23 Settembre 2013

Gusti di frontiera: la viabilità, la sicurezza, le notti brave

Limitare al massimo i disagi per i residenti e per gli esercizi commerciali, consentendo al contempo agli standisti di allestire in tranquillità e soprattutto in piena sicurezza, nel rispetto delle normative vigenti, le strutture in vista dell’inaugurazione di giovedì sera. E’ l’obiettivo del Comune di Gorizia, che assieme al Comando della Polizia locale ha messo a punto nelle scorse ore l’ordinanza con la quale si stabilisce la chiusura delle piazze e delle strade coinvolte  in Gusti di Frontiera, che si inaugura giovedì 26 settembre. Le prime restrizioni sono già entrate in vigore per l’allestimento del Villaggio dell’Amicizia in piazza Vittoria: per permettere la sosta sul lato destro della carreggiata dei mezzi di servizio e consentire il montaggio delle tensostrutture che accoglieranno gli espositori di Friuli, Carinzia e Slovenia e dello stand dell’Ersa  è stato istituito il senso unico alternato a vista nel tratto compreso tra via Oberdan e via Mameli.
La giornata clou sarà domani, martedì, quando la maggior parte di operatori raggiungerà Gorizia per iniziare a prendere possesso degli spazi assegnati dagli uffici municipali.
Si legge in una nota: dalle 15 di martedì, calibrato rigorosamente sull’arrivo effettivo degli standisti (alcune strade potrebbero dunque anche mercoledì), sarà introdotto il divieto di transito (il divieto di sosta nelle aree interessate scatterà un’ora prima, alle 14) in piazza Sant’Antonio, piazza Cavour, via Marconi, via Crispi, via De Gaspeti, piazza Municipio (nel tratto compreso tra via Garibaldi e il civico numero 6), via Roma, via Oberdan, corso Verdi (nel tratto compreso tra via Mameli e via Crispi, dove sono ormai peraltro in corso di ultimazione i lavori di riqualificazione e posa dello strato di cemento sulla sede stradale), via Petrarca, via Rismondo, via Diaz (nel tratto compreso tra corso Verdi e via Rismondo), piazza Cesare Battisti (con sosta consentita nell’area riservata all’Esercito, di fronte alla caserma Guella), via Boccaccio, corso Italia (come di consueto nell’ultima porzione, tra viale XXIV maggio e via Diaz), via Arcivescovado. Il divieto si sosta interesserà anche l’area dell’ex mercato all’ingrosso di via Boccaccio e piazzale Donatori volontari di sangue. «Le chiusure saranno effettuate in ragione dell’effettivo arrivo degli operatori, senza interdire le strade al traffico con inutile ed eccessivo anticipo – fanno sapere da corte Sant’Ilario, sede del Comando della Polizia locale di Gorizia -. In questa fase le pattuglie e gli agenti sul territorio si coordineranno in tal senso in maniera stretta con gli uffici del Settore Grandi Eventi, che monitorano in tempo reale l’arrivo degli standisti».
Per facilitare l’accesso dei mezzi degli espositori, da martedì 24 settembre in via Bellinzona sarà invertito il senso unico di marcia (da via Arcivescovado a via Mameli), mentre da giovedì 26 e per i quattro giorni della manifestazione via Seminario diventerà a senso unico in direzione di via Brass.
La Polizia locale e l’organizzazione invitano gli automobilisti a rispettare i divieti di sosta in particolare nelle strade individuate come vie di fuga e percorso destinato ai mezzi d’emergenza: sono, in particolare, via Morelli, via Dante, via Contavalle, largo XXVII Marzo, via Cascino, via Nizza, via Rabatta.
Sicurezza.Anche per questa edizione  è previsto un particolare piano di sicurezza (si chiama Let’s Go! Safe) , coordinato dalla Polizia municipale, che permetterà il monitoraggio dei varchi d’accesso grazie a un sistema di videosorveglianza. Per monitorare la situazione, ogni ora sarà inviata alle forze dell’ordine una mappa dell’area della festa che indicherà la consistenza del numero di visitatori, evidenziando le zone più affollate e quindi potenzialmente critiche. Il security-team sarà rafforzato dalla presenza dei volontari della Croce verde (la cui sede tra via Morelli e via Crispi farà anche da quartier generale, il cosiddetto “Houston”), della Protezione civile, dell’Associazione Carabinieri in congedo e dei Radioamatori, tutti facilmente identificabili grazie a una speciale divisa. Come lo scorso anno, gli operatori si manterranno in costante contatto con la Polizia municipale, che avrà il compito di intervenire ad esempio per mantenere libere le vie di fuga ostruite da automobili parcheggiate impropriamente.
Schiamazzi notturni. Il sindaco è intervenuto sulle questioni del disturbo alla quiete pubblica: ha rivolto un’appello alla moderazione diretto ai giovani, affinché si evitino le ubriacature moleste ( signor sindaco, magari fanno anche male alla salute) e un invito a portare pazienza  ai cittadini delle zone interessate alla manifestazione, che  per (soli) quattro giorni si troveranno loro malgrado coinvolti nella grande festa.

 

 

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25 commenti a Gusti di frontiera: la viabilità, la sicurezza, le notti brave

  1. Marilisa ha detto:

    Si può essere orgogliosi di aver “inventato” un evento che, secondo quanto si dice in giro, è uno dei più importanti del Triveneto? Ebbene lo sono!
    Però,tenuto conto che un po’ d’acqua è passata sotto i ponti e non è possibile ignorare che questi ultimi 10 anni hanno profondamente cambiato la società nel suo insieme e, quindi, alla fin fine è cambiato nel suo intimo ciascuno di noi, è necessario svolgere qualche considerazione, magari prendendo lo spunto proprio da un appello che sta circolando in rete da un paio di giorni, a proposito del successo che stanno avendo alla TV i programmi di cucina.
    “Il cibo e’ cultura, benessere, piacere ma anche bisogno.
    Nei piatti c’è il racconto di un popolo, il percorso di un ingrediente, l’integrazione di storie diverse… eppure si parla poco di biodiversità, di filiera corta, di stagionalità e di territorialità.
    Vorrei che questo momento fortunato che l’enogastronomia sta vivendo venisse utilizzato per spiegare quanto sia importante sapere cosa stiamo mangiando, da dove viene, e come viene prodotto. Senza morale, giudizi o polemiche noiose, con semplice e sana curiosità. ”
    In questa festa della città che non deve diventare la festa degli eccessi, facciamo passare quindi il messaggio: il cibo non si spreca e i prodotti del territorio vanno valorizzati. Parliamo, insomma, anche di biodiversità, ecosistemi, territorio e rispetto, per chi produce e per chi, semplicemente, il cibo non ce l’ha. Parliamo e proponiamo prodotti che vengono coltivati con un po’ più di fatica e forse ad un costo maggiore, ma garantiscono un prodotto sano, incontaminato e sicuramente più buono.
    Su una parete della mia cucina Stefano Ornella, uno degli artisti che esporrà nella mostra che si inaugura giovedì, ha dipinto queste parole: La cucina è un atto d’amore …. o di magia?
    Facciamo in modo che nell’organizzazione di questa kermesse enogastronomica, magari in futuro, vengano valorizzate anche le iniziative etiche presenti nella nostra regione, tra le quali, ad esempio, il banco alimentare e le eccellenze del territorio.
    Solo attraverso la magia del connubio tra etica e divertimento, che possono coesistere, il successo di Gusti di frontiera sarà veramente meritato.

  2. marco ha detto:

    gusti di frontiera dopo una certa si trasforma in ciocchi di frontiera… l’appello del sindaco alla moderazione verrà recepito dalla popolazione, soprattutto dai giovani… ahahahahah

  3. Paolo Nanut Standrez-Gorica-Gorizia ha detto:

    @2 Marco hai ragione. Ma nonostante il momento difficile per tutti resta il fatto che i giovani le 50euro per spaccarle ai chioschi li hanno sempre.

  4. Giovanni Piovesana ha detto:

    to Marco, Marisa, Paolo
    Brava Marialisa, il cibo è cultura ! E’ importante sapere cosa si mangia ed è importante capire la fortuna che abbiamo noi per poterlo fare ! Sono d’accordo praticamente su tutto ( ma di più sulla valorizzazione e la produzione degli alimenti ) quello che hai detto, aggiungo che l’incontro tra persone di varie età e cultura aiuta la città a sentirsi più unita e regala a tutti i goriziani (aimè solo 4 giorni ) la possibilità di scambio di idee, di confronto anche tra i giovani e i “vecchi” che si incontrano condividendo una delle tradizioni delle nostre terre : il brindisi. come puoi vedere Paolo e Marco hanno capito soltanto che i giovani quando sono giovani si ubriacano e in periodi di crisi non dovrebbero avere le risorse per farlo.. visto che nn possono comprarsi un auto e un appartamento dovrebbero rinunciare anche allo svago durante la festa più importante della città..

  5. Mitzi ha detto:

    Finchè sarà considerato “cool” vomitare sulle scarpe proprie e altrui (rigorosamente di marca, però) non ci saranno appelli che tengano. Ma, come reagiranno i famosi “operatori del settore” (degli alcolici, in questo caso), se e quando dovesse diventare di moda la sobrietà?

  6. ms ha detto:

    VIABILITà? HO CHIAMTO 6-7 VOLTE I VIGILI URBANI E NESSUNO RISPONDE PARCHEGGIO OLTRE LA GALLERIA RISERVATO PER GLI ESPOSITORI, DA STAMATTINA DIVIETO DI SOSTA E TUTTI SOSTANO ? NON HO NULLA CONTRO LA MANIFESTAZIONI E/O LE LIMITAZIONI MA ALMENO CHE VENGANO USATE COME DA DOVERE il maiuscolo era inteso.MI REITERO MA non capisco ancora perchè il parcheggio oltre la galleria sia destinato agli operatori.. l’altro anno uguale parcheggio vuoto, MA PERCHE NON MI RISOPNDONO I VIGILI URBANI?

  7. ms ha detto:

    scusate per l’ultima alliterazione 😉

  8. marilisa ha detto:

    @ms componi il numero 0481 383206 ….. vedrai che ti rispondono subito!

  9. Paolo Nanut Standrez-Gorica-Gorizia ha detto:

    @4 Ubriacarsi non è svago ma è star male

  10. sfsn ha detto:

    boh,
    secondo mi imbriagarse xe un mal che un scegli de farse da solo.
    Pezo el lavor, dove quel che te fa star mal xe el capo!

  11. Sandi Stark ha detto:

    “let’s go safe?” Capiria gremo varnost, cossa gavè tanti inglesi a Gorizia?

  12. Rosi ha detto:

    Brava Marilisa.
    Va dato a Marilisa, di esser stata lei ad inventare la manifestazione, che ha poi riscosso tanto successo, anche se è cambiata rispetto la versione originale, che voleva che i gusti fossero solo quelli di questa frontiera.
    Cosa centrino inglesi, scozzesi e altre nazioni lontane, non è chiaro…

  13. Rosi ha detto:

    5Mitzi
    La sobrietà sta già diventando di moda.
    C’è infatti il bere intelligente.
    Ovvero, invece di bere 5 bicchieri al costo di un euro ciascuno, ci si è inventati l’eleganza del bere un solo buon bicchiere, al costo di 5 euro!

  14. maja ha detto:

    sandi, so che no te dialoghi con mi, ma gremo varnost no vol dir un klinc.

  15. Kaiokasin ha detto:

    gremo na varnost?
    come se disi?

  16. dimaco ha detto:

    e chi garantisce la sicurezza? i ragazzi che prendono un buono pasto al giorno e una t-shirt?

  17. cristina bongiorno ha detto:

    La redazione di Gorizia dimentica di aggiungere che nell’occasione si spennellano di blu altre 107 strisce bianche (per capirci: si passa da gratis a pagamento). Il capo della polizia municipale minimizza il fatto come “adeguamento”. In fondo ce ne sono già mille, che saranno mai altri 107 stalli a pagamento?
    Gorizia è il laboratorio per controllare le reazioni di Trieste, che si prepara a subire altrettanto.
    Pronto? c’è nessuno?

  18. Giovanni Rotolanti ha detto:

    Dimaco,un panin e una bira,radopiade se no sparisi niente….me sa che se vado pari zè zà tanto,visto el meteo…mah….buon viso a cattivo gioco,de questi tempi zè normale.

  19. Sandi Stark ha detto:

    perchè “let’s go safe” vol dir qualcossa?

  20. sfsn ha detto:

    vol dir “ndemo salvi”, che probabilmente prima che i italianizassi iera “dej, Slavich, movite!”

  21. Sandi Stark ha detto:

    No me par, “safe” senza contesto vol dir sicuro, salvo. “Andiamo in sicurezza” se poderia dir “let’s go secure” o “in safeguard”, “safety” o come cavolo che i vol. E meio de let’s go che xe una specie de ordine tipo “loss”, penseria a qualcossa come let’s move safely. Perciò let’s go safe me sembra una monada, de la serie “parla come te magni che xe meio” 🙂

  22. dimaco ha detto:

    safe xe cassaforte.

  23. maja ha detto:

    gremo varnost vol dir andiamo sicurezza (all’indicativo), gremo na varnost vol dir andiamo sulla sicurezza (all’indicativo).
    andiamo all’imperativo per giusto se dovessi dir pojdimo.
    per el resto, xe un slogan e ste robe no se traduci letteralmente, perchè conta l’effetto sul destinatario più che la fedeltà al testo originale.

  24. boris ha detto:

    giusto per farse meno pippe mentali…
    Let’s Go! Safe
    deriva da “Let’s Go! Gorizia” ovvero il progetto di valorizzazione di Confcommercio/Comune coinvolto anche in Gusti… http://letsgo.gorizia.it

    Casomai podè chiederve perché quel progetto nato nel 2009 xe stà chiamà in inglese… ma “Let’s Go! Safe” xe solo una conseguenza

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