28 Dicembre 2013

No se fa, dei

Pubblichiamo la segnalazione di una lettrice su un brutto esempio di scarso senso dell’etica

C’è una piccola Associazione Culturale a Trieste che da anni propone lo scambio gratuito dei libri in un rione dove non ci sono una biblioteca e nemmeno una libreria. E’ un rione popolato e popolare con 28.000 abitanti e molte scuole. Non ci sono giardini o parchi pubblici e a parte la grande Chiesa, non esiste uno spazio dedicato alla cultura dove la gente si possa incontrare e scambiare opinioni su quello che fa, legge, vede o ascolta. Questo spazio, piano piano, lo sta creando questa piccola realtà associativa.
Per i nostri associati abbiamo offriamo ripetizioni e doposcuola a Trieste, delle lezioni gratuite di conversazione in lingua inglese, dei corsi per imparare a essere più sicuri di sé. Sosteniamo le famiglie in difficoltà organizzando molte collette sia alimentari che per vestiario o materiale scolastico per i ragazzi. Sempre in totale trasparenza: le persone che ci portano quello che a loro non serve più possono dare direttamente a chi ne ha bisogno e se questo non è possibile, creiamo sempre un contatto tra chi dona e chi riceve.
Le persone ci portano i loro libri e in cambio possono portare via i libri che altri hanno portato. Senza pagare un centesimo, do ut des. Molti si fermano anche per fare una chiaccherata davanti a una tazza di buon thè caldo e ci fanno i complimenti per tutte le attività che portiamo avanti.
Capita che a volte i libri che ci portano siano davvero vecchi e logori, oppure ci portano delle enciclopedie che nessuno apre da almeno 20 anni, o romanzi letti e riletti. E allora ci è venuta un’idea: visto che siamo sulla fermata del bus perché non li mettiamo fuori, in un cesto così le persone li possono leggere mentre aspettano?
Detto fatto. I risultati? Molto buoni: le persone i libri li leggono sempre; a volte li prendono per leggerli e restituirceli, una ci ha anche detto che leggendo un libro evita di fumare mentre aspetta il bus. Abbiamo scoperto che le enciclopedie sono servite a un centro di accoglienza per immigrati, a una coppia di anziani che non ha la connessione internet a casa e un signore ha ritrovato una dispensina d’ ingegneria degli anni ’60 che aveva usato per preparare il suo primo esame; abbiamo dato dei libri a una scuola elementare italiana in Croazia e un libro di italiano a una persona che voleva ripassare qualche regoletta dimenticata. Abbiamo regalato un libro a una nonna che non aveva i soldi per fare un regalo alla sua nipotina e abbiamo conosciuto un sacco di esseri umani realmente interessanti con tante storie da raccontare.
Ci siamo sempre fidati delle buone intenzioni delle persone e non abbiamo mai chiesto a nessuno di dimostrarci che effettivamente non poteva permettersi l’acquisto dei libri. Questo perché crediamo che la cultura debba essere alla portata di tutti, che lo scambio di opinioni che segue la lettura di un libro sia un valore inestimabile che non deve essere perso.
E poi abbiamo scoperto che c’è un rigattiere, ormai l’ultimo rimasto nella sua strada, che è venuto a prendere i nostri libri per rivenderli e trarne profitto.
E ci siamo arrabbiati molto. E lo siamo ancora perché questa persona non è stata onesta. Ci ha chiesto se avesse potuto prendere i libri mai noi lo abbiamo riconosciuto subito e gli abbiamo detto ‘ma lei è il rigattiere tal dei tali, io la conosco bene. Non è che poi i libri li rivende?’ e ci ha detto di no, ci ha detto che quel libro serviva a lui, che lo cercava. E noi ci siamo fidati di lui, come di chiunque altro.
Quel libro lo ha messo in bella mostra in vendita a due euro neanche venti minuti dopo. E noi lo abbiamo visto e siamo entrati a chiedere spiegazioni.
I pensieri che vengono in mente sono molti, e molto gravi.
Tu, disonesta persona, hai mentito per ricavare un profitto. Hai mentito per rivendere un libro che magari sarebbe stato più utile a qualcuno che non poteva comprarlo. Non c’è una legge che ti punisca per quello che hai fatto ma ci dovrebbe essere. E quando ti abbiamo fatto notare il tuo comportamento ti sei dimostrato supponente, arrogante, al di sopra di tutto. Non conosci la correttezza e nemmeno ti importa di esserlo visto che ti sei arricchito vendendo ciarpame. Avevi VERAMENTE bisogno di quei due euro? Avresti rilasciato uno scontrino? Avevi veramente bisogno di mentire?
Se mi avessi detto ‘guarda che io lo rivendo’ saresti stato onesto con me, con te e con la società degli esseri umani che ti sostiene.
Hai vanificato quello che noi stiamo portando avanti con sacrificio perché adesso come facciamo noi a sapere che le persone che vengono a prendere i nostri libri non siano i tuoi scagnozzi che tu mandi in giro per infestare le buone intenzioni altrui?
Come abbiamo già scritto la legge degli uomini non ti può punire ma noi lanciamo su di te un anatema.
Perché vogliamo che tutti sappiano come ti sei comportato, quando entreranno nel tuo antro intriso di impunità e spudoratezza, o quando ti chiameranno per svuotare le loro case gratis. Vogliamo che tutti si rendano conto di quello che hai fatto e della persona che si trovano davanti.

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28 commenti a No se fa, dei

  1. Michelangelo Turillo ha detto:

    Salve,

    vi siete “dimenticati” di inserire il nome del rigattiere. La notizia da sola, senza dettagli, non permette di risolvere il problema del “furbetto”. non esistono leggi scritte ma sicuramente ne esiste una più grande chiamata: Legge Etica. che porterebbe ognuno di noi a non comprare più nulla da quel rigattiere per dargli il tempo di riflettere durante le sue lunghe giornate lavorative su ciò che ha fatto.

    M.T

  2. Fulvio Rogantin ha detto:

    Mi che go l’hobby de contar i abitanti me par che 28.000 sia intorno via Udine 🙂

  3. Fiora ha detto:

    uhm via Udine, Fulvio? un squalo se xè quel che pensemo! bon indiferente. chi che xè xè
    el xè sta de una scorrettezza cosmica e soprattutto immotivada.
    Due euriiii!el zogo (sporco) no valeva la candela!Deformazion professionale? squallor personale, altroché!

  4. Fiora ha detto:

    mi i mii libri “smessi” li porto in Palazzo Gopcevich. I ga una settor pei libri usai e i li dà in prestito.

  5. capitano ha detto:

    Fiora dimmi che fa parte ‘del tutto’ anche il rigattiere… 😉

  6. giorgio (no events) ha detto:

    Come mi sono rallegrato a sapere che esiste un’associazione che promuove la diffusione della lettura, così mi sono abbattuto a sapere cosa non si fa per denaro.
    Se mi dite dove, porto da voi i libri che periodicamente “smetto” per problemi di spazio.

  7. michela ha detto:

    mi associo a Michelangelo, ci voleva il nome dell’individuo. che senso ha tutta la dettagliatissima storia senza quel nome?
    cmq mi ha ricordato il comportamento di chi raccoglie vestiti ed accessori per i bisognosi, che poi vengono venduti a peso come stracci e non sempre distribuiti brevi manu alle persone. Quando l’ho saputo, molti anni fa, non mi è piaciuto affatto perché, a naso, non credo che tutto il denaro ricavato vada a chi ne ha bisogno.
    Ma questa è un’altra storia, per quanto simile.
    Una lode molto calda a chi ha organizzato questa bellissima associazione!

  8. Fiora ha detto:

    @5
    un “mona” tra nadal e anno novo, (dito con affetto, natural) te se lo guanti capt?! 😀

  9. Fiora ha detto:

    @5
    Ecolo, col suo cavolo a marenda!
    Un “mona” tra nadal e capodano, (dito con affetto, natural) te se lo guanti capt?! 😀

  10. Fiora ha detto:

    vergogna e disdoro a me! me ga tradì il barachin . mai oseria una duplice invetiva semiclonada. bon capt,val la seconda version! 😉
    @Michela
    se vai ai post 2 e 3 qualche coordinata sul “peccatore” ce l’hai…anche se aver evidenziato il “peccato” mi appare più importante.

  11. no anatemi ha detto:

    Più che anatemi invito chi ha scritto l’articola a citare il nome dell’associazione e la sua sede perchè tutti possano condividere il vostro lavoro e possano sostenervi in modo diretto e efficace e il nome del rigattiere per evitare di acquistare da lui delle cose sottratte con l’inganno ai legittimi proprietari

  12. Lisa L. ha detto:

    Grazie a tutti per la comprensione! Sono ancora inviperita per quanto successo.
    E’ stato un gesto schifoso e vile che mette a repentaglio anche la fiducia che la gente ripone in noi quando ci porta i libri perché sa che andranno in case degne e non nelle squallide vetrine di un farabutto.
    Non sono stati fatti nomi perché non vogliamo rischiare denunce,visto il personaggio. Non si è fatto alcun problema per guadagnar due euro, figuratevi con altro.

  13. John Remada ha detto:

    Circa una decina di anni fa,anche più,iera ancora le lire,in via Udine….su una spesa de 40.000 mila lire,nianche un milin me ga calà…motivo del fatto:”Quà se torna sempre in ogni caso!”Difatti xè vero,son tornà adesso!

  14. Fiora ha detto:

    @12
    fai bene Lisa a non fare nomi. una querela per diffamazione è sempre in agguato,(il cui esito trattandosi di fatti realmente accaduti, potrebbe anche esserti favorevole)rogne? no grazie!…il fatto che tu non abbia smentito le nostre allusioni “logistiche” è già una conferma di una certa identità. Un tanto basti!
    Brutta è brutta. Una storia di ordinaria meschinità, ma mi fermerei qui.
    Quello del rigattiere è un lavoro rispettabile come un altro, PURCHE’ sia chiaro QUANDO e SE si tratta di BARATTO (servizio di sgombero in cambio di oggetti inutilizzati) o COMPRAVENDITA ( roba pagata una miseria e rivenduta a caro prezzo! e bravo lui se ci riesce!).
    Nel vostro caso NON si è trattato né del primo né del secondo caso, ma di un’emerita PORCATA!

  15. michela ha detto:

    Lisa, perché non metti tu le mani avanti e non fai un esposto in Polizia? non è una denuncia né tantomeno una querela, ma se io fossi in te andrei a raccontare i fatti, magari a voce facendoli mettere a verbale. Tanto per informare le Autorità e pararti il derriére se pensi addirittura che lui potrebbe denunciarti. E’ assurdo che una “vittima” debba aver timore di un farabutto. Cmq hai la solidarietà e la simpatia di tutti noi.

  16. Paolo Stanese ha detto:

    Mah, non credo che alcun reato sia contestabile al soggetto in questione.
    Sarà una frase fatta, ma “non tutto ciò che è legale è morale, e non tutto ciò che è morale è legale” riassume molto bene questa vicenda :/

  17. ikom ha detto:

    Boicotta!

  18. Lisa L. ha detto:

    Dopo esser uscita dal suo ‘negozio’incazzata nera ho chiamato la Finanza che mi ha detto che non sussiste alcun tipo di reato 🙁 per quello ho scritto che non esiste una legge degli uomini che lo punisca. Ho comunque informato Confartigiato del fatto e vediamo se e cosa rispondono.
    Io non voglio assolutamente gettare fango sul lavoro che i rigattieri fanno.
    Ma questo mi aveva detto che il libro lo avrebbe tenuto per lui e che non l’avrebbe venduto.
    L’associazione é piccola e la gente sa che quando ci porta i libri vanno a persone che ne hanno veramente bisogno. Figuratevi se chi ci porta i libri poi li rivede in vetrina dal rigattiere; non possiamo perdere la fiducia delle persone per colpa di qualcun altro.
    Grazie a tutti per la solidarietà!

  19. michela ha detto:

    @16) Non omne quod licet honestum est: ecco il brocardo latino da cui deriva la tua frase, Paolo Stanese. Mi fa piacere che cmq Lisa ne abbia parlato con la Finanza e il Confartigianato: a parer mio non bisogna incassare queste piccole porcate chinando il capo. In gamba, Lisa!

  20. gianna zudich ha detto:

    mi congratulo per le iniziative dell’associazione e ne farei volentieri parte come sostenitrice…per quanto riguarda i fatti narrati…no comment la gente non finisce mai di stupirci!!!!

  21. Lisa L. ha detto:

    Grazie Gianna,
    passa pure a trovarci ma dopo il 6 che adesso siam chiusi per le vacanze.
    Stamattina ho messo un bel cartello sulla vetrina, peccato che non si possa fare l’upload delle foto ma dice così: ‘ il rigattiere furbacchione é poco gentilmente invitato a non prendere i nostri libri per rivenderli poichè sono destinati alle persone di buon cuore e non al suo vile lucro’.

  22. Diego Manna ha detto:

    eco, desso xe anche la foto del cartel 🙂

  23. Lisa L. ha detto:

    grandissimo Diego!! grazie mille!

  24. Fiora ha detto:

    Giustizia è fatta!

  25. Fulvio Rogantin ha detto:

    Piccola nota, ieri sera ho incrociato il personaggio in autobus, si è seduto, ha tirato fuori una Bibbia mettendosi a leggerla (pare sia eminente personaggio di una comunità).
    Lisa…non è che tra i libri in regalo c’era anche quella? 🙂

  26. via rigattieri ha detto:

    solidarietà, e ci dissociamo dai rigattieri ladri.

  27. Massimo Posarini ha detto:

    esiste un sistema giuridicamente legalizzato per lo scambio gratuito dei libri e si chiama “book crossing”. hanno un sito -anche in Italia- e potete trovare belle cose al riguardo. basta apporre un’etichetta “book crossing” al libro e questo non può più esser venduto. Per quanta riguarda il sordido rigattiere, il problema è semplice -una volto risolto :-)- ed è questo: si va a parlare con la Guardia di Finanza, Nucleo di Polizia Tributaria e si spiega -in “camera caritatis” il problema facendo presente che qualsiasi rigattiere DEVE avere un registro dove DEVE iscrivere qualsiasi bene in vendita -e questo bene deve avere(se non il prezzo) l’indicazione del numero dei registro di questo bene: mancando il numero si configura il reato di frode/evasione fiscale.
    basta che la Tributara faccia la voce grossa(e, perchè no? dargli una sanzione) se questo non è in regola, e che gli facciano chiaramente intendere che la multa gli arriva da vostra segnalazione. dovrebbe essere semplice…

  28. Fulvio Rogantin ha detto:

    Sul Picccolo di oggi. Da un b&b sparisce un quadro. Il proprietario lo vede per caso dietro la vetrina di un rigattiere di Via Udine. Il rigattiere dice che “una mattina lo ha trovato fuori dalla porta”.

    🙂

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