, e che fa solo ed esclusivamente leva sulla paura della gente, alimentandola ancora con le storie dei 50 euro al giorno, il disagio provocato da queste persone, e via dicendo in una escalation di dubbia obbiettività, se non del tutto assente.
Anche questa mattina, infatti, alcuni militanti della Lega Nord hanno esposto uno striscione “Stop Invasione” a qualche decina di metri dal palazzo di via Bonomo dove sono ospitate decine di rifugiati.
Una semplice provocazione alla quale gli ospiti del palazzo – si perché anche e soprattutto di ospitalità si parla – hanno risposto con l’offerta di tè e biscotti.
Non esattamente quello che Salvini e chi ciangotta continuamente, ripete a menadito.
#TriesteSolidale
Foto di Andrea Chittaro dell’ICS
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