5 Febbraio 2014

Bora.La ti porta al cinema a vedere la l’ Aida di Verdi

Dopo Madama Butterfly, Bora.La ti porta di nuovo a cinema, per assistere una proiezione in alta definizione dell’Aida da una rappresentazione all’arena passata dell’ Aida di Giuseppe Verdi, mercoledì 19 febbraio 2014, alle 20.00, in esclusiva HD, per la straordinaria regia de La Fura dels Baus.
Sono disponibili 5 inviti per il Kinemax di Gorizia e 5 inviti per il Kinemax di Monfalcone.
Per ricevere gli inviti basta scrivere a matijacic@bora.la, indicando nome, cognome e cinema prescelto. Gli inviti sono validi fino a esaurimento posti.

L’Arena di Verona ha festeggiato i cent’anni dalla prima edizione del suo celeberrimo Festival dell’Opera presentando sullo storico palcoscenico, Aida, il capolavoro verdiano che inaugurò la prima manifestazione del 1913, riproposta nella versione futuristica de La Fura dels Baus.

Aida, figlia del Re d’Etiopia, è schiava a Menfi, dopo essere stata catturata durante una spedizione militare degli Egizi, che ne ignorano la vera identità. Sin dal loro primo incontro Aida si è innamorata di Radamès, giovane guerriero dell’esercito nemico. Amonasro, re d’Etiopia, organizza un’incursione in Egitto per liberare sua figlia dalla prigionia. L’animo di Aida è combattuto fra la scelta di restare fedele alla propria patria e i suoi sentimenti per il valoroso Radamès che guiderà l’armata egizia contro l’avanzata dell’esercito etiope. La situazione si complica quando la pericolosa rivale in amore di Aida, Amneris, figlia del faraone d’Egitto, scopre la passione di Radamès per la bella schiava Etiope.

Dalla sala del palazzo reale di Menfi al Tempio di Vulcano, dall’ingresso della città di Tebe alle rive del Nilo, la regia del collettivo catalano allestisce l’opera più rappresentata nel più grande teatro d’opera all’aperto del mondo, senza rinunciare alla chiave di lettura futuristica propria del teatro d’innovazione di cui La Fura dels Baus rappresenta l’eccellenza.

La direzione d’orchestra vede il debutto all’Arena di Verona del Maestro israeliano Omer Meir Wellber, considerato, a livello internazionale, uno dei giovani direttori più talentuosi dei nostri tempi. Per la regia de La Fura dels Baus e la scenografia di Roland Olbeter, Aida è interpretata da Hui He, soprano cinese dalla voce morbida e dalla splendida musicalità, amato in tutto il mondo. Insieme a lei sul palcoscenico areniano Giovanna Casolla è Amneris, mentre Fabio Sartori è il valoroso Radamès innamorato della giovane schiava.

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9 commenti a Bora.La ti porta al cinema a vedere la l’ Aida di Verdi

  1. sfsn ha detto:

    Grazie no. Se gavemo sorbì per un anno Verdi, che iera el bicentenario dela nascita, e go decisamente le bale piene. Verdi xe decisamente sopravalutà: a parte l’Aida, el Macbeth, el Falstaff e el requiem, per el resto iera tuto zumpazumpa nazionalpopolare e roba che ga avù successo solo perchè el xe saltà sul carro del vincitor risorgimentale. L’Italia – più o meno nel stesso periodo – ga avù due compositori che ghe dava superstraze a Verdi, cioè Rossini e Ponchielli, che però, sicome no i ammantava la musica de significato politico, adesso i xe decisamente meno conossui e apprezzai de Verdi.

  2. Pier Alberto Possati ha detto:

    L’Italianissimo Verdi contestato perchè tale a Trieste ?
    Conosciute ed apprezzate le sue opere in tutto il Mondo : dagli U.S.A. alla Russia , alla Cina, al Brasile .
    Perchè ha portato il mady in Italy : siamo alla follia più pura .
    Ecco , se la faccio pubblicare su qualche giornale , desta tanta ilarità .
    N.B. : nemmeno Eva Klotz ha avuto l’ardire di contestare le serate Verdiane a Bolzano !

  3. sfsn ha detto:

    mi sì. Son musicista. Go sonà Verdi, Puccini, Rossini, Ponchielli, Vivaldi, Mascagni, Morricone, Rota, ecc. e devo dir che da dentro l’orchestra verdi xe decisamente el più banale.
    ma ti te ragioni con categorie che no xe autonome e te xe stade fracade in testa, fin da quando che te ieri picio (co i te portava ale manifestazioni).

  4. El baziloto ha detto:

    @ sfsn

    Presto, scrivighe a ‘sto qua che se ga fatto inzinganar dal nazionalpopolare: spieghighe ti come che xe la storia giusta!

    http://www.theguardian.com/music/2011/nov/13/verdi-wagner-peter-conrad-review

  5. Dario Predonzan ha detto:

    Anni fa ho visto una “Traviata” suonata e cantata (benissimo) dalla compagnia del teatro nazionale coreano di Seul. “Inzinganai” anche loro? Verdi lo suonano e lo cantano i più grandi cantanti del mondo in tutti i maggiori teatri del mondo: tutti inzinganai?
    Povero sfsn (nomi mai, vero?), sarai anche un musicista, ma sei anche – te lo dico con compassione – un po’ m…

  6. sfsn ha detto:

    ara che se te gavessi letto le recensioni te gavessi capì che conrad meti insieme i due perchè iera el bicentenario de tuti due e perchè xe un studioso del romanicismo in musica.
    E comunque anche Wagner iera dela stessa pasta de Verdi, un che xe saltà sul carro politico giusto (anche se mi, per gusto personale, no go dubi: Wagner and/or Verdi? Wagner, sicuramente).
    Vado dormir, Luigi Vianel.., bona note.
    Nel fratempo te consiglio de scoltar un poco de Johann Sebastian Bach: quel sì che iera un genio!

  7. sfsn ha detto:

    Predonzan, a ti te conosso e te stimo e te rispondo senza esser acido come son sempre, perchè te ritengo una persona sai intelligente:
    Verdi, nel corso dei secoli, xe diventà un’icona musicale dell’Italia, permetime, un poco come la Ferrari o Dolce e Gabbana. Ciò non togli che la maserati o che so mi (no capisso un tubo de moda) Valentino pol aver fato roba migliore e che anche la Ferrari o Dolce e Gabana ogn tanto pol far robe cul. Solo che xe tuta la cultura del paese a sburtar in quel verso e dunque verdi (o Ferrari o Dolce e Gabbana) xe anche quel che xe più conossù al estero).
    Mi comunque no go dito che Verdi xe una merda integrale, go dito che el xe sopravvalutà, e go anche dito che xe anche alcune robe bone che el ga fato (e le go elencade). Però l’Italia ga fato prodotti musicali decisamente migliori nel corso della sua storia. Armonicamente parlando Verdi xe banale, utilizza i accordi in maniera estremamente semplice e monotona, l’uso dei bassi xe estremamente povero. Le orchestrazioni de Rossini xe – ad esempio – xe decisamente più complesse e superiori a quele de Verdi, nonostante la maggior parte delle sue composizioni più importanti sia de qualche decennio prima. L’uso dei archi che fazeva Vivaldi verdi no lo gavessi gnanche podù concepir (e se parla de un secolo prima). Ma no voio addentrarme in robe tropo tecniche. La question xe che sicome l’Italia comunque xe una “superpotenza” culturale, i altri paesi – anche giustamente – meti roba italiana dentro. El problema xe che nell’immaginario collettivo italian Verdi xe el più importante (come – fin qualche decennio fa, se studiava sai de più Pascoli e Carducci rispetto a Leopardi, che – a mio avviso – ga una profondità de pensiero che Carducci gnanche de lontan).
    E concludo con un esempio che forse pol spiegar meio el concetto: un per de anni fa son sta a Tbilisi, in Georgia. Go conossù un prof de conservatorio che me ga dito che per i 150 anni dell’unità d’italia l’ambasciata ga dà un ricevimento con un concerto. E i ga ciamà Giovanni Allevi (che tecnicamente, se non compositivamente, xe sai poco de lui). Tutti i prof georgiani xe andai a veder sto concerto e ala fine el diretor del conservatorio xe andà del ambasciator e ghe ga dito: “Ma ambasciatore, voi avete Maurizio Pollini, Accardo, Uto Ughi – el ghe fa una sfilza de un sette/otto de lori tra cui anche Bollani – e ci mandate questo qui come rappresentante della cultura italiana?”
    No so se son rivà a spiegarme.
    Con stima

  8. edvard ha detto:

    sfsn, non so se altri ga scrito robe migliori ne l’epoca di verdi, ma il fatto xe chelui ha scritto tante cose più o meno de un certo òivello, invece altri han scritto due o tre cose belle e altre da buttare più o meno (come i promessi sposi, una cosa che non finisce piu). però xe vero – non esiste solo verdi, ci sono tante altre cose bele che non si sentono mai. il problema xe la direzion de teatri che ragiona come l’italiano medio che conosce rigoleto e altre due opere (già con macbeth la vedo dura) e non andrà certo ascoltar altro

  9. Sara Matijacic ha detto:

    by the way… biglietti gratis esauriti. 🙂

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