26 Marzo 2015

Trento, Treviso e altre storie: la fantageografia di Trieste

el sunto “L'Italia è entrata nella Grande Guerra per liberare Trento e Trieste”. È quasi un mantra, e crea confusione.

Quando diciamo “vengo da Trieste”, le risposte che possiamo ottenere sono due. La prima è “che bella città!”. La seconda è un imbarazzato silenzio. “Dove diavolo si trova Trieste?”

Noi triestini abbiamo questa peculiarità: siamo nomadi pur rimanendo con i piedi nel Golfo e il culo sul Carso. Ogni sera, milioni di italiani sparsi per lo Stivale vanno a dormire con la convinzione di sapere esattamente dove si trovi la nostra città. L’hanno imparato a scuola, no?

L’Italia è entrata nella Grande Guerra per liberare Trento e Trieste”. È quasi un mantra, e crea confusione. Sarà forse colpa dei programmi ministeriali, così ampi da costringere gli insegnanti a parlare velocissimi, ma quel TrentoTrieste pronunciato di corsa, ha finito per fondere assieme i due capoluoghi.

Vivendo a Roma da 5 anni, mi è capitato di essere posizionato in varie parti d’Italia, e Trento ha riscosso un successo per ogni stagione: in primavera-estate, quando proponevo una passeggiata, mi sentivo rispondere che non tutti erano allenati a camminare come noi trentini; in autunno-inverno, invece, quando la temperatura si abbassava, ricevevo gelidi commenti: “Per forza non senti freddo, siete abituati voi di Trento!”. Si potrebbero scrivere libri sull’affascinante ipotesi di una Trieste bagnata dall’Adige, ma perché fermarci qui?

Triestini!

Circa un anno fa, alla radio si parlava del radicchio di Treviso. Un ragazzo campano che avevo conosciuto da poco, alzando il volume richiama la mia attenzione:

“Ehi, qua si parla della zona tua!”

“È Treviso, non Trieste”,

“E vabbè!” conclude lui, come se si trattasse di un accento fuori posto e non di 149 km di ignoranza. (dati Google)

Ma Trento, Treviso, Trieste, le allitterazioni sono roba da poeti. Sbagliare è umano, e volendo potremmo anche vedere il lato positivo: ci ricorda che non siamo al centro dell’Universo.

Dopo essermi sentito chiedere quando avrei fatto ritorno a Bolzano, e dopo aver svelato che sì, Trieste è sul mare, ho scoperto che noi giuliani eravamo in grado di balzare ben più in là dello scontatissimo Veneto o dell’eterno rivale Trentino-Alto Adige:

“Sono di Trieste”

“Ma dai, io ho un amico a Milano”.

Stavolta il silenzio imbarazzato era il mio. Sotto allo sguardo infinitamente ingenuo di quel ragazzo spelacchiato, mi domandavo come sarebbe stata Trieste se fosse stata una città della Brianza. Milioni di zanzare che sfrecciano come mig sparate dalla Bora, tutte destinate a sfracellarsi contro cucchiaiate di cassouela zeppa di kren, mentre Pilat intona i Canti della Filanda. No, è un’immagine che non posso sopportare.

Un ragazzo calabrese che ho frequentato per un po’, ogni volta che si avvicinavano le vacanze, mi domandava la stessa cosa:

“per le vacanze torni a…”

“…a?”

“…al paese tuo?”

Ragazzo generoso e gran lavoratore, come al Nord ce li sognamo. Ma credo non abbia mai capito da dove venissi.

“Vabbè, ma sbagliano solo i meridionali” starete insinuando, “i soliti terroni, no?” No.

A Parma, dove mia sorella studiava veterinaria, uno studente universitario di Modena, appreso da dove veniva lei, ha colto l’occasione per soddisfare la sua sete di sapere: “Trieste! E a casa cosa parlate: sloveno o tedesco?”. (Detto tra noi, è vero che una fetta di triestini fatica a parlare italiano, ma solo perché il triestino è lingua franca e raffinatissima). E come non ricordare allora quella scuola di Brescia che decise di non andare in gita scolastica a Trieste perché la Nato stava bombardando Belgrado?

Ad ogni modo, è un problema che non riguarda solo noi. Stella viene da Gorizia e mi racconta che una coppia di Rimini le ha domandato come andassero le cose lì in Liguria. Poco tempo fa, poi, illustrato a un ragazzo dove si trovasse la mia città, mi ricapitolava la lezione identificando il FVG con il Veneto, collocando Trieste vicino Chioggia ed esiliando il Veneto al confine con la Slovenia. Speriamo l’abbia capito: essendo maestro elementare, potrebbe tornargli utile.

Vanni, invece, mi comunica che un tale con cui parlava non era mai stato informato dell’esistenza di una regione chiamata Friuli Venezia Giulia. Pensava fosse una zona del Veneto.

Ma forse dove ci troviamo non lo sappiamo neppure noi. Se un turista viene a Trieste, si trova davanti a tricolori proiettati sul Municipio che ribadiscono “Trieste è italiana”, a qualche nostalgico che borbotta “Trst je naš” annettendo Trieste alla Slovenia, e agli indipendentisti che affermano, carte alla mano, che Trieste non è né Italia né Slovenia, ma Territorio Libero. A quel punto, il turista non ci capisce più nulla e può ben pensare di mandarci tutti a quel paese.

Ma se ancora qualcuno provasse fastidio a subire questi cambi di identità, pensate invece a cosa possiamo farci: possiamo rivelarci lupi di mare come i veneziani, camminare in montagna come i trentini, tirare su il Pil come ogni buon lombardo ed essere simpaticamente rozzi e festaioli come i balcanici. Uno, nessuno e centomila.

E se invece fosse proprio così?

Fabio Marson

Grazie a Dario, Vanni, Stella, Soraya, Fabrizio e Flavia per le loro testimonianze. Voi valdostani siete davvero disponibili.

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36 commenti a Trento, Treviso e altre storie: la fantageografia di Trieste

  1. Vanna Pecorari ha detto:

    Bellissimo! E tanto vero!! E mi fa sentire meglio!

  2. Giulio ha detto:

    C’è anche di peggio: la giornalaia di Arba (PN) dalla quale mi servo quando sono a Tesis (pochi km più in là) mia ha chiesto se noi a Trieste parliamo italiano o sloveno.

  3. Raimondo ha detto:

    Dopo aver recitato per anni il mantra “Trieste 100 Miles East from Venice”, all’immigrazione americana di New York, un giorno, incontrai un ‘Border Officer’ che indignato mi disse: “Of course! Trieste! James Joyce, Idalou Svevvi! ”
    Mi sono quasi commosso…

  4. bombastic ha detto:

    una spagnola pensava che la città se ciama trieste perchè all’est-e de l’italia visto che in spagnolo est se disi este e la me domandava il significato de quel ‘tri’ davanti a ‘este’

  5. sfsn ha detto:

    giulio,
    spero che te ghe gabbi risposto che qua parlemo italian E sloven

  6. Dario ha detto:

    A proposito del post di Raimondo, ma vi ricordate di “Se mi lasci ti cancello” dove il personaggio di Kirsten Dunst si chiamava Mary Svevo? Un nome del genere non può essere scelto per caso. Sulla stampa tedesca leggevo di come si parlasse di Svevo come del più noto scrittore triestino. Mah..

  7. Antonio ha detto:

    per alcuni triento e trieste sono separate da un fiume o unite da un ponte (vero sentito dire da più persone a Milano) oppure quando dicevo vengo da trieste mi rispondevano “aria pulita in alta montagna “!

  8. tbs ha detto:

    E’ Friuli – Venezia Giulia, col trattino. Una cosa è il Friuli e un’altra è la Venezia Giulia.
    Trieste sta nella Venezia Giulia, una regione geografica un tempo italiana e ora divisa tra l’Italia, la Slovenia e la Croazia. La parte italiana è stata unita politicamente al Friuli per ragioni di comodità, essendo molto piccola, ma rimangono due entità culturalmente molto diverse.

  9. michela ha detto:

    ma perchè meravigliarci, sono gli effetti della normale ignoranza. neanch’io so indicare su una carta geografica fisica la posizione di Cosenza, di Benevento, di Ragusa e dimentico sempre chi è più in su, Bari o Brindisi. Se fermassimo cento persone per strada e chiedessimo dove si trova la Lunigiana o il Mugello, poniamo, vorrei vedere quanti risponderebbero esattamente. Se chiedessimo a cento persone dove si parla in Italia la lingua dei cimbri, o degli arbereshe, resterebbero probabilmente senza parole. Mi sono resa conto che in alcuni casi gli stessi abitanti non conoscono la loro città, figurarsi il resto della loro regione, per non dire tutta l’ Italia! ripeto, è l’ignoranza, quella normale che ci fa rimuovere quasi tutto quello che impariamo a scuola e ci fa dimenticare tutto quello che non ci interessa direttamente. E poi, non parlavano di cancellare la geografia come materia? si vede che viene considerata pochissimo, infatti.

