16 Giugno 2015

I punti deboli del rigassificatore di Smart Gas secondo Legambiente

el sunto Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Legambiente Fvg

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Legambiente Fvg

Legambiente ha recentemente inoltrato al Ministero per l’Ambiente le proprie osservazioni al progetto di un rigassificatore di GNL al Lisert, presentato dalla società Smart Gas.
A differenza di vent’anni fa, quando si era creato un ampio e lacerante dibattito in città sul terminale di rigassificazione SNAM in località Lisert, al termine del quale giudicammo in modo favorevole il progetto (comprensivo di numerose compensazioni ambientali che SNAM si era impegnata a garantire, in primis la riconversione a gas della centrale termoelettrica allora di proprietà ENEL) oggi, con il progetto Smart Gas, quelle condizioni non ci sono più.

-Non esiste, in Italia, il problema di aumentare le importazioni di gas, né tramite ulteriori gasdotti, né con la costruzione di nuovi impianti di rigassificazione. Le percentuali di utilizzo dei tre terminali esistenti in Italia nel 2014 è stato di circa il 50% per quello di Porto Viro (RO) mentre gli altri due, Panigaglia (SP) e Livorno, sono praticamente inutilizzati!
-Non si ravvisa alcun significativo beneficio ambientale, alcuna compensazione che potrebbe determinare un Bilancio Ambientale Positivo: nessun collegamento con un’eventuale riconversione a gas della centrale a carbone, nessun significato in tema di Strategia Energetica Nazionale, nessuna logica di risparmio ed efficienza energetica o di sviluppo delle fonti rinnovabili, anche considerando che, ben che vada, il terminal sarà operativo dopo il 2020.
-Emerge, invece, una forte sottovalutazione dell’impatto paesaggistico, in particolare delle opere a mare (cassa di colmata) che va a estendersi in modo notevole nel tratto di mare prospiciente la costa duinese.
-Non si percepisce, peraltro, neppure una concreta sostenibilità economica dell’opera, dichiaratamente fondata sull’ipotesi (tutta da dimostrare) di acquisire GNL a un costo inferiore del 10 % rispetto a quelli medi del mercato europeo.
Riteniamo perciò che le vaghe motivazioni economiche della proposta di Smartgas, dal momento che il progetto coinvolge tutta una serie di interventi pubblici dai costi diretti e indiretti per la collettività, non possano essere considerate puramente appannaggio di un’iniziativa privata, la cui sostenibilità deve comprendere non solo gli effetti ambientali.
Infine, è sempre più evidente la necessità di ristabilire i livelli e le priorità di pianificazione, sottoponendo a Valutazione Ambientale Strategica (VAS) il Piano Regolatore del Porto. Non a caso, tale prescrizione è stabilita dagli “Atti di indirizzo per la redazione del PRP di Monfalcone” della Regione FVG. Non può essere dato per scontato che tale iniziativa possa trovare ospitalità nell’ambito di una pianificazione che, per sua natura, non può che essere sovraordinata ai singoli progetti di soggetti privati, come quello di Smart gas.
Legambiente è convinta che queste argomentazioni siano più che sufficienti per convincere la Commissione VIA Nazionale a respingere il progetto.
Quanto all’ipotesi di un referendum consultivo, di cui è stata ventilata l’ipotesi, crediamo che non sia lo strumento giuridico più efficace per impedire la realizzazione del Terminal, tanto più che il proponente ha già dichiarato che non ha alcuna intenzione di riconoscerne l’eventuale esito contrario all’impianto.
Sono comunque positive tutte le azioni dirette a evidenziare i numerosi punti deboli del progetto, portandoli all’attenzione dell’opinione pubblica e dei settori della politica che desiderano farsi un’idea senza il rischio di condizionamenti.”

Le osservazioni complete qui.

Tag: , .

8 commenti a I punti deboli del rigassificatore di Smart Gas secondo Legambiente

  1. gasemolo ha detto:

    Speriamo che la commissione VIA non sia inquinata da meccanismi di pressione esterni. Il rigassificatore SMART sembra il capriccio insensato di un bambino viziato. Un progetto che si scontra contro qualsiasi regola di buonsenso.
    Vivendo in questo Paese si ha una sensazione di catastrofe imminente anche frutto di una politica finita nelle mani di persone stupide, ignoranti e presuntuose.

