18 Aprile 2014

La Grande Guerra a piedi. Parte il fundraising per il progetto del triestino Nicolò Giraldi

el sunto A piedi da Londra a Trieste, sulle tracce della Grande Guerra. Il viaggio del triestino Nicolò Giraldi, che Bora.La seguirà in diretta.

Il 2014 è l’anno del centenario della Grande Guerra. Il giovane triestino Nicolò Giraldi partirà il 10 maggio da Londra per un viaggio a piedi di due mesi attraverso i luoghi e la memoria del primo grande conflitto mondiale. Bora.La ne ospiterà il diario, aggiornato periodicamente a seconda della disponibilità di connessione, nonchè altri contributi fotografici e video, prodotti durante l’avventura. Il materiale messo assieme sarà poi utilizzato per scrivere un libro.

Nicolò ha preventivato 750 euro di spese, così ripartite: Trasporto: 150 euro; Vitto: 250 euro; Alloggio: 250 euro; Imprevisti: 100 euro; Totale: 750 euro.

Bora.La promuove una campagna di fundraising per sostenere il progetto di Nicolò. Chi volesse dare il proprio sostegno può farlo via paypal cliccando sul bottone qui sotto o via bonifico (Iban: IT18P0892802204010000030074), specificando “donazione progetto grande guerra” sulla causale, o può dare il proprio contributo direttamente a mano, ogni mercoledì dalle 19.30 alle 21.00 al tavolo della redazione di Bora.La da Scussa in via Scussa, o al tavolino dei prodotti editoriali di Bora.La presso l’Osmizada di Borgo Grotta domenica 27 aprile (o a mano, se incontrate Sara Matijacic, Diego Manna o Paolo Stanese. I xe onesti, no i scampa 😉 )












Questa la descrizione del progetto fatta da Nicolò:

2014: centenario della Grande Guerra. Il mio obiettivo è quello di camminare lungo l’Europa che fu attraversata dal conflitto. La storia della Prima guerra mondiale la conosciamo un po’ tutti. Ci sono dei simboli, un’estetica da verticale scolastica che ci proiettano in prima linea. C’è il fronte occidentale di Remarque, le poesie di Ungaretti, il Lusitania che affonda, Trento e Trieste, Verdun, la battaglia delle Somme, il massacro di Ypres, la guerra sottomarina tedesca e la rivoluzione d’ottobre, il treno di Lenin, oppure Caporetto, finendo con d’Annunzio e la presunta vittoria mutilata a qualche anno di distanza.
Tuttavia, raccontare questi non è il mio obiettivo. La memoria della Grande Guerra nei cittadini europei oggi, a cent’anni di distanza, è una memoria che si lega alla conoscenza e alla comprensione del conflitto nelle sue immagini simbolo; nel dettaglio, chi sta promuovendo la storia del conflitto attraverso un’operazione culturale di lungo periodo, chi sono gli ultimi testimoni (quelli che “possiedono” le storie raccontate dai loro genitori), qual è l’eredità della guerra nel “limbo” tra l’Alsazia/Lorena e il fronte galiziano? È solo ed esclusivamente un argomento che riguarda ricercatori/studiosi, oppure è in atto un tentativo di rendere il conflitto più accessibile a tutti? Come si interrogano gli storici sulla diffusione della storiografia? A queste ed altre domande voglio cercare di rispondere, attraverso le parole dei protagonisti, di chi intravede in questa ricorrenza un’occasione per divulgare, affinché si mantenga la sua memoria, ed ancora una volta, la storia di un conflitto che causò la morte di oltre 20 milioni di morti.
Dopo i primi giorni in Inghilterra, mi sposterò attraverso il Canale della Manica, ed arriverò sul continente europeo sconfindando tra Francia e Belgio lungo quella linea denominata piu tardi fronte occidentale.
Percorrerò il fronte valicando di tanto in tanto il confine, a dimostrazione di quello che non c’è più – apparentemente – e cercando di captare il più possibile la visione della gente sull’Europa che si sta costruendo. A distanza di cent’anni da uno dei più grandi conflitti che la storia abbia mai prodotto, l’Unione Europea vive forse uno dei suoi momenti più delicati, con l’inasprirsi di tensioni sociali in buona parte del continente e che potrebbero minare la stabilità di una creatura nata forse troppo in fretta, per alcuni solo ed esclusivamente teorica.
La prima parte del viaggio si svolgerà sull’antico itinerario di pellegrini che dall’ovest dell’Inghilterra si mettevano in cammino per raggiungere la tomba di Thomas Beckett a Canterbury almeno fino alla dissoluzione del monastero di Canterbury avvenuta nel 1538. (Fino a quel periodo veniva considerata dai pellegrini pari quasi al pellegrinaggio verso Roma). Da Dover prenderò un traghetto per Calais e da li entrerò ed uscirò da Belgio e Francia per cinque, sei volte. Visiterò la linea del fronte della Grande Guerra, quella che si assestò dopo la prima battaglia della Marna del settembre 1914. Toccherò paesi simbolo della Grande Guerra come Ypres (Belgio), Lille (Francia) Virton (Belgio) Verdun (Francia) Metz (Francia), assieme ad un’infinita distesa di paesi e villaggi che furono direttamente coinvolti dalla guerra.
Dirigendomi in direzione sud–est arriverò fino a Strasburgo da dove, con un pullman, mi sposterò a Stoccarda. Da qui in poi camminerò alla volta della Baviera, dell’Austria e delle alpi Carniche. L’obiettivo è riuscire a comprendere cosa fu la guerra in questa zona di terra. I fronti della guerra lasciarono questo spazio lungo centinaia di chilometri – tra l’Alsazia e Lorena fino alla Galizia e il fronte italo-austrungarico dopo il 1915 – nel limbo. Qui la guerra non venne combattuta e i segni della stessa sono forse meno visibili rispetto a quelli raccontati da autori come Remarque o Ungaretti. Così, qual è la memoria del conflitto in queste zone? Come si ricorderà il conflitto? Come viene raccontata la guerra nei luoghi in cui distante è il coinvolgimento?
Addentrandomi in Italia da Passo monte Croce Carnico, arriverò a ridosso di Kobarid/Caporetto. Scendendo a valle verso Cividale, mi addentrerò in quelle zone così vicine a noi, eppur così poco conosciute. Come vivono le scuole friulane ed isontine la Prima Guerra Mondiale? Il Sacrario di Redipuglia ed altri luoghi simbolo vengono utlizzati per trasmettere la memoria? Quali sono le condizioni in cui versano queste pietre miliari del passato?
Nella settimana successiva giungerò a Trieste, luogo simbolo, assieme a Trento, della Grande Guerra e di un percorso risorgimentale italiano iniziato sessant’anni prima.

