Internet è una grande risorsa, un luogo dove è facile manifestare, senza inibizione, il proprio pensiero. Però, ecco il però, quando si scrive in luoghi pubblici, in gruppi pubblici ed aperti, su blog, siti internet accessibili alla comunità virtuale, la manifestazione libera del proprio pensiero deve sapere che esistono delle regole, regole di civiltà, regole di buon senso, regole di rispetto della dignità altrui. Eppure ciò viene spesso ignorato, anzi, si è convinti che tramite internet, solo perché realtà virtuale, ma in verità più reale di ogni realtà quotidiana, si può essere legittimati ad insultare od offendere chiunque, ovunque. Internet libera le inibizioni, ma questa libertà sfocia spesso in pesanti attacchi anche a sfondo razziale. Dopo il caso Serpentade Avvelenade, un mio post che ha denunciato alcuni interventi ignobili, un gruppo che anche in relazione alle discussioni che sono nate da quell’intervento, ha chiuso i battenti, si continua, in modo variegato ad attaccare i bengalesi. Monfalcone è un caso sociale da monitorare. La crisi tagliente e sempre più pungente colpisce Monfalcone più di altre realtà, e la convivenza con chi non è italiano, non è sempre facile. Anzi in tempo di crisi è particolarmente difficile per diversi motivi e responsabilità, spesso individuali, che non devono legittimare attacchi razzisti verso una intera comunità. Ed allora segnalo e denuncio, per esempio, questo post pubblicato su questo sito internet, la destra Monfalcone dove in caratteri cubitali si scrive in data 3 novembre 2013:
La foto è stata scattata oggi presso canale dottori, e li, quale zona transito per evacuare feci e urine gratuitamente da immigrati!!..Uno tra le centinaia di casi di permissivismo illegale del Comune e polizia municipale, con il loro buonismo. Pensate la Maresciallo Cozzi aveva detto che siamo noi a doverci adeguare. Complimenti per la sua ignoranza marescialla, se fossi io assessore la licenzierei all’istante!
La cosa che inquieta è anche la pubblicazione della foto!
Oppure il gruppo La Fenice e che Monfalcone risorga dalle sue ceneri. Si legge che “nasce come gruppo di discussione, proposte, foto, articoli di giornale, leggi, etc, nella speranza che ci sia un miglioramento in una città oramai allo sbando, poi per cortesia non chiedete di entrare nel gruppo per promuovere questa o quella fazione politica non ci interessa”. Segnalano degrado, gesti di ordinaria inciviltà pubblicando anche diverse foto di persone colte in flagranza di inciviltà, conducono diverse battaglie come quella dei furti contro le biciclette, però, ecco il però, sono sempre più frequenti, e non vengono mica censurati o bannati, anzi hanno spesso diversi apprezzamenti e condivisioni, post e foto contro la gente proveniente dal Bangladesh ma non solo. Seguiranno ora alcuni esempi di post come pubblicati su questo gruppo da alcuni utenti, dove tra pseudosatira e pesanti attacchi, certamente non si può rimanere indifferenti.
Nota finale: alcune foto, ove è visibile il volto delle persone, le ho modificate, contrariamente da come sono ancora ora disponibili in rete, per non renderle riconoscibili.
