17 Giugno 2014

Un paese di primule e caserme

el sunto Al Cinema Ariston di Trieste, stasera alle ore 21, sarà presentato il documentario UN PAESE DI PRIMULE E CASERME

Al Cinema Ariston di Trieste, stasera alle ore 21, sarà presentato il documentario UN PAESE DI PRIMULE E CASERME (2014) di Diego Clericuzio, prodotto da Tucker Film, DMovie e Cinemazero con il sostegno di ARPA FVG – Laboratorio Regionale di Educazione Ambientale (LaREA) e la partecipazione dell’Associazione Culturale per la promozione sociale Città domani.

L’incontro pubblico organizzato da La Cappella Underground e prevede la presenza del regista, degli autori Riccardo Costantini e Paolo Fedrigo, e la partecipazione dell’arch. Alessandro Santarossa dello studio Corde Architetti, che ha collaborato anche alla realizzazione del documentario tramite la mappatura dei siti militari in FVG.

Il film offre uno scorcio sulle reliquie della regione che tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e l’instaurarsi della Guerra Fredda venne “invasa” da più del 50% dell’Esercito Italiano, modificando sostanzialmente l’aspetto e la vita di un intero territorio.04_32

Dopo la smobilitazione di 400 siti militari dislocati su un totale di 102 Km quadrati di opere militari, lo sconvolgimento del paesaggio alla base di questo caso unico al mondo ha lasciato gli abitanti di questi luoghi trasfigurati a ricordare un’economia, una società, uno scenario politico e un ambiente irrimediabilmente cambiati. Parafrasando il pasoliniano “paese di temporali e primule” il documentario “Un paese di primule e caserme” racconta questa trasformazione incompleta e le testimonianze di chi ha vissuto nelle caserme, di chi si è visto cambiare la vita in tempi rapidissimi a causa della scomparsa di decine di migliaia di soldati che per decenni hanno fatto da pilastro per le economie di interi paesi.

La desolazione di questi edifici abbandonati non ha ancora trovato il conforto di scenari o ipotesi di riconversione, perché le istituzioni chiamate a rispondere non hanno gli strumenti, soprattutto economici, per intervenire. Questo aspetto ha reso spesso difficile riuscire a realizzare lo stesso progetto di documentario, ma la speranza che questa denuncia sia solo il primo di numerosi passi verso altre direzioni, l’incoraggiamento ricevuto dai 150 donatori che hanno permesso di concludere con successo il crowdfunding e l’interesse che già stanno manifestando molte città interessate ad ospitare il film lasciano pensare che il cammino di “Un paese di primule e caserme” sia soltanto all’inizio.casermarossetti

Gli interessati al recupero degli edifici abbandonati, qualcuno tra i tre milioni di ex soldati che hanno fatto il servizio di leva in Friuli Venezia Giulia e gli amanti di un cinema che sa indagare e testimoniare le anomalie del suo tempo potranno finalmente vedere il risultato di questo lungo progetto di ricerca e discuterne con gli autori, insieme ad altri ospiti pronti ad approfondire le varie tematiche e le curiosità del pubblico. Per ulteriori approfondimenti è attivo il sito www.primulecaserme.it

Le immagini ritraggono l’ex Caserma di via Rossetti (Trieste) e  sono a cura di Marko Civardi.

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47 commenti a Un paese di primule e caserme

  1. sfsn ha detto:

    “Il film offre uno scorcio sulle reliquie della regione che tra la fine della Seconda Guerra Mondiale e l’instaurarsi della Guerra Fredda venne “invasa” da più del 50% dell’Esercito Italiano”: mi ghe cavassi le virgolette al verbo venne invasa, visto che de pesantissima militarizzazion del territorio se ga trattà nel 1918 e nel secondo dopoguerra.

  2. pier ha detto:

    Dall’altra parte del confine c’era il 55% dell’esercito iugoslavo tra Austria ed Italia ed il mare Adriatico . Ed allora ? Solo a Tolmino ( Tolmin ) c’erano ben 4 caserme ed oltre 3000 soldati . Nessuno parlava oltre confine di militarizzazione , ma di difesa del proprio territorio .

  3. sfsn ha detto:

    No stemo dir cazade pier: la Jugo dala rotura con stali del 1948 gaveva spostà el grosso dele truppe ai confini con Romania, Ungheria e Bulgaria. I gaveva sai più paura de esser invasi dale truppe del Patto de Varsavia che dai occidentai, tanto più che alla Nato ghe stava benissimo de aver un stato cuscinetto tra ocidente e paesi del est. Ancora nel ’68 co xe stada la primavera de Praga e la successiva invasion russa, Tito gaveva fato spostar trupe a est, che no se saveva mai che Mosca ciapassi due piccioni con una fava. Studite un poca de storia europea seria inveze che crederghe a tute le monade che i te disi ala lega nazional…

  4. pier ha detto:

    wikipedia – dal 1948 al 1968 c’erano ben 29 brigate dell’esercito popolare jugoslavo ai confini austriaci ed italiani , più molta marina era concentrata a Pola . L’Italia nello stesso periodo ne aveva solo 6 brigate di fanteria ( divisione Mantova e Folgore meccanizzate), 3 brigate corazzate ( divisione Ariete ) ed una brigata alpina ( Julia ) + supporti del Quinto corpo d’armata ( identificabili in un altra brigata )+ supporti comando zona Carnia e zona Trieste . Il rapporto era uno a due rispetto all’esercito jugoslavo , tanto è vero che in caso di invasione , in attesa di forze N.A.T.O. , nella situazione più drammatica era posta in essere la difesa a ridosso del Tagliamento . Poi dal 1968 in avanti le brigate fino al 1990 si ridussero a 16/17 , le stesse che c’erano all’inizio della guerra civile , più o meno quelle che hanno Slovenia e Croazia insieme , mentre quelle italiane si sono ridotte a 3 ( brigata Ariete , brigata Pozzuolo del Friuli , brigata Julia ) . Ecco il motivo delle numerosissime caserme , postazioni e depositi sdemanializzate , frutto del filmato ” Primule e caserme ” .

  5. sfsn ha detto:

    cocolo, va a vederte come funziona wikipedia e te capirà che per quel che riguarda la storia contemporanea e sopratuto del confin orientale no xe sai atendibile: http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=17162
    E comunque se no te se ga acorto che el Friuli Venezia Giulia iera strapien de militari, te ga bisogno de una visita oculistica.

  6. maja ha detto:

    un’altra roba de tignir presente quando che se parla de wikipedia in italian xe che uno dei maggiori contributori alle voci sul confine orientale xe el nostro compianto desaparecido lojze venezian.
    go dito tuto. ste atenti al copia-incola, fioi.

  7. carlo cetteo cipriani ha detto:

    il pericolo non era la iugoslavia ma il patto di Varsavia. Si aveva la speranza che la Iugoslavia tenesse per 3-5 giorni, il tempo necessario per far arrivare rinforzi dal resto d’Italia, dalla Nato e dagli Usa. Le forze italiane dovevano assicurare il rpimo urto, le predisposizioni logistiche in quanto un attacco del patto di varsavia si ipotizzava che sarebbe stato di grande scala.

  8. dimaco ha detto:

    xe curioso, visto che P.P.Possati se occupa de caserme abandonade.

  9. pier ha detto:

    So che scriveva p.a.p. su questo sito , ma si è ritirato per gravi motivi di salute della moglie .

  10. eduard ha detto:

    @2 hahah…cioe tu stai confrontando il numero dei militari che iera a tolmino e in friuli al confine?? scometo che non te ga mai meso piede de qua e men che meno de la in quei tempi se no non te sparavi bale cosi grosse…

  11. pier ha detto:

    10- Chi è questo sputa sentenze ? Scommetto che non ha fatto nemmeno il militare ! Le caserme corrispondenti a Tolmino erano a Cividale e nei comuni vicini .

  12. sfsn ha detto:

    Apunto: a Cividal e in Friul iera strapien de militari dapertuto, te vedevi soldatini de leva dale stazioni ai centri citadini. Se inveze te andavi a Tolmin sta massa de militari no te la vedevi proprio. Evidentemente ti te ga i dati che meteva in giro el ministero dela difesa e l’esercito italian per giustificar una presenza cussì massiccia de militari: di fatto la Jugo al confin ocidental da metà ani cinquanta in poi no iera per niente cussì militarizada, come go za scrito el grosso dele trupe iera in Vojvodina, Slavonia, Serbia oriental e Macedonia (ma ti probabilmente gnanche no te sa dove xe ste regioni, perchè no le xe citade dal ministero dela difesa italian).

  13. Pier ha detto:

    Enciclopedia Treccani : Tolmino , dalla piazza ( Ex Vittorio Emanuele ) si diramano numerose vie , nelle quali si possono vedere presenti numerose caserme , già fino al 1943 del Regio Esercito .
    Perchè negare ancora ?
    Tolmino e dintorni era il presidio principale dell’Esercito popolare Jugoslavo . Chi è della classe di leva 1940-41-42, ecc. lo sa perfettamente , perchè negli anni 60 chi faceva guardia al confine oltre Ipplis, Premariacco, Pulfero , ecc. vedeva numerose postazioni oltre confine presidiate e con il cannocchiale poteva scorgere garitte , piccoli bunker e anche cannoni mimetizzati probabilmente anticarro o di media gittata . Chi non è di quelle classi di leva non può saper nulla ; pertanto si astenga dal dire fesserie su quella zona .

  14. sfsn ha detto:

    xe evidente che te son el solito onnisciente destroide tipo Luigi-Lojze-Baziloto, che credi de saver tuto perchè el ga fato el militar, ma dal momento che no te sa una parola de sloven o serbocroato no te ga accesso ale fonti primarie e te se fidi dele robe fasulle che i ve diseva per insempiarve co ieri militari o anche dele robe che te vedevi col tuo canocialeto, ma che in realtà iera una situazion ben diversa de quel che te credi.

    I militari jughi presidiava le garitte e i bunker, ma iera relativamente pochi (meno dei italiani sicuro). Basta andar a Vis e là te vederà che bona parte dei presidi jughi iera fasulli: canoni veci, adiritura no funzionanti, quatro gati de militari che stava là e che gaveva l’ordine de far sembrar le postazioni attive. Iera tuti speceti per le alodole per i binocoli dei italiani, e i soldatini italiani come ti ghe credeva. I alti comandi inveze ghe stava benissimo de assecondar la manfrina juga, perchè altrimenti i gavessi dovù giustificar una presenza spropositada de militari in FVG e le enormi spese militari che iera fate sul territorio. In Benecija po ghe iera la necessità de mascherar con la presenza militar tuta la strutura de Gladio che proprio nele Valli del Natisone gaveva el punto forte e che doveva agir in realtà no contro el “nemico” esterno (la Jugo no iera considerada tale dalla Nato), ma contro el nemico interno. Difati de dove veniva fora l’esplosivo che i ga usà per le stragi de stato dei anni ’70? Dei depositi dele Valli e de quei de Aurisina…

  15. sfsn ha detto:

    E comunque l’argomento no xe quanti soldai che iera in jugo, bensì quanti che iera in Italia e come la region xe stada leteralmente invasa dal esercito italian.

  16. ikom ha detto:

    Certo che invadere una propria regione….

  17. Pier ha detto:

    14-15 Sfn , gente come lei che la butta in politica , che gli anni 60 non li conosce , perchè forse non era ancora nato o era in culla , e quindi parla e straparla di cose militari che non conosce , non si può dialogare , anche perchè il suo antimilitarismo a senso unico contro l’Esercito Italiano mi dà fastidio e nausea .
    Quindi i post se li faccia da solo .

  18. ufo ha detto:

    Insomma, sparito un sapientone (o due) ne spunta subito un altro…

  19. sfsn ha detto:

    signor Pier, te gaverà anche fato el militar nei ani ’60, ma te stavi de QUESTA parte del confin e no te ga nissuna possibilità de documentarte sull’altra parte perchè no te sa né el sloven, né el serbocroato. Dunque se straparlo mi de robe militari, ti no te son da meno visto che le robe militari dela defunta Jugo no te ga possibilità de legerle. Se risentimo co te gaverà fato un salutare corso de lingue slave, ok?
    Ikom: invader una propria regione,esattamente: e quei che ga invaso sta region iera pronti anche a invader la capitale, vedi Junio Valerio Borghese e De Lorenzo

  20. ikom ha detto:

    E bon dai sfsn sa tutto ed ha sempre ragione..

  21. Pier ha detto:

    19 – un ultimo post , prima di abbandonarla alle sue stupidaggini . Chi ha fatto servizio lungo il confine aveva bisogno solo dei cannocchiali , dei radar portatili , delle garitte di avvistamento , ecc. Che cosa c’entra la lingua ? Non si andava a chiedere informazioni allora all’avversario militare : scusi quanti siete ? quanti pezzi di artiglieria e da mortai avete nelle postazioni ? che cosa c’entra sapere le lingue ? Vede che ha detto una castroneria grande come una casa , tipica di chi non ha fatto il militare in quel tempo e non sa nemmeno come si svolgeva il servizio di naja lungo il confine orientale . Ora la saluto definitivamente e la lascio agli amici che le fanno da spalla , tipico sistema di cellula comunista quando uno è in difficoltà .

  22. sfsn ha detto:

    ben, bravo, ritirite come i alpini in russia contro i comunisti…
    No te rivi proprio a capir: da militar no xe che te ga proprio la percezion de cossa che xe de l’altra parte: per esempio i famosi soldai giaponesi che ga continuà a esser in guera coi Stati Uniti fin ai ani ’70, vedi un poco ti…
    Tuti sti miei comenti xe solo per farte capir (ma xe opera sai difizile e improba) che in realtà sto megapericolo slavocomunista no esisteva, i ve la contava a voi per farve star ziti e cuci in servizio, ma sopratuto per far star bona l’opinion publica italiana e permeterghe al aparato militar de far el bel e el bruto tempo in region, con spese assolutamente spropositade e inutili. Ripeto: se te savessi leger sloven o serbocroato, te vedessi che da metà ani ’50 in poi el grosso del esercito jugo iera stanzià ai confini con la Romania, cola Bulgaria e con l’Ungheria e no come che i ve diseva a voi al confin con l’Italia.

  23. maja ha detto:

    dove se pol leger sti dati, sfsn?

  24. ufo ha detto:

    Allora, se ho ben capito, essersi fatto rasare a zero e aver marciato su e giù per un piazzale, all’inizio degli anni sessanta, magicamente trasformava un tapino qualsiasi non solo in un esperto di materie militari, ma addirittura in un monopolista della verità rivelata, con facoltà di negare l’evidenza e di pretendere rispetto per qualsiasi fesseria profferita. Grandioso. Non ho capito bene quand’è che questa magia ha smesso di essere efficace…

    L’affermazione al @13 che Tolmino e dintorni era il presidio principale dell’Esercito popolare Jugoslavo presenta qualche problema di compatibilità logica con quella al @2 che a Tolmino ( Tolmin ) c’erano ben 4 caserme ed oltre 3000 soldati, visto che gli effettivi delle forze armate d’oltre confine erano circa 180 mila. Neanche trentamila militari avrebbero fatto di Tolmin il presidio principale.

    Quanto all’avversario militare forse gioverebbe ricordare al nostro ingenuo e suscettibile sapientone che dopo la rottura con Stalin del 1948 la Jugoslavia aveva sottoscritto un trattato di mutua difesa con due paesi della Nato, la Grecia e la Turchia, per cui si era di fatto integrata nel sistema di alleanze difensive occidentali – e riceveva di conseguenza una notevole quantità di armamenti americani, compresi carri armati ed aerei da combattimento. Il fatto che i tuoi pluripataccati sovrastanti si siano dimenticati di dirtelo non significa che anche noialtri dobbiamo far finta che non sia successo.

    Ricambiamo volentieri i saluti facendo ancora notare che spesso, su queste pagine, si è visto dei dottori in tuttologia rendersi conto di non essere dopotutto tanto preparati e andarsene offesi dicendo che non giocano più e si portano via il pallone. Alcuni l’hanno fatto ripetutamente, al punto di rendersi ridicoli.

    Sunto: fare la guardia al bidone di benzina fa bene al portafoglio del benzinaio e all’intelligenza del bidone. Eventuali effetti collaterali vengono alla luce solo molto più tardi, coll’avvento di internet.

  25. ufo ha detto:

    istruzione degli ignavi a parte, l’iniziativa di Primule e caserme certamente merita il nostro plauso e un augurio: che in futuro riescano ad estendere il campo di ricerca mappando anche le “altre” caserme, quelle dei tanti corpi armati paramilitari con cui si è ritenuto di occupare il nostro territorio. Dalle parti mie, come ho gia avuto occasione di ricordare, c’è una caserma ogni 2,5 kmq…

  26. Roberto ha detto:

    Perchè non ve la prendete con le Amministrazioni comunali che hanno avuto le caserme da quasi dieci anni dal Demanio Militare e le hanno lasciate abbandonate , preda di vandali e di extracomunitari ? Sempre attaccare l’Esercito Italiano , che non c’entra più nulla su almeno un centinaio di immobili . Per quanto riguarda Tolmino ha ragione Pier : era la base più importante sul confine orientale dell’Esercito popolare Jugoslavo , ho detto sul confine , non sull’intero territorio Jugoslavo . Mescolate sempre le carte quando siete in difficoltà , ed uno aiuta l’altro . Fate parte della stessa cellula comunista ?

  27. eduard ha detto:

    si bravo peccato che iera anche l’unica perchè dove iera le altre vizin? te dovevi andar fino a vipacco ahah invece qua te gavevi una in ogni paese che no iera proprio frazion

  28. ikom ha detto:

    Che lo spauracchio del patto di Varsavia fosse stato utilizzzato per “controllare” l’opinione pubblica è cosa nota da, lo ha fatto il cavaliere fino all’altro ieri. Quello che urta è il voler sempre e continuamente far finir i ragionamenti in taliani mone (e spesso sloveni furbi) un analisi che non è realistica. Perche così come la presenza militare in fvg aveva molteplici fini così l’orrore capitalisto/imperialista nelle sue molteplici forme era utilizzato oltre confine da un regime comunista come quello del maresciallo TITO.

  29. dimaco ha detto:

    eduard una la iera a kromberg dove che adeso xe la polizia dopo el distributor novo dela petrol sula strada per ozeljan sula destra. Altra picia la iera a salcanche iera i kosovari che patugliava el confin.

  30. Roberto ha detto:

    Perchè non andate ad arruolarvi nella polizia slovena o croata , visto che non vi piace l’Esercito Italiano , ma quelle oltre confine hanno sempre fatto tutto bene , comprese le pulizie etniche , fin dal 1948 ad oggi .

  31. ufo ha detto:

    Uh oh, qualcuno si è reso conto di aver apportato al discorso assai più retorica che argomenti, e cerca di mimetizzarsi attorbando le acque?

    Per ordine: @26 parte I: Perchè non ve la prendete con le Amministrazioni comunali che hanno avuto le caserme da quasi dieci anni dal Demanio Militare e le hanno lasciate abbandonate? per il semplice motivo che, qui da noi, di caserme passate alla pubblica amministrazione ce ne sono state ben poche, tanto che bastano le dita di una mano a contarle. A Trieste avremmo il comprensorio di via Cumano, dove il Comune ha trasferito o sta trasferendo il comando dei vigili urbani, il museo di storia naturale e quello conenente l’eredita di de Henriquez – per quali di queste cose dovrei prendermela con loro? L’ex-Ospedale militare pare che finalmente stia diventando una casa dello studente – non ho obiezioni neppure qui. Tutto il resto? Mi dispiace, è ancora demaniale, e chiunque può consultare l’elenco delle caserme messe all’asta al migliore offerente sull’apposito sito dell’Agenzia del Demanio. Altrove, e con altri interlocutori, non sentirei la necessità di puntualizzarlo, ma mi pare che qui sia il caso: quello che l’Agenzia del Demaio vende è tutta roba demaniale, non comunale. Non ho dubbi che, in Italia, l’esercito abbia sbolognato o comunque rinunciato a mantenere un centinaio di immobili – ma forse è il caso di ricordare agli incauti che con l’ultimo e c.d. decreto del fare ancora una volta le regioni a statuto speciale sono state escluse dal novero di chi può ottenere detti immobili. Controllare e gentilmente confermare, grazie.

    @26 parte II: per parlare specificamente di casa mia, delle otto caserme paramilitari presenti sul territorio comunale una solamente è utilizzata part-time, le altre stanno dignitosamente andando in rovina come proprietà dei signori in uniforme, ed esattamente zero (malgrado ripetute e documentate richieste) sono divenute proprietà comunale.

    @26 parte II bis – una considerazione personale: visto quanto è successo a chi si è preso in carico dei lotti nella zona industriale di Trieste, altrimenti nota come Sito inquinato di interesse nazionale, se facessi parte di un amministrazione comunale avrei gravi perplessità a prendermi la responsabilità di quanto può esserci nel terreno sottostante a dove i soldatini del regno hanno potuto pasticciare per decenni senza alcun controllo. In altri paesi, forse lievemente più civili, dismettere una caserma di solito significa anche bonificare l’area – ma non ricordo di aver mai sentito neanche accennare l’argomento nella banana republic. Sbaglio?

    @26 parte III: preda di extracomunitari? In mancanza di una qualche base fattuale questa mi sa tanto di sparata tendenziosa e gratuita.

    @26 parte IV: ho detto sul confine , non sull’intero territorio Jugoslavo lo dici adesso, dopo che in molti ti abbiamo fatto presente l’assurdità delle tue sparate precedenti. O stai cercando di convincerci di averlo detto prima?

    @30 parte I: a me non piacciono eserciti ed uniformi in generale, e pare che non piacessero alche al buon A. E.: “He who joyfully marches to music in rank and file has already earned my contempt. He has been given a large brain by mistake, since for him the spinal cord would suffice.” Non ho comunque obiezioni nei confronti di chi si dedica allo sport di marciare in parata con la faccia seria senza rompere le scatole agli altri. Ma possono farlo anche gratis, senza pesare sul bilancio.

    @30 parte II – una citazione letteraria dal valore universale: “Le čevlje sodi naj Kopitar!

    P.S.: vendesi bandiera del Costarica, come nuova, usata pochissimo. Eventualmente permuto con bandiera dell’Uruguay, in qualsiasi stato.

  32. Roberto ha detto:

    Quante dimenticanze volute . Trieste : caserma ” Vittorio Emanuele ” di via Rossetti , la ex caserma della scuola di Polizia , le casermette confinarie della Gdf nel territorio della provincia di Trieste , la caserma ” Dardi ” di Sgonico e la caserma ” Pasubio ” di Banne . Inoltre , non ha nemmeno letto l’elenco fornito in allegato dal sito ” un paese di primule e caserme ” . Ce ne sono almeno un centinaio passate dal Demanio militare alla Regione Friuli -Venezia Giulia e da questa ai vari comuni . Che cosa va cianciando ? Preda di extracomunitari : vada a leggere per le ex caserme di Udine le note dei Carabinieri e le interrogazioni dei consiglieri comunali a tale proposito . Con uno che non a conoscenza di servitù militari è tempo perso , è inutile che faccia uno spot con tanti punti , li demolisco tutti . Avanti un altro della sua cellulla politica . E poi uno che spera che l’Italia perda anche nel mondiale e venga eliminata , è veramente squallido . Io non lo faccio anche se Prandelli ha dichiarato che alle Europee ha votato Renzi .

  33. Roberto ha detto:

    corrige : un post con tanti punti , leggendo le note di p.a.p. a suo tempo mi è venuto il vizietto anche a me .
    Questo p.a.p. è contagioso , qualche volta , comunque , ero d’accordo con lui .

  34. bibliotopa ha detto:

    E.. nessuno parla dell’edificio storico di via del Castello a Trieste, tuttora del Demanio, mi dicono, un tempo addirittura Arcivescovado, abbandonato e che meriterebbe un bel restauro e utilizzo?

