27 gennaio. Anche quest’anno, nell’anniversario dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz si celebra in tutto il mondo la giornata della memoria, dedicata a ricordare tutte le vittime della deportazione nazista; le attività in programma a Trieste sono varie, e testimoniano che in città l’interesse verso i tragici fatti legati ai programmi nazisti di eliminazione è vivo e presente.
Alla celebrazione ufficiale presso la Risiera di San Sabba (prevista alle ore 11.00, e che coinvolgerà le autorità locali e numerose associazioni interessate) si affiancano molti altri momenti. Inizio alle 9.00 presso la lapide che, nelle carceri del Coroneo, dedicata al questore Giovanni Palatucci, per la deposizione di una corona di alloro; dal Coroneo partirà alle 9.30 un corteo silenzioso, organizzato dall’associazione ex deportati di Trieste, che raggiungerà la stazione ferroviaria. Presso la lapide in via Flavio Gioia, che ricorda la partenza dei convogli di deportati verso i campi di concentramento e di sterminio, verrà deposta un’altra corona commemorativa.
Sempre alle 11.00 e in replica alle 17.00, presso l’auditorium del museo Revoltella, andrà in scena Die weisse Rose, spettacolo realizzato dagli allievi della III F della scuola media Guido Corsi, per ricordare l’episodio di resistenza al nazismo che vide protagonisti giovani studenti di Monaco tra l 1942 e il 1943.
Alle 16.30, 18.45 e 21.00, presso il Cinema dei Fabbri in collaborazione con il Goethe Institut, proiezione del film-documentario sul cimitero ebraico di Berlino Im Himmel, unter der Erde Der judische Friedhof Weibensee, sottotitolato in italiano.
Alle 17.30 a Palazzo Gopcevich, si potrà assistere a una “Conversazione con ascolti e proiezioni” dedicata al tenore ebreo Joesph Schmidt, morto “profugo illegale” in Svizzera nel 1942. In serata, alle 20.30 presso il Teatro Miela, ci sarà un concerto per orchestra d’archi di “musica concentrazionaria”.
Tra le iniziative già in essere, ricordiamo che, è stata da poco inaugurata la mostra presso la Risiera “Scritte, lettere e voci: tracce di vittime e superstiti della Risiera di San Sabba”, mentre in sala Veruda di piazza Piccola 2, fino al 2 febbraio prosegue la rassegna espositiva “Perché non accada mai più: ricordiamo” che presenta il programma di eutanasia l’Aktion T4, progettata per l’eliminazione di cittadini tedeschi disabili.
Ed ecco come ricorda il 27 gennaio Claudio Beorchia, del direttivo di MTL:
https://drive.google.com/file/d/0BzjzhLZ283LBeVpZN0NVVlRFaFk/edit?usp=sharing
Invece su Palatucci è come andar di notte. E’ stato dimostrato dalle ricerche storiche di Marco Coslovich, riprese dal Primo Levi Center di New York, che la sua figura andrebbe come minimo drasticamente ridimensionata. Come minimo. Ma è come se non fosse successo niente.
vi segnalo anche questo:
Ondina Peteani, una donna che ha osato la libertà. Intervista a Gianni Peteani
http://xcolpevolex.blogspot.it/2014/01/ondina-peteani-una-donna-che-ha-osato.html
Su Palatucci inviterei alla prudenza in ogni senso: http://www.dazebaonews.it/italia/societa/item/21603-a-difesa-di-giovanni-palatucci-giusto-fra-le-nazioni
Grazie Ondina, che ho conosciuto quando era “servolana”, grazie Gianni e grazie marco barone per il link
dai baziloto, lo sai benissimo anche tu che l’agiografia di palatucci e’ piena zeppa di bufale. ad esempio la storia della nave (adesso non ricordo come si chiamava e non ho modo di controllare, ma sai benissimo di cosa parlo), o la storia degli ebrei mandati in campania, eccetera eccetera.
Conosco abbastanza bene la storia di Palatucci. Per lo meno: quella che si legge su testi pubblicati. Diciamo che se da un lato s’è cercato di creare un “mito”, dall’altro (Coslovich) s’è cercato di “dstrutturare” il mito, andando alle volte alla ricerca di fantasiose motivazioni o non prendendo – IMHO – in dovuta considerazione varie testimonianze.
Resta comunque un fatto: Palatucci NON E’ stato “inventato” da storici o propagandisti italiani. Anzi: lo stesso Coslovich ricorda che all’inizio i comandi nazionali della polizia di stato reagirono con ostilità alle richieste e alle notizie relative a quest’uomo. Palatucci è stato IN PRIMIS “creato” dagli ebrei, e segnatamente dagli ebrei israeliani. Solo DOPO è stato “gonfiato ad arte”.
Ripeto quel che ho già scritto: in questo caso è più che doverosa la prudenza.
La fonte è ” Trieste ebraica ” , comunità ebraica di Trieste che conta ora circa 600 persone .
Le tradotte dhe partirono da Trieste verso i campi di sterminio furono 70 , ma contenevano
circa 700 ebrei di Trieste ( solo 19 sono tornati ), gli altri erano militari italiani dopo il 43 , partigiani italiani e titini . Ricordiamo oggi anche questi .
@ 2 HOBO : di Palaucci ne abbiamo già parlato tempo fa, probabilmene tu hai archiviato i links che avevo riportao da Le Monde e dal
New York Times o Herald Tribune non mi ricordo.
Se li hai mettili di nuovo
@lonzar a partire da qua:
https://bora.la/2012/01/27/il-prefetto-ricorda-giovanni-palatucci-questore-di-fiume-salvo-5mila-ebrei/#comment-310053
p.s. non occorre archiviare, c’e’ gia’ un mega archivio che sia chiama google 😉
@ != HOBO : questo era l’articolo del NYT
http://www.nytimes.com/2013/06/20/arts/an-italian-saint-in-the-making-or-a-collaborator-with-nazis.html?pagewanted=all&_r=0
@ 10 HOBO : e questo era ” LE MONDE ”
http://www.lemonde.fr/europe/article/2013/06/21/le-schindler-italien-etait-en-realite-un-collaborateur-nazi_3433971_3214.html
@@@@ : INTERESSANTE
http://www.imagazine.it/news/888#.UuJHWRAuLIU