27 Novembre 2013

Sensazioni durante la zona rossa

28 accordi firmati e chi se ne frega, forse.
Un forse che sarà dominante. A Trieste in questi giorni si è parlato solo dei disagi, solo della zona rossa, solo del fatto che Trieste, tipica città del no se pol, questa volta che doveva dire proprio no se pol, invece si è piegata al volere del potere. Città di confine, porta dell’Est, e tante altre belle dicerie. L’Italia, oggi,  ha scoperto che Trieste è italiana, ma solo come teatro, ed il prezzo lo abbiamo visto tutti e tutte.
Percorri le rive e ti sembra di attraversare una strada surreale.

Schiaffi di bora accompagnano bottiglie di plastica verso il golfo, transenne abbattute,

e persone ferme ad attendere dal lato sbagliato la carovana della Russia, perché quella del Governo italiano non interessava a nessuno.

Intanto vi è chi osa violare la zona rossa. Sì, i gabbiani che volano oltre quelle maledette transenne.

Gabbiani che sembrano non capire perchè quelle persone sono lì ferme da ore ed ore con tenacia.
Almeno fino a quando si sentirà suonare la banda e solo allora si capirà che Putin è arrivato ma dalla parte opposta.

Ed allora altro non potrai fare che guardare la lunga, lunghissima, carovana delle istituzioni, parcheggiare, dopo aver fatto scendere gli uomini e le donne dello Stato, sia russo che italiano.Saranno rimasti male sicuramente quelli del mercatino nei pressi della Stazione Centrale, avevano esposto  per l’occasione fuori dal locale un bel telo bianco con tanto di vasi di fiori.

Ma non sono stati gli unici ad aver esposto un telo per dare il “benvenuto” a Putin.
Anche in Piazza della Borsa ciò, in un certo senso, è accaduto.

Ma lui, l’uomo più odiato del mondo, arriverà proprio nel momento in cui tra la Chiesa di Sant’Antonio nuovo ed il tempio serbo-ortodosso della Santissima Trinità e di San Spiridione, lì ove un tempo vi era l’acqua del canale, ed ora una fredda piazza, l’Arcigay ed Arcilesbica del FVG porteranno in strada centinaia di persone rivendicando quello che dovrebbe essere il laico dogma di ogni società civile, i diritti civili ed umani.

Però dopo poche centinaia di metri dal luogo dove si lotta per la dignità, ecco il vuoto che sarà il nulla, quel nulla che ha sospeso Trieste.
Eppure Trieste non ha commesso alcun fallo.
Ma è stata sanzionata.
Strade deserte.
Ti chiederai ma i Triestini oggi a lavoro non ci sono andati?
Ti aspettavi il traffico in tilt, invece nulla.
Vuoto e nulla.
Allora comprenderai i famosi benefici per Trieste derivanti dal Vertice Italo-Russo.
Zero inquinamento e pedonalizzazione forzata.
Ma potevano dirlo prima che il vertice era solo una scusa per abbattere l’inquinamento o magari per provare il nuovo od un futuro piano top secret di pedonalizzazione dell’intero centro.
Poi però guardandoti intorno la voglia di ironizzare verrà meno.
Una Caserma extra large.

Ecco cosa è stata Trieste nei giorni del vertice.
Forze dell’ordine in ogni ovunque.
Transenne ovunque.
Spazi limitati ovunque.
E tutto questo per cosa?
Per una stretta di mano in Piazza dell’Unità ?
Per accogliere Putin?
Eppure Trieste in tema di diritti umani dovrebbe insegnare qualcosa viste le lunghe e sofferenti vicende storiche che ha vissuto, e in questo caso il no se pol, il no fermo e deciso al vertice Italo-Russo, fino a quando sia l’Italia e sia la Russia non muteranno totalmente strada in tema di diritti civili ed umani, sarebbe stato certamente più degno per la nostra città.
Prima di riceve l’ennesimo schiaffo dall’amata bora, sentirai una persona dire ad un suo amico, ma perché non si son riuniti al castello di Miramare? Ed il suo amico risponderà, ma hai visto in che condizioni è il giardino? Hai visto invece come è presentato nel sito dell’anno del turismo Italia Russia? Due opposti. La realtà lo vuole spoglio, la virtualità lo vuole ricco di fiori….

castello Miramare dal sito Italia Russia anno turismo 2013/14

Ecco, per non far fare una brutta figura a Trieste.
Già, solita tipica apparenza.
Proprio come quella che oggi e ieri noi tutti abbiamo vissuto.
L’apparenza che nuoce gravemente alla libertà.

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14 commenti a Sensazioni durante la zona rossa

  1. nick ha detto:

    Che delirio!!! Per tua informazione, questo genere di vertici, e questo genere di misure di sicurezza, sono molto diffuse in tutto il pianeta. Tutti ne farebbero volentieri a meno, ma non si può. Ora, mi rendo conto che chi non ha mai messo il naso oltre il Timavo può provare un certo stupore, però bisognerebbe sforzarsi di comprendere. Almeno sforzarsi. Tutta questa ideologia è davvero ridicola. Strumentalizzare queste misure di sicurezza, e i supposti disagi, e brandire il tutto a fini ideologici è legittimo, per carità. Però in tutto bisognerebbe avere un po’ di misura. E di decenza.

  2. Fulvio Rogantin ha detto:

    Non metterei però sullo stesso piano la situazione dei diritti civili in Italia ed in Russia. Avessero i nostri.

  3. ikom ha detto:

    Un articolo che si riassume in tre parole
    ESAGERATO, INUTILE e farneticante.

    p.s. i miei dirittti civili non li ho mai sentiti in pericolo per tutto il summit.