Le tappe
10 maggio: Dartford – Stansted
11 maggio: Stansted – Maidstone
12 maggio: Maidstone – Palace Farm and Hostel Campsite
13 maggio: Palace Farm and Hostel Campsite – Canterbury
14 maggio: Canterbury – Dover
15 maggio: Dover – Dunkirk –  Houtquerke.
16 maggio: Houtquerke – Ypres
17 maggio: riposo e riordino materiale a Ypres.
18 maggio: Ypres – Menen
19 maggio: Menen – Lille
20 maggio: Lille – Lens
21 maggio: Lens – Arras
22 maggio: Arras – Cambrai
23 maggio: Cambrai – Saint Quentin
24 maggio: riposo e riordino a Laon
25 maggio: Laon – Reims Marcinelle – Florennes
26 maggio: Reims
27 maggio: Reims – Sedan
28 maggio: Sedan
29 maggio: Sedan – Virton
30 maggio: riposo e riordino materiale a Virton
31 maggio: Virton – Aubange
1 giugno: Aubange – Luxembourg City
2 giugno: Luxembourg City – Thionville
3 giugno: Thionville – Verdun
4 giugno: riposo e riordino materiale a Verdun
5 giugno: Verdun – Metz
6 giugno: Metz – Courcelles Chaussy
7 giugno: Courcelles Chaussy – Faulquemont
8  giugno: Faulquemont – Parc de la Tensch
9 giugno: Parc de la Tesch – Strasbourg
10 giugno: riposo e riordino materiale a Strasbourg
11 giugno: Strasbourg – Stoccarda
12 giugno: Stoccarda
13 giugno: Stoccarda – Plochingem
14 giugno: Plochingem – Camping Aichelberg
15 giugno: Camping Aichelberg – Nellingen
16 giugno: Nellingen – Ulm
17 giugno: Ulm – Augusta
18 giugno: riposo e riordino materiale ad Augusta
19 giugno: Augusta – Odelzhausen Gasthause
20 giugno: Odelzhausen – Dachau
21 giugno: Dachau
22 giugno: Dachau – Monaco di Baviera
23 giugno: Monaco di Baviera
24 giugno: Monaco di Baviera – Holzkirchen
25 giugno: Holzkirchen – Wallberg Camping
26 giugno: Wallberg Camping – Achensee Schwarz District
27 giugno: Achensee Schwarz District – Lienze
28 giugno: Lienz – Kotschach
29 giugno: Kotschach – Timau
30 giugno: Timau – Tolmezzo
1 luglio: Tolmezzo – Resia
2 luglio: Resia – Kobarid
3 luglio: Kobarid – Cividale
4 luglio: riposo e riordino materiale a Cividale
5 luglio: Cividale – Capriva del Friuli
7 luglio: Capriva del Friuli – Monfalcone
8 luglio: Monfalcone – Trieste

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15 commenti a La Grande Guerra a piedi. Parte il fundraising per il progetto del triestino Nicolò Giraldi

  1. ufo ha detto:

    “Viaggio di due mesi”…” vitto: 250 euro”…? Scondè subito ste cifre, che se ghe riva soto l’ocio de quei dela spending review i ne taia paga e pension a tuti! Opur zontèghe un zero! Ne stè metendo tuti a riscio!

