12 Marzo 2015

Il Gioco del rispetto: la parola alle ideatrici

el sunto Insegnanti e genitori coinvolti si sono riuniti ieri a Trieste in seguito alla polemiche su il gioco del rispetto.Ecco com'è andata

Ndr. Pubblichiamo il testo apparso sul sito de Il Gioco del rispetto, a seguito della riunione di ieri pomeriggio. Approfittiamo per segnalarvi l’appuntamento alle ore 18 in Piazza Unità a sostegno del Gioco del rispetto, in concomitanza con il Consiglio comunale.

Alla fine l’abbiamo fatta questa riunione con i genitori della scuola da cui è partito questo caso mediatico. C’eravamo noi curatrici del progetto, c’erano le rappresentanti dei servizi educativi del Comune di Trieste, c’erano le insegnanti che hanno aderito al progetto e c’erano i genitori. I servizi educativi hanno spiegato l’iter seguito in tutte le scuole per presentare il progetto alle famiglie, hanno annunciato che questa scuola, per quest’anno, inizierà la sperimentazione con due giochi (“bocciati 9 giochi su 11, titolano subito i giornali); le insegnanti hanno letto la storia di Red & Blue e il genitore che ha sollevato inizialmente il caso su Vita Nuova ci ha letto tutto il contenuto della scheda di gioco che secondo lui invitava bambini e bambine a “toccarsi i genitali”. Gli abbiamo chiesto di leggerlo tutto, senza estrapolare frasi dal contesto. Al termine della lettura, la reazione degli altri genitori è stata più o meno questa: “E quindi?” Non c’era pornografia, non c’erano nudità, non c’erano palpeggiamenti, non c’era educazione sessuale. I genitori hanno giudicato assolutamente validi i giochi proposti dal nostro kit e, cosa più importante, hanno rinnovato la stima e la fiducia nelle insegnanti dei loro figli. Concludendo, i genitori sono pronti a firmare l’autorizzazione per far partecipare i loro figli al progetto.
Lieto fine?
Non proprio.

Questa storia si porta con sé un bagaglio pesante, fatto di violenza, di arroganza, di ignoranza, di superficialità e disprezzo per le regole e per le persone.
Facendo un sunto molto veloce di quanto successo in questi giorni:
– un genitore è stato libero di diffamare un progetto supportato da Università, Comune, psicologi, pedagogisti e insegnanti, intimidendo tutti gli altri genitori con un volantinaggio che parlava di pornografia
– il quotidiano locale di Trieste è stato libero di chiamare “osé” le proposte di gioco contenute nel progetto, scrivendo un titolone in prima pagina, senza averci mai chiesto informazioni
– il quotidiano Libero è stato libero di scrivere che in Friuli Venezia Giulia si porta la pornografia nelle scuole
– esponenti della politica italiana, che ci rappresentano nel Parlamento, sono stati liberi di disquisire del nostro progetto su social network e mezzi stampa sempre senza aver verificato le fonti (e ci domandiamo se quando vanno a discutere di politica estera o quando fanno le leggi, usino la stessa prassi)
– una troupe televisiva è stata libera di entrare con le telecamere in una scuola dell’infanzia della città senza chiedere l’autorizzazione a nessuno
– un consigliere comunale è stato libero di postare dal suo profilo facebook il nostro progetto senza chiedere alcuna autorizzazione, senza preoccuparsi del diritto d’autore o del danno derivato dalla violazione del copyright

In questi giorni la legge è stata violata in continuazione, ed è stata violata da chi dice di portare avanti una battaglia a tutela dei diritti dei bambini. Ma ci chiediamo quale esempio tutte queste persone potranno mai dare ai nostri figli. Quale etica professionale potranno trasmettere? Che cosa impareranno da loro i bambini e le bambine che devono essere protetti e protette dal nostro concetto di uguaglianza? L’intimidazione, l’alzare la voce, il disprezzo delle regole, l’indifferenza verso il lavoro e i sentimenti delle altre persone sono tutte manifestazioni che ci fanno pensare che il rispetto non rientri nelle priorità di tanta gente, e non ci stupiamo che il nostro progetto venga attaccato.

Continua a leggere su il sito de Il Gioco del rispetto.

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122 commenti a Il Gioco del rispetto: la parola alle ideatrici

  1. Anna ha detto:

    Alle autrici di questo “gioco”: Dovreste solo vergognarvi…fateli fare ai vostri figli questi giochetti gay, e lasciate stare i figli dagli altri!

    Ma spero che non abbiate figli.

  2. Andrea L. ha detto:

    Anna, ma hai letto l’articolo?
    Tutta la mia solidarietà alle autrici che hanno visto calpestare la propria professionalità da chi pretende ragione e con la sua malizia forse è il più “indecente” di tutti.
    Spero si abbia la voglia ed il coraggio di agire per vie legali contro tutte queste persone, soprattutto chi ha in mano “l’opinione pubblica” e sembra non rendersene conto.

    “Ragionare con uno stolto è come giocare a scacchi contro un piccione: rovescerà i pezzi e defecherà sulla scacchiera, per poi andarsene impettito”.

  3. Andrea Rodriguez ha detto:

    Quando si leggono commenti come “giochetti gay”, l’unica risposta non è un dibattito ma un bel MVIMDTM! 🙂

  4. Furio ha detto:

    Concordo con gli Andrea: complimenti per il progetto, e solidarietà con le/gli insegnanti che lo adottano, e che probabilmente già intuivano cosa avrebbero scatenato. Sarebbe un bel risultato educare almeno i figli dei “piccioni” (che per fortuna sono pochi, visto il numero di quelli che leggono in piedi).

  5. Fiora ha detto:

    insegnargli a vivere?mah! Forse meglio lasciarli vivere, lontani da condizionamenti omofobi, istigazioni alla violenza, con mutata mentalità nella pratica quotidiana partendo dalla famiglia.
    Sicuramente male non farà questa volonterosa iniziativa. Mi chiedo quanto di bene riuscirà effettivamente a fare e…quanto soldi costi.
    Se queste perplessità mi guadagnassero il titolo di picciona (post2) honoris causa e pure l’invio al luogo di nascita (post3 )…beh me ne farò una ragione , e mediterò sulla tolleranza ed il rispetto del pensiero altrui da parte di chi per contro predica di tolleranza e rispetto per ogni orientamento.

  6. Fiora ha detto:

    tanto per chiarire i nostri maschietti di casa tra gli otto e i dieci anni costruiscono col Lego e confezionano splendidi bracciali con gli elastici ed il telaietto “Violetta” e quando si fa la pizza uno taglia la mozzarella l’altro i pomodori…quando non vanno in canoa

  7. Fiora ha detto:

    @Maja
    mentre l’unico rigidamente orientato è proprio il britanno ! 😉

  8. giorgio (no events) ha detto:

    Tutto il mio appoggio morale (non posso far altro) al progetto, che spero non venga abbattuto dal fondamentalismo come le statue nel museo di Mosul.

  9. dimaco il discolo ha detto:

    @anna
    ma ti che te zighi monade sicuro te ieri a veder 50 sfumature de grigio col fazoleto sula poltrona per evitar de lassar aloni.
    che cosa te parli a vanvera

  10. Benedetta Gargiulo ha detto:

    @Anna, tenevo a rispondere che ho due figli maschi, uno di 5 e uno di 8 anni. Entrambi sono liberi di giocare a quello che vogliono. Se a Babbo Natale chiedono una bambola, arriva una bambola e loro si esercitano a giocare a fare i papà. Se chiedono una spada ninja, arriva la spada ninja e giocano a combattere. Non mostrano confusione sul fatto di essere maschi per questa libertà che concediamo loro. Certo, un po’ soffrono in realtà. Soffrono quando a scuola i loro compagni dicono che le bambole sono giochi da femmine, che il colore rosa è da femmine, che le Winx sono cartoni animati da femmine, che la danza è uno sport da femmine. Ecco, io questa sofferenza, come qualsiasi buona madre, la vorrei evitare. Vorrei evitare che i miei figli soffrano a causa dell’ignoranza altrui. E vorrei gridare ad alta voce quello che i detrattori di questo progetto stanno gridando da giorni: “LASCIATE STARE I BAMBINI!!!” Lasciate che giochino con quello che vogliono senza attribuirci un genere. I giochi non hanno sesso. Così come i colori. È l’insicurezza degli uomini che li porta a sentire la necessità di rafforzare le differenze tra maschi e femmine esportandole anche su oggetti e ruoli che non hanno nulla a che fare con la natura umana. Ripeto: lasciate in pace i bambini.

  11. Fiora ha detto:

    @10
    “lasciate in pace i bambini” ohibò ! e se cominciaste voi a lasciarli in pace anziché dirigere i giochi, siano pure del rispetto?