  2. John Remada ha detto:

    Allora a riguardo al vecchio progetto snam , quando noi con A. Ritossa chiedemmo di mostrare il denaro per le opere promesse, nulla c’era sul piatto, quindi ci siamo schierati per il no, era intuibile che fossero promesse da tagliagole; a riguardo alla riconversione non mi risulta che Enel avesse messo nero su bianco ; forse a voce; ovviamente i soliti noti, che già molti danni avevano fatto nella zona, e erano in pignata anche questa volta, hanno vomitato veleno per mesi, gente molto signorile. Questo rigassificatore non so se serva o meno, ma il personaggio che lo gestisce sembra anche a me un po’ troppo preso dalla situazione, e questo non gli viene a favore. Se ci sono benefici vanno spiegati pacatamente e con fatti precisi; inoltre non ho ben capito chi gestisce la centrale cosa pensa di una presunta riconversione.

  3. gasemolo ha detto:

    Macchè riconversione della centrale! Quella è una storia della propaganda somministrata in questi mesi dal proponente.
    A2a ha più volte dichiarato che non esiste la possibilità di una riconversione a gas della centrale e il progetto presentato al ministero specifica che l’impianto Smart non prevede una riconversione dal carbone al gas. I benefici non ci sono,ci sono solo chiacchiere, mistificazioni e disgrazie.

  4. Kaiokasin ha detto:

    Confermo. La versione ufficiale di A2A è che non hanno mai avuto contatti con Smart Gas e non sono minimamente interessati al gas, che costa troppo (anche con il promesso sconto del 10%, ammesso che ci sia perchè non è chiaro come farebbe ad ottenerlo, visto che il carbone già costa almeno il 20% in meno).
    La localizzazione dell’impianto è del tutto inaccettabile, vicinissima alle nuove terme, a porti nautici e ad aziende che producono yacht e barche a vela, che sembra essere l’unico settore innovativo sorto a Monfalcone.
    Per non parlare delle valenze naturalistiche e paesaggistiche, che metterei al primissimo posto.
    Progetto da bocciare, senza dubbio!

    p.s. J.R. sicuro che AN locale era contraria al terminal Snam? Io ricordo che lo era AN nazionale mentre quella locale era a favore, o ricordo male?

  5. anny ha detto:

    A Monfalcone si muore di mesotelioma a causa dell’amianto,un rigassificatore sarebbe l’ennesimo errore su una città già ampiamente devastata…..

  6. John Remada ha detto:

    Kaiokasin@ Ricordi parzialmente male; eravamo contrari , a parte Borgia e qualcuno dei suoi, che poi sono usciti dal partito; ma la maggioranza con Ritossa era contraria , eravamo convinti sia della pericolosità del rigassificatore, sia delle promesse da marinaio fatte dai soliti noti; e sai che dispiacere per le notti insonni dei vari gherghetta, persi e tutto il resto del clan snam, seguite alla sconfitta patita…..

  7. gasemolo ha detto:

    Non ricordo di aver mai visto Ritossa partecipare attivamente contro la Snam…a dir la verità Ritossa ha sempre fatto un’opposizione formale in tutti i ruoli politici in cui si è abbondantemente cimentato nel corso di lunghi anni.
    Ben,bon…aspettiamo un’uscita pubblica contro il rigassificatore e la centrale, visto che si va a elezioni a Monfalcone, sarebbe utile giocare a carte scoperte.
    La sindaca si nasconde dietro al ruolo istituzionale per non dire che, pur di aver i voti della lista messa in piedi la volta scorsa dal proponente, sarebbe disposta a vender l’anima pur di esser rieletta.
    La destra è stata ridicolizzata dal proponente che ha fatto il salto renziano…speriamo in uno “scatto di reni” contro il gas….come diceva Totò: ” siamo uomini o caporali?!”

  8. John Remada ha detto:

    Era sempre all’opposizione….cosa doveva fare? Credo di saperne più di te visto che ero iscritto al M.S.I. e poi A.N. fino a un certo punto, dopo l’imbecille con secondi Fini l’ha distrutta; ma in ogni caso con filosionisti non ci sto in ogni caso. L’anima della bionda bisogna vedere se qualcuno la compra…. l’altra volta i caporali erano persi, gherghetta e gli altri, gli uomini hanno respinto l’attacco; ma poi che senso logico è stato riconfermare gli stessi per 4/5 mandati, questi prima o poi te la cacciano di nuovo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *