14 Marzo 2014

Università popolare, grande successo per il primo corso sui bandi FSE

Si è svolta la settimana scorsa presso la Divisione Infrastrutture e Servizi Informativi dell’Ateneo triestino, la sessione formativa dedicata al Fondo Sociale Europeo, organizzato dalle Università Popolari di Trieste e Trento, tenuto dai docenti Giovanni Sanna e Sergio Rocca.
Alla luce del successo riscontrato nella prima edizione, sono allo studio ulteriori sessioni dedicate ai diversi aspetti dell’argomento trattato. A breve, verranno comunicate le nuove iniziative riservate a tutti gli interessati.
Per informazioni ed eventuali pre-adesioni, è possibile contattare la sig.a Barbara Favretto, presso la Segreteria dell’Università Popolare di Trieste, al n. 040 6705111 – 6705200 dal lunedì al venerdì, dalle ore 8.30 alle ore 13.30.

67 commenti a Università popolare, grande successo per il primo corso sui bandi FSE

  1. Fulvio Rogantin ha detto:

    Viva l’università popolare, lunga prosperità e successi a questa magnifica e splendida organizzazione che rende il nostro territorio ricco.

  2. Pier Alberto Possati ha detto:

    1- Sono stato docente anch’io dei corsi universitari f.s.e. ; non so se è cambiata la normativa ( sarebbe interessante che Fulvio Rogantin desse informazioni in merito ) per l’accesso ai corsi e , il grado di studio e di età , ma alcune decine di anni fa mi trovavo in aula troppa sperequazione del grado di studio e di età , per cui era difficile portare avanti i ragionamenti e la lezione stessa , particolarmente perchè eravamo agli albori del marketing .

  3. Fulvio Rogantin ha detto:

    P.A.F. non ho informazioni in merito. Poteri dire che spesso i corsi FSE sono un bel business ma non mi permetterei di associare dei dubbi all’opera meritoria dell’ente di cui si sta parlando, lanciato verso traguardi gloriosi con la nuova dirigenza.

  4. Pier Alberto Possati ha detto:

    3- ho parlato di aspetti organizzativi di iscrizione , non ho messo in dubbio l’opera meritoria …..
    Questo , eventualmente , per dare maggiore efficacia al diploma che si riceve ed essere conformi alle severe regole degli F.S.E.
    Quante volte degli Istituti non hanno più avuto corsi F.S.E. , perchè gli Ispettori hanno rivelato molte lacune nell’espletamento degli stessi e nella preparazione degli stessi docenti. Infatti siamo l’unica Nazione a non prosiugare il budget assegnato , proprio per tante negatività . Bruxelles sta diventando molto inflessibile , anche perchè le dotazioni sono sempre minori.

  5. Fulvio Rogantin ha detto:

    SE non si caoiva i miei interventi erano ironici.

  6. agapanthi blue ha detto:

    …sono un filino perplessa… mi pare uno spot pubblicitario..

  7. sfsn ha detto:

    ciò, ma ve imaginé un corso universitario tenù da Possati? Lo gavessi frequentà sicuramente per farme un poche de mate ridade!!!

  8. Pier Alberto Possati ha detto:

    7- o per imparare tanto , da diminuire la sua ignoranza nelle materie : marketing e marketing turistico .
    Lo sa che bisogna passare al vaglio di una Commissione Europea per essere accettati come
    formatori del Fondo F.S.E. ?
    Spirito , come sempre , fuori luogo , dopo qualche bicchiere di troppo ?

  9. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ 8 PIER ALBERTO POSSATI :

    Ma che marketing turistico ???

    Se no te savevi nianca coss’che xe ” CATS”

    Solo a Londra gà ‘vù 9000 repliche e ancora
    el xe in cartelon !!!

    e te ‘vanza de risponder con sussiego !

    ‘ndemo dei !!!

  10. Pier Alberto Possati ha detto:

    8 – ho già visto che quando parlo di un argomento , ne tirate dentro un altro per far polemica . Questa volta non mi tirate dentro .
    Siccome parlo sempre con professionalità , mi fermo qui , in attesa che la smettiate di farvi da spalla l’un con l’altro per attaccarmi .

