E’ finalmente pronta la seconda edizione di FRICO, il gioco di guerra culturale tra Trieste e Udine che in dicembre è andato esaurito in meno una settimana.
Dopo essere salito alla ribalta nazionale dapprima per la campagna di crowdfunding, portata come esempio di successo dal Sole 24 Ore, e poi per il contenzioso con Editrice Giochi, che ha chiesto agli autori il cambio del nome considerato troppo simile al Risiko, finalmente il gioco di battaglia culturale tra Trieste e Udine torna a essere disponibile in negozio.
Dove si potrà trovare?
Gli autori Diego Manna e Erika Ronchin saranno presenti con un banchetto e tanta simpatia domenica 1 marzo dalle ore 17.00 al mercatino del Tetris, in via della rotonda 3 a Trieste.
E poi dal 2 marzo FRICO si troverà nelle librerie e nei negozi di Trieste, Bisiacaria e Furlania. La lista completa, in continuo aggiornamento, su può trovare sulla pagina ufficiale di FRICO.
Le novità della seconda edizione di FRICO? Oltre al cambio del nome, quasi una “vicenda tocai bis”, la grafica delle carte è stata rinnovata, i materiali stessi sono stati resi più resistenti e il manuale più completo, grazie al prezioso feedback dei primi 1000 fortunati possessori di quella che resterà una serie unica.
E’ previsto inoltre anche un tour di presentazioni in giro per la Regione, le prime due date saranno probabilmente Pordenone e Gorizia, grandi escluse di dicembre.
FRICO è un gioco di guerra culturale che vuole trattare con ironia la scherzosa diatriba campanilistica che spesso contrappone le città di Udine e Trieste.
Il confronto bellico-umoristico avviene a colpi di tradizioni ed elementi culturali caratteristici delle due città, sullo sfondo dello scenario regionale. I territori da conquistare sono dunque da una parte i comuni friulani, dall’altra i rioni triestini, da Tolmezzo a Servola, separati dalla Bisiacheria, zona cuscinetto neutrale.
Ciascun giocatore, sei al massimo, può scegliere quale delle due popolazioni interpretare durante la partita. I triestini sono divisi in bobe, legere e nagane, i friulani in citadìns, contadìns e cjargnei.
A seconda della scelta, può quindi usufruire nell’arco del gioco delle carte triestine o di quellefriulane, quaranta per ciascun mazzo, ognuna raffigurante un elemento caratteristico della tradizione locale.
Per fare qualche esempio, tra le carte triestine c’è l’Omo Vespa, il tran de Opcina, la Barcolana, Gigi Pirola e la galina con do teste, mentre tra le carte friulane troviamo il cjalcjut, Florean e Venturin, il frico, el plevan di Malborghet e il Friuli Doc.
Tutte queste carte, a seconda dell’elemento caratteristico rappresentato, danno dei bonus particolari e sempre scherzosi da utilizzare durante il gioco.
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