  10. michela ha detto:

    @6) Dario, tu ricordi Mary Svevo, io invece ricordo -anche se non è direttamente triestina- una figura femminile nel film IL QUINTO ELEMENTO: la cantante lirica Plava Laguna! quando nella sala dell’Ambasciatori l’attrice, dallo schermo, pronunciò le parole: “mi chiamo Plava Laguna”, gran parte degli spettatori scoppiò a ridere: infatti sono ben noti i campeggi di Plava Laguna e Zelena Laguna a Parenzo!
    Nel film SHE DEVIL il marito parla della moglie, dicendo che è di quella zona dell’italia finita sotto la jugoslavia e da dove sono scappati tutti…..
    curiose queste infiltrazioni fin nel cinema internazionale.

  11. Sandi Stark ha detto:

    Chi ga fato la guera per conquistarla, no sa dove xe Trieste. Chi ga fato la guera per difenderla, sa tutti. Domandeghe ai abitanti del ex Impero. Sa anche i tedeschi e mi digo anche el turco… el nosto vecio alleato, tremendo ma leale. I taliani no sà… pazienza, se faremo una ragion. Quando iero muleto la prima volta fora de casa, no contavo niente e portavo pochissima gente a Trieste. Perchè ragionavo come per le trattorie dove se paga poco e se magna ben… guai contarghe a gente co’ la lingua longa… tempo poche setimane e i te rovina el locàl, mandando quei tanechi che al momento del conto, i disi “Ulo? Che poco!” fanzendose sentir de l’oste.

    Per la città precisamente, pensavo che se rivava i milanesi e i romani, i gaveria cementificà tutto. Passadi xe i anni, sul monte de Barcola xe tuto zemento e Maltauro xe ai arresti domiciliari. Se stemo ziti, forsi i ne lassa el verde del giardin pubblico, dove anderemo presto a leger col smartphone, le email col selfie dei fioi emigrài. Perchè le cartoline costa, i muli no sa nianche come se le manda, no ghe servi girar co’ la biro e i pensa che el CAP xe una bareta.

  12. Sandi Stark ha detto:

    @8 caro TBS… “la venezia giulia xe una regione geografica un tempo italiana”… ma per assai poco tempo. Esattamente dal 1921 al 1943 e dopo dal 1954 ad oggi per i più fortunai. 83 anni o 92 per i più sfigai, e certi se la gaveva zumbada solo per 22 anni. Cossa xe questo, nei confronti della Storia? Niente… come una fregola del Kugelhupf.

    E la Slovenia no c’entra niente col discorso, là i continua a ciamarla Primorska che xe la traduzion de Litoral, anche i croati.. in parte.

    “Venezia” savemo… la nemica storica delle nostre terre. Come se i gavessi ciamà “Britannia” l’Ulster.

    E “Giulia”? Saria in onor de Giulio Cesare… no c’entra co’ la passera de Siora Giulia e i Giuliani no xe quei de l’amaro medicinale. No xe nianche l’antica famiglia triestina… xe proprio per Giulio Cesare.

    Ma lui iera mas’cio… perchè darghe el femminile al territorio? Questo no xe mai stà ciaro, bisogneria domandarghe all’inventor del termine, Isaia Ascoli. Un livornese nato a Gorizia da genitori appena immigrai, che el se iera improvvisà furlan fondando la Fililogica e scrivendo un sacco de monade, come quele de furlanizzar Trieste e l’Istria. Però intraprendenza e inventiva, no ghe mancava.

    Alora, le ricerche sula palingenesi de “Giulia”, no pol tignir conto che Giulio Cesare iera bisex, secondo Cicerone, Curione e Bibulo. Xe pochi dubbi: a 16 anni el iera l’amante de Re Nicomede de Bitnia, che saria come dir oggi, una parte de Turchia. El iera amante de un turco. E visto che i lo ciamava “moglie di tutti i mariti”, ecco che se spiega quel “Giulia” al femminile.

    Ma coi romani le robe no xe mai ciare o scure.. perchè el mato gaveva avù 4 mogli, tra le queli Postumia. Si, quela de le grotte… disi i taliani, che nel 1919 i meteva i cippi al console Caio Postumio per dimostrare che Postojna iera roba sua. E no i cippi de Postumia moglie de Giulio Cesare… anche Badoglio gaveva le idee confuse. Comunque el console no c’entrava niente, el iera nato parecchio tempo dopo che iera morto Giulio, o Giulia come sembra che lo ciamava certi.

    Perciò riassumendo, i ne gaveva rifilà el novo nome geografico con un binomio tra la peggiore nemica nemica delle nostre terre e de un roman gay… o per esser precisi, bisex. Come se l’Ulster se ciamassi “Britannia Elton John”, come se la provincia de Königsberg se ciamassi “Russia Nurejeva” e come se la Pomerania se ciamassi “Polonia Mercury” e no inveze “Kujawsko-Pomorskie” (ocio de no far confusion con Primorska e con Primorski).

    E come se in quei posti dal toponimo cambià, la gente originaria del posto, rivendicassi la nova identità territoriale, per no esser confusi con la provincia vicina rivale.

    Mi digo che saria ora de cambiar nome, “Venezia” se la tignimo per no farghe un torto ai veneziani, ma “Giulia”, cambiemo. Per restar in tema, un bon nome poderia esser “Venezia-Navratilova”.

  13. Fiora ha detto:

    ” e se invece fosse proprio così?” si chiede retoricamente F. Marson.
    Affermativo! e di questo mix oggi si dovrebbe piuttosto assaporare il gusto ed apprezzare il bouquet, anziché scorporarne gli ingredienti per dimostrare (a chi, poi?!) qual’è il predominante.

  14. Fiora ha detto:

    Giulio/a Cesare, Sandy? tra Gallia, Britannia, Egitto, e bazzecole consimili trovava pure il tempo di esemplificare sul pratico l’abbattimento degli stereotipi di genere, evidentemente.

  15. Fiora ha detto:

    @12
    Giulia & Nicodemo…oddio,noooo!
    A “rivelare” arcinoto arcaico gossip paracul-turale come si spiattellasse la madre di tutti gli enigmi, ovvero il segreto ” del gioco del rispetto”…cui prodest? Bu! 😀

  16. Fabio ha detto:

    Caro @tbs, sul trattino tra Friuli e Venezia Giulia, giusto per distinguere zone diverse, c’è un mare di opinioni, libri, leggi, modifiche costituzionali. Si veda ad esempio qui: http://www.ilgazzettino.it/PAY/UDINE_PAY/regione_quel_trattino_che_c_e_e_non_c_e_ormai_una_storia_vecchia/notizie/761646.shtml e qui http://ricerca.gelocal.it/messaggeroveneto/archivio/messaggeroveneto/2009/01/06/GO_15_LET2.html. Io mi sono rifatto al sito ufficiale della Regione.
    Ma ti dirò, se il problema fosse solo il trattino, sarebbe una meraviglia.

  17. bibliotopa ha detto:

    Mi inveze me fa sempre strano che co i parla del Nordest del Italia, i parla de solito de zone che per noi xe.. a ovest!

    per el resto, i ga dito che a scola no bisogna esser nozionisti, che le nozioni xe mal, che la geografia va studiada solo, semai, del punto de vista economico ( chi fa i bori a spese de chi? in chiave spesso marxista) e che no ocori saver.. e questi xe i risultati. E el mio compagno de scola Paolo Rumiz diseva che una volta se diseva “Trieste near Venice” ma adesso i capissi più facilmente “Trieste near Koper”.

  18. bibliotopa ha detto:

    ah si ps Postumia moglie de Cesare propio me mancava.. Cornelia ( fia de Cinna), ( forsi una prima Cossuzia), Pompea nipote de Silla ( quela del scandalo dela Bona Dea, del “la moglie di Cesare” con quel che segui) e po per finir Calpurnia. Oviamente una passadina con Cleopatra…

    e inveze Eheu fugaces Postume Postume.. Orazio!!

  19. Fiora ha detto:

    @18
    Oh là! e te vol ch’el mio cuor no canti meno male che bibliotopa c’ è?! 🙂

  20. Fiora ha detto:

    Affine per numero de nominativi in agenda, ma decisamente più “moderno” de Silvio in fatto de ecumenismo sessuale…. Giulio Cesare!

  21. bibliotopa ha detto:

    Su quel che xe nato fra Cesare Nicomede, se legi tanti babezzi nei scritori latini. Però robe turche mai, perchè se xe vero che la Bitinia iera nel atual Turchia, i Turchi veri xe rivai là più o meno mille anni dopo… e la famiglia de Cesare se ciamava propio Gens Julia, gente Giulia, senza che ocori per quel tirar in ballo tendenze ambosex in famiglia.

  22. Fiora ha detto:

    @21
    e paro paro QUOTO!

  23. Fiora ha detto:

    …che po’ el ragazzo missiava sempre politica sentimenti e… pulsioni con preminenza dela prima.
    fin con l’amaliante nasona egizia sbucada del tapedo, no xe sta tuto raptus,dei!