  11. sfsn ha detto:

    culturona de cagarse!
    un che insegna marketing del turismo (e una parte significativa del turismo xe quel culturale) e xe de un’ignoranza abissale (come se ga visto in numerosissimi comenti, non ultimo quel de Cats…

  12. Pier Alberto Possati ha detto:

    Gestione fondi corsi F.S.E.
    Arrestato oggi Deputato Pd ex Sindaco di Messina per frode fiscale .
    Girano molti soldi e molte truffe .
    Attenzione Trieste …..massimo controllo nella gestione !
    11 – non letto

  13. sfsn ha detto:

    non letto. gnegnegnegné

    chi fa la spia non è figlio di maria
    ghirighirgaia martin sula paia
    specchio riflesso
    ambarabcicicocò tre civete sul comò

  14. dimaco ha detto:

    @13
    Magari el conossi i discorsi de giani lagrima a memoria, va ti a saver decde cosa sa la raza superior e liberatrice.

  15. ufo ha detto:

    Ostia ciò cos’che me fè far, per colpa vostra go dovesto andar in zerca dele vecie carte de quando che inseniavo – per veder se iera corsi FSE. I iera, go leto – pur no me ricordo de un qualche esame o altro, altro che comision europea.

    Ma sè sicuri che gavessimo poi tanto bisonio de un altro corso de marchètting? No me par che ghe sia carestia de marchettari torno de noi, sia domaci che vigniudi de bananaland.

  16. Pier Alberto Possati ha detto:

    15 – fate meglio a controllare che i docenti dei corsi f.s.e. di Trieste abbiano i requisiti nelle rispettive materie e che le commissioni d’esame finali non siano fatte da amici degli amici , altrimenti avremo altri somari in giro con un diploma .

  17. ufo ha detto:

    OK, niente corso di marchètting. Sarà per la prossima Europa.

  18. sfsn ha detto:

    xe za pien de somari in giro col diploma.
    Possati, no sarà che da quando te son andà ti a tenir i corsi el livel xe scadù?

  19. Fulvio Rogantin ha detto:

    A chi interessano le questioni relative ad Università Popolare credo sia interessante quando scritto da De’ Vidovich sul Piccolo. Evidentemente da parte sua c’è del “malanimo” per non essere più parte della spartizione, però le cose sono interessanti.

  20. Pier Alberto Possati ha detto:

    18 – non letto . Gli attacchi personali sulla mia professionalità a 70 anni non li accetto .
    Sono solo cattiverie gratuite .

  21. sfsn ha detto:

    le mie cativerie almeno xe gratuite: ti per tenir i corsi de marketing al università (senza aver la preparazion culturale sufficiente, come se vedi spesso dai tuicomenti) i te ga pagà profumatamente!
    De chi te son amico, visto che i te ga afidà un corso?

  22. sfsn ha detto:

    le mie cativerie almeno xe gratuite: ti per tenir i corsi de marketing al università (senza aver la preparazion culturale sufficiente, come se vedi spesso dai tuicomenti) i te ga pagà profumatamente! De chi te son amico, visto che i te ga afidà un corso?…

  23. Pier Alberto Possati ha detto:

    22 – ho finito . Con uno che asserisce che non ho la preparazione sufficiente e che ho pagato tangenti. Da denunciarla . Lei è un delinquente e basta .
    Basta vedere ancora gli articoli che sono su google a mio nome , per confutare le sue frasi.

  24. Pier Alberto Possati ha detto:

    Comunico che ho chiuso la collaborazione con Bora .la , finchè si dà la possibilità ad uno con sigla sfsn di insultare e denigrare le persone con i suoi spot .
    C’è scritto che sei tu il responsabile civile e penale di questo commento : allora l’anonimato deve essere eliminato .

  25. Pier Alberto Possati ha detto:

    Marketing turistico e città d’arte
    ( uno dei tanti scritti pubblicati a livello di docenza )
    L’evoluzione in atto negli ultimi anni del turismo italiano, porta a valutare,in termini di apporto economico,il turismo d’arte e culturale a pesare oltre il 22% del totale,qualora si consideri solo l’arte come motivazione prevalente,mentre se la si considera come motivazione secondaria l’apporto tende a stabilizzarsi intorno al 34%.
    Inoltre,questa evoluzione porta ad una ulteriore segmentazione e riaggregazione del mercato, con la individuazione di un prodotto turistico esistente da tempo, ma che sta assumendo una valenza sempre più autonoma e marcata: quello delle città, intese come entità che non propongono solo diversi “turismi”, ma , particolarmente, il complesso delle loro attività integrate ed il loro modus vivendi, con tutte le relative implicazioni e problematiche.
    Per questo motivo, insieme alle città d’arte, si può parlare anche di un vero e proprio “ turismo delle città”.
    E’ chiaro che in questo contesto si riconoscono di più le città italiane medio-grandi, ma con tante eccezioni anche nei comuni minori, con una ripartizione geografica praticamente estesa a tutte le nostre Regioni. Per spiegarsi con alcuni esempi, basti pensare a Roma , dove si sovrappongono turismo d’arte, d’affari, politico, religioso, ecc.;
    a Verona, dove esistono turismo d’arte,d’affari,”areniano”(opere liriche), storico-artistico, per shopping, ecc. ; a Rimini , dove si sovrappongono spesso e volentieri turismo balneare, turismo fieristico , turismo congressuale , turismo d’arte e turismo eno-gastronomico.
    Proprio per questo intrecciarsi di variegati flussi turistici, le città d’arte hanno tante opportunità da sfruttare in modo considerevole, ma qui nascono , “ more solito” , i problemi, molte volte ancora tutti da risolvere.
    Partiamo da alcuni concetti “chiave”:
    quanti sono coloro che visitano le città d’arte, i relativi sistemi museali, le altre opportunità storiche e culturali, e si possono considerare solo visitatori di questi segmenti, e non anche appartenenti al turismo
    “ leisure” ( vacanziero) od ad altra tipologia ?
    I comportamenti, i bisogni, le richieste, le esigenze sono completamente diversi, se si appartiene all’uno o all’altro segmento.
    Quanti di questi, poi, pernottano almeno una notte, oppure appartengono alla grande schiera del “ mordi e fuggi “ ?
    Quanti arrivano in una città d’arte, attratti solo da una mostra o da un pittore di chiara fama ?
    Sembrerebbero domande “ ovvie” , con risposte “ scontate” , ma non è proprio così, perché ogni città d’arte ha caratteristiche sue proprie, un “proprio” prodotto turistico” che, in termini di marketing, individua a sua volta un suo mercato di riferimento.
    Da studiare e da conoscere da parte degli Amministratori Pubblici e dagli Operatori Turistici, anticipatamente a qualsiasi iniziativa, per individuarne le caratteristiche “ base”.
    Non per spirito polemico, ma quando leggo che certi Sindaci delle città d’arte si riuniscono, per individuare progetti e percorsi comuni, si sono posti l’interrogativo se le loro città hanno caratteristiche “ omogenee”, non come schieramento politico, ma come domanda turistica e flussi relativi ?
    Come possono pensare a piani integrati di promozione e di pubblicità, se il target è diverso e non sovrapponibile?
    Come se due aziende alimentari, che hanno nel loro listino le merendine, ad esempio, ma un tipo di prodotto, per le sue caratteristiche merceologiche, viene consumato al mattino dai bambini della fascia d’età 8-13 anni, l’altro principalmente dagli “ over 60” al pomeriggio , con accompagnamento di bevande calde, decidessero di fare iniziative comuni di promozione e di comunicazione, con un solo spot pubblicitario: questo creerebbe solo confusione nei potenziali acquirenti/consumatori ,con mancanza d’acquisto e perdita di conto economico.
    Facendo un altro esempio d’esperienza nel settore turistico, le città di Mantova e Ferrara sono omogenee all’80% come tipologia e caratteristiche dei flussi turistici, ma non con Modena e con Verona, neppure Ravenna e Rimini , pur così vicine ed entrambe in Romagna,possono considerarsi omogenee turisticamente.
    Già, abbiamo parlato di idee e di progetti, che certamente per le città d’arte non mancano, ma quando poi , tra i tanti Enti coinvolti, si deve decidere chi deve essere il capo-progetto, o tutti ….fuggono o tutti si accapigliano per essere “ i primi della classe”, per poi non fare mai insieme sinergia operativa.
    Dopo aver esaminato tanti aspetti negativi, non posso non concludere , segnalando il giusto metodo di lavoro ed il percorso da seguire. Vediamoli, con i punti fondamentali:

    1) costruire un programma, un metodo, un percorso, dove fin dall’inizio
    esista un capo-progetto,sul quale tutti si riconoscono e si
    coordinino, convogliando anche su di esso tutte le risorse umane
    ed economiche disponibili (il fare sistema);

    2) creare sul territorio e negli Enti una “ mentalità di marketing
    turistico” , facendo, se nel caso , formazione e seminari per gli
    addetti ai lavori;

    3) sintetizzare le azioni da fare, collegandole a 4 punti fondamentali:
    – conoscere
    – evidenziare
    – gestire
    – promuovere

    4) Procedere, secondo il percorso:
    – che cosa abbiamo? Individuare il prodotto e le sue caratteristiche.
    – chi vogliamo? quale tipologia di flussi turistici ?
    analisi della domanda.
    – come li attiriamo?
    – sviluppare il piano di marketing.
    – trattenere il turista ? impostazione della strategia
    dell’accoglienza.
    – attenzione all’ospite,individuando il target di riferimento.
    – saggia scelta delle 3 P , promozione, pubblicità, pubbliche
    relazioni.
    – misurare il successo e l’insuccesso : l’audit di marketing,
    con analisi qualitative e ricerche motivazionali.
    – scegliere oculatamente gli esperti di settore , se necessario.

  26. dimaco ha detto:

    ciò sfsn te ga visto el talian co te lo pizighi sul vivo subito a minaciar querele e denunce.

  27. effebi ha detto:

    19

    Fulvio Rogantin
    20 marzo 2014, 12:29
    A chi interessano le questioni relative ad Università Popolare credo sia interessante quando scritto da De’ Vidovich sul Piccolo. Evidentemente da parte sua c’è del “malanimo” per non essere più parte della spartizione, però le cose sono interessanti.
    ———————

    quindi c’è una SPARTIZIONE

  28. Pier Alberto Possati ha detto:

    Quindi c’è una spartizione .
    26 – prima di dire cretinate e dare l’appoggio,
    guardare sempre la propria carta d’identità .
    Per vs. nota sto chiedendo ai C.C. di Trieste se ci sono gli estremi della diffamazione via mail . In tal caso chiederanno l’email relativa al 22 – per arrivare al’identità della persona , per la denuncia . Ho sopportato fin troppo , ora basta .

  29. Pier Alberto Possati ha detto:

    Il Marchio Comunitario nel settore turistico
    ( mio intervento in un convegno )
    Il Regolamento sul Marchio Comunitario n.40/94/CE (RMC) è stato adottato dal Consiglio della Comunità europea il 20 dicembre 1993 ed è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee il 14 gennaio 1994. Dal 1° aprile 1996 è possibile depositare domande di registrazione di Marchio Comunitario presso l’Ufficio per l’Armonizzazione nel Mercato Interno (U.A.M.I.) di Alicante – Spagna.
    A tale Regolamento si sono affiancati, ai fini del suo completamento, il regolamento di esecuzione n.2868/95/CE destinato a fissare le modalità di applicazione del RMC ed il regolamento 2869/95/CE relativo alle tasse da pagare.
    La caratteristica principale dell’istituto del Marchio Comunitario è data dal principio fondamentale della sua unitarietà nell’intera Unione Europea. La sua validità ed efficacia è uguale in tutto il territorio della Comunità: esso può essere registrato, trasferito o essere oggetto di rinuncia, decadenza, nullità, ecc., per l’intero ambito comunitario.
    Nuove ed interessanti prospettive di mercato e, conseguentemente, nuovi spunti per il rafforzamento degli strumenti di tutela del settore, si stanno sviluppando a partire dal mese di maggio del 2004, allorchè sono entrati nell’Unione Europea dieci nuovi Nazioni. Da tale data, il titolo unico rappresentato dalla registrazione di un Marchio Comunitario ha effetto in ben 27 Stati.
    Un marchio nel settore turistico, atto pertanto a contraddistinguere tutta
    una serie di servizi ed attività offerti dal titolare, sia esso soggetto
    pubblico o privato,in questo settore ” deve ” ,al fine di poter essere
    registrato, essere fornito di quelli che sono i fondamentali requisiti di
    registrabilità:
    – la novità;
    – la liceità;
    – il carattere distintivo.
    I primi due requisiti non richiedono chiarimenti- è ovvio che un marchio
    debba essere nuovo e lecito – mentre il requisito del carattere distintivo
    non è sempre così immediato da intendersi.
    Con tale definizione viene indicata l’assenza in esso di riferimenti espliciti al servizio dallo stesso marchio contraddistinto.
    Quindi, va considerato privo di distintività il marchio costituito dalla
    denominazione generica di servizi o dalla indicazione descrittiva che ad essi si riferiscono.
    Per fare alcuni esempi,non possono considerarsi dotati del requisito di distintività (e quindi non potranno essere monopolizzati) un marchio tipo
    costituito dalla dicitura ” Ristoranti del Garda ” oppure ” Alberghi a
    Venezia”, qualora fossero atti a contraddistinguere una catena di ristoranti o una catena di alberghi, nelle zone citate.
    Possono essere registrati tutti i marchi che , rispondendo ai tre requisiti
    essenziali sopra ricordati,possono essere riprodotti graficamente o descritti quali le parole,le figure, i suoni,ecc.
    Nella fattispecie del settore turistico, è importante evidenziare ed assume
    un particolare rilievo,la possibilità di poter monopolizzare in esclusiva
    un marchio ( comunitario ) mediante la registrazione.
    Vale un esempio conosciutissimo per tutti : ” Costa Smeralda”.
    Questo marchio comunitario ( ed ora anche internazionale)crea per il consorzio che ne è proprietario, un valore aggiunto immenso, che di per sè
    supera di gran lunga il valore dei servizi che esso contraddistingue.
    L’esempio è certamente eclatante, ma ve ne sono altri meno rinomati, ma
    non per questo meno validi, che suggeriscono l’opportunità ed anche la
    necessità a sua difesa, di creare un interesse economico che investe molti
    settori anche limitrofi a quello specifico ( ” Riviera degli Ulivi ” ad esempio),basato sul marchio ed a future opportunità anche di merchandising.
    La registrazione del marchio comunitario non può avvenire presso le singole
    Camere di Commercio, che sono autorizzate alla registrazione solo del marchio nazionale, ma presso Società di registrazione di marchi e brevetti, autorizzate da apposite convenzioni europee.

  30. Pier Alberto Possati ha detto:

    Bastano 2 spot per farvi capire il mio grado di professionalità o ne devo mandare tanti altri ?
    Ditemi l’argomento , se volete :
    – marketing aziendale ;
    – marketing turistico ;
    – marketing museale ;
    – marketing agri-turistico ;
    – marketing di teritorio ;
    – ecc. , ecc.
    A vs. scelta , faccio docenza gratis !

  31. monster chonjacki ha detto:

    che mal che xe diventa’ bora.la. xe setimane che no ghe xe niente de novo, e in compenso possati spamma robe a random. boh.

  32. Pier Alberto Possati ha detto:

    refuso :
    marketing di territorio , altrimenti divento un somaro !

  33. dimaco ha detto:

    visto che sei così intelligente, pap, avresti dovuto capire che non ti chiedeva quanto hai pagato ma quanto sei stato pagato per il corso.

  34. El baziloto ha detto:

    Ma lascia perdere le querele, Pier! Siamo all’interno di un blog, tu vedi come le dinamiche siano praticamente sempre le stesse. Ci si prende per il kulo da anni, qua dentro. Ci si incazza, alle volte. Si va giù anche pesante. Ma siamo in bora.la – vivaddio! – mica al TG1 delle 20:00!

    Take it easy, pap.

  35. Fulvio Rogantin ha detto:

    #27 effebi.

    Ci sono un mucchio di soldi da gestire e fanno gola. Non nel senso di appropriarsene, specifico perchè gira gente con la minaccia di querela facile (e non parlo di PAF). De’ Vidovich è fuori e quindi un po’ di malanimo appare.

  36. Fulvio Rogantin ha detto:

    #27 effebi.

    Ci sono un mucchio di soldi da gestire e fanno gola. Non nel senso di appropriarsene, specifico perchè gira gente con la minaccia di querela facile (e non parlo di PAp). De’ Vidovich è fuori e quindi un po’ di malanimo appare.

  37. Pier Alberto Possati ha detto:

    So che non c’entra l’argomento , ma il Piccolo non me lo ha accettato .
    Parlo di cartellonistica stradale.
    Gorizia ed altre localiticà stanno mettendo su scritte bilingue , con grande esultanza dei vari Crovatin e Rupel , ai quali il Piccolo dà sempre spazio . Al sottoscritto no.
    La reciprocità dove è ? A Nuova Gorizia ( Nova Gorica ) , passato il confine a Muggia o
    ad Opicina , le scritte sono solo in Sloveno.
    Come mai nessuno di voi protesta oppure le ns. Autorità non hanno preso a mano questa questione ? Eppure esiste al di là del Confine una minoranza di Lingua Italiana anche con i suoi rappresentanti , i suoi media , le sue Istituzioni ?
    Torno a ripetere : reciprocità è cosa giusta.
    N.B. : domanda maliziosa , la Regione su questa questione è assente , perchè la Serracchiani ha vinto grazie al voto degli Italini di Lingua Slovena ?
    Perchè all’interno di Bora .la non apriamo una discussione in merito.
    34- Per informazione , i C.C. mi hanno risposte che c’erano gli estremi per una querela , ma a livello civile le cose vanno avanti per 3/4 anni almeno , meglio lasciar perdere, mi hanno consigliato….

  38. dimaco ha detto:

    pap ma finissila de scriver monade. oltre Muggia xe tutte scrito bilingue. te do ragion che a vladivostok no le xe.

  39. ufo ha detto:

    Giustissimo: propongo che bora.la organizzi una pubblica manifestazione di protesta. Non è giusto che a Muggia le scritte siano solo in sloveno. Io le voglio anche in arabo. E la manifestazione la facciamo con cartelli di protesta in cinese e serbo (cirillico, ovviamente).

    Redazione, è possibile sospendere un utente per il suo bene? In caso di manifesta incapacità di intendere, voglio dire, prima che faccia ulteriori danni a quella “reputazione” che afferma di avere a cuore. Il 118 mi ha risposto che ci sono gli estremi per un ricovero coatto.

  40. Pier Alberto Possati ha detto:

    38-39 – Articolo del ” Il Piccolo ” .
    Il 6 marzo 2013 è stato fatto l’accordo , ma non è ancora totalmente applicato . Solo alcune zone costiere sono state interessate a variare la cartellonista, sia per la componente slovena , sia per la componente croata fino a Pola. Oltre Opicina e Nova Gorica ancora peggio . Le monade sono dette da altri .
    Inoltre riguarda aspetti solo di superstrade e di autostrade .

  41. dimaco ha detto:

    si vede che no te son mai sta a Koper, Piran ecc.
    e deso te ga anche de spiegarmelo perché dovesi meter scritte bilingue a Metlika o anche solo a Ozeljan o Sempas o Crnice.

  42. agapanthi blue ha detto:

    …noto che la discussione sull’universita’ svicola da quelle posizioni che mi parvero interessanti da approfondire riguardo ai finanziamenti e ai dirigenti…mettiamola, cosi’. Avete notato che non sono piu’ disponibili gli articoli sulla Signorelli e mi pare ci fosse anche un link postato, (non vorrei sbagliare da Rogantin stesso), che avrei voluto rivedere. Peccato non. poter piu’ leggere notizie e approfondimenti con punti di vista sempre personali come quelli proposti da Rogantin appunto. Speriamo che la redazione ritrovi un po’ di sprint.i spring…(riguardo alle notizie sulla candidata Signorelli. e link che non riesco a vedere, magari e’ colpa del cellulare…fosse cosi’ mi scuso per le insinuazioni)

  43. Pier Alberto Possati ha detto:

    Bilinguismo in Istria: gli impegni non mantenuti

    Scritto da Cesare Papa di ” Coordinamento
    Adriatico ”

    La legge sull’uso delle lingue delle minoranze è stata approvata nel maggio scorso dal Parlamento Croato. Sembra si tratti di una buona legge. Si parla, oltre confine, di una legge allineata agli standard europei. Tutto bene allora ? Non proprio. A cinque mesi dall’entrata in vigore della legge tutto, o quasi, sembra rimasto come prima nel territorio di insediamento storico della minoranza italiana. Nel dettaglio: il bilinguismo visivo è mera utopia. Dove esiste riguarda solo una piccola parte delle scritte e delle insegne. Su gran parte del territorio non ne esiste traccia. E dove c’è si vede una sua interpretazione molto particolare. La iscrizione in italiano è molto spesso a caratteri più piccoli, fra parentesi, con vistosi errori di ortografia e di sintassi. Il metodo applicato è quello di sempre: l’italiano, non essendo la lingua nazionale, è considerato un optional, o, meglio, un elemento di disturbo, e questa sua negatività è messa bene in evidenza.

