L’idea nasce dal desiderio di conoscere la Storia ed il presente di alcuni Paesi appartenenti ai territori dell’ex-Jugoslavia, con la volontà di costruire un futuro che ci veda vicini nella lotta per i diritti civili e per la pace. Cent’anni fa, allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, Trieste ed i Balcani si trovavano uniti sotto la stessa bandiera. Oggi un futuro che veda nuovamente i nostri territori riconoscersi in un “noi” europeo non sembra più così lontano. Riteniamo quindi importante segnare questa ricorrenza dimostrando la volontà di plasmare un avvenire comune nel nome del dialogo e della collaborazione, invece che della violenza e dell’ingiustizia.
L’esperienza intende promuovere un modo sostenibile e responsabile di viaggiare, un’occasione di conoscenza, e la possibilità di costruire una rete internazionale tra realtà giovanili impegnate nel sociale.
17 agosto 2014, ore 10:00 in Piazza Oberdan a Trieste, valigie, zaini, 2 furgoncini da 9 persone, 18 giovani alla ricerca di nuove esperienze, vogliosi di conoscere più da vicino le realtà associative di varie località balcaniche: comincia così l’avventura della Carovana AdEst nella quale confluiscono le associazioni Rime, Uva, PrendiParte e Acmos, 4 delle realtà del We Care, rispettivamente da Trieste, Roma, Bologna e Torino.
Dopo una breve sosta alla foiba di Basovizza, passando dalla Slovenia e dalla Croazia, siamo giunti alle ore 16:00 nella zona nord-occidentale della Bosnia, a Bihać, dove alcuni membri del centro democratico Nove Nade (nuove speranze) ci hanno accolti mostrandoci la città. Alle ore 19:00 abbiamo visitato Krupa dove, oltre ai meravigliosi paesaggi, abbiamo potuto osservare un tentativo di integrazione tra le tre principali nazionalità della Bosnia Erzegovina (croata, serba e bosniaca): un luogo di culto per ognuna delle tre confessioni religiose, costruiti uno di fianco all’altro. Infine abbiamo trascorso la serata al campo Kolonija, ospiti di Samir Halilović, responsabile del progetto Nove Nade. Qui, abbiamo potuto godere di una cena a base di ćivapi e ajvar per poi riunirci attorno ad un falò dove abbiamo ascoltato i racconti di Samir sulle attività che svolgono sul territorio (educazione alla sessualità, team building, sensibilizzazione alla democrazia nelle scuole etc) e sulla situazione politica bosniaca.
18 agosto 2014, Ore 10,30. Dopo una ricca colazione offerta da Nove Nade (e un bagno mattutino nel fiume Una di alcuni intrepidi eroi) e dopo aver salutato Samir, ci siamo diretti verso Banja Luka (capitale della Repubblica Srbska) dove, subito dopo aver gustato la pljeskavica ljuka (o blaga), abbiamo incontrato Dragana e Mladen dell’associazione Helsinki Citizens Assembly Banja Luka. Dopo aver discusso ulteriormente le condizioni delle popolazioni bosniache e aver indagato i campi d’azione di questa associazione (riconciliazione dei popoli precedentemente in guerra, difesa dei diritti delle donne, dei disabili, dei LGBT etc) posta nella “lista nera” dal governo stesso per via dei valori che tenta di trasmettere, ci siamo subito rimessi in viaggio verso Jablanica, una nuova associazione e nuove esperienze. Alle 21 siamo giunti nella sede del terzo centro culturale “Pod istim suncem” (“Sotto lo stesso sole”) con la quale, troppo stanchi e affamati per pensare di farlo oggi stesso, parleremo domani dei nostri obiettivi comuni, progetti in corso e modus operandi. Stay tuned…
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