  24. Stefano Testi ha detto:

    Articolo azzeccatissimo che illustra con ironico realismo una situazione che noi triestini abbiamo vissuto spesso ma che ci fa amare la nostra cittá soprattutto se viviamo lontani. La mia cittá Trento! ….. ehm no…volevo dire Trieste!

  25. Fiora ha detto:

    Mah! a rileggerlo il bel pezzo di Marson, la cui conclusione condividevo appieno nel post 13, (prima della digressione “storica” Sandicorrelata ) mi appare datato. Scavalcato dalla realtà migratoria da terre lontanissime.
    Nuovi influssi, arricchimento culturale…omologazione? Nosepol dir ! Politicamente scorretto! …E noi in Australia negli anni ’50 allora?! ecc.ecc.
    Però a come eravamo è lecito pensarlo ,con una punta di nostalgia? a quando appunto i termini di paragone erano quelli circoscritti nella chiusa di Marson . ” lupi di mare come i veneziani, comminatori come i Trentini, simpaticamente rozzi e testardi come i Balcanici. Uno nessuno e centomila…” Già! centomila al massimo,con queste caratteristiche d.o.c. e non intendo fare la purista de noantri, genere MTL. Mi guardo semplicemente intorno e la mia Trieste la percepisco pacificamente “invasa” e omologata …come il California Inn di Barcola, che ha perso le sue caratteristiche di unicità per diventare un anonimo pubblico esercizio. Come ce ne sono centomila? no, milioni!
    Trattini tra Trento e Trieste? che lingua si parla lì da voi? Preistoria! io mi domando Chi siamo ormai? E (bisogna dire) va bene così!

  26. Lojzka ha detto:

    A me un anno fa al Ministero a Roma hanno detto: “Bene, lei parla italiano. Quando ci hanno detto che arrivano i triestini della Slovenia (?!) ci siamo un po’ preoccupati”.

  27. Fabio ha detto:

    Al Ministero. A posto siamo!

  28. Giampaolo Lonzar ha detto:

    VARI : A suo tempo per divertimento gavevo proposto che el Ponte Curto i lo ciami ponte Trento-Trieste per mostrarghelo ai turisti anche perché el ponte va da Via Cassa de Risparmio
    a Via Trento ….. Gavessimo sparagnà un sacco de spiegazioni…….:-)

  29. Giampaolo Lonzar ha detto:

    VARI : Anedotto : Qualche anno fa prestavo la mia opera in un agenzia marittima e un giorno una persona arriva con un ‘ auto presa a noleggio a Bologna ; data la fretta ,perché la nave era in partenza mi lascia chiavi e contratto etc per riconsegnare l’auto. Il giorno dopo cerco sul contratto il nome della società e filiale di Trieste non rovo niente . Allora chiamo la società di Bologna per sapere cosa fare ? L’impiegata che risponde mi dice che il loro corrispondente e’
    una delle note società di autonoleggio e mi chiede da dove chiamo , rispondo da Trieste . L’impiegata mi risponde dicendo : Ohh meno male allora può consegnare l’autoveicolo a Trento o a Trieste veda Lei quello che le è più comodo !!! ……. Viva l’A…….

  30. Fiora ha detto:

    Il puntuale grafico fa finire l’Italia a Monfalcone… che sia un militante di M.T.L.? Sia quel che sia, ha sicuramente rappresentato sentimenti ed auspici di più di un commentatore di Bora.là

  31. Fiora ha detto:

    svarione secessionista?

  32. ufo ha detto:

    Oppure ipersensibilità patologica di taluni che hanno bisogno di essere rassicurati quattro volte al giorno della propria rilevanza?
    A pennello la definizione di appendice: tolti i periodi di crisi acuta (al massimo qualche giorno nell’arco di una vita) per il resto del corpo che ci sia o meno è del tutto indifferente.

  33. gianna ha detto:

    Questa dell’asse TrentoTrieste è un effetto collaterale, temo indistruttibile, della Grande Guerra. Ad ogni modo potremmo ampliare la triade allitterativa Trento-Trieste-Treviso a Trapani, un neo-quadrilatero spendibile per le parole crociate o per i quiz televisivi. Ma le combinatorie si estendono allora a Tresigallo, Tricase e via dicendo. Ho pena per chi non ama la geografia, meglio se viaggiata, ma quantomeno studiata. Invece a ‘scuola’ la levano, per tacer della storia, Gens Julia inclusa. Sapere è potere, e l’ignoranza rende perdenti.

  34. stefano ha detto:

    Trirste la xe tuto e niente, xe solo de capir se xe bon o meno XD

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