  2. Diego Manna ha detto:

    pasta e fasoi pranzo e cena! 🙂
    cmq grande progeto, daghe nicolò! te spetemo l’8 luglio in barachin de Barcola!

  3. Franz ha detto:

    Ma perchè non far un crowdfunding inveze de far versamenti diretti su paypal? 🙁
    Gavessi preferido, lo gavessi percepido come piu serio..

  4. dimaco ha detto:

    cavolo xe più lungo del cammino di Santiago de Compostela. e costa de meno.

  5. Sara Matijacic ha detto:

    Copio qua quel che go scritto anche su Fb: “IL VIAGGIO è ANCHE CONDIVISIONE. Cosa dire? Beh, non si tratta della solita campagna: “iutelo ad andar in ferie, che nol ga un”, ma di dare un piccolo contributo per un viaggio che infondo sarà anche un po’ vostro. Nicolò infatti, condividerà la sua esperienza con tutti voi, pubblicando un diario dettagliato del suo viaggio. E chissà, magari anche voi, ispirati dal suo racconto, deciderete di partire. Leggete, condividete se credete.”

  6. sfsn ha detto:

    temo che preventivar 750 euri per un viagio de un mese, movendose ogni giorno, dormindo ogni giorno in un posto diverso e caminando tuto el giorno (dunque ampio consumo de calorie) sia bastanza irealistico… Inoltre me par che far tappa ogni giorno in un posto diverso no permeti de aporfondir sufficientemente i posti

  7. Pier Alberto Possati ha detto:

    Un altro astenuto alle elezioni Europee o vota in Francia ?

  8. Nicolo Giraldi ha detto:

    @sfsn: con el couchsurfing ( cosa che me ga permesso de coprir la quasi totalita’ delle notti fora de casa ) se pol far. Nisun te domanda soldi per star de lori, xe una question de ospitalita’, della serie, mi te ospito e se poi un giorno me servira’ un logo dove star per una notte te chiedero indrio el favor e se no te rivi pazienza. couchsurfing.com ( link ). Durante un viaggio del genere, se magna praticamente solo la sera ( inteso come pasto completo ) mentre durante el giorno se se ciba de cioccolata, frutta secca, tutte robe che da un grande apporto energetico. Tantissme persone dove stago me ga gia dito ” te resti a cena da noi, giusto?”.
    In ultimo mettero anche soldi miei, no preoccuparte. E poi mi no obligo nisun a metter schei. Se te vol te me da una man, altrimenti blandi, nema problema.
    @PAP: questa volta non voto. Ed e’ la prima volta che non lo faccio. Ma non credo c’entri molto con il mio viaggio. Buone cose a tutti.

  9. dimaco ha detto:

    quela de nicolò xe una impresa dura anca a livel psicologico e no solo fisico. a diferenza del camino per santiago dove che xe garantidi praticamente dapertuto i posti per dormir e magnar a ogni km. tanto de capel a chi che ga el coragio de meterse in viagio cusì.
    PAP finissila de romper con interventi al mentula canis in ogni post ( che xe diverso da spot). No xe qualche caserma che te ga de andar a salvar o ritirar qualche medaia a riccione?

  10. sfsn ha detto:

    nicolò,
    la mia no iera né una critica, né ironia, né farghe la punta al stronzo:iera solo perplessità logistiche.
    Bona fortuna e bon viagio, de cuor (con un poca de invidia da parte de un che una roba del genere la farìa subito, ma el mio dator de lavor dificilmente me darà tute quele ferie de fila…)

  11. Nicolo Giraldi ha detto:

    @sfsn: grazie per la comprension. Senza rancori e ne’ ironia.

  12. Pier Alberto Possati ha detto:

    9 – era una domanda più che normale , tanto è vero che Nicolo Giraldi mi ha risposto nel suo post
    ( la finisca perchè una volta ho scritto per errore spot ) tranquillamente e gentilmente .
    Credo che sia Lei a infastidirsi sempre quando intervengo , perchè sono ” foresto ” .
    Ma lo faccio proprio per questo , perchè in ” Bora.la ” non ci sono vincoli di territorio e di appartanenza politica .

  13. dimaco ha detto:

    pap forse co te la finira’ de scriver monade e te la finira’ de sventolar straze tricolori dove che no ga senso mi evitero’ de coionarte come che te semeriti.

  14. John Remada ha detto:

    @Pap Se non c’è FN o simil formazione,neanche io voto;ma non mi sembra che si possa chiamare “astensione”,è un rifiuto con disprezzo;del resto dei tuoi fratelli d’italia,di buono c’è solo la Meloni,e forse qualche altro,non certo la russa,lacchè degli usa e israele….

  15. mauro cossettini ha detto:

    Non c’è futuro senza storia e memorie. Stai facendo un grosso lavoro nik. Sei un grande e parteciperò all inizistiva.

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