MarcoBarone
Aggiornamento:
L’utente, con anche funzioni di amministratore del gruppo la Fenice , Antonella Paride, così scrive sulla mia pagina facebook in data 16 gennaio 2014:
“Il gruppo nasce come gruppo di discussione, proposte, foto, articoli di giornale, leggi, etc, nella speranza che ci sia un miglioramento in una città oramai allo sbando, poi per cortesia non chiedete di entrare nel gruppo per promuovere questa o quella fazione politica non ci interessa.TUTTE LE IMMAGINI CHE VENGONO PUBBLICATE SULLA FENICE SONO DI PROPRIETA’ DEGLI AUTORI E DELLA FENICE STESSA SI DIFFIDA CHIUNQUE A DIVULGARE / USARE LE IMMAGINI AL DI FUORI DI QUESTO GRUPPO .LA FENICE SI RISERVA DI PERSEGUIRE PENALMENTE TUTTI I SOGGETTI CHE NON SI ATTERRANNO ALLA NORMATIVA VIGENTE IN MERITO AI DIRITTI DI PROPRIETA’. Caro sig. Barone un tanto per portarlo a conoscenza che ci vedremo nelle sedi opportune, inoltre le consiglio di postare anche tutti gli altri commenti fatti sui post del gruppo, dove si dice chiaramente che il degrado e la maleducazione non è un problema di razza di religione o nazionalità, infatti molto chiaramente si sottolinea che molti autoctoni si comportano in modo incivile….se deve fare informazione la faccia correttamente e non usi due pesi e due misure, ultimo appunto, quando oscura i volti lo faccia anche per quelli di nazionalità italiana perché le leggi sulla privacy sono uguali per tutti”.
Qualcuno/a del gruppo la Fenice mi minaccia querela?
Replico, per ora, in questo modo:
Quelle note sul presunto divieto di pubblicazione di foto sono state aggiunte dopo il mio intervento? Visto e rilevato che prima, quella specifica dicitura, non era visibile o facilmente rintracciabile o semplicemente inesistente? Facendo dunque intendere che il tutto era a disposizione del pubblico, non avendo effettuato nessun tipo di avvertimento? E visto che la voce informazione del gruppo risulta, guarda caso, aggiornata intorno alle ore 13.00 del 16 gennaio 2014? Alla voce informazione del vostro gruppo cosa che possono confermare diversi testimoni quell’avvertenza non emergeva all’atto della pubblicazione del mio post e poi il gruppo essendo pubblico si assume le sue responsabilità visto e rilevato che la fonte di provenienza o del luogo ove sono stati pubblicati alcuni post erano nel mio intervento stati indicati!
Io mi sono esclusivamente limitato a riportare fatti oggettivi, ho parlato della normale attività del gruppo, così scrivevo: Queste erano, all’atto della mo intervento le uniche note presenti d’informazione sul gruppo. E scrivevo anche che: “Segnalano degrado, gesti di ordinaria inciviltà pubblicando anche diverse foto di persone colte in flagranza di inciviltà, conducono diverse battaglie come quella dei furti contro le biciclette, però, ecco il però, sono sempre più frequenti, e non vengono mica censurati o bannati, anzi hanno spesso diversi apprezzamenti e condivisioni, post e foto contro la gente proveniente dal Bangladesh ma non solo. Seguiranno ora alcuni esempi di post come pubblicati su questo gruppo da alcuni utenti, dove tra pseudosatira e pesanti attacchi, certamente non si può rimanere indifferenti”.
Comunque prendo atto della rivendicazione di ciò che vi è connesso.
Detto questo premesso che non hanno alcuna valenza legale le note come aggiunte successivamente alla pubblicazione del post, sarò io a valutare come tutelarmi nelle dovute sedi e come tutelare anche la comunità bengalese, ed è questo il punto nodale della questione, e sono io a diffidare voi dal porre atti calunniosi nei miei confronti o nei confronti della comunità bengalese e non solo.
Infine preciso, che stante la comunicazione come manifestata pubblicamente in data 16 gennaio 2014, da alcuni soggetti di questo gruppo con anche funzioni di amministratore dello stesso, consistente nella volontà di questo gruppo di non voler veder diffuse immagini, come pubblicate nello spazio dello stesso, oltre quello spazio, mi limito ad apportare le modifiche che reputo congrue a questa solo ora espressa volontà, ma garantendo il rispetto della giusta denuncia sociale che deve essere mantenuta ferma in merito alla problematica ivi considerata, ribadendo che il tutto è avvenuto in luogo pubblico, accessibile al pubblico e visibile al pubblico e dunque trattasi di pensieri ed opinioni ed anche insulti ed offese, in alcuni casi, manifestate pubblicamente avendo come destinatari diverse centinaia di persone non per forza di cose iscritte a quel gruppo, che ad oggi, 16 gennaio 2014, momento in cui scrivo questa nota, risulta essere ancora aperto.
