Siamo giunti agli ultimi giorni del Festival, con la vibrante voce dei poeti vincitori che ancora riecheggia. Ritorna anche la poesia dei classici sabato 6 dicembre alle ore 18.00 da Teatime (via del Monte 1), dove Tommaso Ramella guiderà gli avventori nella lettura dell’Ecloga I di Virgilio. «Tityre, tu patulae…»: è sufficiente pronunciarne le prime, celeberrime parole per rievocare una serie di immagini, figure, sensazioni e paesaggi che una tradizione millenaria ha legato indissolubilmente a cosiddetto genere bucolico.
Di tutt’altro stampo è la selezione a cura di Roberto Dedenaro per l’appuntamento di domenica 7 dicembre alle ore 11.00 presso lo spazio Torrebianca22 intitolato «C’è una dolina dove giocavo con le cicale» (nella foto). Anche il festival Trieste poesia ricorda lo scoppio del conflitto con una lettura di testi che provengono da paesi diversi a cura di Darja Betocchi e Gianni Turco. La Grande Guerra è stata raccontata, descritta osannata e maledetta anche dai poeti di diverse nazioni su tutti i fronti: accanto a testi molto conosciuti sentiremo le liriche di Gruden e altri poeti tradotte per la prima volta in italiano
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