  12. fufo ha detto:

    Ecco si, lasciamoli stare i bambini. Stare tipicamente davanti una TV o un PC a giocare a giochi dove si spara, si ammazza… Ma le considerazioni dell’articolo sono già sufficienti, non occorre alcuna mia avvocatura. Purtroppo come al solito in Italia non c’è alcun rispetto per chi cerca di fare il proprio lavoro con impegno, professionalità e dignità. Rispetto e/o paura c’è sempre e solo per il piccolo potente di turno.

  13. Fiora ha detto:

    @12
    “stare tipicamente davanti una tv o un pc dove si spara ,si ammazza”
    …e te pareva! scomodare abusati stereotipi che tutti ma proprio tutti concordemente condanniamo ,per opporli quali contraltare al discusso “gioco”? discusso e non demonizzato…non da me almeno,ma è a me che replichi ,quindi…
    E meno male che ti sei e ci hai risparmiato la tua “avvocatura”! con tali frusti argomenti…
    O ti pare che tornati a casa i pargoletti freschi del salvifico imprinting ludico ricuseranno sdegnati le malsane opzioni che hai citato?
    ma dai! Genitori attenti non aspettano che arrivi sta panacea per vigilare e regolamentare l’uso di tv e pc perché i figli non ne facciano uso improprio e abuso!
    E gli altri? gioco o non gioco, faranno di questi apparecchi il succedaneo di quel tempo e di quell’attenzione da dare ai figli che spetterebbe a loro genitori. E a prescindere, dall’attività svolta a scuola!
    Quindi in te io avrei evitato certi parallelismi da cavolo a merenda…e men che meno con me che non contesto l’iniziativa con bigotte motivazioni ,ma la metto semplicemente in discussione perché mi pare che il “gioco” non valga la candela. Intesa come utilità pratica e utilizzo di denaro pubblico. Punto!

  14. Richie ha detto:

    non credo che tutte le sofferenze possano essere evitate, alcune vanno affrontate: se a un bambino piacciono le winx e si sente dire che sono “da femmine” gli si insegna a rispondere per le rime e a difendere la sua legittima, per quanto atipica, passione (come è legittima quella per le spade ninjia).
    Poi penso anch’io che una rigida divisione di genere nei giocattoli sia assurda sopratutto oggi

  15. Richie ha detto:

    ma è normale che un genitore voglia evitarle, ed è giusto insegnare che bambini e bambine possono giocare con ciò che vogliono: winx, spade ninjia o entrambe le cose

  16. betty blue ha detto:

    Come i preti volete fare il lavaggio del cervello ai bambini. Convertirli fin da piccoli a quel che voi pensate giusto. Essere anche pagati per farlo. Ma i bambini sono più furbi di voi e vi fregheranno. Da piccola i preti mi hanno fatto il pieno. Risultato? Sono atea e i preti non li sopporto.

  17. maja ha detto:

    quindi la logica conseguenza è che a insegnare ai bambini il rispetto rischiamo di ritrovarci con una generazione di serial-killer? dovremmo mandare tutti i bambini a scuola dai preti per liberarci una volta per tutte della pedofilia? il ragionamento è questo?

  18. maja ha detto:

    dopo le opinioni imprescindibili di valentina e betty blue, aspetto anche quella di chanel.

  19. Neretva ha detto:

    Beh in effetti i bambini cresciuti nella Hitlerjugend sono diventati tutti partizani. Perché sono diventati tutti partizani, vero? Per reazione?

  20. valentina ha detto:

    hitler e partizani..scrivi dall’itis per rivangare la tua gioventù?

  21. valentina ha detto:

    invece che ai bambini il gioco del rispetto dovrebbero farlo a certe adulte supponenti..quelle ‘so tutto io’

  22. maja ha detto:

    comunque queste due sono le doppelganger di un maschio che sta cercando di buttarla in caciara. ciao, bel, piuttosto de sfogarte in questi modi improduttivi, te consiglio de provar a viver el tuo lato femminile comprandote un bel per de autoreggenti. i me disi che xe catartico.

  23. maja ha detto:

    non sei adulta, tu? e non sei pure supponente? mica bisogna arrivare a 40 anni per dire stronzate.

  24. valentina ha detto:

    basta vedere come scrivi e cosa dici per capire che qua il maschio sei tu..o al massimo maschia..comunque tanti saluti..esco che ho di meglio da fare

  25. maja ha detto:

    vai, ma prima un selfie su istagram. in mimetica, of course.

  26. Fiora ha detto:

    bon dai Valentina, pure io sono fierissima della mia femminilità. Donnista io, mai stata femminista! perplessità ne ho manifestate pure io e me ne permangono,ma intanto nessuno sa capillarmente in cosa davvero consista il “gioco” .
    Se ho capito bene la dichiarazione d’intento non è trasformare maschietti alfa e femminucce veraci in degli ibridi omologati, semmai promuovere l’accettazione . e mi sta bene!Saputo che l’investimento è di 12mila €, non mi appare trascendentale e proprio a me che finché ne ero all’oscuro parlavo di spreco…
    Ricordo che pure la Montessori è stata fieramente osteggiata ed ora il suo metodo è esportato in tutto il mondo.
    Non sarebbe bello che dal nostro Faro s’irradiasse una nuova luce ad illuminare il difficoltoso procedere delle nuove generazioni? Scherzo ma non troppo…chissà!
    Quest’anno a chi l’Expo a chi il gioco del rispetto e va a finire che per il Bel Paese è una buona annata ! ..e l’anno prossimo che ci becchiamo il Giubileo, come Silvio ai bei tempi gli facciamo davvero cucù a quella sex symbol di Frau Angela!

  27. michela ha detto:

    quanto rispetto tra i commentatori di questo forum….. 🙂 ma proprio tanto, eh!

    cmq il commento più simpatico mi pare quello di betty blue, “i bambini sono più furbi di voi e vi fregheranno”.

    chanel non spunta fuori per comporre la solita triade, perchè è quasi mezzanotte e sta facendo la sacerdotessa celtica in qualche attico.

  28. Fiora ha detto:

    @16
    “Da piccola i preti mi hanno fatto il pieno. Risultato? Sono atea e i preti non li sopporto.”

    da piccola e pure da media a me il pieno me l’hanno fatto le suore. Identica la conclusione.
    Se parlassi di “risultato” farei torto alla mia capacità d’intendere e di volere al netto di condizionamenti .
    Di quel periodo mi rimane la buona conoscenza della storia della religione e la buona educazione.
    Pertanto come del porco,non si butta via niente!

  29. Fiora ha detto:

    @27
    Educazione religiosa. Basta togliere l’aggettivo qualificativo per andare nei loghi. Anche virtuali . No, Michela?! 😉

  30. bibliotopa ha detto:

    bah, parleremo di parità quando ambosessi si depileranno gambe e ascelle. E voglio vedere il gioco dopo alcuni anni, in coincidenza col menarca… !

  31. capitano ha detto:

    E quindi? Parleremo di parità tra bianchi e neri quando questi si prenderanno una scottatura al mare?

  32. giorgio (no events) ha detto:

    Riguardo al costo dell’iniziativa, io credo che sia un onere dello stato riparare le mancanze, le ingiustizie e le differenze che minacciano la società e il vivere civile.

  33. Fiora ha detto:

    @31
    hai detto la tua capitanooooo!
    leggasi la cazzata della domenica.
    @30
    per la depilazione unisex siamo da tempo in regime di par condicio, con netto surplus di spesa maschile pro superficie anche toracica…an vedi Ronaldo e Beckham tanto per non far nomi 😉
    Resti che le perplessità in crescita esponenziale mi permarrebbero a fronte delle esplorazioni delle parte intime facenti parte del programma.
    Relata refero ,ma se così ,spiacente! non ci sto. Per me sono paletti invalicabili, per il comune senso del pudore ,ma soprattutto per la prevenzione assidua vs pedofilia che esercitiamo in famiglia. Dalla cintola in giù è roba personale e NON si tocca. Ci mancherebbero solo i distinguo e le eccezioni a confondergli le idee ai piccoli, del tipo i familiari sì (brrr! con quel che si legge quotidianamente!) e i coetanei pure (che già nascono imparati!)
    ribadisco, SE COSI’!….

  34. Fiora ha detto:

    ” i giochi proposti dal nostro kit”
    e io a mani giunte ve lo chiedo. Come faccio a conoscere, parola per parola l’elenco di quali ca. (e fi. per par condicio! :D) siano sti dibattuti undici giochi?
    …perché aldilà el mio e di tutti i punti di vista sull’opportunità dell’iniziativa, a parlarne e riparlarne senza sapere, ma proprio alla lettera e …al numero (da uno a undici, coi nove ricusati compresi!) mi appare aria fritta.
    Se il discorso debba circoscriversi ad ideatrici ,genitori coinvolti e l’investimento è pubblico, la pubblica opinione su che cà. (idem) si forma? cercando su internet e non trovando l’elenco?!
    Giacché è intervenuta, grazie a Benedetta Gargiulo, una delle ideatrici se vorrà illuminarmi.

  35. dimaco ha detto:

    io sono cintrario a questi primi passi di androgenia sociale.
    per me le differenze tra i sessi vanno rinforzate e non ridotte.
    Sopratutto andrebbero rimarcate queste differenze già da piccoli con adeguati strumenti didattici.

  36. Luisa ha detto:

    @dimaco
    Non si mira ridurre le differenze, anzi! Lo scopo è capire che le differenze ci sono e vanno rispettate. Ma le differenze non riguardano maschi-coraggiosi-e-scatenati-che-non-piangono-mai-e-vestono-di-blu e femmine-frignone-aggraziate-che-accudiscono-i-bambini-e-vestono-di-rosa. Le differenze sono tra me e te e Maria e Mario e Giovanni e Andrea e Chiara… Tutti uguali (lo stesso battito del cuore) e tutti diversi. A Maja piace giocare con le bambole? Bene. Piace anche a Diego? Bene, possono giocare insieme. A Carla non piace? Pazienza, può giocare a qualcosa di diverso.

  37. RISPETTO ha detto:

    Brava Luisa !!!

  38. Fiora ha detto:

    RISPETTOSAMENTE insisto. E’ dato di leggere la descrizione degli undici giochi?
    qualcosa compare su internet (auscultazione dei cuoricini. e a me pare didatticamente tenerissimo,per la verità),ma si tratta di articoli chi pro chi contro. Mai una descrizione dettagliata gioco per gioco. sono protetti da copyright? i genitori dei bambini che aderiscono all’iniziativa dovranno pur conoscerli,no?! e perché non divulgarli escludendo la cittadinanza dal farsene un’idea, non inquinata dalla stampa di parte?

  39. dimaco ha detto:

    il rispetto non si insegna giocando.si deve insegnare il rispetto delle regole.

  40. dimaco ha detto:

    fiora come al solito se non divulgano c’é sempre un motivo. é il motivo é che contiene qualcosa per cui verrebbe osteggiato da molti.

  41. Fiora ha detto:

    ” a scatola chiusa compro solo Arrigoni” recitava un arcaico carosello….
    dopo l’ultimo mistero di Fatima che se lo sono adattato ad personam ( attentato a Giovanni Paolo II…) spererei in un po’ di laica chiarezza per starci,no?!

  42. Fiora ha detto:

    lamentarsi dei fraintendimenti strumentali e per contro non dare agli aventi diritto ( NOI CITTADINI!) risposte chiare genere lista della spesa ….
    fastidiosa la reiterata pubblicazione di link e articoli contrari scopo captatio benevolentiae se contemporaneamente si dribbla un quesito semplice quanto sacrosanto come il mio

  43. Jasna ha detto:

    #38, 40, 41, 42

    Ho visto qualche giorno fa sul Piccolo online le scansioni dell’intero progetto, sembra che qualcuno incaricato di valutarlo (quindi forse persone dell’amministrazione comunale? Non voglio accusare nessuno) si sia preso la libertà di diffonderlo senza chiedere il permesso alle autrici.

    I cittadini non hanno alcun diritto di sapere i contenuti *scientifici* di un progetto nel dettaglio, perché espongono chi con quel progetto lavora al furto delle idee da parte di potenziali concorrenti. Quindi ok informazione, ma diritto di sapere tutto nel dettaglio non credo proprio.

    La Regione finanzia ogni anno centinaia di progetti di associazioni e non una riga di descrizione viene pubblicata assieme all’elenco delle inziative finanziate, e sono progetti (di solito) che non vengono realizzati con il supporto di ricerca e studi (quindi all’atto della presentazione della proposta all’ente finanziatore sono costati zero). Perché un’iniziativa come questa, che ha un chiaro costo all’origine dovrebbe essere spiattellata e regalata al pubblico? Il lavoro intellettuale non si regala, e in questo caso la pretesa viene solo a causa del polverone sollevato dai talebani locali.

  44. Fiora ha detto:

    @4
    Ho parlato anch’io di copyright, ma attenzione a negare alla cittadinanza le voci di un progetto aperto alla cittadinanza stessa che fornisce materiale umano ( i propri figli) e risorse economiche!
    non è un’invenzione da brevettare…se vogliamo giocare al gioco del rispetto, giochiamo con trasparenza,. Così solo si tappa la bocca ai “talebani locali”.Altro che”i cittadini non hanno alcun diritto”!

  45. Fiora ha detto:

    @4
    … mettersi a nascondere il compito con la manina per paura che glielo copino?
    Tutti copiano tutto…i cinesi poi…
    Magari! vorrebbe dire che l’idea è buona! Chissà se Maria Montessori si sarà fatta di queste meschine pare ,oddio mi copiano il metodo ,o avrà pensato al bene dei bambini ,presi a bacchettate sulle mani ogni due per tre prima che arrivasse lei a liberarli?

  46. dimaco ha detto:

    @ jasna quindi secondo l tuo ragionamento io non ho diritto nemmeno di sapere cosa c’é in una scatoletta che compro al supermercato?
    io ho il diritto di sapere cosa insegnano!!!!!!!
    ho il diritto di oppormi se non sono d’accordo su ció che insegnano.
    si chiama diritto all’ informazione.
    forse é meglio insegnare i diritti prima di cercare di insegnare il rispetto

  47. maja ha detto:

    mah, secondo me qua c’è un grosso equivoco. io escluderei che i genitori abbiano il diritto di mettere becco su tutto quel che si fa nelle scuole. i genitori avrebbero innanzitutto il dovere di rispettare la professionalità altrui, senza mettersi a questionare ogni do per tre.

  48. dimaco ha detto:

    @maja il discorso é che per presunti motivi di diritti d’autore non si svelano i contenuti di tali giochi “del rispetto”.
    Non puoi pretendere che la gente accetti solo perche’ le autrici dicono che il gioco é buono.
    lasciami vedere e poi ti do la mia opinione. altrimenti diventa un dogma.

  49. Jasna ha detto:

    @48 Dimaco I genitori coinvolti sono stati informati e avevano i materiali, da quel che ho confusamente letto in giro. Ma la cittadinanza che come me, te, e altri non ha figli nella scuola in questione ha accesso a informazioni limitate. In ogni caso come ho detto sopra, qualcuno ha pensato bene di scannerizzare il testo integrale senza chiedere e renderlo pubblico.

    Fiora, non fare dell’ironia sui cinesi e buttare in vacca il discorso, io parlavo seriamente: deve bruciare parecchio lavorare, impegnarsi il più possibile per qualcosa in cui si crede e vederlo spiattellato (dopo che è stato ben sputtanato) in pubblico. Certo che i cittadini hanno diritto a essere informati, ma informazione del pubblico generico non significa accesso libero di testi didattici. Prova a scannerizzare un libro di scuola e metterlo online, vedrai che la casa editrice si farà sentire. Allo stesso modo non capisco perché non debbano essere rispettate le prerogative delle autrici.

  50. Fiora ha detto:

    @jasna se ironizzo limitatamente all’ars clonandi dei cinesi non significa affatto che voglia “buttare in vacca il discorso”.
    Ognuna ha il suo modo di dialogare cara la mia seriosa! Il mio è quello che uso nel colloquiod i fuori.
    Sempre nei limiti el rispetto del lavoro altrui e di me stessa.
    Quindi niente parolacce o sarcasmi oggettivamente offensivi.
    Se me ne becchi uno in tutti i miei post ,ti pago il gelato.

  51. Fiora ha detto:

    Tra le” prerogative delle autrici” annoveri la facoltà di giocare coi figli degli altri senza essere esaustive di spiegazioni????!!!! Assurdo!
    non vorrei che l’immotivata accusa che hai fatto a me di voler buttare in vacca il discorso, a seguito di questa infelice similitudine tra ideatrici di un gioco didattico e un autore di un romanzo destinato a una lettura passiva, ti si ritorcesse contro a boomerang

  52. Fiora ha detto:

    ..comunque io avevo sollecitato dei lumi a una delle ideatrici e non alla sua legalessa (facciamo contenta la boldrina dai!) di fiducia, Jasna!
    Magari per dirmi nosepòl… dar spiegazioni.
    Non sum digna? beh! me ne farò una ragione! certo che tutto sto” criptcume ” non favorisce la comprensione,nel senso più ampio del termine!

