Mercoledì 25 settembre, alle ore 18, nella sede del Forum Cultura per Gorizia in Via Ascoli 10, si svolgerà un incontro dibattito sul tema “I test Invalsi e i sistemi di valutazione eruopei della scuola”. Interverranno Leonardo Milocco e Alessio Sokol. L’iniziativa è promossa in collaborazione con SULATESTA!, coordinamento degli insegnanti isontini e sarà coordinata da Anna Di Gianantonio.
Nonostante molti si siano accorti che la scuola non può funzionare come un’azienda, che i processi di apprendimento sono complessi e risentono dell’ambiente culturale dello studente, permane e diventa legge la pratica di testare le competenze con i test Invalsi, criticati da pedagogisti, insegnanti e studenti. Il Forum nel riprendere la sua riflessione sulla scuola rilancia il tema della credibilità didattica della “misurazione” delle competenze, delle ingiustizie che i test approfondiscono nell’assegnazione delle scarse risorse pubbliche. Sullo sfondo di questa iniziativa del Forum si preannuncia l’impegno del Miur ad inserire le prove Invalsi ( estese da quest’anno scolastico, in via sperimentale, all’inglese nell’ultimo anno della scuola superiore) nel sistema nazionale di valutazione.
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24 Settembre 2013
Ma che stufa, l’Invalsi è veramente l’ultimo degli innumerevoli problemi della scuola attuale, che spreco di energie.
la scuola in Italia non funziona, è un dato di fatto. Non è solo un problema di risorse, ma soprattutto di programmi (cosa vogliamo che diventino le future generazioni?). E lo Stato cosa si inventa? il sistema INVALSI per “misurare” la preparazione dei giovani cittadini e controllare lo svolgimento dei programmi ministeriali (molto …discutibili) nelle varie scuole. Il tutto con grande dispendio di risorse pubbliche, perdita di tempo nelle ore di insegnamento, e discutibile metodo di controllo. A proposito di questo, pur non condividendo il sistema INVALSI, mi permetto di rivolgere un pensiero alla categoria degli insegnanti che, proprio perchè svolgono un lavoro molto difficile e delicato, dovrebbero accettare più serenamente il confronto con il Ministero e con la società civile, certo in forme meno “subdole” degli INVALSI, ma sicuramente necessarie affinchè la scuola italiana affronti e superi gli evidenti limiti culturali e sociali che la contraddistinguono attualmente.