Oggi voglio raccontarvi di una bella, inaspettata e tanto quanto entusiasmante scoperta fatta domenica in sella alle nostre biciclette.
Finalmente quest’ anno io e Luca siamo riusciti a partecipare a Ciclomundi, il festiva nazionale dei viaggi in bicicletta che si è svolto dal 13 al 15 giugno a Portogruaro, in provincia di Venezia.
Dopo tre giorni entusiasmanti di dibattiti sulla ciclabilità, sulla viandanza e sulla bellezza dei viaggi lenti, dopo aver ascoltato racconti di viaggi in bici in terre esotiche e lontane come Alaska, Tibet, Laos e Birmania, dopo aver conosciuto persone amanti della bici provenienti da tutta Italia e dopo aver incontrato delle “leggende” dei viaggi in bici come Heinz Stucke e Claude Martheler….era purtroppo giunto il momento di tornare a casa al solito tran tran. Ma eravamo troppo felici per tutti quei incontri, troppo pieni di stimoli nuovi e di energia da scaricare che abbiam deciso di concederci un bel giretto in bici nei dintorni di Portogruaro, per scoprire almeno un’ po’ questi bei luoghi. La scelta è caduta quindi su sesto al Reghena, tranquillo paesino immerso tra le risorgive ad una manciata di chilometri da Portogruaro e dal favoloso b&b che ci aveva ospitato in questi giorni (anzi, per chi fosse interessato ad una vacanza immerso nella natura lo consigli vivamente!!!!!)
Arrivati in centro a Sesto abbiamo scaricato le bici già molto felici, perché il paesino si presenta in maniera assai carina: una zona a traffico limitato si snoda tra le vie storiche del paese per portarci di fronte al torrione d’ ingresso dell’ Abbazia di santa Maria in Sylvis fondata nel 700. Si può entrare con la bici nel cortile dell’ abbazia e compiere tutto il giro del giardino restrostante su una bellissima passerella di legno che ci fa pedalare accanto ad un canale tra salici e cipressi. Usciti dall’ abbazia imbocchiamo l’ itinerario numero 1 che ci propone la nostra mappa e che ha intenzione di guidarci tra specchi d’ acqua e molini.
Arriviamo subito su un bel sterratino che dopo averci fatto attraversare i prati Burovich, testimonianza della sistemazione agraria del 1700 e ed un bel boschetto di salici ci porta fino al lago Premarine dove ci fermiamo in una capanna-osservatorio con vista lago. Lungo una passerella di legno il percorso ci porta poi verso ed oltre la frazione di Mure passando tra campi coltivati e pioppeti. Dopo qualche chilometro su queste strade bianche dal fondo comunque compatto e percorribile passiamo perfino un guado, ma tranquilli, mentre i trattori devono guadare il torrente gorgogliante i ciclisti passano tranquillamente all’ asciutto su un grazioso e provvidenziale ponticello in legno!
Qualche curva ancora ed arriviamo di fronte alla sperduta chiesetta di S. Pietro a Versola, una piccola cappella di origine medievale rimessa a posto da un gruppo di amanti della storia e delle tradizioni del paesino. Purtroppo la chiesetta è chiusa ma rimaniamo più di un’ attimo a respirare il silenzio e la tranquillità di quel posto.
Altra bella sorpresa che incontriamo dopo qualche colpo di pedale sono i Mulini di Stalis, anch’ essi di origine medievale e ben conservati grazie alla donazione della famiglia al comune ed ai lavori di ristrutturazione seguiti. Ci fermiamo per qualche minuto a visitare i due molini che sorgono su un’ isoletta in mezzo al canale ed a leggere le tabelle che ne illustrano storia e peripezie.
Continuando il percorso si sfiora Venchiaredo, piccolissimo borgo rurale famoso per la sua fontana decantata sia da Ippolito Nievo che da Pier Paolo Pasolini. Non aspettatevi una fontana marmorea con vasche e zampilli, perché vi troverete davanti ad una polla di sorgente che sgorga acqua limpida e gelida in una vasca di marmo che fa defluire poi l’ acqua nel boschetto circostante. Molto meglio no??
Attaccato a Venchiaredo si trova l’ abitato di Casette dove finisce l’ itinerario n°1 di Sesto al Reghena. Noi da qui , dopo esserci procurati due ottimi panini per il pranzo in un piccolo alimentari, abbiamo proseguito sulla strada provinciale per un breve tratto fino all’ abitato di Bagnarola dove abbiamo intersecato l’ itinerario n°2 che abbiam seguito poi al contrario.
Seguendo le indicazioni siamo passati davanti a Villa Freschi, splendido esempio di villa veneta del 1700, che purtroppo abbiamo potuto ammirare solo dal inizio dello splendido viale di pioppi cipressini perché la casa è proprietà privata. Sorpassato poi il paese di Ramuscello abbiamo tagliato di nuovo per la campagna ritrovando canaletti pieni di libellule, salici dalle foglie argentate e scoiattoli che ci guardavano curiosi aggrappati ai tronchi degli alberi. Prima di arrivare a Vissignano siamo passati in mezzo ai Molini variola, ora ristrutturati e diventati splendide abitazioni private in mezzo alla campagna. Da Vissignano a Savorgnano si pedala poi su strada asfaltata, ma essendoci la corsia ciclabile non c’è nessun problema. A Savorgnano non ci siamo fermati a cercare la chiesetta di santa Petronilla ma abbiamo tagliato anche qui per le stradine di campagna in direzione di Sesto al Reghena ed approfittando di un invitante boschetto di pioppi ci siamo pure concessi un pic-nic agreste con i nostri panini ed acqua di sorgente. Poche pedalate ancora e siamo giunti in vista del possente campanile di Sesto, dove siamo arrivati poco dopo per caricare le bici in auto e dirigerci verso Caorle per una passeggiata sul mare.
Siti utili:
B&B: www.allaolla.it
Itinerari: www.viedellabbazia-sesto.it
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