  53. bibliotopa ha detto:

    Fiora, eri questo che cercavi?
    http://paolorovis.blogspot.it/2015/03/gioco-del-rispetto-ecco-tutte-le-schede.html
    lo ha postato Paolo Rovis nel suo blog

  54. dimaco ha detto:

    @fiora
    accettare senza discussioni.
    perche’ la loro parola é il vangelo “del rispetto” che pretendono di insegnare.

    mi digo ma ste qua no le ga camise de stirar casa?

  55. Fiora ha detto:

    e sia chiaro che a me non interessa addentrarmi in chissà quali meandri e con chissà quali becere motivazioni,ivi compreso il plagio. (non tratto l’articolo,ma strazze)
    La mia era una curiosità che reputo sana,da cittadina,da mamma e da nonna che sarebbe stata ampiamente soddisfatta da una descrizione sommaria del tipo: il gioco uno consiste…e via via fino al n. undici
    Chiedevo troppo? mah!

  56. dimaco ha detto:

    @fiora
    accettare senza discussioni.
    perche’ la loro parola é il vangelo
    “del rispetto” che pretendono di
    insegnare.
    mi digo ma ste qua no le ga
    camise de stirar casa?

  57. capitano ha detto:

    Sconvolgente, la nonna che dà da mangiare il panino con la marmellata ai nipoti e non cotto e cren.

  58. RISPETTO ha detto:

    Gent.le Fiora provi a fare questo sforzo…lei propone al Comune un gioco per bambini legato alla valorizzazione dei prodotti locali…e propone di andare da chi li produce per capire come si fanno e quali sono le loro caratteristiche. Il progetto è talmente innovativo che la chiamano a Milano a spiegarlo, la regione lo finanzia e il comune, pensando di fare cosa importante lo adotta nelle scuole.
    Ebbene, lei ci ha messo professionalità, capacità, creatività, è felicissima del suo progetto e felice di vedere che viene apprezzato da tutti, anche il Piccolo lo presenta come un buon progetto http://unanapoletanaatrieste-ilpiccolo.blogautore.repubblica.it/2014/07/01/uomini-e-donne/ testualmente: “Ecco perché ho trovato davvero rivoluzionario un progetto denominato “Pari o dispari? Il gioco del rispetto” (http://giocodelrispetto.org/), portato avanti da esperti in comunicazione, psicologi e insegnanti, che mira a ridurre il divario di genere a partire dalla scuola dell’infanzia. Il tutto, e questo è l’aspetto davvero innovativo, divulgato attraverso il gioco, coinvolgendo i bambini in attività divertenti che insegnino a contrastare le discriminazioni e a risolvere i conflitti di genere in maniera solidale.”

    Ad un certo punto…un genitore iscritto agli Alcolisti anonimi…vede nelle schede del gioco che per i bimbi si organizzeranno delle visite nelle Osmice, dovei bimbi potranno vedere come si produce il vino, ma anche i salumi e i formaggi oltre che gli ortaggi. Ma attenzione…in una parte della scheda c’è scritto che “potranno assaggiare i prodotti per riconoscerli”….
    E qui il genitore “sensibile” salta sulla sedia…sbrocca…pensa (in buona fede…o forse in malafede…visto che è molto amico di uno che vorrebbe molto entrare in politica ma è stato trombato nel 2013…tale amico è il coordinatore regionale delle “bevandelle in piedi”, gruppo che fa stare in piedi gli alcolisti con un bicchiere di vino in mano con l’intento di espiare il vizio del bere…) che “l’assaggio dei prodotti riguardi anche il vino” (ma questo non è scritto da nessuna parte…) chiama l’associazione degli astemi, che peraltro ha anche un giornale “Vigna Nuova” e ne pubblica un articolo di denuncia intitolato:” NEGLI ASILI DI TRIESTE LE MAESTRE UBRIACANO I BAMBINI, PERICOLO PER I NOSTRI FIGLI…DIFENDIAMOLI!!!”.
    La polemica monta…monta…moNTA…MONTAAA!!!
    Tu ti ritrovi spiattellata in ogni dove, tutti vogliono spiegazioni, tutti prima ti guardano dubbiosi, poi solo dopo ore di spiegazioni riesci a passare al prossimo che ti martella di domande, pretende di rendere pubblico un lavoro eccelso ma che vista la polemica strumentale, è diventato di dominio pubblico, tutti chiedono, pretendono, ti maltrattano…

    Scusami per la lungaggine…ma prova a pensare, per un solo istante, che queste tre donne non hanno nulla da nascondere (magari difendere il copyright forse umanamente sì…), non hanno fatto o scritto nulla riconducibile alle accuse (se ti sei accorta…nessuno più scrive di toccatine varie o di genitali…strano no…?…se fosse vero tu pensi che la politica e la stampa non ne avrebbero continuato la gogna?), ma sono state massacrate pubblicamente, probabilmente verranno “evitate” da colleghi e istituzioni…e per cosa?

  59. aldo ha detto:

    Questa vicenda fa tanto rumore perchè è un tassello di uno scontro di fondo tra due progetti di società. Buttarla su professionalità, copyright e compagnia bella è solo un modo per giocare a nascondino dietro una presunta neutralità tecnica del progetto che invece è parte di un progetto di società che suscita la reazione di un altro progetto si società.
    Da una parte il progetto in crisi della società tradizionale che afferma una differenza concreta complessiva tra uomo e donna. Dall’altra parte il progetto vincente della società capitalista che considera la differenza concreta solo genitale mentre per tutto il resto ciascuno è un individuo astratto che si autodetermina.
    Il progetto capitalista che prevede l’individuo astratto (al di là della differenza genitale) sta progressivamente e inesorabilmente affossando la differenza maschile/femminile della società tradizionale, nonostante le forti reazioni che questo processo provoca.
    Pur partendo da mie motivazioni molto diverse – “L’Unico e la sua proprietà” direbbe Max Stirner – sono a favore dell’obiettivo capitalista dell’individuo astratto e quindi anche a favore del Gioco del rispetto che è una tecnica di educazione infantile che porta a questo scopo.
    Invece, in quanto libertario, non sono assolutamente d’accordo che questa tecnica di educazione infantile finalizzata a creare l’individuo astratto sia tecnica di Stato, passando per le scuole materne, e facendo dello Stato lo strumento di un progetto etico di parte.

  60. RISPETTO ha detto:

    Caro Aldo “liberatario”… vuoi spostare la discussione facendola diventare altro perché sul caso specifico non hai nulla da eccepire visto che si parla di pari opportunità e non di sessualità o gender?

    Ma nel tuo campo ti rispondo semplicemente che:” non si può dire che nel mondo consumistico le pari opportunità non esistano: esistono pari opportunità di essere mercificati.”

  61. dimaco ha detto:

    le pari opportunitá sono una cazzata sopratutto se imposte per legge.

  62. aldo ha detto:

    Caro @RISPETTO, già il tuo nick maiuscolo – che in linguaggio del web significa gridare – è poco rispettoso, ma altrettano poco rispettoso delle opinioni altrui è il tono autoritario dei tuoi interventi, nei quali ti atteggi a maestrina che spiega la rava e la fava dalla sua cattedra, ruolo non consono al web e che ti puoi prendere e riportare a casa.
    Vedo che pretenderesti anche di essere il vigile urbano della discussione che dovrebbe svilupparsi esclusivamente sulla strada da te indicata, avendo come facile e unico contraltare sentinelle in piedi e robe simili con le loro posizioni su sessualità e gender. O te o loro e divieto di espressione per tutti gli altri?
    Invece no, il tuoi divieti te li puoi mettere dove preferisci e ciascuno è libero di procedere sulle strade delle proprie idee. La mia è che ritengo quelle su sessualità e gender delle cazzate che nulla c’entrano col Gioco del rispetto, del quale condivido gli obiettivi se comprato in negozio e utilizzato da privati cittadini, ma non condivido per nulla che debba essere inserito nella scuola pubblica con un’impostazione da Stato etico, d’altronde pienamente coerente con i toni autoritari dei tuoi interventi.
    Che nel capitale – come rapporto sociale – le pari opportunità esistano e siano pari opportunità di esseri mercificati è proprio quello che ho scritto. E in quale società viviamo se non in quella del capitale? Tu vivi nel Paese delle meraviglie di Alice?

  63. Fiora ha detto:

    @Bibliotopa
    Sì, non chiedevo di più ! grazie di cuore,cara!come sempre, puntuale, sintetica, lapidaria.vs mille blabla.
    Ora non ho tempo stasera me lo leggo.

  64. RISPETTO ha detto:

    Caro Aldo, conosco libertari meno suscettibili e più lucidi…

    discuterò con loro…

  65. dimaco ha detto:

    @RISPETTO
    facile discutere con chi ti da ragione eh?

