19 Gennaio 2015

C’è un Don Giovanni in ognuno di noi

el sunto Un personaggio che ci affascina proprio perché le contraddizioni di Don Giovanni sono anche un po' le nostre.

I classici non muoiono mai. Un successo di pubblico e di critica per la tappa triestina del Don Giovanni di Molierè proposto da Alessandro Preziosi, in scena al Rossetti fino a ieri. Un successo dovuto non solo alla presenza di Preziosi, in qualità di attore protagonista e regista, ma anche alla scelta di mettere in scena un testo teatrale ancora molto attuale.

Lo spettacolo, prodotto da Khora.teatro e dal Teatro Stabile d’Abruzzo, rispetta alla lettera il personaggio così come lo aveva pensato e descritto Molierè. Non un banale donnaiolo o collezionista di femmine, ma un uomo assetato dal potere e dall’affermazione di sé, per riempire in qualche modo un vuoto esistenziale. In realtà Don Giovanni si dimostra essere una vittima inconsapevole della società in cui vive.

Un personaggio che ci affascina proprio per queste contraddizioni, che sono anche un po’ le nostre.

Don Giovanni, oltre alla la regia e all’interpretazione di Alessandro Preziosi, può vantare la presenza di Nando Paone, nel ruolo del fedele Sganarello.  Assieme a loro compongono la numerosa compagnia Lucrezia Guidone (Donna Elvira), Roberto Manzi (Gusman/Don Alonso/Il Signor Domenica), Matteo Guma (Don Carlos/Ramon), Daniele Paoloni (Francisco/Pierino/Ragotin), Barbara Giordano (Carlotta/Uno Spettro), Daniela Vitale (Maturina/Violetta).
Le scene sono di Fabien Iliou, i costumi sono di Marta Crisolini Malatesta, le luci sono create da Valerio Tiberi e le musiche da Andrea Farri. La supervisione artistica è a cura di Alessandro Maggi, mentre firma la traduzione e l’adattamento Tommaso Mattei.

 

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