29 Dicembre 2013

Ci sentiamo dopo le feste, passa bene. Mi raccomando su con la vita.

Stefano Fontana, direttore di “Vita Nuova”, il periodico della Diocesi di Trieste in un suo editoriale recente parla del “Natale secolarizzato”, di come “Sulla stampa cattolica è tutto un parlare di Natale presso i presídi dei cassintegrati, di Natale in fabbrica, di Natale vicino a chi ha il posto di lavoro in pericolo“. Ci dice “Che il Natale sia anche un’occasione per attuare forme di solidarietà fraterna tra noi è cosa molto buona.
Il vescovo nella sua Omelia natalizia ha fatto gli auguri “a tutti, soprattutto ai bambini e alle persone anziane; a chi cerca Dio; a chi è senza lavoro e si trova in difficoltà materiale e ha bisogno della solidarietà dei fratelli“.
Chi cerca Dio magari lo trova, chi cerca invece il Centro di Ascolto della Caritas ripassi dopo le feste. Un cartello affisso al portone dello stabile di Via Cavana 15, di fronte al vescovado, annuncia che “in concomitanza delle festività natalizie il centro d’ascolto sospende il suo servizio”.
Si dirà che ci sono le parrocchie, altre strutture, ma esistono anche i simboli, e la Chiesa per prima vive anche di simboli, ed allora quel cartello è un pugno allo stomaco.
Così l’ultimo dell’anno che va o il primo dell’anno che viene se qualcuno avesse bisogno di ascolto non vada in Via Cavana 15, piuttosto cerchi qualche supermercato aperto, qualche parola la scambierà. Ed i panettoni sono oramai in offerta.

Tag: , .

12 commenti a Ci sentiamo dopo le feste, passa bene. Mi raccomando su con la vita.

  1. Paolo ha detto:

    oserei dire che si tratta di un gesto in linea con la tradizione evangelica: anche allora, in quelle che non erano ancora le festività natalizie, qualcuno trovò tutte le porte chiuse e dovette ricorrere ad una grotta

  2. Fiora ha detto:

    bussate e vi sarà aperto …dopo la Befana!
    quale opportuno tempismo,eh?!
    c’è da restare basiti.

  3. Martina ha detto:

    Non mi piace citarmi, ma se volete la versione goriziana di questo post:

    http://piazzatraunikgorizia.blogspot.it/2013/12/una-storia-di-natale-abdul-lelettricista_29.html

  4. Paolo ha detto:

    Furio, non so se Crepaldi legge Bora.la, fagli avere i link così li fa stampare sull’avviso

  5. Fiora ha detto:

    @6
    grazie Martina.Hai fatto benissimo a rendere pubblico l’episodio.
    hai fatto più tu per Abdul con l’azione e per me con la tua testimonianza che mille sermoni di noto puntiglioso commentatore.
    e …pazienza se credi agli oroscopi… Nessuno è perfetto! 😉
    Un abbraccio di cuore e l’augurio di un 2014,sereno ma sempre in prima linea come hai dimostrato nel ’13.

  6. Fiora ha detto:

    Carità in ferie,che paradosso.
    Carità differita,che ossimoro, Vostra Eminenza!

  7. Martina ha detto:

    Fiora, mi hai emozionato con le tue parole. Grazie. Ma, credimi, ho la chiarissima sensazione che son io a dover esser grata a Abdul, molto più di quanto lui lo sia verso di noi: se mai ho potuto far capire alle mie figlie, da laica e purtroppo anche mistica quale sono, cosa sia lo spirito della Natività , il Dies Natalis Solis Invicti, Abdul mi ha dato l’occasione perfetta e irripetibile. ” Mamma, non ce lo dimenticheremo mai, questo Natale”. Contraccambio l’augurio, teniamo duro, tu, io, noi tutti, restiamo pensanti, interroganti, rivendicanti giustizia e verità.
    Se qualche aiuto, in tal senso, dovesse scaturire dallo scorrere della volta celeste su di noi e dal combinarsi delle forze dei pianeti, bè, amica mia, funzionerà gratis e indipendentemente da noi! Ciao Fiora!

  8. Mauricets ha detto:

    e poi ci si chiede perché è in crisi la nostra società….

  9. isabella ha detto:

    Che groppo la storia di Abdul.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *