17 Dicembre 2013

17 dicembre: anche oggi parliamo di violenza

C’è una categoria di lavoratrici e di lavoratori che è particolarmente a rischio di subire violenza: chi lavora vendendo prestazioni sessuali. E il 17 dicembre è la giornata internazionale dedicata a sensibilizzare le persone su questo problema. A portare avanti questa causa nei vari paesi sono in prima linea le associazioni e i comitati per i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici del sesso.

In Italia questo problema è purtroppo ben presente, e la sensibilizzazione quanto mai opportuna. Nel nostro paese, Genova e Trieste partecipano a un progetto europeo che mira alla riduzione dello stigma riconoscendo in primo luogo chi vende il proprio corpo come una persona che svolge un lavoro, e come tale ha una dignità e dei diritti che vanno tutelati.

L’indagine europea che ha dato inizio alla campagna “differenti lavori, uguali diritti” ha rilevato che in tutti i paesi sono presenti stigmatizzazioni e violenze nei confronti di questa categoria, ma che nei paesi dove la prostituzione è vietata, come l’italia, le violenze più gravi (lesioni, abusi da parte delle forze dell’ordine, omicidi) sono piùfrequenti, mentre nei paesi dove la prostituzione è un lavoro legale, e dunque riconosciuto, lo stigma si attenua e le violenze sono meno gravi e più rare.

L’invito a considerare che chi si prostituisce è innanzitutto un lavoratore o una lavoratrice a rischio viene rivolto in primo luogo ai media, perché è nella cronaca e nella fiction, nei racconti veri e finti del nostro presente, che l’immaginario e la percezione possono essere cambiate, facendo nascere una cultura del rispetto per ogni persona, indipendentemente dalle scelte che compie o dalla condizione in cui si trova: questo spot, nato dal progetto europeo di cui stiamo parlando illustra bene questa idea

Ieri, 16 dicembre, Pia Covre del Comitato per i diritti civili delle prostitute e Assunta Signorelli, direttrice del Dipartimento di Salute Mentale di Trieste hanno presentato al Circolo Etnoblog una breve panoramica su questo delicato problema, il manifesto disegnato da Anna Nogaré per questa occasione (lo vedete poco sopra) e lo spettacolo “Magnificat” che stasera andrà in scena alle ore 21 al Circolo Etnoblog (in Riva Traiana 1/3).

Nello spettacolo, della compagnia teatrale Goghi&Goghi, si parla di identità di genere e marginalità sociale, in un paese dove tutto ciò che “devia” dalla supposta “normalità” (di cui chi si prostituisce ovviamente non fa parte) viene ghettizzato e dimenticato: il meccanismo che muove la storia, a tratti buffa e a tratti grottesca, è l’approvazione di una legge in base alla quale diventa obbligatorio dichiarare sui documenti il proprio orientamento sessuale…

Tag: .

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *