2 Gennaio 2014

Oggi chi diamo in pasto a Facebook? Una ragazzina scomparsa.

La gara è vinta dalla pagina Facebook del quotidiano locale che per tre minuti precede un notiziario on line. Non è la solita gara  tra chi segnala un incidente “spettacolare” (come definito spesso) o un blocco del traffico. In questo caso si tratta del ritrovamento di una ragazzina scomparsa da casa, o meglio dalla struttura che la ospitava.

Viene da chiedersi se per trovare un adolescente, “scomparsa” l’undici dicembre, ben riconoscibile e che continuava a girare tranquillamente per Trieste fosse necessario darla in pasto così a Facebook.
Ora sono note le sue foto, il profilo Facebook, il suo cognome, si intravedono le sue difficoltà. Anche dopo il ritrovamento la foto continua as essere pubblicata, tanto l’importante è fare “mi piace” e condivisioni.

Siamo sicuri che cercarla così ha fatto bene? Forse bastavano un paio di pattuglie che girassero per la città. Viene da chiedersi se sia stato valutato cosa vuol dire dare in pasto ai Social Network una ragazzina in situazione di disagio.
I Carabinieri di Via Dell’Istria dai quali è partito il comunicato dicono che “E’ stato fatto con il benestare della famiglia, della struttura che la ospitava, del magistrato“. Viene da chiedersi se siano state valutate le conseguenze, magari era il caso che il coinvolgimento di psicologi più che magistrati. Chi ha diffuso il comunicato conosce Facebook e le sue dinamiche? Forse no se la ragazza “scomparsa” continuava a scriverci e gli investigatori non se ne sono accorti.

Ora improvvisati psicologi ed educatori, si sa che su Facebook tutti sono esperti di tutto, si lanciano in analisi psico-sociologiche ardite, oppure si limitano a suggerimenti come “ratòn a ela e doppio ratòn ai genitori”. Chi non fa lo psicologo fa l’esperto di moda e giudica come la ragazzina si vestiva.

Comunque in tutto questo la quindicenne è stata passata ai raggi X, solo una cosa non è emersa e la racconta lei stessa in un post proprio su Facebook ieri pomeriggio : “L’ annuncio non è del tutto reale .. non sono scappata da casa ma bensì dalla comunità . La data è errata. la fuga è stata compiuta perché mi volevano spostare in un’altra città di punto in bianco senza avvertenze“.
La struttura che la ospitava, La Cometa, conferma che la ragazza è “fuggita prima del trasferimento” e che contattati  hanno detto che “l’appello poteva essere utile per ritrovarla“.
E’ sicuro che tutti abbiano agito nella maniera migliore?

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13 commenti a Oggi chi diamo in pasto a Facebook? Una ragazzina scomparsa.

  1. Fiora ha detto:

    certo aver dato così diffusamente in pasto l’identità della minore è discutibile, ma se “l’appello poteva essere utile per ritrovarla” ,il fine giustifica i mezzi.
    La gente a seconda dei casi di norma s’indigna,s’infervora, si commuove e…. dimentica e rimuove in fretta e la protagonista rientra nell’anonimato.

  2. Fulvio Rogantin ha detto:

    Al di là di quello che è stato fatto, e di come sia stato fatto, che secondo me è discutibile , almeno una volta concluso tutte le foto dovrebbero venir tolte.

  3. Maurello ha detto:

    Di positivo c’è che forse, grazie alla divulgazione della notizia, adesso potrebbero decidere di non trasferirla. Della serie: non tutto il male vien per nuocere. =)

  4. Fulvio Rogantin ha detto:

    Ringrazio Lorenzo Giorgi di Triesteprima.it che ha tolto sia dal web che dal profilo facebook le foto della ragazza. Speriamo che altrettanta sensibilità dimostri Il Piccolo

  5. Andrea Rodriguez ha detto:

    Conosco un sacco di gente e il mio profilo è molto visitato.
    Conosco anche la ragazza e grazie alle foto ho potuto capire che era lei e quindi taggandola avvertire lei e chi la conosce di quello che succedeva.

    Ovviamente il mio primo pensiero è stato che le fosse successo qualcosa ma poi i suoi stessi commenti hanno fatto emergere un quadro diverso.

