10 Settembre 2013

Con il rigassificatore le bollette energetiche aumenteranno

Con il rigassificatore, grazie al “guadagno garantito” le bollette energetiche aumentano, non diminuiscono. Qui a Trieste si sono invano sgolati per mesi a dirlo i tecnici che hanno presentato documentate argomentazioni contro il progetto del terminal.

omaggio di Geo a Jose

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Ora il dato è ufficiale: ne scrivono Repubblica e Corriere della Sera, cioé i due massimi quotidiani italiani.
A Trieste politici e media non trovano l’argomento degno d’attenzione. Un dato preoccupante, se lo si coniuga con le dichiarazioni rese a Bled dal premier Gianni Letta, il quale in sintesi ha detto che l’impianto è necessario, che la Slovenia deve lasciarlo costruire, che è ferma intenzione dell’Italia “investire” nel Nord Adriatico (grazie, siamo già stati abbastanza investiti, verrebbe da rispondere).
Non si sbandierano più gli straordinari risparmi che l’Acega avrebbe potuto applicare ai cittadini. Non è possibile, perché Gas Natural si è rifiutata di confermare le dichiarazioni rese da tanti politici locali. Si tacciono però le pesanti ricadute economiche negative, di cui, parlano, appunto, Corrierone e Repubblica (in coda a questa nota, i link per i pezzi originali).
I fatti: esiste una norma italiana, il “fattore di garanzia”, che garantisce a chi costruisce o amplia un impianto di rigassificazione ricavi pari all’80% della produzione anche se non viene richiesto e conseguentemente erogato un mc di gas. Tale garanzia ha la durata di vent’anni (con una lieve riduzione nel tempo del il ricavo certo), e a pagare è la Snam, società pubblica (ergo le tasche dei cittadini italiani).
Per un’esemplificazione banale, come se un imprenditore aprisse un ristorante sapendo che, per i 100 coperti a disposizione, dallo stato gli saranno riconosciuti quasi tre quarti di pranzi e cene, anche se nel locale non entrerà nessuno.
Un anno fa il governo Monti ha “congelato” la misura, sia perché l’Italia non ha bisogno di gas, sia perché di soldi da regalare alle multinazionali oggi in cassa ce ne sono pochi.
L’Autorità italiana per l’energia si è conseguentemente rifiutata di riconoscere corresponsioni economiche alla società che ha costruito il rigassificatore di Livorno (Olt, una joint venture italo-tedesca) quantificate dalla stessa Autorità «dai 110 ai 90 milioni all’anno per 20 anni (a decrescere) fino a pagamento dei 900 milioni dell’investimento» (secondo quanto riferito da Repubblica).
Olt si è appellata al Tar della Lombardia, sostenendo che le erano state cambiate le regole in corsa, si era mossa, cioé, alla luce della garazia in atto. E la magistratura amministrativa le ha dato ragione.
«Il mercato dell’energia si è ribaltato: con la crisi la domanda è crollata e i prezzi sono drasticamente scesi. Il gas è diventato abbondante, anche per il progressivo affermarsi della rivoluzione dello shale gas», aggiunge il Corriere della Sera (titolando «Il conto del rigassificatore – un altro aumento in bolletta»), e spiega che «alla fine, a risolvere la questione, potrebbe essere il Ministero per lo sviluppo economico, con un decreto che dichiarerebbe Olt “strategica” e le darebbe una “garanzia depotenziata”. Il caso però resta: Olt sarebbe la prima azienda ad aver deciso di rimettersi sotto l’ala del mercato regolato. Cioè dell’“aiutino” delle bollette dei consumatori».
La “strategicità” – a quanto di dice – la si cerca di ottenere anche per l’impianto di Trieste, a livello europeo (i rappresentanti triestini grandi e piccoli, così silenziosi, di questi giorni, avrebbero gioco facile poi nel sostenere: ce l’ha imposto la UE).
Da ricordare che l’impianto di Livorno ha una potenzialità di 3,7 miliardi di mc annui, Trieste è sui 6 miliardi (con proporzionale aumento del “fattore di garanzia” che però verrebbe pagato solo dagli italiani, non dalla UE).
Insomma questo impianto che avvelena il golfo, rischia di compromettere l’operatività portuale, e mette a repentaglio la sicurezza della città, lo finanzieremmo con bollette Acega più care.
Per chi volesse verificare, i due pezzi sono disponibili sul web ai seguenti indirizzi. Digitate, gente, digitate…

http://www.repubblica.it/economia/finanza/2013/09/06/news/authority_contro_rigassificatore_di_livorno_troppi_oneri_sulle_bollette_dei_cittadini-66040198/

http://www.corriere.it/economia/13_agosto_03/rigassificatore-livorno-bolletta-conto-energia_f8e6cc96-fbf5-11e2-a7f2-259c2a3938e8.shtml

Lunedì 16 settembre, alla Stazione Marittima, ci sarà Citizens’ dialogue, la giornata d’ascolto europea che lunedì 16 settembre vedrà a Trieste la vicepresidente della Commissione Viviane Reding. E’ un’iniziativa europea di “ascolto” della città, di cui pochi sanno perché c’è stato un lack di comunicazione (perché? Come mai un’occasione del genere rischia di passare letteralmente sotto silenzio?).
E’ importante che si attivi il passaparola, e che, se sull’argomento latiteranno quanti sono stati votati per rappresentare Trieste, i cittadini siano presenti, con civiltà ma anche con forza e decisione, per far conoscere alla Reding il loro no al rigassificatore.

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7 commenti a Con il rigassificatore le bollette energetiche aumenteranno

  1. Giacomo Franzot ha detto:

    ….dal premier Gianni Letta, il quale in sintesi ha detto che l’impianto è necessario, che la Slovenia deve lasciarlo costruire, che è ferma intenzione dell’Italia “investire” nel Nord Adriatico

    altro bon!
    se proprio el vol investir nel Porto Libero di Trieste allora prima de tutto informi el Consiglio di Sicurezza e poi la Commissione Internazionale del PLT.

    xe assodá che fin deso tuti gli sforzi taliani ga portá al fallimento e alla rimozione dalle liste mondiali come porti dove investir del porto di Trieste. grazie italia.

    ricordo a tuti che la slovenia no ga sbocco al mar.

  2. Giacomo Franzot ha detto:

    l’instalazion del rigasifigador nel golfo de Trieste xe una monada galattica e NO LO VOLEMO!!!!

    le ragioni xe stade dite e stradite….se no i vol scoltar alora sará dolori…a partir dalla classe politica locale che no scolta la cittadinanza ma fa i cazi sui!

  3. Giacomo Franzot ha detto:

    per quel che xe la European Commission dell’Unione Europea
    wardé sta pagina : http://ec.europa.eu/debate-future-europe/citizens-dialogues/italy/trieste/index_en.htm

    Bora.La dovesi far un articolin su sto “evento”…

    eco cosa i dixi:
    What are the dialogues about?
    This dialogue is one of series the Commission is holding in cities in every EU country, giving ordinary people an opportunity to speak directly to EU politicians about their rights, the kind of Europe they want to live in, and expectations for the European Union.

    inanzituto dovesimo dir ciaramente che Trieste xe solamente aministrada dal’Italia, e anca assai malamente. poi saria de darghe in man el tratá de paxe con l’italia e portarla in giro pel PLT a mostrarghe la Mostra dele Pantigane 2013!

  4. Giacomo Franzot ha detto:

    http://www.lagazzettamarittima.it/?p=15484

    E i porti italiani spendono poco e anche male
    11 settembre 2013 |
    ROMA – La bacchettata, impietosa, viene dalla Corte dei Conti: i porti italiani non riescono che a fatica a realizzare progetti infrastrutturali anche importanti, tanto che di tutti gli stanziamenti realmente varati dal potere pubblico, ne sono stati spesi meno della metà.

    alora parlemose ciaro!
    i taliani spendi POCO, e zá qua savemo cosa vol dir….spetar 20 ani el CIPE de qualche milion de euri…

    e spendi MAL, wardé el PORTO in che condizioni che xe…

    e i vol investir nel’instalazione del rigasigador! a trieste pó!
    ma che i ghe lo conzi in qualca porto talian per favor!!

  5. effebi ha detto:

    “Ciò… infoooormeeeeeeveeeeeeeeeee dei !”

  6. Federica ha detto:

    Il Corriere e Repubblica dicono quello che Rifondazione e Legambiente qua a Trieste dicono da anni, da quando cioe’ si e’ cominciato a parlare di questa follia……Tenetelo bene a mente!

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