mb
La tipa nella foto non ha un burqa, le frasi riportate non hanno alcun senso logico (fosse dalla punteggiatura mi verrebbe in mente quello che gironzola a trollare da queste parti) e fa riferimento alla cagata di un bambino avvenuta parecchio tempo fa e che nulla ha a che fare con l’oggetto della foto. Dovrei fidarmi di chi non conosce il suo nemico e neanche un minimo di italiano per dichiarare guerra ad un immigrato?
Per quanto riguarda il centro islamico: e anche se lo avessero aperto un bel chi se ne frega? Non farà più casino del bar cecio (vedi reperto successivo) che è costretto a chiudere (sarà assediato dalla temibile concorrenza dei wine bar bangla tutti attorno)
infatti quelle foto ritraggono persone normali che non stanno facendo niente di particolare, e le notizie riportate sono bufale (tipo quella della depenalizzazione del furto per i rom). questa roba si chiama razzismo. non ha nessun senso invocare censure o roba del genere (pero’ facebook dovrebbe anche spiegare perche’ ha censurato questo, eh: http://www.adnkronos.com/IGN/News/Spettacolo/?id=3.1.3866229674 ). bisogna fare contro informazione, smontare le bufale, e dire in faccia ai razzisti che sono razzisti, senza concedere giustificazioni sociologiche ai professionisti della xenofobia.
adesso aspetto che qualcuno venga qua a tuonare contro chi fa gli screenshots…. :-S
Manca la foto con gli scaccolatori di piedi sulle panchine. 🙂
Gli attacchi in rete sono disgustosi e vanno condannati. Altra cosa è la gestione della comunità bengalese, che E’ UN PROBLEMA per Monfalcone e non si può far finta di niente. E’ un gruppo consistente – per fortuna molto pacifico – poco o per niente interessato ad integrarsi e che porta problemi di convivenza: usi e abitudini sono ovviamente molto differenti dalle nostre (cibo, igiene), dinamiche di sfruttamento (in cantiere ma anche nella gestione degli alloggi, sia tra italiani e immigrati sia all’interno della stessa comunità bengalese), impatto sulle strutture pubbliche (sanità, servizi sociali, scuola), raccolta rifiuti (micro-discariche nelle strade al posto del porta a porta), condizione dei bambini e delle donne lontani dai nostri standard (e questo dovrebbe preoccupare le persone di sinistra!). Se il fenomeno non viene gestito l’insorgenza di forme di razzismo temo sia inevitabile, purtroppo.
Queste foto dimostrano che la gente è stufa di vedere la propria società stravolta da queste persone. L’immigrazione ha superato il limite tollerabile.
Marco barone….i tuoi articoli restano sempre al palo,a parte l’intervento aprezzabile di Kaiokasin,nessun commento;ti dò una dritta,il prossimo articolo fallo sul razzismo e la xenofobia perpetrata da italiani e monfalconesi sui bengalesi,forse aumenti la tiratura dei commenti….rimani,ora a un commento,quello di Kaio.
Si’, mi resto dell’idea che se proprio un vol se tien i sui screenshot e posta i contenuti senza far nomi ne cognomi de personaggi non pubblici. Altrimenti tra qualche anno la rete diventera’ un’enorme novella2000.
tergestin, quei che ga fato quei post su fb no se ga fato nissun problema a fotografar gente per strada e a meter le foto in rete.
E per mi i ga torto marzo. Oltreche’ oviamente nele sparade razziste e gratuite.
Macchè razzista stupido non si può andare in giro a volto travisato lo vieta la legge..
