14 Settembre 2013

Quando il diritto alla salute rischia di diventare una illusione

Dal 2014 lo Stato assicurerà l’equilibrio tra le entrate e le spese del proprio bilancio, tenendo conto delle fasi avverse e delle fasi favorevoli del ciclo economico, ovvero entrerà in vigore la disposizione dell’articolo 81 della Costituzione, approvata velocemente, che imporrà il pareggio di bilancio. Ed ecco che per blindare gli orientamenti che la Corte Costituzionale dovrà conferire, poiché certamente arriveranno una quantità infinita di ricorsi, viene nominato come Giudice della Corte Costituzionale, uno dei principali difensori del pareggio di bilancio, Giuliano Amato.
Il problema di quella norma è che le varie Amministrazioni saranno chiamate ad ulteriori sacrifici, sacrifici che pagheranno i cittadini per soddisfare un debito pubblico figlio di una cattiva politica. Un pareggio di bilancio che non riuscirà a colmare il debito pubblico, cosa impossibile, ma sicuramente restringerà i diritti sociali. Si continuano a prelevare risorse dalle tasche dei comuni cittadini anziché imporre una patrimoniale a quel 10 % della popolazione, ricca e straricca, che detiene oltre la metà della ricchezza nazionale, che non vedrebbe neanche mutato, in caso di patrimoniale, il proprio normale tenore di vita.
Invece nulla di tutto ciò è all’orizzonte.
Il sig. Claudio Visintin che da tempo raccoglie le segnalazioni dei cittadini che hanno problemi per motivi di salute, e che puntualmente mi informa su tutto ciò che accade in tale ambito, mi evidenzia il caso di una signora di 87 anni che ha grossi problemi di vista dovuti ad una degenerazione retinica maculare e che sta rischiando la cecità.
Ma al figlio avrebbero riferito che, dalla Clinica Oculista dell’Ospedale Maggiore di Trieste dove ha eseguito gli esami, è stata inserita in una lunga lista d’attesa per la terapia, ma che non si deve fare “grandi illusioni perché l’ospedale non ha più soldi per acquistare detto farmaco”. Questo quanto emerso dalla segnalazione come pubblicata anche sul principale quotidiano cittadino.

Un farmaco che sarebbe stato ordinato più volte dalla struttura ospedaliera ma che per problemi economici dovuti ai risparmi imposti alla sanità pubblica sarebbe dunque stato bloccato.

Se quanto segnalato anche sul principale quotidiano della città il 12 settembre, dovesse corrispondere al vero, ciò sarebbe di una gravità inaudita.

Ora, non sono esperto e competente nel campo della medicina, non so se esistono altri tipi di farmaci da somministrare alla paziente o meno e  l’Ospedale  certamente farà di tutto per non lasciare al triste destino quella povera signora, il punto su cui riflettere sono i tagli che ricadono sulle medicine, sui servizi, sulle persone, sui pazienti e dunque sul diritto alla salute che rischia di diventare una mera illusione.

I soldi ci sono, basta andare a prelevarli al posto giusto, da quel 10% della popolazione ricca ed ultraricca, ogni altra misura sarà semplicemente una terapia di accanimento verso la cittadinanza tutta.

 

MarcoBarone 

Aggiornamento 

 

Il Direttore dell’Azienda Sanitaria locale in data 18 settembre 2013 ha rilevato che nessun taglio è in atto per curare gli occhi con il farmaco “Lucentis ” .

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5 commenti a Quando il diritto alla salute rischia di diventare una illusione

  1. Claudio ha detto:

    Difficile fare un commento su questa sofferenza di una signora di 87 anni che i dirigenti sanitari non mettono a disposizione dei medici la medicina salvavita .Riflettiamoci . Se non cambia questo atteggiamento da chi è preposto e pagato negli ospedali per proteggere al meglio i pazienti che lì si rivolgono( e qui si parla di salute …non di pacchi postali) DIFFICILMENTEPO POTREMMO SPERARE IN UN MINIMO DI GIUSTIZIA SOCIALE . Ps : mi risulta che i direttori generali e sanitari degli ospedali Maggiore e Cattinara anno ricevuto decine di migliaia di euro oltre il loro stipendio per …..aver raggiunto , gli obbiettivi ! Sich..e i signori politici ? se esistono non solo in campagna elettorale battano un colpo .
    E infine i direttori generali passano mentre i problemi restano !

  2. graziella ha detto:

    Io che purtroppo ha perso la mamma , voglio inviare tutto il mio sostegno morale direi affetto a questa donna di 87 anni che deve subire questa terribile situazione che gli viene negata la medicina perché non ci sono denari .Chi si trova in questo momento di malattia il dover subire sulla propria pelle questa mancanza di cura appropriata dovuta a una società di burocrati sordi e ciechi davanti a tale gravissima situazione c’è da dire : e se fossero loro ad aver bisogno delle cure ? ? . A loro vada tutto il mio sdegno e di quelli ammalati che sono sottoposti alle loro cure . Un grazie sentito e di cuore ai medici che fanno davvero miracoli con quello che la dirigenza mette a loro disposizione.Eppoi condivido con il signor Marco Barone : “I soldi ci sono, basta andare a prelevarli al posto giusto, da quel 10% della popolazione ricca ed ultraricca, ogni altra misura sarà semplicemente una terapia di accanimento verso la cittadinanza tutta. “

  3. Claudio 18 ha detto:

    Faccia attenzione signor Barone del caso di un farmaco utile per la degenerazione maculare. Ci sono due farmaci che sperimentazioni cliniche sovrappongono. Entrambi hanno gli stessi effetti clinici ed eventuali complicanze. Questo lo dice uno studio medico di due anni fa. Peccato che uno dei due farmaci costa 70 volte in più dell’altro. L’Avastin, che costa 70 volte meno del Lucentis, è indicato dall’Oms (Organizzazione mondiale della sanità, ndr) come unico farmaco utile per curare la patologia. Peccato che l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco, ndr) immettendolo sul mercato l’abbia registrato in altro modo indicandone l’utilizzo per una patologia renale. Poi studi clinici hanno stabilito che i due farmaci hanno lo stesso effetto sull’occhio. Ma l’Aifa non ha mai cambiato il foglietto illustrativo che poteva permetterne l’utilizzo, nemmeno dopo il parere dell’Oms. In questi due anni per questo in Italia sono stati buttati via circa 500 milioni di euro. Ora speriamo che l’Antitrust inervenga, ma nel frattempo si continuano a buttare decine di milioni.

