17 Settembre 2013

Paolo Rossi torna sul palco del Miela con “L’amore è un cane blu”

Venerdì 20 e sabato 21 settembre alle ore 21, ritorna a Trieste, dopo i successi della tournée nazionale, lo spettacolo scritto da Paolo Rossi, con gli autori del “Pupkin Kabarett” Stefano Dongetti e Alessandro Mizzi “L’AMORE È UN CANE BLU la conquista dell’Est”. In collaborazione con Riccardo Piferi, con la supervisione di Gaia Rayneri, musiche originali sono composte da Emanuele Dell’Aquila ed eseguite dal vivo da I Virtuosi del Carso (Emanuele Dell’Aquila, Alex Orciari, Stefan Bembi, Denis Beganovic, Mariaberta Blašković, David Morgan), una produzione La Corte Ospitale in collaborazione con Bonawentura.

Vivamente sconsigliato ai moralisti ai bigotti e perbenisti, questo spettacolo imperdibile per chi non l’avesse ancora visto ed assolutamente da vedere, per chi ne ha visto l’anteprima anche perché a un anno di distanza potrà vedere un altro spettacolo e cogliere il nuovo oltre a quello che era sfuggito, perché si sa, con Paolo Rossi lo spettacolo ogni sera è diverso. Un mago nell’aggiungere, togliere e improvvisare: l’istrione per eccellenza.
Prepotente il contributo musicale alla rappresentazione teatrale dell’orchestra di liscio balcanico “I Virtuosi del Carso”, una vera e propria colonna sonora diretta dal sublime maestro Emanuele Dell’Aquila.

“In un paese dove la passione e scomparsa ovunque, nei legami sentimentali come in quelli con la propria comunità (un tempo chiamavasi politica). Dove il caos regna principesco sia nei rapporti economici che in quelli affettivi: un uomo si perde. Si perde in una notte assolutamente e terribilmente magica sull’altopiano del Carso.
Una terra dove è nato e dalla quale si era allontanato: tra grotte, fiumi sotterranei, rovi e pietre questo sarà per lui l’unico luogo dove ormai vivono ancora le fiabe degli amanti perduti e delle passioni tradite.
Questo spettacolo è un diario, un disegno, diventerà un film, per ora un concerto visionario popolare lirico e umoristico. Narra di un tragico smarrimento e di una comica rinascita.”
Paolo Rossi

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