In un clima da fiaba, con il sindaco di Geraardsbergen in Belgio, dove si trova il famoso muro di Grammont affrontato nel Giro delle Fiandre, la TCR 3 2015 è partita.
I concorrenti, circa 200, sono sfilati, in un clima di grande emozione, tra due ali di folla che illuminavano il muro con le fiaccole.
Vento contrario, pioggia e continui saliscendi hanno fiaccato molti di loro, condendo con gli inevitabili incidenti meccanici il tutto. Strabilianti le performance di alcuni atleti.
Juliana Buhring, dopo 24 ore aveva percorso oltre 500 km e adesso, dopo circa 38 ore dalla partenza, occupa la dodicesima posizione assoluta.
In testa si è assistito a numerosi cambi di leader. Ultan Coyle, designer freelance per Rapha, dopo aver condotto a lungo la gara, ha avuto inconvenienti meccanici ed è stato superato dal semi professionista James Hyden che in queste ore ( le 14:00 di domenica 26 luglio), sta affrontando il Mont Ventoux dove si trova il primo punto di controllo. Attualmente ha già macinato 864 km in poco più di un giorno e mezzo, un vero treno.
Se la testa della corsa sembra volare, ci sono decine di atleti che stanno dando il meglio nelle posizioni di rincalzo.
Per molti di loro le percorrenze variano tra i 400 e i 600 km. L’ultima concorrente di cui si hanno notizie ha da poco pedalato i primi 200 km; la sua sarà una lunghissima gara fino a Istanbul: nessun problema, c’è spazio per tutti in questa pazzia!
Visti i ritmi forsennati imposti, si può prevedere che nella tarda serata di domenica, i primi ciclisti si cimenteranno sulla strada dell’Assietta a Sestriere, dove è posizionato il secondo punto di controllo.
Davanti poi ci sarà la traversata dell’Italia, da ovest a est.
I migliori potremmo incrociarli dalle nostre parti già domani e fino a mercoledì, giovedì, il serpentone che passerà per Gorizia o Trieste, a seconda delle scelte individuali di ognuno, sarà consistente. Poi transiteranno i più lenti.
Un’ultima curiosità: un concorrente è partito con una bicicletta a scatto fisso, con due soli rapporti a disposizione, 42×15 e 42 x19. Il suo nome è Ouaja Stephane ed ha il numero 152. Ha pedalato finora più di 600 km e in molti sono ansiosi di capire come riuscirà a superare le asperità del Ventoux in primis e, soprattutto, la sua discesa!
La pattuglia italiana si sta ben comportando. Potete seguire sul sito ufficiale della Transcontinental Race la competizione. Oppure utilizzare i social network. E, naturalmente anche qui, su Bora La.
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