  4. Claudio Visintin ha detto:

    Gentile signor Marco Barone ritengo utile evidenziare la “ Segnalazione pubblicata come lettera del giorno – Cattinara ottomila prelievi trasferiti al privato “ pubblicata sul quotidiano locale martedì 17 settembre portando a conoscenza anche dei lettori di bora.la e nello specifico nella sua rubrica L’EDICOLA , che Lei ha intitolato “ Quando il diritto alla salute rischia di diventare una illusione “ .
    ———————————–
    Fa piacere leggere , posso dire – finalmente – oggi 14 settembre sul nostro
    quotidiano Il Piccolo una risposta del Direttore generale dell’Azienda
    Ospedaliera Universitaria “ Ospedale riuniti di Trieste “ Francesco Cobello in
    merito a una Segnalazione inviata da Pino Podgornik del 11 settembre avente in oggetto : “ La fornace di Cattinara…. “ la sua risposta immediata è che : “ La temperatura media di Cattinara è nella norma “ bene ora la cittadinanza è informata anche sul come e perché oltre che su il progetto di una prossima riqualificazione Burlo Cattinara .
    Ritengo sarebbe auspicabile per la cittadinanza che Francesco Cobello
    rispondesse anche alle innumerevoli segnalazioni peraltro condivise dai
    sindacati mi riferisco alla denuncia della Cgil del 22 giugno : Prelievi al
    Maggiore attese troppo lunghe “…il servizio non funziona oppure alla
    segnalazione più recente e prima del signor Pino Podgornik del 7 settembre
    “Azienda sanitaria , alle ortiche un lavoro di anni “ …Cgil : bilanci in utile
    ma prestazioni in calo e lunghe attese per i servizi…e ancora del 28 agosto
    evidenziata come lettera del giorno : “ Cari consiglieri regionali , ridateci
    il centro prelievi di Cattinara “ che ha ottenuto l’audizione in III
    Commissione sanità del Consiglio Regionale di un gruppo di cittadini come da pubblicazione sul Piccolo il giorno dopo . Peraltro , la Regione ha confermato come quest’anno siano stati finora registrati ottomila prelievi in meno rispetto allo stesso periodo del 2012 .Ottomila prelievi andati ai privati ,
    con conseguente esborso per il cittadino , oppure proprio non effettuati per i
    disagi provocati da tale chiusura ? In ogni caso danno per l’utenza finale….e
    la commissione chiede ulteriori approfondimenti sentendo non solo il direttore
    generale Francesco Cobello , ma anche promuovendo un confronto fra gli stessi vertici degli Ospedali riuniti di Trieste e il comitato di cittadini . Ma spero vivamente che il signor Direttore generale voglia rassicurarci da subito
    rispondendo alla sconcertante denuncia della Segnalazione del signor Franco
    Marsi di giovedì 12 settembre sempre dalle pagine del Piccolo : Sanità “
    Medicine proibite “che evidenzia il caso di una signora di 87 anni che ha
    grossi problemi di vista dovuti ad una degenerazione retinica maculare e che
    sta rischiando la cecità.Il problema è dato dal fatto che la signora dovrebbe curarsi con una terapia intravitreale di “Lucentis”. Ma al figlio hanno riferito che, dalla Clinica Oculista dell’Ospedale Maggiore di Trieste dove ha eseguito gli esami, è stata inserita in una lunga lista d’attesa per la terapia, ma che non si deve fare “grandi illusioni perché l’ospedale non ha più soldi per acquistare detto farmaco”.Un farmaco che sarebbe stato ordinato più volte dalla struttura ospedaliera ma che problemi economici dovuti ai risparmi imposti alla sanità pubblica è stato bloccato.
    Se quanto segnalato, dovesse corrispondere al vero, ciò sarebbe di una gravità inaudita.Ora, non sono esperto e competente nel campo della medicina, non so se esistono altri tipi di farmaci da somministrare alla paziente o meno e l’Ospedale certamente farà di tutto per non lasciare al triste destino quella povera signora, il punto su cui riflettere sono i tagli che ricadono sulle medicine, sui servizi, sulle persone, sui pazienti e dunque sul diritto alla salute che rischia di diventare una mera illusione. Ecco riflettiamoci . Se non cambia questo atteggiamento in campo sanitario che è il bene primario di ogni persona , la salute difficilmente potremmo sperare in un minimo di giustizia , di bene sociale . Urgono risposte da subito e immediate da chi e preposto e pagato a dare spiegazioni sulla sanità ai cittadini di Trieste .

  5. claudio visintin ha detto:

    Fa piacere che il direttore generale Cobello , oggi 18 settembre in un articolo sul quotidiano locale Il Piccolo
    abbia spiegato dettagliatamente sul costo dei due farmaci ma soprattutto che
    nessun taglio è in atto per curare gli occhi con il farmaco “Lucentis ” .Un tanto lo dovevo per correttezza .Claudio Visintin

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