    Questo è positivo e si è verificato attraverso la condivisione della notizia e delle foto.

    Personalmente lo trovo positivo.

  6. Fulvio Rogantin ha detto:

    Andrea, il fatto è che, a mio parere, non occorreva che ci fosse tutta questa esposizione, penso che bastava un minimo e si trovava. Quando hanno fatto il comunicato manco sapevano avesse un profilo facebook e ci scrivesse,
    In ogni caso, continuare a tenere le foto e continuare ad utilizzarle non mi pare corretto.

  7. Fiora ha detto:

    @6
    “…continuare a tenere le foto e continuare ad utilizzarle..”
    d’accordissimo con te, Fulvio. Questa sola è la grave controindicazione:entrare nella rete e a meno di un intervento specifico non uscirne più…neppure da morti!
    Se la visibilità sul web e sugli organi di stampa di questa ragazzina si chiudesse ora,e le fosse consentito di rientrare nell’anonimato, l’iniziativa sarebbe stata cosa buona e giusta. Come detto,la gente dimentica e rimuove in fretta…a meno di non rinfrescarle la memoria!

  8. Renata Cocchi ha detto:

    L’ errore è stato bestialmente umano fin dagli albori di questo fatto di cronaca intorbidito, questa volta, dalle parole dei divulgatori di notizie lontane dalla verità.
    Sarebbero bastate delle pattuglie in più ? Quante in più ? Il passaparola mediatico é stato più veloce ed efficace. Purtroppo è così. O forse è meglio così.
    Scandalizziamoci per ciò che non si può risolvere e non per cio che è stato risolto: la vita di questa adolescente è già tormentata, dimentichiamoci di lei ma non dell’episodio.

  9. Diego Manna ha detto:

    la penso come andrea rodriguez,
    per mi xe positivo
    solo dovemo imparar a conviver de più con social network, magior esposizion de tuti, ecc
    xe proprio una roba culturale per mi
    co se abitueremo, co la società se abituerà
    nissun se farà più de tanto i afari dei altri, ghe sarà meno giudizi e forsi un poca de più solidarietà.
    mi me par questa la direzion ciapada.
    giusto cmq desso cavar la foto/lassar nel dimenticatoio (o meio, che se ne ocupi chi di dovere e no tuti). ma ripeto, per mi xe una roba che vegnirà naturalmente.

  10. Fulvio Rogantin ha detto:

    @Diego In realtà doveva occupasse chi di dovere prima, i ga trovà più facile metter su facebook e scadenar el putiferio. Fa conto che i carabinieri neanche saveva che la gaveva un profilo Facebook e che la scriveva.
    la scelta se sta fatta, per esempio, non sentendo i servizi sociali e la xe sta fatta in maniera leggera. Una muleta con qualche problema che ghe sta alla sua età xe diventando persona ricercata. Guarda ogi l’articolo del Piccolo. E anche ogi xe gente che continua a parlarghene dando cora ad esempio al fato che la disi che noi i “la ga becada”.

  11. Fiora ha detto:

    @10
    me permeto un quesito che te scandalizerà , Fulvio.
    Propio tanto sicuro che ala “muleta con qualche problema che ghe sta ala sua età” tuta sta improvisa opinabile popolarità ghe dispiasi?

  12. Fulvio Rogantin ha detto:

    @11 forsi no, però non xe un problema che devi gestir ela, nel senso che la poderi diventar famosa anche per altre robe che no xe giuste alla sua età.

  13. Prooot ha detto:

    Se é servito a ritrovarla bene ma ora basta. Questi sono i lati negativi di internet, dove si può anche diventare famosi spacciandosi per i più grandi giuristi di diritto internazionale e raccogliere attorno a sé migliaia di persone (spesso disperate causa crisi) pronte a finanziare raccolte fondi…

  14. Prooot ha detto:

    Se é servito a ritrovarla bene ma ora basta. Questi sono i lati negativi di internet, dove si può anche diventare famosi spacciandosi per i più grandi giuristi di diritto internazionale e raccogliere attorno a sé migliaia di persone (spesso disperate causa crisi) pronte a finanziare raccolte fondi…

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