  35. Roberto ha detto:

    A conferma di quanto sto dicendo sulle ex strutture militari di Trieste è stato fatto un post di Giancarlo Tringali sul sito ” un paese di primule e caserme ” del 14 giugno , che conferma in pieno il il mio post ( 32 ) e lo allarga di qualche altra informazione . Ufo , sei servito a puntino .

  36. capitano ha detto:

    I commenti maschilisti e irrispettosi del Pap su quel sito sono molto più educativi per capire che razza di persone trollano in giro.

  37. Kaiokasin ha detto:

    Cara Bibliotopa,
    il Piccolo diceva che l’ex Distretto Militare di San Giusto è già sdemanializzato e proprietà di Cassa depositi e prestiti – Investimenti Sgr – realtà a me alquanto oscura.
    Speriamo bene.

    http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2014/01/27/news/trieste-distretto-militare-verso-la-trasformazione-1.8544976

    http://ilpiccolo.gelocal.it/trieste/cronaca/2013/06/11/news/via-del-castello-l-ex-distretto-militare-attende-la-trasformazione-1.7243019

  38. iole ha detto:

    Rispetto ad altre zone , le ragazze erano più chiuse e scorbutiche , ed era difficile farle , con qualche eccezione ….

    complimenti pap (aka pier aka roberto). un vero signore.

  39. iole ha detto:

    Rispetto ad altre zone , le ragazze erano più chiuse e scorbutiche , ed era difficile farle , con qualche eccezione…

    complimenti pap (aka pier aka roberto). un vero signore.

  40. Pier Alberto Possati ha detto:

    Dopo tanto tempo intervengo un attimo , perchè un certo capitano ( 36 ) mi ha nuovamente offeso , per i miei post riguardanti i ricordi di naja , in particolare in Carnia . Commenti maschilisti ed irrispettosi : ma dove ? Se ho parlato sempre di amicizie, anche femminili che si fanno quando si ha vent’anni e si è lontano da casa , con la popolazione e di tanti ricordi della gente del posto che conservo nel cuore , di vita di naja vissuta con tutte le relative problematiche . Lei era molto confuso quando ha letto i miei post , se non peggio . Ricordo , inoltre , che sono stato uno dei finanziatori affinchè il documentario venisse effettuato con i ringraziamenti degli stessi organizzatori . Non mi dilungo oltre , torno alle mie problematiche familiari .
    Invito tutti a leggere i miei post di quel sito: sarete voi a controbattere queste affermazioni farneticanti .
    N.B. : non rispondo più , ho altro da pensare , ben più grave .

  41. Pier Alberto Possati ha detto:

    37 – si parla , vedi frase precedente , di amicizie . E’ lei ed altri che volete interpretarlo in senso sessuale, estrapolando quel farle…..,per offendermi .Tra l’altro avete letto solo questo post , invece di tanti altri .
    N.B. : gli stessi organizzatori , molto attenti , hanno passato tutti i miei post , vuol dire che non c’era nulla di offensivo . Per alcuni , addirittura , si sono complimentati , Vedi ricordi di Paularo e Paluzza , ed ho ricevuto simpaticamente , inviti a ritornare in quei paesi .

  42. maja ha detto:

    amicizie, sì, certo, come no.
    quand’ero ragazzina e uscivo con gli amici durante il weekend, prendevo l’autobus più tardi per evitare i militari di leva al rientro in caserma. altro che amicizia, molestie in piena regola!

  43. iole ha detto:

    @40 maja ma come ti vestivi, bambina mia? 😉

  44. maja ha detto:

    ovviamente da gran puttanella in erba, cara iole.
    ho iniziato a cercarmele presto e da allora non ho più smesso. 😉

  45. ikom ha detto:

    Certo che fare l’analista rendi ben…

  46. maja ha detto:

    el tuo te lo scarighi dal 730?

  47. sfsn ha detto:

    @ Roberto (32):
    che meraviglia, ogi se pol dormir senza nissun che te rompi le bale coi claxon! Paxe per i prossimi 4 anni!

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