Siamo oltre sette miliardi ed in questo mondo c’è ancora posto per tutti. Un mondo ove esistono una infinità di città, enormi, grandi, medie, piccole, paesi, villaggi, borghi.
Eppure il luogo in cui si nasce od in cui si vive, purché sia scattato il fatidico e fulmineo colpo d’amore metropolitano, è e sarà il più bello del mondo.
Una presunzione mera e vera come l’aria, spesso inquinata,che respiriamo ed il tutto senza aver visitato l’intero mondo che ci ospita e tutte le sue città.
Potrai vivere in un luogo ove non esiste un cinema, neanche un teatro, dalle strade tutte rotte, dai servizi pubblici non funzionanti, un posto che potrà essere minuscolo ma per te sarà immenso, un posto che sarà il tuo posto in questo mondo e per questo diventerà il luogo più bello del mondo.
Tu sarai l’unico legittimato ad offendere ed insultare la storia, la memoria, l’essenza della città che ti ha conferito i natali o che ti ospita, guai all’estraneo.
Potrai visitare ed attraversare luoghi, metropoli, contenitori di arte vivente, artifici umani di qualsiasi dimensione, ti colpiranno, ti sorprenderanno, ma il tuo luogo, la tua città, sarà sempre la più bella del mondo anzi sarà, nel tuo cuore, anche nazione e Stato.
Siamo chiusi nei confini dei nostri luoghi, viziati sin dalla nascita abbiamo bisogno di una culla ove trovare protezione. Potrai con le tua braccia andare oltre le sbarre di legno, potrai sognare di oltrepassare quel confine, un confine che oltrepasserai solo quando qualcuno ti solleverà via da quella culla .
Se sarai tu a farlo conoscerai il dolore per la caduta.
Le città, le nostre città, belle, o brutte, vivibili o non vivibili, sono la culla della nostra cercata e necessaria identità finalizzata a far acquisire all’individuo, nell’infinità del mondo, quel senso paterno e materno di protezione,che la culla, con le sue sbarre di legno, ti ha sempre imposto.
Non siamo nati liberi, e non moriremo liberi.
La tua città, anche se è il posto più nefasto del mondo, avrà sempre una via, una strada, una casa, un qualcosa che la muterà, nella metamorfosi di una esistenza sempre più precaria,nel luogo più bello del mondo.
Il prossimo anno vogliamo il borgo Giamaica a gusti di frontiera e ci portiamo Barone.
http://youtu.be/cz8_H5m6ymA
mai stata tenera con Barone, ma stavolta lo quoto commossa, quale interprete delle mie emozioni per la mia città… emozioni che non mi precludono di essere “moderna” e “globalizzata”
# 1
http://www.youtube.com/watch?v=XNQaUcO_YxA
e comunque le eufoniche, barone, almeno le eufoniche. dai, su, per favore.
#3 It’s SHITE being Scottish! We’re the lowest of the low. The scum of the fucking Earth! The most wretched, miserable, servile, pathetic trash that was ever shat into civilization. Some people hate the English. I don’t. They’re just wankers. We, on the other hand, are COLONIZED by wankers. Can’t even find a decent culture to be colonized BY. We’re ruled by effete assholes. It’s a SHITE state of affairs to be in, Tommy, and ALL the fresh air in the world won’t make any fucking difference!
Sostituire a piacimento Scottish e English 😉
http://youtu.be/29-LRuuqFT0
@4/5
son irrispettosa se rispettosamente ve domando ‘ndove che ‘ndè a parar ?
…magari ala bona con parole vostre che cussì rivo a capir perfin mi…’ndove che ‘ndè a parar…
#6 erano per Barone:
#1 a proposito di “Non siamo nati liberi, e non moriremo liberi.”
#5 era generale sull’argomento: un post che sa tanto di autocompiacimento.
C’è qualcosa di vagamente fastidioso e falso nella retorica delle radici, della Heimat, della Patria, della tua città come la più bella del mondo.
tradotto con siamo un paese di mezze seghe governati da mezze seghe… 😀
@fiora
vol dir: esser triestini xe una merda. semo el pezo del pezo. el sbrumo de ‘sto pianeta del cazzo. semo le piu’ tristi, miserabili, servili, patetiche scovaze ma cagade fora dala civilta’ umana. qualchidun odia i taliani. mi no. i xe una maniga de stronzi. ma coss’ te vol, noi semo stai colonizadi da una maniga de stronzi. no semo njanca stai capaci de trovarse una cultura decente de cui farse colonizar. semo governadi da teste de cazzo impotenti. xe una situazion de merda, toio, e njanca tuta la bora del mondo la pol far un cazzo de diferenza.
Esser X xe una merda. semo el pezo del pezo. el sbrumo de ‘sto pianeta del cazzo. semo le piu’ tristi, miserabili, servili, patetiche scovaze ma cagade fora dala civilta’ umana. qualchidun odia i Y. mi no. i xe una maniga de stronzi. ma coss’ te vol, noi semo stai colonizadi da una maniga de stronzi. no semo njanca stai capaci de trovarse una cultura decente de cui farse colonizar. semo governadi da teste de cazzo impotenti. xe una situazion de merda, toio, e njanca tuta la Z del mondo la pol far un cazzo de diferenza
😉
e chi xe nato in campagna?