28 Gennaio 2015

Ed il giardino di Giarizzole divenne il giardino Ondina Peteani

el sunto Ondina Peteani ha abbracciato la resistenza, ha conosciuto gli orrori di Auschwitz, il campo di Ravensbrück, la fabbrica bellica di Eberswalde in Ber

Che la toponomastica e l’odonomastica siano di fondamentale importanza non è un mistero, dietro ogni via, ogni denominazione, ogni nome che caratterizza un luogo, vi è storia, tanta storia. Nel bene o nel male la toponomastica farà sempre discutere, sarà sempre in movimento, ed è giusto, per alcuni aspetti che sia così, soprattutto quando questo movimento raccoglie la sintesi della resistenza, della libertà, di quei valori ideali fondanti i principi fondamentali della nostra Carta Costituzionale. Ondina Peteani è stata certamente la sintesi ideale di tutto ciò, in giovanissima età ha abbracciato la resistenza, ha conosciuto gli orrori di Auschwitz, il campo di Ravensbrück, la fabbrica bellica di Eberswalde in Berlino. Ma non ha mai smesso di lottare per una società diversamente giusta, libera, per i diritti delle donne e per l’affermazione di quell’antifascismo che mai deve conoscere tramonto. Su Ondina è stato scritto il prezioso libro  E’ bello vivere liberi a cura di di Anna Di Gianantonio, e Peteani Gianni, Marta Cuscunà continua a presentare la sua meravigliosa rappresentazione incentrata sulla vita di Ondina Peteani. Poi un giorno, decidendo di armonizzare il tutto scrivendo un paio di interventi in rete e non solo, si propone di intitolare una via a Trieste ad Ondina, la città di Ondina. E si arriva al 27 gennaio 2015…

Una folla lucida nell’emozione dell’importanza del momento ed il giardino di Giarizzole  divenne il giardino Ondina Peteani. Una importante vittoria per la società antifascista e per la città di Trieste. Che quel luogo ora possa vivere nel tempo, magari con iniziative specifiche sull’antifascismo, magari accogliendo lo spettacolo di Marta o la lettura di libri e memorie sulla resistenza, sulla vita di Ondina e non solo, perché è bello vivere liberi, ma per comprendere pienamente il senso di questa bellezza, deve essere coltivata, amata, difesa e protetta da ogni tentativo di restaurazione che incombe in diverse vie ed angoli bui di questa nostra Europa.

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3 commenti a Ed il giardino di Giarizzole divenne il giardino Ondina Peteani

  1. Paolo Geri ha detto:

    E’ il caso di aggiungere che Ondina Peteani era, sin da giovane staffetta partigiana (la “prima” staffetta partigiana d’ Italia), ed è stata poi per tutta la sua vita comunista, come iscritta al P.C.I., di cui negli anni del secondo dopoguerra è stata anche dirigente provinciale oltre a ricoprire cariche sindacali nella C.G.I.L. Era comunista e orgogliosa di esserlo, come possiamo testimoniare in tanti che l’ hanno conosciuta.
    Capisco che non lo si scriva nella targa del Giardino a lei dedicato, ma quando si ricorda la sua figura, mi parrebbe doveroso ricordarlo.

  2. anny ha detto:

    donna coraggiosissima e forte!

  3. marco barone ha detto:

    @paolo geri nei link indicati nell’articolo ho riportato molti aspetti della vita di Ondina Peteani…uno dei link a cui rimanda la voce Ondina Peteani è questo http://xcolpevolex.blogspot.it/2014/01/trieste-dedicare-una-via-ad-ondina.html che rimanda a questo http://xcolpevolex.blogspot.it/2014/01/trieste-intitoliamo-una-via-ad-ondina.html

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