15 Ottobre 2014

Il Nagano-Marxismo di Trieste

el sunto Il compagno Marx a Trieste tra osmize, movida e squinzie. Una segnalazione di Jo Nagana.

A circa un secolo dalla scomparsa dell’austro-marxismo, ecco apparire a
Trieste il nagano-marxismo. Si trovano le sue tracce su Segnalazioni, le sacre
scritture del sapere triestino. Nelle ultime settimane, una serie di polemiche
storiche sulla parola compagno, sui socialisti e sui comunisti, si sono
intrecciate con le osmize carsoline e la movida triestina, mentre la moglie
baronessa e l’amante domestica del compagno Marx hanno portato a riflettere su
quanto fosse o non fosse marxiano avere dei flirt con le modelle nostrane.
L’ultimo intervento è quello di Ugo Pierri che lo scorso 24 settembre scrive:”
Io mi comporto da ‘compagno’, il resto lo lascio ai sofisti, ai dogmatici, ai
pelnellovo.” Quale sarà la corrente filosofica o ideologica dei pelnellovo?
Ma facciamo un passo indietro al 17 settembre. In una lettera titolata
Socialisti. Karl Marx e le modelle“, Gianfranco Degrassi prende nettamente
posizione sulla questione:”Conoscendo la qualità del vino di certe osmize e
l’intensità di molte conversazioni politiche, non posso che esternare la mia
incondizionata ammirazione a chi ha preferito la compagnia di belle ed eleganti
ragazze. E se, come spiegato da un’altra commentatrice, Karl Marx si divertiva
con la domestica, allora farlo con delle modelle mi sembra, a rigor di logica,
esistenzialmente più marxiano dello stesso Marx”. Per capire le origini di
questo dibattito ideologico patoco bisogna risalire la corrente delle lettere
pubblicate su Segnalazioni.
Il 21 agosto, scrivendo sulla storia dei socialisti triestini nella prima
repubblica, Piero Rusconi accenna a un ex dirigente che poi sarebbe diventato
“protagonista del gossip per la lunga serie di flirt con modelle sia a Trieste
che all’altro capo del mondo”. Dal decadentismo borghese di questo
comportamento prende le distanze il 28 agosto Gianfranco Orel che, replicando a
Piero Rusconi, sottolinea che “i socialisti fanno politica per passione. Anche
nelle osmize dove pure si divertono!”. Nello scontro ideologico tra modelle e
osmize, si inserisce la movida triestina.
Il 2 settembre è Giorgio Orsini a intervenire nel dibattito esternando i
propri ricordi di “fine anni ottanta e inizio anni novanta, quando da ragazzo
frequentavo l’allora molto vivace movida triestina”. Racconta che allora “i
giovani leader socialisti […] per esempio si vedevano al mitico Fashion e si
sapeva che erano in grande amicizia con la proprietaria e con il dj. Al
Mandracchio uno di loro arrivava con un seguito di bellissime ragazze e lo si
vedeva sfrecciare con una indimenticabile e originale Volvo nera a forma di
cuneo”. Ma, lo stesso giorno, nella lettera accanto, c’è chi vede la questione
da un altro punto di vista.
E’ Gianfranco Degrassi che risponde a Vincenzo Cerceo, il quale, il 28 agosto,
aveva scritto che “la parola ‘compagno’ può essere pronunziata solo dai
comunisti”. Nella risposta ricorda il detto triestino “compagno, ti lavora che
mi magno” riferito alla burocrazia comunista perchè “è ormai noto che i vari
Mao, Breznev e Tito vivevano in un lusso sfrenato di fronte al quale i
recentemente ricordati festini di De Michelis e i privati flirt con modelle di
un ex esponente socialista triestino sembrano passatempi da collegiali”. Ma
ecco arrivare una contestazione metodologica allo scontro ideologico in atto.
Il 4 settembre è Sara Degrassi a far scendere in campo a Trieste il pezzo da
novanta per eccellenza, Karl Marx, scrivendo che “come non si può fare la
storia del marxismo sulla base del fatto che Karl Marx era mantenuto dalla
moglie baronessa Jenny von Westphalen e la tradiva con la domestica di casa
Helen Demuth che mise incinta convincendo Engels a coprirlo fingendo di esserne
il padre, così non vedo cosa c’entri la dolce vita (serate in discoteca e flirt
con modelle) di ex esponenti socialisti triestini con le politiche di quel
partito”. Insomma, il privato non sarebbe politico. Restano però alcuni dubbi.
Il compagno Marx a Trieste avrebbe preferito le osmize o la movida? Tra le
squinzie, avrebbe corteggiato le domestiche o le modelle? Quale baronessa o
altra nobildonna patoca avrebbe sposato? Il dibattito ideologico nagano-
marxista rimane aperto.

Jo Nagana

Tag: , .

4 commenti a Il Nagano-Marxismo di Trieste

  1. aldo ha detto:

    Marx era nagana? La questione viene trattata nel carteggio Engels-Kautsky tra il 1881 e il 1895. I due concordano nell’escludere che Marx fosse boba o tara, ma riflettono sul fatto che fosse nagana o piuttosto legera. La sopravvenuta morte di Engels tronca il dialogo e lascia così aperta la questione.

  2. aldo ha detto:

    Invece sulla questione “squinzia domestica o modella” Engels e Kautsky non hanno dubbi sull’ortodossia marxista della squinzia domestica, mentre è più tardi Eduard Berstein che, in polemica con Kautsky, si pone su posizioni eterodosse riformiste orientate verso le squinzie indossatrici con il suo famoso motto “il movimento è tutto, il fine è nulla”.

  3. sfsn ha detto:

    secondo mi xe de far un semplice sillogismo:
    1. chi ghe piasi l’osmica de solito xe un che no ghe piasi la movida, perchè el preferissi de gran lunga el vin ale babe (perchè el vin te disfa el fegato ma no i cojoni).
    2. chi ghe piasi l’osmica xe boba e no nagana.

    Ergo: marx che se trombava la squinzieta inveze che ciaparse balini in osmica (roba che sicuramente ghe gavessi evità de lassarla incinta e di conseguenza de romperghe le bale al povero Engels), iera nagana e no boba.

  4. Kaiokasin ha detto:

    Bisogna dir che sto Engels iera un angelo…

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *