15 Gennaio 2014

Riscaldamento a pompa di calore: buone notizie

Per un popolo tradizionalmente generalista come quello italiano, gettare via la cara e vecchia caldaia per sostituirla con un più moderno impianto a pompa di calore (PdC) suona come un’eresia, solo da noi il consumo di legna da ardere è in aumento, mentre da Germania e Nord Europa ci guardano con tenerezza mentre siamo intenti ad acquistare le nostre care stufe a pellet.

 Numeri alla mano, la pompa di calore e’ uno dei sistemi di riscaldamento piu’ efficienti in circolazione.

L’argomento è gia stato trattato a suo tempo, qui qualche dettaglio, oggi voglio soffermarmi sull’aspetto tariffario che e’stato sinora il limite piu forte alla diffusione di questa tecnologia. La PdC per riscaldare consuma corrente, per un’abitazione di 100 mq. è richiesta una macchina da almeno 6kW, la quale andra’ a consumare, a seconda dell’isolamento, dai 5.000 ai 7.000 kWh annui. Gli scaglioni tariffari sinora penalizzavano fortemente un consumo elettrico di questo tipo, arrivando ad costo netto al kWh di oltre €0,30. Ecco che quindi riscaldarsi efficientemente con questo sistema diventa un salasso. L’unica alternativa sinora percorribile era quella di installare un secondo contatore con tariffa dedicata (BTA), con relativi oneri e pregiudicando la possibilita’ di far aiutare la PdC dal fotovoltaico.

Da Giugno invece sara’ possibile avere una tarfiffa elettrica fissa sul contatore principale, che andra’ in ogni caso portato ad una potenza superiore.

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