  4. Victor Bergman ha detto:

    Sono basito dalla risposta di nick.

    Capisco che essere suscettibili ai fatti che accadono attorno a noi e formulare pensieri non è obbligatorio per tutti, ma considerarlo addirittura un “delirio” e invocare di accettare “la normalità” mi sembra da 1984…

  5. Victor Bergman ha detto:

    Perché è stata scelta Trieste?
    Per la sua importanza o al contrario per la sua marginalità? (In una città importante le misure di sicurezza avrebbero rappresentato un “disagio”, da noi evidentemente no…).

    Perché è necessario un tale dispiegamento di forze?
    Forse il distacco tra i governanti e il “popolo” sta diventando sempre più grande, e all’incontro di Trieste questo fatto è stato evidente.

    Sono solo alcune domande che mi sono venute in mente leggendo l’articolo.
    Ad altri invece sembra che l’articolo abbia dato fastidio. Paura di farsi domande?

  6. nick ha detto:

    Nessuna paura di farsi domande, Victor.
    Allora, provo a risponderti. Perchè un tale dispiegamento di forze? Bè, piaccia o no, ma Putin e tutto l’establishment russo sono da tempo nel mirino di realtà terroriste\secessioniste (ceceni, etc.) che nel recente passato hanno dimostrato grandi capacità operative (teatro Dubrovka, Budiannovsk, etc). E’ abbastanza normale che quando si muove Putin si creino delle cornici di sicurezza notevoli. E lo stesso vale per tanti altri capi di stato. Quanto alla scelta di Trieste, questo genere di vertici sono abbastanza itineranti: il mese scorso, mi pare, a Venezia si sono incontrati i governi di Italia, Slovenia e Croazia; a Roma la scorsa settimana c’è stato il bilaterale Italia – Francia (con una coda di disordini che hanno interessato le vie del centro della capitale), e via dicendo.
    L’articolo mi ha dato fastidio perchè parlare di soppressione della libertà mi sembra francamente esagerato. Purtroppo questi disagi sono necessari ad evitare attentati e atti dimostrativi violenti che potrebbero mettere a repentaglio la vita di tanta gente. Personalmente, meglio avere una parte del centro venga chiusa al traffico che uno pazzoide che si fa saltare per aria e magari finisce per uccidere gente innocente. Lamentarsi in un modo così strumentale ed ideologico per dei disagi che sono durati di fatto 36 ore (ma facciamo anche 24) mi sembra proprio esagerato.

  7. sfsn ha detto:

    Nessuna paura de farse domande, Victor,
    te spiega tuto Nick, che sa tuto e xe un esperto de storia recente russa, Caucaso, economia, finanza, psicologia dei terroristi kamikaze, movimenti no global e chi più ne ha più ne metta.

    Mi personalmente in sti vertici che ghe crea solo disagio alla popolazion residente ghe vedo solo e esclusivamente un ritorno dell’elite politica a atteggiamenti pre Rivoluzion Francese, con una totale incuranza nei confronti dei citadini e con l’ostentada sottolineadura che xe lori i paroni dei loghi e dei destini dela gente.
    Se la question fussi solo de sicurezza i podessi far benissimo i vertici in basi militari.

  8. nick ha detto:

    se ti dimentichi, citando le mie expertise, l’ambito militare – strategico mi offendo, però!

  9. hobo ha detto:

    perche’ trieste? secondo quei de mtl (che i xe i piu’ entusiasti dela due giorni putiniana) xe sta putin a impor a letta la location, e i motivi i li spiega qua:

    https://drive.google.com/file/d/0BzjzhLZ283LBTGlxV0ZqWXhsZmc/edit?usp=sharing

  10. hobo ha detto:

    del resto gombac stesso disi che mtl xe in contato costante con puntin da piu’ de un anno, e un altro zonta che ghe mtl ghe ga manda’ a putin 3000 racomandate.

    https://drive.google.com/file/d/0BzjzhLZ283LBS05uZFJpTm9ma0k/edit?usp=sharing

  11. hobo ha detto:

    ferluga xe apena un poco piu’ prudente rispeto ale magnifiche sorti de trieste libera soto protetorato russo, ma conferma l’interpretazion secondo cui putin ga interesse a finalizar el tlt:

    https://drive.google.com/file/d/0BzjzhLZ283LBUFFfNVBYemVzNHc/edit?usp=sharing

  12. hobo ha detto:

    e se per ferluga letta cioleva pel cul, per franzot inveze el obediva a precise istruzioni russe:

    https://drive.google.com/file/d/0BzjzhLZ283LBdm0zck9TNC1yMnM/edit?usp=sharing

  13. hobo ha detto:

    insomma, par de capir che su giap i la gaveva vista giusta.

    http://www.wumingfoundation.com/giap/?p=14409

    TraumStadt. Paradisi fiscali, oleodotti e ritorno del rimosso: viaggio nel neoindipendentismo triestino

  14. hobo ha detto:

    e anche olivieri su carsica la gaveva intivada:

    http://carsica.wordpress.com/2013/10/17/dieci-domande-che-il-piccolo-non-si-e-posto-riguardo-al-movimento-trieste-libera/

    a proposito. giornalisti del piccolo, perche’ gave’ fato finta de atacar MTL, con monade tipo le mail del ONU, e no gave’ mai fato un minimo de aprofondimento su cossa ghe xe intorno e sopra al neoindipendentismo? sul contesto internazional in cui se inserissi el movimento? su quali interessi del capitale pol ricavar vantagi da sta strana e sureal situazion triestina?

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