4 Febbraio 2015

Riforma degli enti locali: presentata oggi la proposta del piano di riordino territoriale

el sunto Entro 45 giorni dall'entrata in vigore della legge la Giunta dovrà approvare la proposta del "Piano di riordino territoriale" che determina i confini delle ipotetiche nuove UTI includendovi tutti i Comuni della regione.

Dopo l’approvazione della riforma degli enti locali a dicembre, la Giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha approvato oggi, su proposta dell’assessore alle Autonomie locali Paolo Panontin, una prima proposta di articolazione del “Piano di riordino territoriale” che individua, in via preliminare, 17 aggregazioni di Comuni, le cosiddette Unioni Territoriali Intercomunali (UTI).

Entro 45 giorni dall’entrata in vigore della legge la Giunta dovrà approvare la proposta del “Piano di riordino territoriale” che determina i confini delle ipotetiche nuove UTI includendovi tutti i Comuni della regione.

Sono state individuate 17 aggregazioni di Comuni che ricalcano dunque l’assetto degli Ambiti socio-assistenziali del Friuli Venezia Giulia, con le uniche due eccezioni relativamente al territorio della provincia di Trieste, che vede i tre Ambiti socio-assistenziali raggruppati in un’unica UTI (eccezione che si è resa necessaria per rispettare il criterio del limite demografico minimo e quello della contiguità territoriale di tutti i Comuni aderenti) ed alla volontà di valorizzare l’esperienza del Consorzio della Comunità Collinare del Friuli, favorendone pertanto la trasformazione in UTI.

L’iter della norma prevede ora che la proposta di Piano venga inviata al Consiglio delle Autonomie Locali (CAL) per l’espressione del relativo parere che deve essere espresso entro 15 giorni dal ricevimento della richiesta della Giunta regionale.

Parallelamente, entro 60 giorni dalla pubblicazione della deliberazione concernente la proposta di Piano i Comuni che si trovano in alcune determinate condizioni possono: chiedere l’adesione ad un’aggregazione diversa, qualora adiacenti ad essa oppure qualora adiacenti a Comuni con essa confinanti che, a loro volta, abbiano richiesto lo spostamento o comunicare la decisione di non aderire ad alcuna aggregazione, qualora essi abbiano una popolazione superiore a 5.000 abitanti (3.000 se appartenenti o appartenuti a Comunità montane), sulla base di una relazione nella quale venga delineata la sostenibilità dell’esercizio in forma singola delle funzioni di cui la legge prevede invece l’esercizio in forma associata.

“I primi cittadini dei Comuni del Friuli Venezia Giulia avranno dunque il tempo necessario per formulare le loro proposte alla Giunta regionale, che rimane a loro completa disposizione, nell’intento di arrivare a scelte assolutamente condivise con il territorio”, ha detto l’assessore Panontin.

Conclusa questa ulteriore fase di consultazione, entro i successivi 45 giorni, la Giunta regionale approverà in via definitiva il “Piano di riordino territoriale” contenente la delimitazione geografica delle UTI e l’elenco dei Comuni che ne fanno parte.

È in questa fase che la Giunta regionale valuterà la conformità delle richieste ai criteri stabiliti dalla legge, contemperati con le condizioni riguardanti la facoltà, per i Comuni con popolazione superiore alle soglie indicate (5.000 e 3.000 abitanti), di non aderire alle UTI.

“Scopo di questo Piano è quello di cercare di aiutare soprattutto i Comuni più piccoli, oggi di certo in difficoltà, affinché possano ‘lavorare’ assieme agli Enti locali più strutturati e si possano offrire ai cittadini, attraverso le UTI, risposte più efficaci, più efficienti e più economiche”, ha concluso Panontin.

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