25 Dicembre 2013

… se fosse Gaber

Gaber se fosse Gaber sarebbe un albero di alto fusto con delle radici ben salde.
Gaber se fosse Gaber sarebbe un uomo che crede nei suoi ideali.
Gaber se fosse Gaber non sarebbe un uomo che avrebbe lasciato le cose a metà.
Gaber se fosse Gaber avrebbe criticato la sua generazione, perché, finti rivoluzionari, avevano disseminato «aborti di felicità».
Gaber se fosse Gaber combatterebbe per la libertà, ma non per quella che ci ordina come vivere.
Gaber se fosse Gaber resisterebbe amando, perché il sentimento con la sua scienza è in grado di fare molto di più che il solo sapere.
Gaber se fosse Gaber crederebbe.
Gaber se fosse Gaber ammetterebbe la fine, ma non per forza la morte.
Gaber se fosse Gaber amerebbe, perché l’amore può dar vita a qualcosa di nuovo.
Gaber se fosse Gaber non avrebbe paura.
Gaber se fosse Gaber resisterebbe, perché la vera libertà è resistenza.
Gaber se fosse Gaber avrebbe ancora molto da dirci.

Gaber se fosse Gaber è una lezione-spettacolo, andata in scena il 18 dicembre al Teatro Rossetti, diretta e interpretata dal giornalista Andrea Scanzi, in seguito a una proposta della fondazione Gaber con lo scopo di far ricordare il cantautore/attore italiano di origini istriane.

Scanzi cerca di presentare la personalità e il pensiero, ancora molto attuale, dell’artista individuando i grandi cambiamenti avvenuti all’interno della sua biografia musicale, ricordando il rapporto con gli intellettuali dell’epoca (concentrandosi soprattutto sull’incontro con Luporini) e dando una descrizione della sua presenza scenica, elemento di sicuro non trascurabile.
Per chi se lo fosse perso, in regione lo spettacolo andrà di nuovo in scena il 5 marzo 2014 a Casarsa ( PN) e il 6 marzo a Monfalcone (GO).

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