Nessun regalo di Natale della Pallacanestro Trieste ai suoi tifosi. La compagine di coach Dalmasson cede in casa per 62-74 contro la GZC Varoli. A niente vale l’ottima prestazione di Ryan Hoover (13 punti, 4 assist, 3 palle rubate) che nel secondo quarto con 8 punti in due minuti era riuscito a riportare Trieste in partita.
Pur avendo degli ottimi giocatori, ciò che sembra mancare alla Pallacanestro Trieste è un vero e proprio leader e cecchino “infallibile” capace di trascinare la squadra per buona parte della partita. Non bastano un Ruzzier, talento dalle più rose previsioni (“meglio del sedicenne Cavaliero di quindici anni fa” dicono i pro) e idolo indiscusso del pubblico di casa (soprattutto dei bambini), che dimostra un andamento altalenante in campo o i sempreverdi Carrà e Hoover che con i loro tiri impossibili hanno tenuto a galla Trieste per buona parte della partita.
Sembra poi incredibile come a metà campionato Trieste non abbia alcun sponsor sulle maglie da gioco che porterebbe un minimo di liquidità nelle casse della società.
Menzione a parte meritano le (sconvolgenti) offese razziste all’indirizzo di alcuni giocatori neri della squadra di Varoli degne dei “migliori” stadi di calcio italiani provenienti da una sparuta minoranza di tifosi triestini.
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