29 Settembre 2013

CIE di Gradisca: basta con le deligittimazioni delle forze dell’ordine

“Proseguire nella verifica della congruità del CIE di Gradisca per garantire i diritti inviolabili delle persone, formare adeguatamente il personale, rafforzare l’organico delle Forze dell’ordine, garantire un adeguato sostegno al Comune di Gradisca d’Isonzo, ma anche pretendere che tutti i Paesi dell’UE si facciano carico pro quota degli oneri derivanti dalla lotta all’immigrazione clandestina, intervenire presso i Paesi da cui provengono gli immigrati clandestini per sveltire le operazioni di rimpatrio e garantire che i costi sanitari degli ospiti della struttura siano a carico del Sistema Sanitario Nazionale”.

E’ questo il contenuto di un ordine del giorno presentato dai consiglieri regionale di opposizione (eccetto il Movimento 5 Stelle), con primi firmatari Rodolfo Ziberna e Roberto Novelli, nell’ambito della discussione su una mozione con analogo tema presentato da consiglieri di maggioranza, in cui si impegna la giunta regionale a farsi portavoce presso il Governo nazionale, coinvolgendo direttamente Prefettura e Questura di Gorizia, nonché i soggetti gestori del CIE di Gradisca.

“E’ bene precisare ancora una volta – rilevano Ziberna e Novelli – che i trattenuti al CIE vengono ad esso destinati dal Ministero degli Interni, anche a seguito della ritenuta pericolosità sociale derivante dalla probabilità della reiterazione di atti criminosi contro la persone e il patrimonio e nel convincimento di un loro mancato rientro nei Paesi di provenienza”.

“Concordiamo certamente sul fatto che i tempi di permanenza nel CIE siano assolutamente troppo lunghi per un Paese civile, ma la colpa non è della Bossi-Fini, bensì dei rispettivi Consolati competenti ad assegnare il titolo valido per il rientro in patria. Come concordiamo sulle degradate condizioni delle strutture, la cui concausa, però, è ascrivibile anche al comportamento di quei trattenuti che hanno reiteratamente danneggiato l’edificio, gli arredi e le attrezzature”.

“Un apprezzamento – proseguono gli esponenti del Pdl – va fatto alla Prefettura, Questura ed alle Forze dell’ordine impiegate presso la struttura per il comportamento esemplare che hanno mantenuto e per le misure adottate in applicazione delle norme vigenti. Respingiamo, quindi, in maniera chiara ed inequivocabile ogni azione che tenda a delegittimare dette istituzioni. Analogamente, un plauso va rivolto anche alla città di Gradisca d’Isonzo per l’alto senso di civiltà con cui ha sempre convissuto con la struttura ed i suoi ospiti”.

“La disciplina sull’ingresso, il soggiorno e le espulsioni degli immigrati va sicuramente riformata, soprattutto in relazione ai costi elevatissimi che l’attuale sistema di governo delle politiche migratorie comporta. In questo senso – concludono Ziberna e Novelli – anche l’UE dovrebbe farsi carico, pro quota, degli oneri derivanti dalla lotte all’immigrazione clandestina e delle operazioni di accoglienza”.

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2 commenti a CIE di Gradisca: basta con le deligittimazioni delle forze dell’ordine

  1. SERGIO ZERIAL ha detto:

    sono perfettamente d’accordo con quanto scritto sopra è ora di finire con le idiozie scritte da gente di parte e sappiamo di che parte è, basta vedere quanto fa l’Italia per quanto riguarda i clandestini che hanno diritto di asilo politico, se queste persone sono state rinchiuse nei centri Cie lo sano state per qualche brutta causa, non tutti i clandestini vengono in Italia per lavorare non tutti sono onesti in mezzo ci sono anche dei criminali che molte volte abbiamo letto sui giornali, il mondo è paese, poi ci sono anche idioti che difendono quest’ultimi,

  2. QUBO ha detto:

    i Consiglieri e Sergio dimostrano di non sapere bene cosa sono i CIE: non si viene trattenuti nei CIE “a seguito della ritenuta pericolosità sociale derivante dalla probabilità della reiterazione di atti criminosi contro la persone e il patrimonio e nel convincimento di un loro mancato rientro nei Paesi di provenienza”.
    bensi i CIE sono Così denominati con decreto legge 23 maggio 2008, n. 92, sono gli ex ‘Centri di permanenza temporanea ed assistenza’: strutture destinate al trattenimento, convalidato dal giudice di pace, degli stranieri extracomunitari irregolari e destinati all’espulsione. Previsti dall’art. 14 del Testo Unico sull’immigrazione 286/98, come modificato dall’art. 12 della legge 189/2002, tali centri si propongono di evitare la dispersione degli immigrati irregolari sul territorio e di consentire la materiale esecuzione, da parte delle Forze dell’ordine, dei provvedimenti di espulsione emessi nei confronti degli irregolari.”FOnte: Ministero dlel’Interno

    quindi caro sergio: non tutti i clandestini sono onesti, lo penso anche io. tutti i clandestini finiscono al cie, onesti e disonesti.
    i luoghi deputati a espiare pene e condanne sono altri e si chiamano carceri.

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