    La legge sull’uso delle lingue delle minoranze è stata approvata nel maggio scorso dal Parlamento Croato. Sembra si tratti di una buona legge. Si parla, oltre confine, di una legge allineata agli standard europei. Tutto bene allora ? Non proprio. A cinque mesi dall’entrata in vigore della legge tutto, o quasi, sembra rimasto come prima nel territorio di insediamento storico della minoranza italiana. Nel dettaglio: il bilinguismo visivo è mera utopia. Dove esiste riguarda solo una piccola parte delle scritte e delle insegne. Su gran parte del territorio non ne esiste traccia. E dove c’è si vede una sua interpretazione molto particolare. La iscrizione in italiano è molto spesso a caratteri più piccoli, fra parentesi, con vistosi errori di ortografia e di sintassi. Il metodo applicato è quello di sempre: l’italiano, non essendo la lingua nazionale, è considerato un optional, o, meglio, un elemento di disturbo, e questa sua negatività è messa bene in evidenza.
    La popolazione minoritaria viene così non rispettata, ma sopportata. Siamo, nella applicazione pratica della legge agli standard europei ? Forse il bilinguismo è interpretato in questo modo in Alto Adige o in Valle d’Aosta, per non parlare degli altri paesi europei dove è in vigore ? Leggiamo nella dichiarazione programmatica della Dieta Democratica Istriana: “La realtà plurilingue e pluriculturale della Regione istriana esige adeguati interventi nel sociale a livello di tutela del suo habitat culturale e che scaturiscono dai fenomeni di lingue e culture di contatto. L’ Istria rappresenta una regione trilingue. Lo status linguistico dell’Istria e delle sue tre lingue standard: croato, sloveno e italiano, va sancito dallo Statuto speciale steso nel rispetto della sovranità delle repubbliche di Croazia e Slovenia, nonché delle specifiche esigenze dei singoli comuni istriani dove vive ed opera la comunità italiana.
    Il proseguimento graduale del bilinguismo in Istria deriva dall’atteggiamento politico-culturale pluralistico della DDI, teso all’affermazione della Regione Istria quale esempio di civile convivenza e avanzate forme di libertà etnico-culturali. Il diritto alla cultura, tanto globalmente intesa quanto etnicamente determinata, esige un’ adeguata politica linguistica da esternare attraverso la realizzazione graduale del bilinguismo nelle aree peninsulari e insulari della Regione istriana, dove accanto alle lingue croata, rispettivamente slovena, va promossa pariteticamente la lingua italiana.”.
    La Dieta Democratica Istriana ha quindi fatto dei diritti della minoranza italiana e del bilinguismo in particolare uno dei punti qualificanti del proprio programma. Ha curato l’applicazione corretta del bilinguismo in tutte le sue manifestazioni, dai manifesti ai comizi elettorali, ai bollettini ed ad ogni altra forma di comunicazione nell’ambito del partito. Ha proposto e fatto approvare nei comuni e nelle città in cui deteneva la maggioranza, nonché nello statuto regionale le norme per una applicazione corretta e di standard europeo del bilinguismo. Perché tutto ciò, proprio ora che è partito di governo, non viene applicato sul territorio ? Il popolo istriano ha manifestato con il voto il proprio consenso a queste linee programmatiche. Non si pensa, ai vertici del partito che deludere gli elettori, non realizzando quanto promesso, sarà pagato in termini di consensi, nei futuri appuntamenti elettorali?
    N.B : qualcuno pensa come il sottoscritto.
    Sull’argomento ci sono interventi anche di esponenti delle minoranze Italiane in Istria e Croazia . Poi abbiamo interventi su Nova Gorica , Ternova , Tolmino , ecc.

  44. monster chonjacki ha detto:

    pap, quando parli di interventi a trnovo ti riferisci a questo?

    http://www.mladina.si/media/www/slike.old/clanki/200518/spomenik_2_display.jpg

  45. Pier Alberto Possati ha detto:

    45-46 Ternova . Aver imbrattato così un monumento ai caduti , mi fa schifo .
    E se non sono state tolte le scritte , mi fa ancor più schifo .
    Purtroppo , quando sono stato a Caporetto , ne ho viste dell’altre in sloveno .
    Spero che anche queste siano state cancellate.
    Reciprocità anche in questo . Gli imbecilli non hanno patria , questa volta con la p minuscola .

  46. Rupel.gianluigi ha detto:

    Sig PAP
    dato che la regione FVG e assente allora le propongo di candidarsi alle prossime elezioni regionali e prendere il posto della Serrachiani

  47. Rupel.gianluigi ha detto:

    Dopodiche il Piccolo le dara sicuramente piu spazio ai suoi commenti il che mi fara certamente molto piacere in quanto ogni volta che li leggo mi faccio delle grani sghignazzate

  48. sfsn ha detto:

    Possati,
    Se te pensi veramente quel che te ga dito, disi che xe un imbecille l’ ex deputato Roberto Menia e l’ex senatore Gastone Parigi che xe andai a distrugger a picconade la targa della scuola elementare de Sgonico solo per el fatto che la se ciamava 1° Maggio 1945.
    Altrimenti vol dir che questa tua affermazion che i imbecilli non hanno patria, xe falsissima.

  49. Pier Alberto Possati ha detto:

    Non poteva mancare lo spot in dialetto dell’inquisitore .
    Mia risposta ( avrei anche potuto non rispondere ) : no, essendo Parlamentari avrei usato l’arma dell’interrogazione parlamentare o della raccolta di firme per l’abolizione di quel nome . In quel caso avrei firmato anch’io.
    Spero che la scuola abbia , nel frattempo,cambiato nome : non può la stessa essere fomentatrice di divisione e di odio .

  50. sfsn ha detto:

    me pareva:

    per ti chiaramente la madre degi imbecilli xe sempre e solo slovena. Co se parla de italiani xe opere meritorie!

  51. Pier Alberto Possati ha detto:

    52- L’inquisitore , scrivendo e parlando in dialetto , non riesce più capire ed interpretare gli spot in italiano.
    Peggio per lui .

  52. maja ha detto:

    ma cossa vol dir spot? xe talian?

  53. maja ha detto:

    ma cossa vol dir spot? xe talian?

  54. Pier Alberto Possati ha detto:

    55 – xe italian maja ?
    Siamo pari . E , se inizia , la solita “tiritera” , smetto subito .

  55. Pier Alberto Possati ha detto:

    55 – xe talian maja ?
    Siamo pari . E , se inizia , la solita “tiritera” , smetto subito .

  56. monster chonjacki ha detto:

    pap, lo sai cosa vuol dire spot in inglese?

    io conosco questi significati:

    1) macchia
    2) luogo
    3) riflettore, punto luce
    4) pubblicità (in tv)

    in italiano l’anglismo “spot” viene utilizzato solo nel significato 4.

    cosa volevi dire, esattamente?

  57. Pier Alberto Possati ha detto:

    58_ spot ( pubblicitario ) dell’inquisitore .
    Si usa anche nello scritto , non solo per i media , per indicare propaganda in senso generale .
    Accontentato ?
    O troviamo un altro ” pelo nell’uovo ” .
    N.B. : oggi mi fermo qui , perchè piove a dirotto , e devo accompagnare una persona con la mia auto ( nota personale , ma che serve per segnalare stop – non rispondo più).

  58. monster chonjacki ha detto:

    scusa pap, ma la tua frase era:

    “L’inquisitore , scrivendo e parlando in dialetto , non riesce più capire ed interpretare gli spot in italiano.”

    quindi lo spot pubblicitario a cui ti riferisci tu non e’ quello dell’inquisitore (a proposito, chi e’ l’inquisitore), ma quello che l’inquisitore non riesce a interpretare.

    l’enigma e’ sempre piu’ complicato. potresti fornirci qualche elemento in piu’?

  59. dimaco ha detto:

    PAP smettila di italianizzare tutto:
    Trnovo (deriva da Trn= rovo)
    Tolmin (deriva da tolmun= fiumiciattolo)
    cosi come Locnik ( deriva da locje= ninfee) lucinico non significa assolutamente nulla

  60. sfsn ha detto:

    possati,
    a parte el fato che no te sa l’inglese e te disi spot a sproposito,
    te rivelo dele verità ancora più tremende per ti:
    Gorizia deriva da Gorica (montagnetta)!
    L’italianissima città isontina xe in realtà una bastarda slava!

  61. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ 62 SFSN : mi no ghe la fazo , ma dighe ti
    inveze da dove che deriva el nome REDIPUGLIA!

    Magari el pensa che’l Re delle Puglie gà combatù sul Carso !!! 🙂 🙂 🙂

  62. Pier Alberto Possati ha detto:

    63 – Redipuglia = terra di mezzo .

  63. GIAMPAOLO LONZAR ha detto:

    @ 64 PIER ALBERTO POSSATI :

    Bravino ,squasi giusto !!! 🙂

    in slovdeno Sredi Polje = campo di mezzo

  64. Rupel.gianluigi ha detto:

    @30
    Dato che hai 70 anni ci piacerebbe un tuo commento sul
    marketing pensionistico.
    inoltre , per favore, non abbandonarci , rimani tra di noi , ci divertiamo moltissimo dei tuoi commenti, infatti non smetto mai di farmi delle grandi risate.

  65. John Remada ha detto:

    The Bora.La….starring Possati!

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