16 Marzo 2015

Il gioco del rispetto, ovvero Molto Rumore Per Nulla

el sunto Diamo spazio a un’altra opinione moderata e ragionevole in favore del Gioco del rispetto. Augurandoci che riesca a farsi sentire.

Riceviamo e pubblichiamo un altro contributo da un genitore, questa volta una mamma, relativo al Gioco del rispetto. Proprio come il primo, testimonia la solidarietà agli insegnanti e l’adesione al progetto che, nel frattempo, sta diventando un bersaglio favorito dalle destre e oggetto di infinite opinioni superficiali.
Ecco il testo giunto in redazione:

In questi ultimi giorni l’asilo che mio figlio frequenta serenamente è stato messo sottosopra.

Il Gioco del Rispetto, per chi non lo avesse ancora compreso, non è educazione sessuale, non è il gioco del dottore, non è trasformismo perverso. È libertà di sentimento e di espressione, libertà per  i bambini di scegliere a cosa giocare, perché se la bambina vuole divertirsi a calcio non c’è nulla di male, se un maschio vuole cucinare per finta la pasta nemmeno.

Ma c’è chi ci vede la malizia, la perversione. Un integralismo bigotto di casa nostra. Con una crociata basata sull’arroganza hanno ingiuriato tante persone, continuano a farlo e nessuno li ferma, in nome del loro diritto di espressione che invece è il loro diritto di offendere.

E così, con somma tristezza, fanno diventare i bambini terreno di battaglia politica e religiosa. Usando la superficialità e la malafede, il gioco diventa perverso, deviante e osceno. La gente parla e parla senza sapere nemmeno di cosa sta parlando: “…i bambini non si toccano, giù le mani dai bambini…”

Poi ci sono le persone che come me il proprio bambino all’asilo “I Cuccioli” lo portano tutti i giorni. Io sono molto felice di questa scuola e mi sento fortunata dell’ambiente e delle persone che ho incontrato, per questo scrivo e le difendo, perché voglio sia un inno alla professionalità di chi lavora in questa struttura, di chi ama i nostri figli, di chi li coccola, di chi li abbraccia e anche li sgrida, di chi li educa, con e per noi.

Non mi interessa l’ignoranza della gente, perché quella ci sarà sempre e non possiamo pensare di eliminarla. E allora scriviamo quello che pensiamo.

Che siamo a favore del gioco. Che è costruttivo. Che è scientifico. Che è condotto da personale qualificato e specializzato. Che parla di uguaglianza.

Di questo troppi giornali locali e nazionali non parlano, perché è più macabro scrivere la parola “pornografia”, fa vendere più copie, fa fare più soldi. Invece a noi interessa la serenità dei nostri figli e la loro capacità di imparare a essere rispettosi e tolleranti.

Per concludere, se tuo figlio per gioco ti dice: – Dai mamma fai finta di piangere –. – Ok, va bene: ueeeeh ueeeeeh –. Poi lui si avvicina, ti abbraccia e ti dice – Cosa c’è cucciolo? Cosa c’è? –. E tu sai di non averglielo insegnato questo gesto consolatorio, cosa pensi? Pensi che sei fortunato, che ne sei grato e che, come spesso accade, si è fatto molto rumore per nulla.

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3 commenti a Il gioco del rispetto, ovvero Molto Rumore Per Nulla

  1. RISPETTO ha detto:

    Grazie per questa testimonianza, grazie per la sincerità. C’è bisogno di verità e di pulizia nelle informazioni, purtroppo il Piccolo, responsabile principale di questo avvio della “macchina del fango” visto che non ha verificato le fonti ma ha utilizzato estrapolazioni e reinterpretazioni come fonti, e di questo ne risponderà nelle sedi opportune, continua ad instillare dubbi.
    Di ieri l’articolo dell’antropologo milanese, che in continue capriole contraddittorie “elogia e smentisce…elogia e smentisce” con il solo scopo, da parte de il Piccolo, di continuare a mantenere “il dubbio” sul gioco. Mi chiedo, ma quando mai si è visto un progetto, tra le miriade di progetti che vengono portati nelle scuole, diventare oggetto di analisi al microscopio, dove ognuno può arrogarsi il diritto di intervenire senza sapere, senza che ci sia un contraddittorio vero, addirittura con l’apporto di psicologi consenzienti che analizzano il significato dei disegni stilizzati valutandoli come portatori di chissà quale significato occulto.
    Allora…propongo che ogni progetto, gioco, attività ma anche l’obbligo da parte di alcune scuole dell’infanzia di dotarsi di grembiuli rosa o azzurri, venga analizzato alla stessa stregua, con la stessa minuzia e malizia, altrimenti è puramente un’operazione ideologica nata dalla paura del clero e dell'”uomo maschio italico” di perdere potere.
    Propongo anche che il Piccolo permetta a chi ha ideato il progetto di avere la stessa risonanza e gli stessi spazi per un contraddittorio utile a chiarire in profondità ciò che è successo, altrimenti il Piccolo si conferma, una volta in più, fazioso e strumentale.
    Scommettiamo che né si analizzeranno, progetti,giochi e attività in maniera analitica né il Piccolo permetterà un degno contraddittorio?
    Ora è l’ora della verità, basta calunnie e insinuazioni e chiedo a la Bora.la di essere forza propulsiva per ristabilire rispetto ed equità di possibilità di informare.

    Grazie

  2. Paolo Stanese ha detto:

    Grazie per le tue parole, Rispetto. Partendo dai contenuti di Vita Nuova ho scoperto che la “questione gender” (per altro qui citata a sproposito, almeno per come ho capito io) è un grosso argomento di dibattito nel mondo cattolico, che trova una sponda consistente nelle destre nazionali.
    Qui trovate un articolo piuttosto preciso nel merito: http://www.internazionale.it/opinione/leonardo-bianchi/2015/03/13/teoria-gender-scuola-trieste
    Fare chiarezza sta diventando piuttosto complesso e delicato. Come sanno i nostri lettori, il nostro sito si regge grazie al contributo di volontari, e quanto ci chiedi va forse al di là delle nostre possibilità concrete. Ma faremo del nostro meglio per provarci.

  3. RISPETTO ha detto:

    Grazie a te e a tutti voi della Bora.la, il vostro ruolo è ormai un ruolo consolidato, non solo per le inziative alla “Diego Manna”, ma ormai anche come spazio di dibattito libero dai giochi politici.
    Detto questo siete seguiti, siete una realtà autorevole, e avete la capacità e la creatività per “inventarvi” modalità originali, anche il FRIKO cerca, attraverso gli stereotipi, di abbatterli, ed è un’operazione che unisce e non divide ed è piacevole e divertente.
    Tutti ingredienti che un Piccolo se li sogna…
    Confidando nel vostro “genio creativo” aspettiamo impazienti delle iniziative che riportino verità e pulizia comunicativa, dignità per tutti i soggetti attaccati e rilancio dell’iniziativa, noi come lettori ci siamo, parteciperemo numerosi alle vostre iniziative.

    Grazie ancora

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