    BONCI BONCI BONCIBON

  66. Fiora ha detto:

    ah,bibiotopa ! Hai presunto troppo da quest’impedita! non mi si apre un accidente,ma credimi il fatto che il supposto mistero sia alla portata di clic (di più esperti dell imbranata sottoscritta 😉 ) mi tranquillizza non poco.
    Se qualche altra persona interessata ci volesse provare, cliccare al post 53

  67. dimaco ha detto:

    @fiora
    neanche a me si apre. probabilmente c’é un sensore che misura la curiosita’ evidentemente.
    evidentemente no semo bastanza rispetosi. 😀

  68. Fiora ha detto:

    @Dimaco
    che sia roba per chi che ga el nick ad hoc?

  69. bibliotopa ha detto:

    non so perchè a voi no, ma io aprendo il link poi trovo sotto uan scritta a sfondo giallo con un cliccare quei e cliccando là trovo alcuni pdf ( di non so quante pagine) con le linee guida, le schede e almeno io riesco ad aprirle

  70. Fiora ha detto:

    Allora bibliotopa. estremamente frustrata dalla mia imperizia, ci ho riprovato. Arrivo alla scritta gialla col clicca qui per scaricare- eseguo-mi compaiono le tre copertine con le illustrazioni- clicco lateralmente sulla scritta avanti e….idealmente leggo cicia no xè per barca 😀 perché a quel punto non mi si apre più nulla!
    Amen! come detto ,l’importante è che l’iniziativa non abbia caratteristiche di segretezza analoghe ai segreti di Fatima.
    Io? in conclusione né fautrice,né detrattrice, perché privata di elementi di giudizio.
    Dato il contesto specifico e delicatissimo, suggerirei solo ai supporters di smetterla coi toni risentiti e solenni da lesa professionalità e riferimenti a copyright . Totale trasparenza è secondo me la caratteristica primaria che dovrebbe connotare qualsiasi sperimentazione che coinvolga i bambini…a rischio che qualcuno copi il compitino.
    …rischio che corrono quotianamente la Cocacola e la Nutella, Jasna! e se per te la similitudine è mandare in vacca il discorso, per me è restare ancorata alla realtà, al netto di voli pindarici.

  71. dimaco ha detto:

    @68 credo proprio de si. 😀

  72. bibliotopa ha detto:

    Fiora, forsi che, inveze che verzerse, i dati te se scariga de qualche parte. No te gaverà una cartella Download – come che xe sul mio – che magari xe piena de ste schede in pdf?

  73. Fiora ha detto:

    @72
    …pol esser, bibliotopa. Speto che me rivi el pargolo de loghi lontan e neteremo l’orto.
    Me basta saver che volendo… el no podendo xè limite dela sotoscrita .
    …e grazie ancora a ti che te me ga palesà che no xe misteri, ma question …de soramanigo 😉

  74. niky kitten ha detto:

    perchè stupirsi? è normale che la gente si ribelli
    amo molto i bambini e ho fatto anche la babysitter
    mi fa orrore che vogliono inculcargli un’ideologia con i giochi

  75. Furio ha detto:

    @74 C’è ancora qualcuno tanto “ideologico” che prova orrore – o finge di provarlo – perché non ha capito che il gioco è per evitare che i bambini crescano con quelle ideologie distorte.

  76. Fiora ha detto:

    @75
    ” il gioco è per evitare che i bambini crescano con QUELLE ideologie distorte”
    An vedi,oh! pensavo che mammamia avesse fatto di me una donna e grazie a Furio scopro che ne ha fatto un bonsai! 🙁
    tu che ne parli con tanta sicumera,Furio ,
    1) sei tra le ideatrici? (con l’abbattimento degli stereotipi non ti adombri se…boldrineggio)
    2) ti si è aperto il link al post 53 ?
    3) sei il paolobrosio vs Medugorje della situazione?

    io che rispetto tutti di mio, per non incappare nell’integralismo disinformato tipo il tuo, l’avrei chiamato il gioco del possibilismo, salvando capra e cavoli

  77. Fiora ha detto:

    …perché integralismo disinformato e pertanto acritico è anche quello dei supporters e non me ne vogliano le ideatrici del gioco,che sotto quest’aspetto non c’entrano nulla!

  78. Fiora ha detto:

    @75
    se il tempo tiene , mi fiondo in Costalunga e davanti al mausoleo gliene dico quattro da parte tua a papà & mammetta,mentre sistemo fiordalisi per lui e rose … di color rosa (!) che le piacevano tanto

  79. Furio ha detto:

    @76
    1) no
    2) si
    3) no
    rispetto per tutti, anche se con fatica per qualcuno

  80. Fiora ha detto:

    @79
    un bel sì al punto 2, Furio?
    azz.! RISPETTO a mi te son abissalmente più ‘vanti!…ma me rifarò verso Pasqueta 😉

  81. augustina ha detto:

    Il gioco del rispetto prevede le sfumature sessuali viste come normali: oltre ad essere femmine e maschio esiste una zona incerta dei travesti, degli omosex. Non dicono neppure che seguendo le linee”moderne”dettate dall’OMS propugnano le nuove paternità (tra cui i grembi in affitto con donne povere che si vedono strappare dai ricchissimi signori omosessuali i figli dopo nove messi; esse sono utilizzate come le galline ovaiole e sono l’ultimissimo tipo di schiavitù, ma che le ideatrici che sono le stesse del GOAP centro antiviolenza contro le sole donne non condannano). Per questo non va bene il gioco del rispetto che mira a rompere quello che esse chiamano con disprezzo stereotipi che però sono condizioni naturali di maschio e di femmina, del papà e della mamma.
    Le ideatrici sono persone che utilizzano il computer e la rete per vendere dei prodotti da mettere sul mercato; hanno ideato questo gioco e hanno trovato le uova d’oro in questa cogiuntura politica renziana che voglie togliere dalla Costituzione il diritto dei genitori di essere unici depositari dell’educazione dei propri figli.
    Le ideatrici missero in atto quel loro gioco suddolamente, senza avvertire e SENZA CHIEDER IL CONSENSO INFORMATO ai genitori, con arroganza, con violenza, con mancanza totale di rispetto della Costituzione.
    Non si tratta, come dite del solo colore degli indumenti ma di molto più drastico e dannoso contro la struttura della personalità dei nostri giovanissimi.
    E in corso un referendum abrogativo per la nuova legge sulla scuola L.107/15, che all’art. 16 chiede che si applichi il D.L.93/13 che all’art.5 comma 2, impone l’omosessualizzazione dei fanciulli nelle scuole e non dice nulla sul consenso dei genitori. Si firma appena per chiedere il referendum abrogativo! Largo Granatieri, 2 – 1°piano – Stanza 210. l,mt, gv, vn: 9 a 11 ore / mc. 11 a 13 ore/ ln, gv da 14.30 a 16.30.
    Buttiamo via quel gioco nefasto andando a firmare per mettere in atto il rerìferendum abrogativo di quel obbrobio.

  82. vittorio ha detto:

    Sono d’accordo e, nel merito, può tornare utile richiamare alla mente le parole di MargueritePeeters, che nel libro “Il gender: una questione politica e culturale” afferma che “I cerchi esterni del gender (come la propugnazione del gioco del rispetto) rappresentano i progetti a più alto consenso e capaci di sedurre la maggioranza (certo che siamo d’accordo con educare contro la violenza e le discriminazioni delle persone). Per esempio i programmi di lotta contro lo stupro (contro la violenza e la discriminazione in questo caso). Ma l’analisi dimostra che il gender è un processo rivoluzionario centripeto: il nucleo duro attira verso di scomportamento componenti dei diversi cerchi, li lega alla sua ideologia e assicura l’unità ideologica dell’insieme” (così i giochi del rispetto consolidano nella loro mente che l’omosessualità é buona).

    In Norvegia, Scandinavia, Belgium, paesi gay frienly, il tasso di suicidi tra gli omosessuali é altissimo, dovuto allò sfasamento della personalità: che alla naturale condizione sessuale non segue il comportamento conseguente dando luogo ad un’insopportabile mancanza di identità.
    Con la legge 107/15 il governo di Renzi consegna i giovanissimi ad una vita di continuo dolore, sacrificandoli nell’altare de la sua arroganza.

    Finisco ricordando ch gli sfinteri anali sono per spellere le kake e non per ricevere il patrimonio genetico; é un atto di disprezzo per la vita far morire nella lordura metà della vita umana: pura pazzia mortale e schifosa l’omosessualità. Pietà!

  83. Dario Predonzan ha detto:

    Ma cosa si è fumata la signora Augustina?
    Non è difficile trovare in rete le norme che lei cita (ma non ha letto, o se le ha lette, non le ha capite…). Ad ogni buon conto ecco un link:

    http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:decreto-legge:2013-08-14;93!vig=

    chi avrà la pazienza di leggersi il famigerato art. 5 del D.L. 93/2013, scoprirà che parla soltanto di azioni per prevenire la violenza contro le donne.
    Dove sia prevista l’imposizione dell'”omosessualizzazione dei fanciulli nelle scuole” lo sa soltanto Augustina.
    Provi a spiegarcelo se ci riesce … in italiano corretto, possibilmente.

  84. Benedetta Gargiulo ha detto:

    La signora Augustina magari non lo sa, ma sta facendo diffamazione.
    Puntualizzo però, che “le uova d’oro” non le abbiamo trovate con la “congiuntura renziana”, ma con la grandissima pubblicità di post come il suo.
    @Vittorio: gli omosessuali si suicidano perché grazie alle discriminazioni che subiscono, non riescono a farsi una vita decente. E le assicuro che si suicidano anche in Italia, e lo fanno senza nemmeno aver potuto dire di essere omosessuali.

  85. John Remada ha detto:

    @84 Chiunque può suicidarsi anche per altri motivi, non vedo un nesso logico, se non casuale , a questa affermazione.

  86. Degender ha detto:

    Sig.ra Augustina e sig. Vittorio voi e altri siete indottrinati, avete i paraocchi e siete esercito di una guerra che non capite, lo stesso é avvenuto nei Balcani, mentre i tre capi “etnici” si spartivano i soldi derivati dal business della guerra andavano nelle campagne e nelle montagne a spronare le persone ignoranti e non acculturate ad uccidere i propri fratelli e stuprare le proprie sorelle. Cosí siete voi, seguite e citate la vostra propaganda senza esservi fatti un’idea vostra, autonoma e critica rispetto a ció che avviene. L’ISIS fa lo stesso e molti di voi considerando i “nemici” di origine diabolica e satanica sarebbero pronti a sgozzare gli “infedeli”. Siete pericolosi perché non distinguete la complessitá che vi si pone davanti, per evitare di approfondire e confrontarvi considerate sotto questo nome/simbolo “gender” tutto e il contrario di tutto. Per questo motivo, a parte gli “indottrinati” non riuscite a convincere nessun altro. Vista la vostra pericolositá e vista la vostra continua diffamazione sappiate che sono giá partite diverse azioni penali che non finiranno nel dimenticatoio. Sottoporró personalmente anche i vostri commenti agli avvocati in quanto la diffamazione a mezzo stampa (fb, internet in generale rientrano nella casistica) é un reato perseguibile penalmente e che vi assicuro gioverá alle tasche delle vittime grazie al vostro contributo. Dopo tentativi in ogni dove e in ogni modo di chiarire le finalitá del Gioco del Rispetto che inizino a parlare i giudici e le sentenze.
    Cordialmente

  87. John Remada ha detto:

    @86 Fare delle querele non significa avere già la vittoria in tasca….poi bisogna vedere se qualcuno le guarda…. e ci sono le controquerele….affari vostri in ogni caso, vinca il più fortunato!

  88. Fiora ha detto:

    la” augustina” post 82 e il” degender” post86 a mio avviso si elidono l’una con l’altro blablabla con l’aggravante per il degender che ricorre al babau antipatico e decisamente fuori moda (per le “controindicazioni” connesse) della minaccia di querela.
    Quanto alla cruda analisi di Antonio tolti alcuni punti, non mi sento onestamente di annoverarla tra le sciocchezze. l’accenno ai paesi scandinavi ad esempio mi fa riflettere.
    La sua conclusione, per quanto hard è un punto di vista . Che non condivido,a fronte dello spreco di materiale genetico che si fa abitualmente e in ogni tipo di rapporto protetto.
    quindi inutile scandalizzarsi per la “profanazione” del medesimo nel caso di un rapporto omosessuale.
    crudezza per crudezza , in caso di rapporti etero, tale materiale finisce nel w.c….. laddove disponibile!

  89. degender ha detto:

    Gentile Fiora so che ama far sapere a tutti il suo pensiero, “sempre e comunque”, condito da giudizi alle volte simpatici e alle volte da “vecchia zia democrista” (“non va ben quel…ma neanche quel altro…”) soprattutto quando non è la protagonista della discussione, ma forse, per una volta, non essendo la destinataria dei commenti, poteva anche omettere di inserirsi in diatribe che non la riguardano direttamente, ma evidentemente è troppo forte il desiderio di veder scritto il proprio commento sul blog; pazienza, me ne farò una ragione.
    Vi auguro una buona giornata

  90. educazione sessuale ha detto:

    ad informandum: il sesso anale è una normale e piacevole pratica anche nei rapporti eterosessuali.

  91. Bene.
    Dopo che abbiamo scoperto le opinioni e gli insulti di tutti sull’incrocio tra Gioco del Rispetto, “invasione islamica” (LOL) e le verità sui rapporti sessuali,
    come amministratore di BORA.LA vi segnalo che i prossimi commenti su questi toni verranno cancellati.

  92. degender ha detto:

    Chiedo venia per la stizza esplicitata nei miei commenti ma le false accuse al Gioco hanno provocato prima stupore, poi sgomento ed ora c’è rabbia.
    Pertanto sentire che dopo mesi e mesi di calunnie e diffamazioni da parte di gruppi, singoli rafforzati da una certa stampa chi, come me, conosce il Gioco per quello che è realmente senza strumentalizzazioni di ogni sorta, inizia a reagire in malo modo, perché non è possibile che una “normale pioggia venga considerata un’alluvione devastante” o che “un petardo sia considerato una bomba atomica”…
    Il Gioco non si è mai occupato di sessualità, le figure rappresentate sono “mamma&papà” e la neutralità estetica dei disegni è strumentale a far evidenziare che, i lavori di casa o le professioni non devono essere condizionate dal fatto di essere “maschi o femmine”.
    Dei 51 generi proposti da fb, la considerata “ideologia gender” basata sul “gender fluid” il gioco non si è mai occupato e mai se ne occuperà, anzi, proprio essendo rappresentati nel Gioco la famiglia composta solo da “mamma&papà” e come generi solo “maschio o femmina” non credo sia un gioco così apprezzato da una parte del movimento LGBT, altrimenti sarebbe stato difeso con molta più forza e convinzione…pensateci…
    Buona giornata

  93. Fiora ha detto:

    alla c.a. di transgender.
    evidentemente spararle grosse senza un filino di fairplay è la tua connotazione precipua,ma tant’è . Non si può pretenderlo.tu scrivi (come molti) come viene viene e direttamente proporzionale al livello della tua stizza .
    Transit dunque per il zia democrista e altre piacevolezze delle quali non potrebbe fregarmi di meno.
    Su una sparata non transigo però. Sull’ineffabile: ” inserirsi su diatribe che non la riguardano”.
    Come sarebbe, scusa? essere una donna etero e libera di pensiero,mai parossistica e quindi concessiva mi preclude automaticamente d’intervenire????? Fammi il piacere!
    Chi scrive pubblicamente s’aspetti che chiunque possa esprimere il proprio parere come me l’aspetto io per prima !
    eh,eh a tutti piace il consenso del pubblico e della critica e se pure non fai l’en plein, fattene come me una ragione …ma museruole solo dalla Redazione. da te no grazie!

  94. Fiora ha detto:

    il transgender è stato involontario, “degender” e me ne scuso.
    Ah,nell’invitarti a riflettere sul fatto che i commenti costituiscono il carburante di una discussione ti assicuro che continuerò a farne ,idealmente dialogando con chiunque mi parrà.
    …con tua buona pace!

  95. degender ha detto:

    Gent.ma Fiora, nella mia precedente ho chiesto venia spiegandomi, sulla sua provocazione “transgender” o ” essere una donna etero e libera di pensiero,mai parossistica e quindi concessiva mi preclude automaticamente d’intervenire?????” non colgo la provocazione peraltro inappropriata e poco utile, in quanto non ho mai insinuato alcunchè relativamente ai desideri sessuali, ci mancherebbe.
    Ho invece sottolineato che non c’è un antagonismo tra due fazioni come vorrebbero i cosiddetti “antigender” in quanto le posizioni sia tra i cattolici che tra i laici non sono da considerarsi monoliti in antitesi, anzi, esistono moltissime posizioni diverse, sia da una parte che dall’altra. Chi artatamente sta producendo terrorismo psicologico, inventandosi un complotto mondiale del movimento LGBT coordinato e legittimato dai poteri economico/finanziari che sfocia nel fantasma dell'”ideologia gender” ha invece bisogno di semplicità: “i buoni contro i cattivi” altrimenti dovrebbero spiegare come mai credono ai fantasmi…
    Per uscire da questo dualismo dialettico, ormai sterile, propongo di complicare le cose, di esplicitare le contraddizioni, di tentare un dialogo, di confrontarsi senza bandiere. Ci sono dei problemi materiali da affrontare, il Gioco del Rispetto ha provato a fare qualcosa, migliorabile? Probabilmente, ma la “fazione avversa” (così loro si pongono…) invece di proporre come risolvere i problemi materiali fatti da“casi pratici” di violenza e discriminazione. Episodi di bullismo, omofobico e non, violenza contro le donne, femminicidi, discriminazioni a livello salariale e occupazionale non sono “teorie”, ma una realtà concreta da cui abbiamo il dovere di partire” come recita il sito del Gioco del Rispetto sono solo capaci di fare una caccia alle streghe spostando il problema da un problema reale e materiale ad un problema irreale e immateriale.
    Ci sono ormai movimenti di cattolici che non vogliono essere confusi con i cattolici ultra tradizionalisti ma che fanno fatica ad avere la stessa cassa di risonanza.
    E qui mi chiedo…ma in realtà: “cui prodest?”
    Gent.le Fiora le chiedo scusa per essermi sfogato contro di lei, è stata un inutile bersaglio della rabbia che provo nel veder ribaltata la realtà, nel veder messe in croce persone che fanno il loro lavoro con passione e sensibilità, nel percepire la caccia alle streghe personalizzando gli attacchi.
    Le auguro una buona giornata

  96. degender ha detto:

    Fiora ho letto la correzione solo ora…(inoltre c’è una parte del mio scritto poco chiara…spero si capisca il senso comunque…)

  97. Fiora ha detto:

    @95
    bon, di carburante ne hai messo parecchio ora ed in fondo è questo che conta!
    Spunti di discussione che portano avanti il discorso, no?!
    più che un “bersaglio inutile” mi sento un falso bersaglio . Scuse superflue, ma accettatissime.
    …e dammi un web “tu”, accidenti 😉

  98. degender ha detto:

    allora cara “falso bersaglio” 😉 io la carne l’ho messa sul fuoco, spero si possa iniziare invece di attaccare o difendersi su questi temi (non parlo di te…) a confrontarsi, a discutere, a farsi un’opinione della complessità dei temi trattati, sarebbe interessante e penso molto più arricchente che non trincerarsi dietro presunte posizioni omogenee.
    Ti auguro una buona giornata !

  99. Donazzan vince ha detto:

    La questione è terribilmente semplice: non c’è niente di “gender” o di debosciato nei programmi scolastici o un quelli indicati.
    Ci sono invece degli estremisti che mentono e che sono disposti a tutto pur di sabotare le iniziative dedicate a insegnare la tolleranza perché sono intolleranti. Intolleranti e bugiardi in malafede, come dimostra quello che ha scritto, e mai rimosso, Elena Donazzan su Facebook. La signora è assessore regionale in Veneto e qui se la prende per la dicitura “firma del genitore o di chi ne fa le veci” seguita da due righe con “prima firma e seconda firma”. Chiunque sia stato a scuola può rendersi conto dell’orrore (con la o) e capire come le accuse contro questa iniziativa siano fondate come la tirata di Donazzan contro “firma del genitore o di chi ne fa le veci” qui di seguito: (non è uno scherzo, è vero, potete controllare sula sua bacheca)

    Elena Donazzan
    Domattina chiederò a quale livello decisionale si è data indicazione di omettere la dicitura “padre ” e “madre” nel libretto che certifica la vita dello studente. Un papà indignato mi ha segnalato questa cosa e giustamente ha pensato di correggere a mano scrivendo : papà e mamma.
    Voglio sapere se qualche zelante politico o funzionario ha, surrettiziamente , modificato la procedura magari spinto da un furore ideologico gender!
    Chiunque sia deve assumersi la responsabilità e rispondere.
    Invito i genitori che devono firmare i libretti in questi giorni a seguire l’esempio di questo indignato papà e a segnalarmi la cosa.
    27 SETTEMBRE

  100. sega nord ha detto:

    il contributo al dibattito di un famoso pugile molto popolare da queste parti:

    https://www.facebook.com/permalink.php?story_fbid=1643579835918078&id=1625916034351125

  101. aldo ha detto:

    La critica non è solo di parte cattolica e dal punto di vista della tutela della famiglia contro l’intromissione dello Stato, ma anche, al contrario, di parte anticlericale e dal punto di vista dell’individuo.
    Queste critiche vengono fatte passare sotto silenzio perchè scomode per il gioco delle parti, ma ce ne sono state parecchie di questo tipo per esempio anche nelle lettere apparse sul Piccolo.
    Sulla questione cattolica, perchè tra le carte non c’è la coppia sacerdote/sacerdotessa? La vicesindaca non avrebbe apprezzato?
    Mi pare paradossale he come amministratice pubblica promuova il superamento degli stereotipi nella società una cattolica militante che è stata direttrice di Vita Nuova e che non mi risulta si sia mai impegnata sul megastereotipo della sua chiesa, appena confermato come immodificabile dal grande papa reazionario finto-progressista senza che alcun “progressista” nè cattolico nè laico avesse il coraggio di emettere un fiato. Della serie “indicare la pagliuzza nell’occhio altrui e far finta di non vedere la trave nel proprio”.
    Contrarietà all’intromissione dello Stato nell’educazione in nome della famiglia? No, al contrario per me è in nome dell’individuo (non la “persona”, proprio l’individuo) contro il potere e il metodo autoritario di utilizzare lo Stato – come per l’ora di religione – per far passare un proprio messaggio etico, giusto o sbagliato che sia.

  102. Fiora ha detto:

    @100
    “… confermato dal grande papa reazionario finto progressista” INFATTI!
    il viaggio del pellegrino apostolico a Cuba e negli States è stato reclamizzato in lungo ed in largo. Le sue illuminate parole su disarmi , accoglienza , solidarietà coi più poveri, pedofilia dei prelati sono rimbalzate tra i tiggì, il simpatico siparietto su Marino ,più “portoghese” che rrromano de Rroma, con quel “chiaro?!” andrà sicuramente ad affiancarsi al “buonasera” dell’elezione al “buon pranzo” alla fine delle omelie domenicali,tra la piaciona terminologia papalina , MA! aldilà dell ormai datato” chi sono io per giudicare” che va a parafrasare il messianico “chi è senza peccato….”in tema di ruoli e famiglia, Francesco non si è smosso di un passo dalle solite linee guida di santa madre chiesa e l’ha ribadito eccome in varie occasioni durante il viaggio, inframmezzato ai temi succitati e particolarmente durante l’incontro specifico con le famiglie. Un uomo e una donna formano l’unica famiglia ammissibile e danno vita alla prole.
    l’ho sottolineato spesso parlandone “fuori”, pochi sembrano averlo notato.chissà perché ha fatto più sensazione la sparata su Marino….

    Informazione per degender: “zietta” è laica ed è tutto fuorché democrista. “chiaro?!” (copyright papa Francesco) 😀

  103. Benedetta Gargiulo ha detto:

    Concordo con l’analisi del “finto progressismo papale”, ma non abbiamo inserito le tessere di sacerdote e sacerdotessa semplicemente perché in una scuola LAICA e PUBBLICA non è giusto occuparsi di questioni politiche di qualsiasi religione (per equità finiremmo col parlare anche di buddismo, induismo, ebraismo, islamismo, ecc, perdendo il ficus sulla questione principale). Purtroppo però non vale la proprietà transitiva e subiamo continue ingerenze da parte di gerarchie cattoliche che vogliono insegnare a noi cos’è “scientifico” e cosa no.

  104. aldo ha detto:

    Le tessere sacerdote/sacerdotessa non riguardano la chiesa cattolica, ma qualsiasi religione perchè in qualsiasi religione esistono le funzioni sacerdotali, solo che in certe sono attribuite ai soli uomini mentre in altre sono attribuite anche alle donne.
    Il riservare il sacerdozio – potere spirituale – ai soli uomini e il negarlo per principio alle donne è all’origine del patriarcato molto di più dell’attribuzione agli uomini delle funzoni di “potere temporale” che è stata prevalente, ma non di principio visti i ruoli regali, nobiliari e borghesi ricoperti anche da donne nella storia europea.
    Occuparsi del superamento degli stereotipi solo in relazione al “potere temporale” non rispetta la laicità, ma, al contrario, è una rinuncia alla laicità, una sorta di auto-concordato con cui si omette di affrontare il grande stereotipo originario, quello del potere spirituale di origine divina, per occuparsi solo dei piccolissimi stereotipi de “il meccanico” “la meccanica”, questi sì in realtà ampiamente superati già tra i giovani di oggi, figurarsi tra quelli di domani che oggi vanno alla scuola d’infanzia.

