Ho saputo del progetto sul fisico italiano Bruno Pontecorvo mesi fa da Andrea Magnani e Chiara Barbo della casa di produzione triestina Pilgrim Film. L’entusiasmo con cui ne parlavano era tale, che era impossibile non percepirlo e non lasciarsi trasportare dal racconto di quello scienziato italiano che a un certo punto parte per l’Unione Sovietica, senza lasciar traccia di sé. Cosa poteva spingere uno scenziato così famoso e acclamato a fare quella scelta, in realtà comune a molti intellettuali e scienziati dell’epoca?
Sabato pomeriggio le mie aspettative non sono state deluse: sala piena per la prima triestina di Maksimovič. La Storia di Bruno Pontecorvo, proiettato in occasione del Trieste Science+Fiction. Il documentario, diretto da Diego Cenetiempo e scritto da Giuseppe Mussardo, vede tra i produttori alcuni tra i centri scientifici internazionali più importanti che hanno sede proprio a Trieste come la SISSA (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati), l’ICTP (The Abdus Salam International Centre for Theoretical Physics), e l’INFN (Instituto Nazionale di Fisica Nucleare), mentre la produzione esecutiva del film è stata affidata alla casa di produzione cinematografica Pilgrim Film.
Il film racconta dunque la complessa vita del grande fisico nucleare italiano Bruno Pontecorvo, nato 100 anni fa e cerca di fare luce sulla sua sua scelta di varcare nel 1950 la Cortina di Ferro e lavorare per l’Unione Sovietica.
Dopo la proiezione spazio agli approfondimenti e ai divertenti aneddoti del regista Diego Cenetiempo e dello sceneggiatore Giuseppe Mussardo. La dimostrazione di come si possa avvicinare il mondo della scienza e quello della storia al linguaggio cinematografico.
Per maggiori informazioni sul film vedi qui.
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