12 Luglio 2015

Fedez a Trieste è magnifico

el sunto Il giovane rapper incanta il pubblico triestino in una tiepida serata di luglio

Erano altissime le aspettative mentre mi dirigevo con i miei amici verso Piazza Unità per ascoltare il concerto del mio idolo del momento (ho 25 anni e allora?): per mamma e papà Federico Lucia, per gli amici ‘Fedez’. Davanti a me un pubblico eterogeneo, dai bambini invasati dell’età di mio nipote (Tadej, 9 anni) ai genitori annoiati e bacchettoni, passando per le adolescenti in balia degli ormoni e sì, anche qualche raro esemplare di giovane adulto (le amiche della mia ragazza).

Fanno una breve apparizione sul palco gli Spritz for Five, quelli che dovrebbero essere la risposta tristina agli One Direction. Ringrazio le tre Lasko bevute prima di entrare per avermi permesso di sopportare la loro mezz’ora di coreografie e cover raffazzonate. Comunque io i 5 spritz non li ho visti.

Ma ecco che entra Fedez salutato dal tripudio generale, tra le lacrime di gioia delle ragazzine e gli sguardi ammiccanti delle mamme arrapate. Si capisce subito come il cantante originario di Milano non abbia paura di confrontarsi con le critiche rivoltegli da politici e personaggi dello spettacolo, ma anzi le utilizzi come ispirazione artistica. Tuttavia Fedez non si limita a farlo con le sue canzoni, ma anche tramite video-denuncia proiettati su un maxischermo che riprendono delle tematiche a lui care: la politica, l’amore, la religione, la cultura hip-hop e la tv spazzatura.

Il pubblico geriatrico della piazza più bella d’Italia, anzi no d’Europa, anzi no del mondo (come ricorda qualsiasi cantante che calchi le scene triestine) si riscalda in particolare sulle note di “Generazione Boh”, “Alfonso Signorini”, “Voglio averti account”, Polaroid”, ma soprattutto con “Magnifico”. Quest’ultima canzone viene cantata a squarciagola da tutti i presenti, anche perché è l’unica che tutti, ma proprio tutti conoscono a memoria, persino quelli che hanno ascoltato il concerto a scrocco dal Molo San Carlo (Audace per i più giovani).

Ottima la chimica tra l’x-factorina Vivian, che sostituisce le voci femminili nei duetti, e il rapper milanese che non si risparmia dal sottolineare più volte la sua bravura.

Solo quando, infine, Fedez annuncia che il concerto sta per finire, do un’occhiata all’orologio e mi accorgo che un’ora e quarantacinque era volata via. E proprio in quell’attimo giunge il momento per Fedez di volare letteralmente sul pubblico dentro un gigantesco pallone trasparente. Mio nipote (Tadej, 9 anni), avrebbe commentato questa trovata con un “fighissimooooo”.

 

 

 

 

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