  105. Benedetta Gargiulo ha detto:

    Personalmente non condivido la premessa per cui il “potere temporale” sia secondario rispetto a quello spirituale. L’evidenza ci racconta di una secolarizzazione dilagante e un affannarsi a rincorrere “pecorelle smarrite” che non seguono più i pastori. E sempre l’evidenza ci dice che non è affatto vero che le nuove generazioni ormai hanno superato i “piccoli” stereotipi. Per noi quindi è e resta prioritario lavorare sulla prevenzione, partendo dai più piccoli.

  106. Fiora ha detto:

    A prescindere dalle mie perplessità sul “gioco”, penso che Benedetta Gargiulo abbia ragione quando afferma che una scuola laica e pubblica non abbia da ingerirsi negli ordinamenti con scale gerarchiche che privilegino uno o l’altro sesso di alcuna confessione religiosa.
    Paradossalmente è proprio questo disimpegno ad indicare alla chiesa la posizione corretta per adeguarsi al “libera chiesa in libero stato” in tema di rapporti tra chiesa e stato.
    ….considerando anche che alla scuola pubblica accedono ormai bambini di tutte le religioni e anche figli di non credenti….

  107. Fiora ha detto:

    come , corredato dalle motivazioni del caso, ho rimandato al mittente l’aureo detto non metter bocca dove non ti tocca che mi era stato impropriamente dedicato( degender,pace fatta. solo per esemplificare,dai!) ,così reputo “sacrosanto” (e le virgolette da parte di una laica ci stanno eccome!) che scuola e chiesa ne facciano invece la loro rispettiva linea guida primaria.

  108. Fiora ha detto:

    a sproposito(e neanche tanto…) che batostazza per la chiesa cattolica e proprio in zona giubileo il coraggioso coming out di un paio di giorni fa, dell’illustre prelato docente universitario.Altro che don’t ask, don’t tell!

  109. aldo ha detto:

    @Fiora
    Le tessere sacerdote/sacerdotessa non rappresentano alcuna ingerenza. Libera la chiesa cattolica di limitare il sacerdozio agli uomini, ci mancherebbe. Libere altre religioni – per esempio certe cosiddette impropiamente “pagane” – di prevedere il sacerdozio sia per uomini che per donne. Libere altre religioni – anche queste “pagane” – di limitare il sacerdozio alle sole donne. E’ il dare per scontato nella scuola pubblica che il sacerdozio sia riservato agli uomini come previsto dalla chiesa cattolica che nega il principio di “libero Stato”, di fronte al quale tutte le religioni dovrebbero essere uguali.

  110. aldo ha detto:

    Circa don Charmasa xe un (ora ex) ultraconservatore…come dir la Porfirio che fa comung out e rivela de conviver co’ un dj de musica apolide

  111. aldo ha detto:

    Correzione: don Charamsa

  112. aldo ha detto:

    Comunque queste sono storie che presto saranno solo passato. In Giappone vengono già usati gli ECR – Elder Care Robot – androidi umanoidi quasi indistinguibili da umani veri e programmati per varie funzioni. Adesso costano attorno ai 250.000 dollari, ma in prospettiva il prezzo crollerà e la tecnologia stramigliorerà, come è successo per esempio per i cellulari. A seconda delle esigenze si potrà optare per un ECR badante, un ECR geisha/o, ecc.
    Sarà un mondo di single, ciascuno con il/la proprio/a ECR e il ricordo dei matrimoni – etero e gay – con tutti i casini relativi susciterà incredulo orrore.

  113. Fiora ha detto:

    @111
    bon scuminzio a far musina ,ma sti ECR xè tassativamente da pari oportunità? Oltre alla ormai mitica pupiza 106 autentico status symbol pei abbienti niponici, i li fa anche con le carateristiche “salienti” de Magic Mike xxxl ?

  114. Kaiokasin ha detto:

    # 112 “A seconda delle esigenze si potrà optare per un ECR badante, un ECR geisha/o, ecc.”
    Vista la crisi delle vocazioni anche un ECR prete, nel qual caso basta small version (#113), con funzione “coming out” disattivata. 🙂

  115. Fiora ha detto:

    @114
    😀 😀 😀
    Standing ovation, kaiokasin!

  116. Fiora ha detto:

    nel rileggermi l’ormai stagnante discussione, al post 108 mi accorgo di aver definito coraggioso il coming out del reverendo omosessuale.
    Così,visto che ristagna… Beh, ho dimenticato le virgolette a corredare il termine coraggioso.
    Gesto”coraggioso” ? mah! per me incoerente innanzi tutto. Chi si iscrive al rotary o entra in massoneria ( no che non cito la sacra corona unita, dai! ) s’impegna a rispettarne le regole. non ha la pretesa che le cambino a posteriori e a suo uso .
    E mossa strategica.il tempismo dello scoppio della bomba ad orologeria concomitante con sinodo e uscita del suo libro, mi pare remi contro alla spontaneità dell’impulso.
    Io? ” e si farà l’amore ognuno come gli va. anche i preti potranno sposarsi…” mica sono prete,io.
    E pur credente, manco Lucio lo era !

  117. Gianni Bua ha detto:

    @ 116, Fiora e, sopratutto a 105 Benedetta Gargiulo……..

    Ho fatto una ..inchiesta… fra amici,nonni/e conoscenti per poter mettere i puntini sulle I del
    Gioco del Rispertto. Ca va sans dire, hanno figli/e e nipoti/e che frequentano scuole materne.
    In primis, sono stati tutti informati (quelli che frequentano le riunioni che hanno presentato l’ipotesi didattica- purtroppo pochi-) dell’offerta didattica. Presumo che quelli che non si sono presentati approvavano e/o purtroppo se ne fregavano. Da quello che ho raccolto, la stragrande maggioranza non ha battuto ciglio, anzi si è dimostrata interessata ; gli ..obiettori..si possono contare sulle dite della mano di un monco. In democrazia, salvo prova contraria, conta la maggioranza non la minoranza. Se i (mi si perdoni il termine) i basabanchi hanno paura del mondo che li circonda, possono – solo i maschi – emigrare sul monte Athos e non imporre le loro idee agli altri. Spiace,purtropo, che una città che è RICCA di confessioni religiose abbia ai suoi vertici una ….figura…come Crepaldi.

    Servus, Gb

  118. Fiora ha detto:

    Gianni , dal mio punto di vista di laica io non contestavo al peraltro fisicamente ragguardevole don (genere padre Georg Gänswein) la sua dichiarazione di omosessualità, bensì la sua candida ammissione di “attività”. Avesse detto sono etero…praticante,per me era ugualmente incoerente.
    Violare il voto di castità e dichiararlo apertamente con la scusa che quasi tutti i preti lo fanno mi appare pretesa di botte piena e moglie ubriaca…extrastereotipo!

  119. Gianni Bua ha detto:

    @ Fiora…
    Non so se c’è il copyvrait sugli articoli del Corsera, ma vai a leggere
    http://roma.corriere.it/notizie/cronaca/15_ottobre_10/scandalo-gay-carmelitani-testimone-fu-pestato-sangue-appello-papa-la-messa-12adb888-6f7b-11e5-98e3-5a49a4f4dd41.shtml

    Sembra che (non ho capito bene) se il parroco o il vice-parroco sarà trasferito a Trieste, mentre l’altro a Bruxelles.

    Vengono da noi a studiare il ” Gioco del Rispetto” ?? Sua Eccellenza/Eminenza/etc Crepaldi
    ha offerto la Sua disponibilità? Cane non mangia cane, si diceva una volta… Auguro ai …basabanchi … di trovarselo ad educare la loro prole.

    Servus, Gb

  120. Benedetta Gargiulo ha detto:

    @Gianni Bua, in effetti le adesioni raccolte (autorizzazioni firmate) finora sono all’80% 🙂 La cosa incomprensibile è che i contrari non si limitano a non dare l’autorizzazione, ma pretendono che anche gli altri la neghino. Investono addirittura del denaro per organizzare convegni per raggiungere questo utopico obiettivo, diffondendo sospetti, maldicenze, leggende sull’uomo nero…Ne avessi sentito UNO scandalizzarsi per la pubblicità “Te la do gratis” che vedono ogni giorno centinaia di migliaia di bambini e bambine. Altro che gender!

  121. aldo ha detto:

    “Te la do gratis” è pubblicità ingannevole?

  122. Fiora ha detto:

    @121
    Più che sulla slealtà della concorrenza, è su quel “la” che focalizzerai l’attenzione… il trionfo dello stereotipo e del sessismo.
    no tirar a cimento , Aldo! 😀

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