Tergestin
“Quando l’utente pubblica contenuti o informazioni usando l’impostazione “Pubblica”, concede a tutti, anche alle persone che non sono iscritte a Facebook, di accedere e usare tali informazioni e di associarle al suo profilo (ovvero al suo nome e alla sua immagine).”
https://it-it.facebook.com/legal/terms
Se uno vuole farsi passare per razzista non c’è posto migliore di Facebook.
Se invece vuole far passare sconosciuti per quello che non sono non deve far altro che scattare una foto senza consenso e aggiungerci un commento idiota.
secondo mi la gente che scrivi su Fb ignora el fatto che scriver un stato su FB xe come metterse in piazza unità e zigar quel che se pensa. no me par difficile de capir. mai scriver su FB quel che no te voleria che la gente senti per strada dalla tua bocca.
@alessandro. puo’ darsi che qualcuno lo ignori. ma qualcun altro invece sa benissimo quel che fa, conosce i meccanismi della comunicazione virale e li utilizza per fare propaganda.
Il gruppo nasce come gruppo di discussione, proposte, foto, articoli di giornale, leggi, etc, nella speranza che ci sia un miglioramento in una città oramai allo sbando, poi per cortesia non chiedete di entrare nel gruppo per promuovere questa o quella fazione politica non ci interessa.TUTTE LE IMMAGINI CHE VENGONO PUBBLICATE SULLA FENICE SONO DI PROPIETA’ DEGLI AUTORI E DELLA FENICE STESSA SI DIFFIDA CHIUNQUE A DIVULGARE / USARE LE IMMAGINI AL DI FUORI DI QUESTO GRUPPO .LA FENICE SI RISERVA DI PERSEGUIRE PENALMENTE TUTTI I SOGGETTI CHE NON SI ATTERRANNO ALLA NORMATIVA VIGENTE IN MERITO AI DIRITTI DI PROPRIETA’. Caro sig. Barone un tanto per portarlo a conoscenza che ci vedremo nelle sedi opportune, inoltre le consiglio di postare anche tutti gli altri commenti fatti sui post del gruppo, dove si dice chiaramente che il degrado e la maleducazione non è un problema di razza di religione o nazionalità, infatti molto chiaramente si sottolinea che molti autoctoni si comportano in modo incivile….se deve fare informazione la faccia correttamente e non usi due pesi e due misure, ultimo appunto, quando oscura i volti lo faccia anche per quelli di nazionalità italiana perché le leggi sulla privacy sono uguali per tutti.
Il gruppo nasce come gruppo di discussione, proposte, foto, articoli di giornale, leggi, etc, nella speranza che ci sia un miglioramento in una città oramai allo sbando, poi per cortesia non chiedete di entrare nel gruppo per promuovere questa o quella fazione politica non ci interessa.TUTTE LE IMMAGINI CHE VENGONO PUBBLICATE SULLA FENICE SONO DI PROPIETA’ DEGLI AUTORI E DELLA FENICE STESSA SI DIFFIDA CHIUNQUE A DIVULGARE / USARE LE IMMAGINI AL DI FUORI DI QUESTO GRUPPO .LA FENICE SI RISERVA DI PERSEGUIRE PENALMENTE TUTTI I SOGGETTI CHE NON SI ATTERRANNO ALLA NORMATIVA VIGENTE IN MERITO AI DIRITTI DI PROPRIETA’. Caro sig. Barone un tanto per portarlo a conoscenza che ci vedremo nelle sedi opportune, inoltre le consiglio di postare anche tutti gli altri commenti fatti sui post del gruppo, dove si dice chiaramente che il degrado e la maleducazione non è un problema di razza di religione o nazionalità, infatti molto chiaramente si sottolinea che molti autoctoni si comportano in modo incivile….se deve fare informazione la faccia correttamente e non usi due pesi e due misure, ultimo appunto, quando oscura i volti lo faccia anche per quelli di nazionalità italiana perché le leggi sulla privacy sono uguali per tutti.